Italia

Sardegna itinerari

Il territorio

La geografia della Sardegna, come ogni altro aspetto dell’ isola, ha le sue caratteristiche particolari, posta al centro del Mediterraneo, sviluppa 1.849 Km. di costa a chilometri dalla quella italiana della Toscana, centottantacinque da quelle del Nord-Africa e dodici dalla Corsica meridionale, posta tra i 38° 51′ 52” e i 41° 15′ 42” di latitudine nord e tra gli 8° 8′ e 9° 50′ di longitudine est. Con i suoi 24.089 km2, è la seconda isola del Mediterraneo, e dalla carta geografica si notano le sue caratteristiche con un interno montuoso e parte delle coste che si presentano rocciose e alte, spesso interrotte da promontori, profonde insenature e ampie cale che fronteggiano isolotti e scogli, particolarmente frastagliate in molte zone settentrionali, dappertutto vi è la presenza di magnifiche spiagge, che costituiscono uno straordinario patrimonio naturalistico dell’ isola, oggetto di progetti per la protezione e salvaguardia, per la quale sono sorti parchi maturali come quelli della Maddalena e dell’ Asinara e La Sardegna geologicamente è molto antica, parte delle aree rocciose sono databili ai 300 milioni di anni del Paleozoico Antico, oggetto di millenari processi di erosione, che hanno molto attenuato l’ altezza dei rilievi montuosi, caratterizzano altopiani rocciosi di granito, scisto, trachite e basalto ,localmente chiamati giare o gollei , arenaria e calcari, alti tra i trecento e mille metri localmente, chiamati tonneri o tacchi .Anche l’ orografia dell’ isola ha caratteristiche particolari, il massiccio montuoso più imponente è il Gennargentu, nell’area centrale la cui vetta più alta è di 1.834 m., al centro di una vasta area naturalistica protetta da un parco. Gil altri rilievi sono il Monte Limbara con 1.362 m. a nord e il Monte Rasu, parte della catena del Marghine , che si allunga trasversalmente per quaranta Km verso Nord, alternati da valle e gole dove spesso scorrono corsi d’acqua, mentre l’ unica grande pianura è quella del Campidano, che va dal golfo di Cagliari a Sud golfo e si stende per un centinaio di Km. fino al golfo di Oristano. Un insieme delle caratteristiche territoriali che ha condizionato nei secoli anche le vie di comunicazione della Sardegna. Le vaste foreste di querce, lecci, castagni e carrubi che coprivano ampie regioni dell’ isola nell’ antichità, si sono ridotte notevolmente a causa del disboscamento operato per secoli e ne rimangono aree che coprono circa 475 mila ettari, corrispondenti ad un sesto del territorio sardo, tra le quali la più grande è la foresta di Gutturu Mannu, nella zona meridionale, considerata la più vasta del Mediterraneo. Il territorio sardo per le sue caratterizzazioni ambientali possiede una flora e fauna particolari, con presenza di specie endemiche, salvaguardate dalla creazione di aree protette e riserve naturali, vere e proprie oasi Sui fiumi sardi sono state costruite dighe per il fabbisogno idrico ed energetico che formano alcuni laghi artificiali, Il maggiore è il Flumendosa, che sfocia nel sud della costa Orientale, seguono il Tirso che sfocia nel golfo di Oristano e il Coghinas, che sfocia nella zona settentrionale del golfo dell’Asinara, il Temo è l’unico fiume navigabile dell’ isola e sfocia a Bosa. Vi sono corsi d’ acqua sotterranei che escono in superfice o in grotte formando sorgenti carsiche , oltre a sorgenti minerali che sgorgano da crepe della superfice provocate da sismi e vulcanismo nelle e poche Terziaria e Quaternaria, oggetto di sfruttamento termale e confezionamento di acque minerali. Il clima è generalmente mite, influenzato da masse d’aria provenienti dall’Atlantico, dall’Africa, dall’Artico, producendo in media circa trecento giorni sono di bel tempo all’ anno e scarse precipitazioni soprattutto in autunno ed inverno, con temperature medie che vanno dai 23° a luglio agli 11° a gennaio e umidità medio di circa il 70%. I dati meteorologici della Sardegna sono tipicamente mediterranei, piuttosto ventilata,particolarmente dal maestrale che soffia da nord-ovest fresco in inverno e che tempera il caldo e l’ umidità estivi, mentre lo scirocco interessa la costa meridionale e i venti di nord-est quella orientale, pertanto la Sardegna possiede sue caratteristiche particolari anche nell’ aspetto climatico Dal punto di vista amministrativo la Regione Sardegna è divisa nelle province di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, ma vi è anche una suddivisione territoriale dalle caratteristiche specifiche nelle zone del Campidano compreso nell’ area cagliaritana, l’ area sud est, il Nuorese e l’ Oristanese nell’ area centrale che comprende la Barbagia, il Mandrolisai e l’ Ogliastra nell’ interno, la Gallura a nord.

Barbagia

Il comune di Nuoro è il capoluogo della Provincia situata tra le coste occidentale e orientale al centro della Sardegna, che copre circa settemila chilometri quadrati di territorio caratterizzato da rilievi e e massicci montuosi dal magnifico ambiente naturale, oggetto di un turismo culturale e naturalistico di grande fascino ed interesse, particolarmente le aree montuose del Supramonte, la Barbagia e Gennargentu , quest’ ultimo con il suo magnifico e il parco , il fascino della Barbagia interna. Le altre zone della Provincia sono la Barbagia settentrionale , il Sarcidano e la Barbagia di Seulo, la Planargia e l’ Ogliastra con le sue splendide spiagge, costumi e tradizioni antichissime conservate dalla popolazione dei paesi , le cosiddette “Baronie” di Siniscola e di Orosei.Nuoro sorge su un altopiano granitico dominato a est dal Monte Ortobene, le origini probabilmente risalgono al periodo Nuragico, testimoniate dai vari siti archeologici della zona, differentemente dalle altre zone dell’ isola quella di Nuoro non fu colonizzata da Fenici e Cartaginesi con i quali ebbero rapporti commerciali, mentre in seguito la popolazione si oppose sempre al dominio romano. A tale periodo si fa risalire la fondazione della città quale rifugio poco accessibile agli invasori, il cui nucleo sarebbe l’antico quartiere di Seuna.Alla fine dell’ impero romano la storia di nuoro fu simile a quella dell’ intera isola, con l’ invasione dei Vandali, l’ arrivo dei Bizantini, fino al fiorente periodo dei Giudicati al quale pose fine la conquista degli Aragonesi nel 1297 e il successivo dominio Spagnolo a partire dal 1479, durante cui si oppose la fiera popolazione barbaricina., come alle successive dominazioni,antica origine del fenomeno sbrigativamente definito “banditismo”. Continuò anche con l’ arrivo dei Piemontesi nel 1720 e per l’ intero periodo del Regno di Sardegna, durante cui tuttavia Nuoro acquisì importanza e divenne prima sede della diocesi di Galtellì nel 1779, poi di Prefettura e Tribunale nel 1807, infine di centro amministrativo nel 1848. In tale periodo si estese il quartiere di Santu Predu, attorno cui sorsero altri dieci rioni che formarono il centro della città moderna, poi ampliata dopo unità d’ Italia che non attenuò le condizioni di vita della popolazione, dando luogo a rivolte, tra le quali quella nota come “Su Connottu nel 1868, che significava di voler tornare al “conosciuto”, data l’ abolizione dei diritti per l’ uso delle terre comuni per concederle ai proprietari terrieri. Questa e altre rivolte dovute alle iniziative impopolari del Ragno d’ Italia, furono represse duramente provocando un’ ulteriore isolamento sociale e culturale della popolazione dal resto d’ Italia e la ripresa del fenomeno del banditismo, in particolare Nuoro fu penalizzata dalle opere pubbliche avviate nell’ isola, come la linea ferroviaria che qui giunse solo nel 1889 con il breve tratto per Macomer. Dopo la sanguinosa quanto estranea alla popolazione prima guerra mondiale , il regime fascista accentuò l’ atteggiamento governativo nei confronti della città e la sua zona che rimase isolata e oggetto di sfruttamento e repressione, poi il secondo conflitto mondiale con le sue miserie sprofondò ancor più l’ economia e la società della provincia. Dopo la costituzione della Sardegna come Regione autonoma, Nuoro divenne capoluogo di provincia e vide la crescita urbana, mantenendo l’ antico cuore storico della città con i rioni S’Ispina Santa in via Sassari, Irrilai in via della Pietà, Santu Carulu in via Alberto Mario, Su Serbadore in via Malta, Corte ‘e susu in via Poerio, Santa Ruche in via Farina, Sette Fochiles in via Lamarmora, Fosu Loroddu in via Nino di Gallura,Su Carmine in Piazza Marghinotti e Lolloveddu in via Guerazzi. Della città medioevale rimangono alcuni edifici religiosi e poche modeste abitazioni , una delle zone più caratteristiche è quella della Chiesa della Solitudine, dalla cui partire per trovare l’ antica Nuoro occorre procedere verso il monte Ortobene e salire a piedi su un sentiero che porta alla domus de janas di Borbore, dal quale si ammira il panorama sulla vallata di Valverde, oltre al quale si trova il santuario di N.S. di Valverde al quale si arriva tornando alla chiesa della Solitudine e percorrendo la via per Siniscola, poi si continua verso il sito archeologica di Noddule con i resti megalitici nell’ antico villaggio nuragico. Procedendo poi per il nuraghe Orizanna, sulla via dominata da lontano dalla suggestiva catena montuosa di Sa Serra . Dalla moderna zona di Prato Sardo verso la zona dell’ospedale San Francesco, si prosegue a piedi per il nuraghe Ugolioe quindi punta Dionisi. Da qui si torna in città per il nuraghe Tanca Manna nel parco omonimo.Sempre dalla Chiesa della Solitudine un’ altro percorso porta alla Madonnina , da dove si gode del panorama sulla zona, quindi da via Deledda e la casa della scrittrice, nel centro storico e l’antico rione di Santu Pedru e la chiesa di Santu Caralu sull’ omonima via San Carlo che porta in piazza Su connottu, dedicata alla rivolta del 1868. Da via Cavour si accede alla Nuoro ottocentesca, la piazza Satta e Sebastiano la Pinacoteca che ospita opere di artisti del ‘900., corso Garibaldi e i giardini di piazza Vittorio Emanuele, via Bua per l’Arco del Seminario fino alla Cattedrale della Madonna della Neve. Deiparae Virgini a Nive sacrum , come recita un’ iscrizione, per il grande quadro i S. Ghisaura di Ozieri che rappresenta la leggenda della Vergine della Neve, parte di varie opere tra le quali degli artisti Tearini, Luca Giordano, Palazzi, Floris e Ciusa Romagna. Salendo al parco del Colle di Sant’Onofrio si gode una splendida vista sulla città e riscendendo si trova il Museo della Vita e delle Tradizioni popolari che documenta storia, cultura, costumi e tradizioni della Sardegna.Il Monte Ortobene si raggiunge con la panoramica che offre la vista dei monti e la valle di Isporosile fino ad Oliena , passando per la fonte e Milianu e il centro sportivo di Farcana, da Solotti si prosegue attraverso il bosco e quindi a piedi fino alla sommità , godendo del panorama che spazia dal Montalbo a Siniscola e Orosei. La cima più alta è Cuccuru Nigheddu che domina un parco con la chiesa N.S.del Monte e la vista sul Supramonte. Ridiscendendo sulla panoramica si trovano Sedda e Ortai, con un parco che contiene la grotta Sa Conca Manna e, verso Nuoro, la domu de janas de Borbore.Lollove è ad una quindicina di chilometri dalla città, oltre la valle di Locùla, in una zona agricola con alcuni siti archeologici, tra i quali il notevole pozzo sacro Su Tempiesu di Orune. Con il modo di vita e le usanze degli abitanti rimasti, il paese conserva le vecchie caratteristiche tradizionali, le vecchie case del centro si raccolgono attorno la chiesa della Maddalena, del XVI secolo in stile tardo gotico a tre navate, colonne a vista e arcate ogivali, sulla facciata un rosone e un portale romanici, all’ interno un simulacro di legno consacrato alla santa del XVII secolo.

Attraverso la Sardegna

Una visita di Cagliari e il suo comune può iniziare da ciò che rimane dei poderosi bastioni che cingevano e difendevano la città vecchia, come il Baluardo Is Leonis, ma è dall’ampia terrazza del Bastione di S. Remy alla quale si accede con una scala monumentale, si gode di un magnifico panorama della città, scendendo vero il centro si trova la Chiesa di S. Domenico contiene un pregevole patio del XVI secolo durante il periodo della dominazione spagnola, sotto Filippo II. Più oltre la Chiesa di S. Saturnino,edificata nel V secolo a ricordo del martirio subito dal cagliaritano Saturno, proclamato poi patrono della città, considerata una delle più antiche in Sardegna. Nel Duomo, edificato tra il XII e il XIII secolo, dal medioevo in poi ogni dominazione ha lasciato tracce, le opere principali all’ interno sono il pulpito che mastro Guglielmo scolpì tra il 1159 e il 1162 per la cattedrale di Pisa donato poi a Cagliari, il trittico del fiammingo Gérard David, lasciato qui da un soldato spagnolo che lo aveva rubato durante il sacco di Roma; il cenotafio di Martino II d’Aragona e le tombe dei principi di casa Savoia. Il Santuario di Bonaria fu eretto all’ inizio del XIV secolo, un bel portale gotico e ospita il leggendario simulacro di Nostra Signora di Bonaria e nel museo vicino la sacrestia sono conservati oggetti sacri e antichi, tra i quali molti ex voto. Le imponenti Torri di S. Pancrazio e dell’ Elefante, si ergono in piazza Indipendenza nei pressi dell’ Università, tra i migliori esempi di architettura sarda medioevale, edificate sotto il dominio pisano dal sardo Giovanni Capula nel 1305 e nel 1307. Nei pressi la Chiesa di S. Agostino fu edificata all’inizio del XV secolo, su costruzioni romane riportate alla luce al suo interno, venne quasi completamente distrutta e poi ricostruita, è l’unico esempio di architettura classica rinascimentale in Sardegna in epoca rinascimentale. Mentre la Chiesa barocca di S. Michele, custodisce nella sacrestia mobili intarsiati e quadri di artisti dell’ epoca quali Altomonte e Colombino. Tra le altre chiese della città che testimoniano la storia dell’ archeologia e dell’ arte di Cagliari vi sono quella di S.Lucifero, edificata su costruzioni romane del III secolo, il monastero del Carmine e la più recente S.Anna,costruita all’ inizio del XIX secolo.Tra gli altri musei della città, nella Galleria Comunale nei Giardini Pubblici in Viale le Regina Elena, sono esposte le opere dei più importanti artisti dell’ arte contemporanea sarda, mentre l’Orto Botanico di Cagliari possiede le varie specie di piante mediterranee e oltre cinquecento tropicali di tutto il mondo. Il grande e moderno complesso di edifici della “Cittadella dei musei” in piazza Arsenale, è stato costruito portando alla luce strutture e resti di insediamenti risalenti al periodo punico e romano. La Cittadella, da cui si possono ammirare suggestive vedute della città, comprende: la Pinacoteca Nazionale, con opere del ‘400 e del ‘500; la Mostra di cere anatomiche di C. Susini; il Museo Siamese Cardu, pregevole raccolta di oggetti dell’arte orientale, una sala in cui vengono ospitate periodicamente esposizioni e mostre. Sempre nella Cittadella dei Musei, il Museo archeologico nazionale possiede una magnifica raccolta di statuette di bronzo della civiltà nuragica, oltre una gran quantità di reperti, provenienti da varie zone della Sardegna risalenti alle epoche fenicia, cartaginese e romana. Di particolare interesse la splendida raccolta di gioielli ed oreficeria fenicia e punica e di opere un vetro romane.Dell’ antica Kalaris, tra i siti più rilevanti emerge l’ anfiteatro romano del II secolo d.C., ritenuto una delle più importanti testimonianze della Roma imperiale, in abbandono durante il Medioevo, durante cui crollarono le parti in muratura le parti in muratura, sono ancora visibili le imponenti gradinate., la cavea, i sottopassaggi, i sotterranei e le fosse per le belve. Il complesso edilizio noto come Villa di Tigellio è un quartiere della città romana di Karales, costituito da tre abitazioni signorili e da un edificio termale del periodo imperiale. Le case sono caratterizzate da un atrio con quattro colonne e dal tablino, vano di rappresentanza. Infine Sepolcro di Atilia Pomptilla risale al I secolo d.C. ed è comunemente conosciuto come Grotta della vipera per la decorazione architettonica del prospetto, raffigurante due serpenti. Sulle pareti sono incise iscrizioni poetiche greche e latine.Di particolare interesse archeologico anche i resti stradali romani di S.Eulalia rinvenuti sotto la chiesa omonima, la catacomba paleocristiana di S.Restituita e la necropoli punica di Tuvixeddu con sepolcri che risalgono dal VI al III sec.a.C.Nella Provincia di Cagliari sono possibili molti itinerari di grande interesse a cominciare dal il litorale del Poetto a est della città, con spiaggia dalla sabbia bianchissima, sove si succedono stabilimenti balneari, ristoranti, parco giochi per bambini. Il porticciolo turistico di Marina Piccola, alla base del promontorio della Sella del Diavolo e a est della città il litorale continua con altre magnifiche spiagge Sa Dom’e Farra, a circa quattro chilometri dalla città, è una tipica abitazione del Campidano, con ambienti e oggetti della vita contadina e artigiana sarda. Calamosca è a quattro chilometri da Cagliari, affacciata affaccia su una piccola insenatura rocciosa del Golfo degli Angeli. Gli Stagni di Molentargius e di S. Gilla si stendono poco fuori ad ad est e ad ovest della città, sono importantissime zone umide ricche di numerose e rare specie di avifauna, è una riserva naturale faunistica tra le più importanti d’Europa, caratterizzata dalla presenza massiccia di fenicotteri rosa,nidificanti dal 1993. Ad una ventina di chilometri si trova l’ Oasi del W.W.F. di Monte Arcosu che protegge ambiente, fauna e flora della zona Campu Omu dista una trentina di chilometri dalla città ai piedi dei monti I Sette Fratelli, l’ omonima foresta che ospita una grande varietà faunistica con cervi, volpi, cinghiali, aquile e altre specie che si trovano in gran quantità anche nel territorio di Uta , dove è stata realizzata l’Oasi di Monte Arcosu.Il Campidano, nell’ entroterra è una delle zone più ricche di storia della zona, a cominciare da Sanluri con il Castello della leggendaria reggente del Giudicato di Arborea Eleonora.A circa quaranta chilometri si trova S. Margherita di Pula con la sua vasta pineta affacciata su splendide spiagge, a breve distanza, sorgono le rovine della città punico-romana di Nora, della quale rimangono magnifici mosaici, le terme, l’anfiteatro dove nel periodo estivo si svolgono manifestazioni culturali ed i resti di templi e abitazioni,con un interessante Museo Archeologico che ospita molti reperti provenienti dagli scavi di del sito. Ad una sessantina di chilometri si trova il suggestivo complesso nuragico di Barumini , tra i siti archeologici risalenti alla civiltà nuragica meglio conservati della Sardegna. Il complesso nuragico faceva parte di un sistema abitativo-difensivo collegato con i nuraghi ed i villaggi della vicina Giara di Gesturi, utilizzata come roccaforte in caso di invasioni esterne. Nel sito archeologico si notano due parti ben distinte: quella centrale, costituita da edifici militari e sede del capo tribù, e quella circostante dove sorgono le abitazioni civili. Il settore centrale comprende una torrea più piani comunicanti fra di loro. Attorno alla torre principale, più antica ed interessante e risalente all’età del Bronzo Medio, si ergono quattro torri orientate verso i punti cardinali. Queste ultime comunicano con la principale da brevi passaggi, ad eccezione di quella nord, che ha un corridoio più lungo. Sempre a una sessantina di chilometri da Cagliari, si trova Villanovaforru, nei pressi l’imponente complesso nuragico del X sec.a. C. sul quale vennero edificati insediamenti cartaginesi prima e romani poi, i cui reperti sono conservati nel piccolo museo del paese. Il complesso di Genna Maria è costituito da un nuraghe trilobato con mastio centrale del XII sec. a. C., rinforzato successivamente con tre torri laterali unite tra di loro da un bastione, poi fu edificata altre mura esterne con sei torri. La zona era popolata già ne II millennio a. C., ma la fondazione risale al IX sec.a.C. , poi nell’ VIII sec. a. C. il villaggio venne abbandonato . Ad est del Golfo di Cagliari si stende la Costiera di Villasimius, una delle più affascinanti della Sardegna meridionale, per la particolare bellezza del mare e per la varietà della costa, dalle splendide spiagge, e cale che si alternano a scogliere verso Villasimius sulla panoramica. L’ Isola di S. Antioco è raggiungibile lungo la parte occidentale del Golfo di Cagliari sulla costiera panoramica lungo le spiagge di Chia, suggestivo litorale che continua verso Teulada, proseguendo poi per Giba e S. Giovanni Suergiu oppure la via per Siliqua e Villamassargia. S. Antioco , anticamente nota come Sulci, è collegata all’ isola principale da un istmo e si apre con splendide spiagge tranquille tra insenature che si alternano a suggestive scogliere. Nelle vicinanze del paese di S. Antioco si trovano resti archeologici di grande interesse risalenti al periodo cartaginese una necropoli punica, i cui reperti sono raccolti nel vicino Antiquarium. Il Santuario “Tophet” era dedicato alla divinità femminile Tanit, vi sono state rinvenute delle urne funerarie contenenti le ceneri di fanciulli della nobiltà cartaginese sacrificati alla divinità nel rito punico “molk”. Di notevole interesse le grandi catacombe ricavate in sepolcri a camera ipogeica di epoca fenicio-punica, situate sotto la chiesa romanico-provenzale di S. Antioco. Ad una ventina di chilometri da S. Antioco, sulla costa si trova Calasetta, da dove partono i traghetti per l’ isola di Carloforte,dalle suggestive scogliere con cale e spiagge affacciate sullo splendido mare della zona. Proseguendo verso Carbonia si trova l’ antico insediamento fenicio e poi cartaginese di Sirai, con una necropoli e fortificazioni del IV secolo a. C. Nell’ antico centro minerario di Domusnovas si trova la Grotta di San Giovanni, lunga 850 mt., l’unica grotta d’Europa che si può percorrere in auto, poco distante dal centro di Santadi abitato si trovano le grotte di Is Zuddas, che rappresentano un incredibile spettacolo naturale di rara bellezza.Tra Fluminimaggiore e Iglesias, a circa ottanta chilometri da Cagliari si trova Antas con i resti del santuario romano di Sid Addir Babai, e il tempio dedicato alla divinità sarda Sardus Pater, identificato con il dio punico Sid, un eroe guerriero venerato nella zona già dal IX sec. a. C. Il tempio risale ad al VI secolo a. C. , poi ricostruito nel III secolo d. C. Nei pressi si trova la suggestiva Grotta de Su Mannau e poco oltre il complesso minerario di Ingutosu, vicino le vaste dune di sabbia di Piscinas.

Ogliastra

L’Ogliastra è un territorio caratterizzato da coste rocciose, i cosiddetti tacchi, un interno montuoso costituito dalle ultime propaggini del Gennargentu e del Supramonte, di notevole interesse naturalistico con grande varietà di flora e fauna endemiche. Sulla costa tra le cale rocciose si susseguono meravigliose spiagge affacciate su un mare cristallino tra il Golfo di Orosei e l’ Altopiano di Baunei , nel cui territorio è compreso l’ Altopiano di Golgo, dove si trova la più profonda grotta europea di Su Sterru. Verso l’ interno si trova Urzulei sul Supramonte e la suggestiva la gola di Su Gorroppu. Tornando sulla costa Arbatax in una magnifica posizione, delle cui fortificazioni spagnole del nel XVI secolo rimane una torre che domina il litorale di rocce granitiche rosse tra le quali sono adagiate le spiagge di Porto Frailis, di Orrì e di Cea. Proseguendo sul litorale meridionale si trova l’ altro vecchio centro spagnolo fortificato di Barisardo, la cui zona è ricca di testimonianze archeologiche risalenti alla Cultura Prenuragica e la successiva Civiltà Nuragica.Nella zona settentrionale dell’ Ogliastra verso il Supramonte, di trovano i ventri di Arzana, Villagrande, e Taluna , in una zona montuosa selvaggia e affascinante che cela antiche Domus de janas e resti di nuraghi, parte degli affascinanti itinerari archeologici nella Provincia di Nuoro. Una zona che annuncia il vicino Gennargentu con il suo magnifico Parco.

Baronia

Nell’ area settentrionale oltre Dorgali, nella cui zona vi sono importanti testimonianze archeologiche dell’ antica storia sarda, sulla costa la magnifica Cala Gonone con la grotta del Bue Marino, come era chiamata l’ estinta foca monaca, e il Golfo di Orosei dagli splendidi fondali sui quali affacciano le spiagge di Marina di Orosei, di Cala Osalla, fino alle splendide spiagge protette di Sa Curcurica, Bidderosa e Berchida. Oltre Orosei nella Provincia di Nuoro, si stende l’ antica zona della “Baronia”, il cui centro più rilevante è Siniscola, ai piedi del Monte Albo, massiccio calcareo dal suggestivo ambiente tra formazioni “lunari” e foreste. Nei pressi lungo la costa La Caletta che prosegue con le spiagge di Capocomino, Santa Lucia, S’ena ‘e Sa chiotta, proseguendo sulla costa settentrionale si trova Budoni.

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