Afghanistan
L’ Afghanistan si stende ad ovest verso l’Iran centro orientale, a nord ovest con il Turkmenistan meridionale più ad est l’Uzbekistan e continuando ad est il limitrofo Tagjikistan, un lembo nord orientale si allunga verso il Xinjiang cinese, ad est il Pakistan dalla regione del Kyber scendendo a sud per il Beluchistan. Da sempre crocevia su uno dei percorsi sulle vie della Seta con le sue diramazioni tra le vaste regioni centrali dell’ Asia, verso la Cina e più a sud attraverso il Pakistan la via dell’ India .
Antica Battriana
Le antiche vie attraversavano l’ aspro territorio Afghano tra aride steppe, altopiani, maestose montagne e vallate dove per millenni si sono trovati popoli e culture, dalla più antica civiltà dell’Indo al passaggio delle grandi migrazioni verso est dei popoli Indoari nel II millennio a.C. e da quella remota epoca è iniziata la più antica dell’ Afghanistan. Dall’Uzbekistan si stendeva la storica regione della Battriana per gli altopiani e vallate a sud del fiume Oxsus e a nord della maestosa catena dell’ Hindu Kush , popolata dalla fine del II millennio a.C. con la cultura della Bactria-Margiana che ha lasciato i suoi resti nel sito della civiltà Oxus . Nel V secolo a.C. Con l’ estensione dell’ impero Achmenide ne divenne la satrapia di Baktria ove giungeva percorso più orientale della prima Via Reale persiana , poi seguite nel III secolo a.C.dall’ epica spedizione di Alessandro alla conquista dell’ Asia, avanzando a sud est per l’ oasi di Merv divenuta grande centro carovaniero, poi nel percorso occidentale sulle vie della Seta che per Turkmenistan raggiungeva la Battriana. Nella regione si diffuse il buddismo della Bactria dal monachesimo buddista Greco che ne prese nome, nella sintesi con la cultura ellenistica derivarono i modelli stilistici per i templi e monasteri nella grande arte Gandahara. Dopo la spartizione degli immensi territori conquistati da Alessandro sorse il vasto impero Seleucide ove in Asia Centrale nel 256 a.C. venne fondato il regno ellenistico della Battriana esteso nelle limitrofe regioni centro asiatiche che aveva la sua capitale in Afghanistan a Battra . Fiorito fino all’ inizio del I secolo d.C. , quando nella sua migrazione la popolazione nomade degli Yuezhi invase il regno e con la potente confederazione fondò il vasto impero Kusana esteso nelle regioni indiane settentrionali. Avevano la capitale più settentrionale nell’antica Kapisi in Afghanistan ove poi sorse la città di Bagram, mantenendo Taxila come centro culturale greco buddista rimasto della civiltà Gandahara . Nel Pakistan nord occidentale avevano l’ altra capitale a Puruṣapura poi estesa nella città di Peshwar mentre la capitale Kusana più meridionale nell’Uttar Pradesh indiano divenne la città di Mathura. Oltre il culto di più antiche divinità dalla cultura religiosa nella regione ereditarono il Buddismo ellenistico interpretato dalla scultura e la raffinata arte Kushan assieme alla tradizione induista indiana. Nota poi come Tokharistan dominata da regni locali , Il centro di Battra dal VII secolo si estese nella città di Balkh e nel punto più occidentale del buddismo sorgevano le grandi statue dei Buddha di Bamiyan che emergevano maestose dalla valle e poi distrutte dall’ islamica furia criminale dei talebani, vi transitavano le carovane ove splendono di blu e smeraldo i laghi di Band-e_Amir, continuando per gli altipiani desertici ove si incrociavano le carovaniere dall’ ovest.
Medioevo
Il medioevo Afghano inizia dal VI secolo con il primo regno dinastico di Kabul dei turchi occidentali Shahis che ha governato parte della regione fino alle conquiste arabo musulmane dell’ Afghanistan nel IX secolo, fu in parte dominio l’ impero islamico sunnita persiano del Khwarazmian , ma la competa islamizzazione iniziò con il dominio della dinastia Ghaznavide di origine turco persiana che vi estese il vasto impero dal X secolo con la capitale Ghazni .Nel XIII secolo cinta da possenti mura sorse la fortezza con cittadella di Ghazna e tra i vari siti e mausolei dell’ epoca la moschea Bahram Shah che ha lasciato i resti dei due alti minareti Ghazni che si ergono a nord est dal centro. L’ impero Ghaznavide si estese dall’ Asia Centrale all’ India nord occidentale edificando centri moschee, santuari e mausolei in stile persiano e con la decadenza nel XII secolo, fu seguito quello fondato dalla dinastia Ghuride anch’ essa di antica stirpe iraniana originaria della regione afghana di Ghor , dalle consolidate tradizioni islamiche . Il primo sultano Muhammad di Ghor nel 1173 ne conquistò la capitale Ghazni, due anni dopo la città di Multan nel Punjab pakistano, ove nel 1186 invase il principato Ghaznavide e la capitale Lahore, iniziando il successivo dominio musulmano in India e travolgendo le tradizioni induiste. Dalle loro steppe i Mongoli guidati da Gengis Khan nella loro incontenibile avanzata per gran parte dell’Asia fino i confini dell’ atterrita Europa sbaragliarono armate e travolsero regni entrati nel vasto impero Mongolo , dopo averne sconfitto s l’ esercito invasero l’ impero Khwarazmian della Persia e poi l’Afghanistan nel 1221 devastando città e villaggi, mentre i nomadi riuscirono a rifugiarsi nelle zone più isolate. La furia mongola distrusse l’ antica Balkh che rimase a lungo in rovina, come la descrisse nel XIV secolo il grande viaggiatore arabo Ibn Battuta sulle vie dell’Asia. Continuarono con l’assedio e la conquista di Bamyan nel 1221 distrussero il vicino centro Shahr-e_Gholghola lasciando i resti nel sito di Gholghola , avanzando nell’ incontenibile invasione conquistarono e distrussero anche la città di Herat poi ricostruita come capitale del locale regno fondato dalla dinastia Kart musulmana di origine Tajika. Da quel violento dominio rimasero le numerose comunità di stirpe mongola tra le varie popolazioni ed etnie dell’ Afghanistan e quando il loro vasto impero si dissolse fu diviso tra i generali e discendenti di Gengis Khan. La regione di Herat fu parte del grande Ilkhanato dell’ Hülegü Ulus , quella Balkh, Ghazni e Kandahar entrarono nei domini del Khanato di Chagatai, mentre le comunità tribali a sud dell’Hindu Kush si allearono con il vasto regno della dinastia Khalji esteso dall’ India nord occidentale. Dopo l’ assedio e la conquista di Balkh nel 1370 , come in grand parte dell’ Asia centrale , anche qui si estese il vasto impero Timuride con la dinastia di stirpe mongola islamizzata fondata da Tīmūr Barlas, noto all’atterrito occidente come Tamerlano f. Sorsero altri centri e città in tutto l’ Impero diffondendo la cultura con l’ arte e l’architettura Timuride tra il XIV e l’ inizio del XVI secolo, come Rinascimento Timur anche nella letteratura e scienza che oltre la splendida Samarcanda e altre città In Uzbekistan, in Afghanistan ebbe il suo centro ad Herat come Perla del Khorasan . Nel XVI secolo estese domini nord occidentali indiani il vasto impero Moghul fondato da Babur discendente Timuride e l’ Afghanistan nord orientale fu governato come vassallo Subah del Badakhshan assieme al Tagikistan orientale, mentre la regione occidentale fu nei domini persiani dei Safavidi con la capitale locale a Kandahar
Kabulistan
All’ inizio del XVIII secolo si rese indipendente con il regno della dinastia Hotak di breve durata, fino aquando con l’ assedio e la conquista di Kandahar nel 1738 dalla regione si estese l’ impero afghano del Durrani tra la Persia nord orientale al Punjab indiano. Con la sua decadenza sorse l’ emirato del Kabulistan e dal 1823 la regione afghana fu governata per un secolo con la dinastia Barakzai fondata da Amir-i Kabir, mentre iniziava la lunga influenza europea in Afghanistan conteso tra l’ Inghilterra Vittoriana e la Russia Zarista in quello che fu definito il Grande gioco In Asia Centrale. Dopo la prima guerra Afghana trascinata per tre anni dal 1839 fino alla sconfitta dell’ esercito coloniale, i britannici furono più volte sconfitti in Aghanistan , dal 1878 trascinata per quasi due anni riprese il conflitto nella seconda guerra Afghana dalle fasci alterne conclusa con il trattato di Gandamak che assicurava il controllo del territorio all’ Emirato e le relazioni della politica estera ai britannici per evitare l’ influenza russa. Dopo aver stabilito la linea Durand nel 1893 come confine tra l’India britannica e il territorio afghano, nel 1919 l’ Emirato, oltre a respingere i britannici, attaccò e invase parte della regione settentrionale pakistana nell’ ultimo conflitto Afghano con i britannici. terminato poi con il trattato che ristabiliva la linea Durand. Rimase il territorio del Waziristan dall’ Afghanistan sud occidentale collegato con la via del Kyber all’estremità settentrionale pakistana e popolato dalle bellicose confederazioni dei Pashtun legati alle tradizioni tribali che da sempre reclamano l’ indipendenza come Pashtunistan
Regno Afghano
L’influenza britannica ebbe fine con emiro Amanullah sostenitore di riforme e la modernizzazione del paese che dal 1926 trasformò l’ emirato nell’ indipendente regno dell’ Afghanistan , tre anni dopo la potente tribù Kasi Pashtun entrò in conflitto con le altre nella rivolta dei Shinwari seguita per un anno dalla la prima guerra civile Afghana tra varie battaglie e violenti scontri deponendo il sovrano Amanullah Khan. Poi per un accordo precedente con il regno a suo sostegno intervenne l’Armata Rossa sovietica in Afghanistan nel 1929 contro gli insorti, oltre le milizie musulmane Saqqawis afghane parteciparono anche quelle inquadrate nel movimento islamico antisovietico dei Basmachi , con alcune battaglie e conquiste che non mutarono la situazione fino al ritiro. Costretto all’ esilio Amanullah Khan, il suo riformismo ispirò il movimento lealista monarchico degli Amaniti poi protagonista di altre rivolte nei decenni successivi come quelle tribali di Kosth per tre anni dal 1944, nel frattempo come capo dei Saqqawis prese brevemente il potere Habibullāh Kalakāni con il suo Emirato islamico. poi anche l’ integralista Kalakāni venne deposto e giustiziato nel 1929. Tornato dall’ esilio Mohammed Nadir ripristinò il regno come Nadir Shah governando fino al 1933 quando fu assassinato ed è iniziato il lungo regno di Zahir Shah con riforme e la monarchia costituzionale. Mentre era in Italia fu deposto con il colpo di stato Afghano del 1973 guidato dal principe primo ministro Daoud Khan che prese il potere abolendo la monarchia come presidente nella prima repubblica dell’ Afghanistan.
Invasione sovietica
Il governo inizialmente riformista fu appoggiato dalla sinistra, ma rivelatosi autoritario, fu contrastato dal Partito democratico popolare afghano Pdpa di ispirazione marxista e legato all’ Urss che nel 1978 assieme ad altre forze progressiste rovesciò il governo con la rivoluzione del Saur appoggiata dall’ esercito e la popolazione deponendo Daoud. Il consiglio rivoluzionario del Pdpa ha governato fino al 1992 la nuova Repubblica Democratica dell’ Afghanistan che Sembrava uscire dal cupo medioevo tribale, ma troppo progressista per gli equilibri dell’allora guerra Fredda così che l’opposizione fu cavalcata da sinistri estremisti islamici come Hekmatyar fondatore delle bande paramilitarI Ḥezb-i Islāmī, il presidente eletto Taraki fu destituito e assassinato e salì al potere come successore Amin mentre dilagava la guerriglia islamica tra le montagne contrastata dall’ esercito. Finito anch’ egli assassinato il governo fu affidato al terzo presidente Karmal e per un accordo stabilito con la nuova Repubblica Democratica contro l’insurrezione musulmana intervenne l’ Urss con l’ Armata Rossa che invase il paese nel 1979 iniziando la decennale guerra in Afghanistan. Ben sostenuti dagli Stati Uniti con la dottrina Reagan anticomunista, la Cia finanziava ed armava le formazioni islamiche con l’ operazione Cyclone , mentre Il libero occidente s’adoperò a finanziare, armare e celebrare i mujaheddin afghani che, tra i vari campioni all’ epoca. aveva personaggi come Bin Laden per il collegamento con la Cia che già faceva germinare Al Qaida. come la più devastante organizzazione terrorista, oltre il famigerato mullah Omar coltivando i sanguinari estremisti poi tristemente noti come Talebani .
Talebani
Dopo il ritiro sovietico nel 1989, con il governo del presidente Najibullah il conflitto è continuato nella lunga e devastante guerra civile in Afghanistan con le diverse formazioni di mujaheddin che presero a combattersi tra l’ alleanza del Nord nel fronte islamico unito contro le fanatiche milizie musulmane dei Talebani e a fasi alterne le alleanze dei i vari Signori della guerra Afghani che continuano ad imperversare in questo dilaniato paese. Alla fine i Talebani presero Kabul nel 1992 proclamando lo stato islamico dell’ Afghanistan sull’ultimo lembo di Repubblica democratica con il presidente Najibullah torturato, ed ammazzato con il fratello, i cadaveri straziati appesi ne’ pressi della rappresentanza Onu su ordine del mullah Omar che era tra quei celebrati mujahidin ben armati dagli Stati Uniti contro i sovietici . Consolidato il potere Taliban e il governo con la violazione dei più elementari diritti umani nell’ Emirato Islamico, i disgustosi decreti, le mostruose regole nella vita sotto Talebani fondate sulla più oscure leggi musulmane della loro Shari’a , la tremenda condizione delle donne nel regime Taliban , le nefandezza sulla popolazione, violenze, massacri e persecuzioni Etniche di Uzbeki, Hazara e minoranze. Oltre la violenza e intolleranza di quel criminale islamismo, la loro bestiale ignoranza ha devastato antichi siti e monumenti , simbolo è la distruzione dei Buddah di Bamiyan , ricordandone le suggestioni al loro magnifico cospetto, rimane solo rabbia ed odio per quella feccia al potere.
Seconda guerra
Per accorgersi del mostro generato c’è voluto quell’ 11 settembre del 2001 con la strage orchestrata da Osama Bil Laden con l terrorismo di Al Qaida , così proclamata dal presidente Bush iniziò la vasta operazione Enduring Freedom degli Usa contro il terrorismo, continuata nella lunga nuova guerra in Afghanistan trascinata per un ventennio ed iniziata con il governo del presidente di Karzai assieme al potere dei Signori della Guerra nell’ assemblea tribale Loyajirga che assieme ai Talebani, lucrano con la produzione e il mercato dell’ Oppio . Nel 2002 la Loyajirga decretò lo stato di Transizione per un nuovo ordinamento che due anni dopo portò alla rifondazione della Repubblica Islamica in Afghanistan., mentre continuavano i crimini sulla popolazione. All’ esercito Usa si aggiunse la missione della Nato International Security Assistance Force come coalizione Isaf di varie forze militari internazionali dai diversi scontri con il Talebani e oltre tremila caduti tra i militari dell’ Isaf senza contare le migliaia di civili nella devastata popolazione. Dopo la conferenza internazionale sull’ Afghanistan tenuta a Londra nel 2010 tra Nazioni Unite e il governo afghano per tentare nuovo corso democratico, divenne presidente Ghani nel 2014 con le prime elezioni vagamente democratiche e nell’ ultima presidenza poi nominato Saleh. Nel 2015 dopo l’ Isaf i contingenti Usa furono sostenuti dall’ altra a vasta operazione militare Resolute Support Mission della Nato, mentre la guerra tra Talebani e l’ armata del nord si estendeva nel conflitto del Panjshir, con il fronte di resistenza nazionale afghano guidato da Aḥmad Shāh Masʿūd noto come Massoud il leone del Panjshir che fu assassinato in un attentato talebano. Con la presidenza di Donald Trump fu siglato il trattato di pace con i talebani a Doha nel 2020 e dopo un ventennio di inutile guerra gli Sati Uniti si ritirarono aprendo all’ offensiva Talebana nel 2021 mentre i contingenti Usa e Nato se ne andavano lasciando il paese indifeso.
Emirato islamico
L’ offensiva è culminata nella conquista di Kabul dei Talebani che ripristinarono l’ Emirato islamico con le sue nefandezze, mentre con la guida di Ahmad figlio del generale Massoud e il deposto Amrullah Saleh rimase a contrastarli nel Panjshir il Fronte di Resistenza Nazionale anti Talebana dell’ Afghanistan in una resistenza dimenticata dal mondo. Con il ritorno al potere del regime Taliban Il paese è di nuovo sprofondato nella più cupa Shar’ia della legge islamica e gli orrori dell’ Emirato, mentre tra torture, esecuzioni e massacri tra la popolazione continuano i crimini di guerra nel Panshir . L’ Emirato continua ad essere appoggiato dallo stato islamico del Pakistan anche per i commerci e trasporti di frontiera controllati dai Pashtun attraverso le limitrofe regioni pakistane del kyber sulla North West Frontier e più a sud del Beluchistan che, oltre ai vari commerci più o meno legali anche di armi, il territorio è divenuto transito per i seguaci della Jihad e il lucroso narcotraffico di oppio ed eroina . A capo del regime fondato sulla Shar’ia islamica l’ emiro e supremo mullah Akhundzada governa con il consiglio di ministri Rahbari della Shura di Kabul affiancato shura interna di Kandahar, mentre le regioni tribali dei Pashtun e l’ Hazarajat il potere è esercitato dai capi locali, ma sempre tutto controllato dal ministero per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio L’ Emirato islamico talebano , Ispirato dalle più restrittive ed oppressive regole del Deobandi musulmane. si è imposto nella violazione i più elementari diritti umani in Afghanistan sono state abolite le norme della precedente repubblica che tutelavano in parte l’ esercizio di altre fedi impedendo ogni libertà religiosa in Afghanistan perseguitando I non musulmani e i seguaci di altre confessioni islamiche non conformi alla loto cupa e repressiva applicazione della legge Shar’ia .Pene con fustigazioni e mutilazioni per i furti reati minori e coloro che violano divieti come musica, danza, pratiche sportive non autorizzate e quanto esula dalla loro morale islamica , esecuzioni pubbliche, decapitazioni e lapidazioni per reati più gravi, anche agli oppositori diffusori di idee considerate non conformi al regime Dal primo governo islamico tra il 1995 e il 2001 il già crudele trattamento per la popolazione femminile dei Taliban è divenuto ancor più violento e repressivo sprofondando in una spaventosa condizione delle donne nell’ Emirato con continue violenze e con il una nuova lunga serie di divieti Talebani, oltre a proibirne l’istruzione e il lavoro ne hanno vietato l’accesso ai luoghi pubblici se noi accompagnate da un congiunto e sempre con l’ umiliante Burqa come simbolo di sottomissione punendo severamente anche chi non lo indossa correttamente. Ereditati dalla oppressiva cultura tradizionale che ben si adatta alle leggi islamiche dell’Emirato i matrimoni sono sempre combinati fin da bambine o forzati e anche solo per il sospetto l’ adulterio femminile è punito con la lapidazione In pubblico, mentre le coraggiose attiviste per i diritti sono torturate e stuprate in carcere.
Popoli e culture
La popolazione dell’ Afghanistan è variegata nelle varie etnie dalle diverse antiche origini, tra le più numerose quella dei Pashtun di stirpe turco persiana nella regine montuosa e diffusa nel limitrofo territorio pakistano settentrionale Pakhtunkhwa del Kyber e il vicino più occidentale che ne reclama l’ autonomia tribale del Waziristan. Legati da storia, cultura e i vari dialetti della lingua Pashto oltre le secolari tradizioni bellicose dal rigido codice Pashtunwali fondato sull’ onore e la vendetta di stretta fede musulmana sunnita che regola la società tribale clanica nei villaggi con i capi che si riuniscono nelle jirga per le decisioni comuni. Divisi tra le grandi confederazioni tribali dei Sarbani che in Afghanistan popolano la regione orientale , lungo la frontiera pakistana e il Waziristan la Bettani dalla cultura in parte diversa dalla altre e proprie tradizioni, mentre la confederazione Ghilji è tra le tra le più diffuse nella regione e ne fanno parte gli ultimi nomadi Kuchi che si spostano dall’ Afghanistan tra Pakistan e Iran. Tra le minoranze tribali la provincia nord occidentale del Nuristan dominata dall’ Hindu Kush è popolata dalle comunità dei Nuristani dalle antiche tradizioni e religione chiamati dai musulmani come infedeli Khafir , simili a quelli che abitano le limitrofe valli pakistane del Chitral, rimaste a lungo isolate dei Kalash. Parte del territorio sud occidentale è popolato dai Baluchi e alcune comunità nomadi in gran parte diffusi nella limitrofa regione pakistana del Beluchistan, anch’ essi mantenendo lingua e tradizioni propie le comunità dei Turkmeni che popolano in gran parte il territorio che ne prende nome, in Afghanistan alcune comunità praticano l’allevamento seminomade e il resto all’agricoltura , molto più legati alle tradizioni islamiche che nel vicino Turkmenistan . Dall’ estremità occidentale dell’ Hindu Kush è originario il popolo Hazara poi esteso nelle altre regioni e tra le popolazioni più diffuse in Afghanistan di fede musulmana sciita, storicamente nemici dei Pashtun e perseguitati dai Talebani che fin dalla costituzione del loro oscuro emirato islamico nel 2001 e la sua recente ricostituzione ha scatenato un vero genocidio degli Hazara .Di simile stirpe iranica originari dell’ antica Sogdiana anch’ essi, cultura persiana e lingua dari, il popolo Tajik è tra i più numerosi in Afghanistan concentrati nelle regioni del Panshir e Kohistan, a Kabul ed Herat oltre che nella limitrofa regione che ne prende nome come l’ indipendente Tagjikistan . Tra le altre popolazioni di diverse origini turco mongola gli Uzbeki sono diffusi in una vasta regione fino all’Afghanistan dall’ Uzbekistan ove si stendeva l’ antica Battriana , qui migrarono assieme agli invasori turchi unendosi alle locali tribù iraniane, oltre la propia lingua Uzbek meridionale afghana, ha mantenuto in parte le antiche tradizioni che fin dall’ epoca timuride fu fondamento della cultura fiorita nelle splendide città dell’ Uzbekistan. Anch’ essi di antica di stirpe turco mongola giunti da nord i Kyrgyz in Afghanistan sono diffusi all’ estremità nord orientale nella provincia del Badakhshan con alcune comunità nomadi legate a cultura e tradizioni dirette dai capi Khan, più sedentari quelli popolano il territorio che ne prende nome come Kirghizstan.
Perduto Afghanistan
Impossibile capire il presente senza penetrare la storia, come spesso fa chi crede di interpretare l’attualità perdendosi nell’ignoranza e nel ridicolo come ci si schierava con i Mujaheddin combattenti contro l’invasione sovietica, senza capire che a queste tribù afghane poco interessa un nebbioso concetto di unità nazionale, da secoli a combattersi tra loro s per il predominio dei pascoli e terreni, dell’onore clanico, dei traffici e da tempo per la droga afghana. Le antichi percorsi sulle vie della Seta avevano riferimenti nelle oasi, mercati e i centri poi divenuti città, ripercorrendo queste rotte se ne può capire lo scambio culturale, migrazioni, popoli e le varie etnie in Afghanistan che forse possono farne comprendere il presente. Da sempre a combattersi sconvolgendo una regione già dilaniata nella sua storia, tribù e clan in continuo conflitto, solo le armi sono cambiate e le micidiali moderne hanno preso il posto di scimitarre e vetusti fucili. I nomadi qui sono associati genericamente ai Kochi dediti all’allevamento, un tempo anche al traffico carovaniero e al commercio, per altri rientra anche quello droga e armi che transita su antiche vie. Le valli afghane erano popolate popolata da tribù di agricoltori con villaggi vicini ai campi di cereali anche qui spesso sostituiti da quelli più redditizi di oppio , inaugurati dai mujaheddin, durante l’ invasione sovietica poi gestiti da taliban che se li contendono con i signori della guerra intensificando la produzione nel paese che qualcuno ha definito un narcostato figlio della Nato per la grande libertà assicurata nel traffico della droga durante il suo intervento . Divenuto ormai l’impero dell’ Oppio afghano da dove seguendo alcuni percorsi sulla Via della Seta tra islamismo e droga attraversa i limitrofi paesi dell’ Asia centrale , seguendo due volte quelle vie tra i recenti conflitti che hanno devastato questo paese ho cercato ciò che ne rimaneva. Delle antiche origini gli Hazara hanno conservato qualcosa per lo scambio nei vecchi caravanserragli, da tempo anche qui per il traffico di armi e droga e riparare i camion scassati da lunghi tragitti sulle piste tra le valli dell’ Hindu Kush che ferma i venti freddi del nord e del Koh-i-Baba quelli torridi meridionali, ad est tra altopiani e deserti la carovaniera per il Turkmenistan.
Herat
Venendo dall’Iran attraverso la regione nord orientale del Khorāsān per gli altopiani afghani ove il fiume Hari Rud scorre nella sua fertile valle, da un antico centro achmenide nel 330 a.C. Alessandro alla conquista dell’ impero persiano vi fondò Alexandria d’Aria con la prima fortificazione ove in epoca timuride sorse la cittadella di Argh nel 1415 , lasciando i suoi resti al centro della città di Herat fiorita nel medioevo che ha percorso la storia afghana. Oltre gli edifici e i baazar della citta vecchia conservava la sua memoria, ma dei vari edifici e minareti che un tempo sorgevano a Herāt, molti sono stati devastati dalla guerra e altri in rovina. Tra gli altri rimane la grande moschea Jamaʿ Masjid di Herat del XIII secolo , devastata nella guerra Anglo Afghana e ricostruita nell’ originario stile persiano, all’ inzio del XV secolo risale il santuario di Gazar Gah dal raffinato stile dell’ epoca timuride che ospita il sepolcro del venerato mistico sufista Khwajah Abdullah Ansari. Degli altri edifici religiosi islamici del Musalla edificati dalla regina Gawhar Shad nel 1417dal raffinato e decorato stile dell’ epoca, rimangono e ne prendono nome i cinque alti minareti di Musalla , con nei pressi i sepolcri reali dinastici nel mausoleo di Gawhar Shad. La storica città proclamata patrimonio storico e culturale Unesco , nel 1995 venne conquistata dai Talebani nel regime di terrore e devastando siti storici, poi ripresa nel 2001 dall’ intervento Usa e riconquistata dopo il loro ritiro 2021 risprofondando nel terrore islamico.
Kandahar
Percorrendo una delle antiche vie attraverso gli altopiani tra villaggi e antichi centri, la provincia di Kandahar meridionale si stende tra l’ altopiano e la valle del fiume Arghandab che scorre everso sud attraverso la storica regione di Arachosia fiorita come satrapia persiana achmenide e poi come il resto dei domini persiani entrata nel vasto impero di Alessandro che nel 330 a.C. vi fondò una delle tante città che portano il suo nome come Alexandria, fiorita nei secoli lasciando i suoi resti della cittadella di Arg e vari edifici ove si sono aggiunti quelli di epoca seleucide e islamica a Zorr Shaar , come era noto il centro di quella che nei secoli si estese nella grande città di Kandahar. Ha percorso gran parte della storia afghana attraverso i vari conflitti fino ai più recenti che hanno sconvolto Kandahar dal 2001 con e la guerra tra i talebani e le forze internazionali Usa e Nato trascinata per un ventennio e dopo il ritiro lasciata anch’ essa al ritorno dei Talebani tra violenze, violazioni dei diritti umani e quanto sconvolge il resto dell’ Afghanistan nel regime dell’ emirato islamico. Nella loro fanatica ignoranza che disprezza ogni cultura anche qui sono stati devastati siti e monumenti storici, oltre i vecchi quartieri e gli animati baazar tra i vari che ricordo a Kandahar , ove si trovava la cittadella distrutta dai persiani nel XVIII secolo sul colle roccioso Chil_Zena dei quaranta gradini è stata rinvenuta l’ Iscrizione in greco ed aramaico con uno dei primi editti di Ashoka sovrano dell’ impero Maurya scolpito nel 260 a.C. Nel XVIII secolo in stile persiano fu edificato Il mausoleo che ospita il sepolcro di Ahmad fondatore della dinastia e l’ impero Durrani , allo steso periodo risale Il santuario di Kirka Sharif con la moschea nello stile islamico locale dal’ interno in marmo verde decorato e scolpito ove è custodita la venerata reliquia Kherqa con il mantello di Maometto, mentre per ospitare l’ altra reliquia con capelli del Profeta fu edificata la moschea Mui di Mobarak nel XIX secolo. A nord ovest della città sorgeva un centro della cultura Helmand fiorito tra i IV e il II millennio a.C. che ha lasciato i suoi preziosi resti nel sito Mundigak tra le mura e antichi edifici ove sono statu rinvenuti manufatti, ceramiche ed arredi in parte conservati nel museo di Khandar oltraggiato dalla fura iconoclastica talebana.
Ghazni
Risalendo attraverso la regione centrale ad est si stende la provincia di Ghazni ove sorgeva un antico centro del VI secolo a.C. domini dell’ impero Achmenide, anch’ esso conquistato ed entrato nel varo impero di Alessandro come Alexandria Opiana e dal IV secolo fiorito come centro ellenista buddista fiorito che ha lasciato i suoi resti sito di Tepe Sardar . Dopo l’ invasione islamica nel VII secolo e fiorito bei domini persiani safavidi , la citta di Ghazni medioevale dall’ inizio dell’XI secolo con il sultano Mahmud di Ghazna dIvenne uno dei centri del vasto Impero Ghaznavide esteso dall’ Afghanistan fino all’ India nordoccidentale. Oltre i più antichi quartieri, palazzi e moschee tra i sito storici conserva la cittadella di Ghazna del XIII secolo, i resti del palazzo del sultano Mas’ud III, i mausolei di Sanai e Il Rawza-e Sharif con il sepolcro del sultano Mahmud, a nord-est del centro della grande moschea Bahram Shah sorta nel XII secolo rimangono i due minareti Mas’ud e Bahram di Ghazni dalle facciate finemente decorate e iscrizioni coraniche ormai deteriorate. Con l’ offensiva di Ghazni del 2018 parte della città è stata devastata, ancor più dopo c l’ ultima offensiva dei Talebana nel 2021 e come gran parte delle storiche città afghane di nuovo sprofondate in quel regime.
Kabul
Verso nord est nel fertile altopiano dall’antico centro di Kubhā è iniziata la lunga storia di Kabul che ha percorso in gran parte quella dell’ Afghanistan dall’ antichità alle conquiste islamica, mongola e timuride fino alle dinastia afghane e la più recente epoca estesa nella città di Kabul come capitale La trovai con gli animati baazar che diramano dal Mandawi e il mercato degli uccelli Ka Foroshi , la centrale Koch-e Murgha era nota come la frequenta via Chicken per le botteghe di artigianato e tappeti ove ora scivolano silenziosi uomini barbuti e fantasmi in Burqa. Tra le memorie del suo passato a sud della città vecchia su un colle sorse la fortezza di Bala Hissar nel V secolo contesa nei vari conflitti per essere poi ricostruita ed infine distrutta dai Talebani, cosi’ come l’altra fortezza e l’antico sito induista sul colle di Koh-e Asamai ad ovest. Con edifici, padiglioni e le moschee si trovavano i giardini di Babur sorti nel XVI secolo dal raffinato stile Moghul, oltre il parco Chihil Sutun e il Minar, il mausoleo con il sepolcro Timur di Shah Durrani poi devastato dalla guerra , nel suo parco su un colle alla fine del XIX secolo risale il palazzo Bagh-e_Bala dell’ emiro Rahaman Khan e nello steso periodo fu edificata l’ imponente moschea Id_Gah .Tra i vari parchi, palazzi, mausolei e moschee di Kabul che rimanevano ancora quasi inviolati, l’ oscurantismo talebano sembra aver risparmiato i santuari islamici, tra essi oltre la più grande moschea Abdul Rahman di Kabul , nella città vecchia dall’ imponente cupola blu la Pul-e Khishti, in stile ispirato all’ ottomano la moschea dei re di spade Shah-Do di Shamshira. Dal raffinato stile persiano Safavide la moschea con il santuario Sakhi decorato da piastrelle smaltate blu e gli interni da iscrizioni coraniche e brani poetici. A sud ovest rimangono i resti del palazzo Aman sorto come residenza reale all’ inizio del XX secolo e con i Talebani non so cosa rimane del vicino museo nazionale di Kabul dalle preziose collezioni archeologiche ed artistiche poco gradite ai fanatici iconoclasti, mentre gli edifici del Parlamento ospitano barbuti Mullah che discutono come vessare la popolazione con le loro leggi islamiche.
Mazar-i-Sharif
A procedere lungo il confine dell’ Uzbekistan , che all’epoca era ancora sovietico, per la provincia di Balkh s’arriva a Mazar-i-Sharif tra i baazar e gli antichi quartieri che diramano dalla grande moschea blu di Hazrat Ali con il venerato sepolcro del cugino e successore del Profeta, ove marzo si celebrava il capodanno afghano Nauruz. Frequentata dai pellegrini la moschea è Interdetta agli infedeli kafir, ne evitai il rigore vestito come loro seguendo il flusso di quella gente giacchè a conoscere si deve anche un po’ rischiare, ma molto meno di quando tornai poi in questo martoriato paese durante la guerra. Da secoli qui il mercato dei tappeti attira compratori d’ogni borsa, confusione di colori e disegni ammucchiati sotto i tendoni dove sprofondano i mercanti che invitano a sedere bevendo chay e fumare da vecchi narghilè contrattando in antichi dialetti anche con chi non li capisce, si continua tra villaggi Uzbeki e moschee mal tenute che furono splendide, passando per i resti dell’ antica Bactria Margiana nei siti della civiltà Oxus fiorita dal II millennio a.C..
Konduz e Balkh
Dall’ antica Sogdiana lungo il confine con il Tagjikistan per il territorio settentrionale afghano, tra le catene montuose del Pamir-Alay a nord e l’ ‘Hindu-Kush a sud , si stendeva parte della storica regione di Battria e dall’antico centro ellenistico buddista di Drapsaka nel Tokharistan medioevale venne fondata la fiorente Walwalij in epoca timuride ed estesa nella città di Konduz sulle vie di traffici e commerci, anch’ essa funestata poi dalla guerra e la conquista talebana. Nella regione si stendeva l’ antica Battriana dall’ Uzbekistan all’ Afghanistan ove qui aveva la capitale a Balkh , per secoli transito di tutte le carovaniere e divenne il più occidentale centro del Buddismo dal VII secolo, ove tra gli altri sorgevano il due grandi monasteri di Nava Vihara. Dopo la con conquista araba della Persia nel VII secolo e diverse rivolte contro gli invasori, Balkh ne divenne una delle città islamizzate e all’ epoca tra le prime del paese risale la moschea dalle nove cupole Haji_Piyada. Entrata nei domini delle dinastie Safaride e poi Khwarez della Persia, si estese con quartieri dagli animati baazar e delle quaranta splendide moschee, ne rimane intatta Masjid Sabz , nota come la moschea verde di Balkh nel decorato stile timuride brillante di ceramiche smeraldo, dove dal quattrocento riposa il santo derviscio Khadjeh Abou Nasr.
Bamyan
Il più antico percorso afghano passava per la valle di Bamiyan nella regione centro settentrionale , dichiarata patrimonio storico e culturale Unesco per i preziosi resti negli otto siti lasciati dalla cultura battriana ove gli artisti greci al seguito di Alessandro sulle vie dell’Asia si incontrarono con l’etica buddista portata dai monaci indiani e produssero l’ arte Gandhara che prende nome dal nel fiorente regno ellenista della civiltà Gandahara e come il punto più occidentale raggiunto dal buddismo vi sorse un monastero scavato nella roccia assieme alle due enormi statue dei Buddha di Bamiyan . Oltraggiati dalla furia iconoclasta islamica di Tamerlano sfregiandone i volti che scrutavano enigmatici la valle e i mondo aldilà di essa. Così m’apparve quella meraviglia che i Talebani hanno deciso di distruggere , altro crimine assieme alle mostruose leggi in nome di un ottuso fondamentalismo islamico. Oltre le più antiche dal medioevo questo Afghanistan reca ferite delle invasioni dalla prima islamica alla mongola e timuride che hanno lasciato i resti nella cittadella Sar-o-Tar di Shahr-i Gholghola dalle mute rovine come quelle rimaste della la città rossa di Zuhak e nella valle di Adjar. Verso gli altipiani desertici frequentati dai nomadi Kuchi e seguendoli con una carovaniera sull’ Hazarajat appare d’irreale blu intenso Band-e-amir nella la suggestione di quei laghi animati da carovane e attorno ai fuochi la sera danze sui ritmi antichi di flauti e tamburi, gli anziani a raccontare vecchie storie.
Pashtunistan
Da Kabul una tortuosa via sale per il passo di Lataband dall’ impegnativo transito tra le montagne dell’Hindu Kush ove ad evitarlo una deviazione attraversa la spettacolare gola Tang-e_Gharu con la strada danneggiata dai conflitti e spesso chiusa che porta nella provincia orientale del Nangarhar anch’ essa funestata dagli eventi bellici, tra centri e villaggi fino al centro fondato dai Moghul esteso nella città di Jalalabad sulla via per il Pakistan. Lasciando questa che fu tra le vie della Seta , se ne cercano le diramazioni che si snodano in vecchie piste polverose inerpicate tra gli altipiani popolati da Tagiki , Turkmeni e Uzbeki discendenti dalla temibile cavalleria dell’ impero Mongolo , dopo la sua divisione vari grandi domini, nel XIV secolo fu riunito nel nuovo vasto Timuride e dall’ epoca lo spirito guerriero è rimasto nelle tradizioni come le violente tenzoni a cavallo del Buzkashi diffuso tra i discendenti.I Khan più bellicosi si stabilirono nell’ Afghanistan settentrionale dove ancora controllano il commercio e il traffico assieme ad come alcuni signori della Guerra nel nord altre zone sono dominate dai proprietari terrieri Tagiki loro tradizionali antagonisti. I più numerosi e bellicosi Pashtun del nord ovest, governati dalle leggi tribali e il tradizionale codice Pakntumwali , ognuno possiede un suo valore Khun, se viene ucciso deve essere pagato alla famiglia così ogni mutilazione o ferimento, ma la donna vale la metà. Di simile stirpe e dall’ incerto futuro i nomadi Kuchi si spostano dai pascoli estivi di montagna alle pianure d’inverno accampandosi con le tende di pelo caprino kizhdey, ritmi biblici di allevatori e scambi con gli agricoltori, quando raggiungono i pascoli invernali inizia la stagione delle feste e dei matrimoni. Tra i Pashtun le mogli si comprano da bambine pagandone il prezzo nuziale, i poveri possono solo scambiarsi figlie e sorelle, chi non ne possiede si dà al furto di bestiame per pagarsi una moglie. Tradizionalmente la tribù è governata da un consiglio dei capifamiglia condotta da un Khan, nei villaggi fortificati Q’ala con un edificio comunitario attorno cui si stendono alte case rettangolari attaccate tra loro e circondate da mura. Sulla via del Kyber dominano incontrastati i loro traffici da secoli. Molti dei Qala da tempo già all’ epoca li ho trovati con bande che trafficavano droga ed armi, discendenti da tribù bellicose e i cippi funerari dei reggimenti britannici massacrati sul Khyber Pass lo provano.Come mujaheddin li ho poi ritrovati ancor più bellicosi durante la guerra impegnati tra Jihad e droga , divenuti in gran parte militanti tra i fanatici che hanno generato regime dei Talebani, assieme ad altre etnie questa gente ha inseguito feroci conflitti tribali e faide claniche, convertite per il predominio sulla produzione dell’oppio e poi come i nuovi narcos dell’eroina per i nefandi traffici che da qui partono sulle vie della droga attraverso l’Asia centrale ad ammorbare il mondo.Un paese ormai senza legge né onore sprofondato nell’ oscura cultura dal tetro islam ben interpretato dai talebani con i loro decreti ,la spaventosa condizione delle donne vaganti fantasmi nei burqa. L’antico onore tribale sgretolato per ricomporsi in un mondo dove il denaro e la sopraffazione hanno sconfitto secoli di pretesa dignità culturale. Continua forse a sopravvivere tra i nomadi che spingono ancora le ultime carovane estranei ai confini, riconoscono solo le terre d’inverno e quelle d’estate per i loro pascoli e marciano lentamente per passare l’inverno.