Nel territorio settentrionale dell’ Arizona antichi movimenti hanno creato e modellato l’ ambiente unico al mondo del grande e suggestivo Canyon dalla storia che affonda nella remota epoca mentre si modellava il continente due miliardi di anni fa quando iniziò il lungo percorso della sua fantastica geologia, al fondo cominciarono a formarsi rocce metamorfiche ed e ignee sovrastate nei millenni da altri strati rocciosi sedimentari, ma solo con i vasti spostamenti i nella tettonica delle placche, qui attiva tra i settanta e trenta milioni di anni con i movimenti della grande zolla nordamericana, si è sollevato parte del territorio sud occidentale nel vasto altipiano del Colorado così chiamato dal fiume che lo attraversa dove molto più tardi, a partire da oltre cinque milioni di anni, lentamente lo strato roccioso è stato scavato dal corso del Colorado che con la millenaria erosione si è aperto nella profonda gola di oltre millecinquecento metri, larga in medi sedici chilometri e lunga quasi quattrocentocinquanta, dalle pareti policrome su diversi strati dal più superficiale e recente calcareo del Kaibab scendendo per tutti gli altri formati da frane e altri movimenti che hanno sprofondato il corso del fiume parendone le dimensioni del canyon in un ambiente sempre più arido con una varietà di formazioni rocciose unica al mondo fino al fondo della gola. Qui la temperatura più alta ed umida, assieme alle acque del fiume hanno favorito una vegetazione endemica con una dozzina di specie e oltre millesettecento varietà di piante tra alberi, cactus, arbusti, fiori, licheni che diminuiscono salendo verso il bordo desertico, in un ambiente popolato da varie specie di rettili, uccelli come falchi, avvoltoi, condor e aquile, tra i mammiferi pipistrelli, roditori di vario genere, procioni, scoiattoli, lepri, ovini selvatici, linci rosse e puma. Il Gran Canyon era chiamato Kaibab o Montagna Capovolta dalle comunità tribali provenienti dal vicino Nevada dei Paiute, ma oltre a loro il suo territorio fu popolato e frequentato per secoli da alcune delle tribù settentrionali di nativi dell’Arizona, ne rimangono ancora i discendenti di quello che si definiva il Popolo del Sole noto come Yavapai , diviso nelle grandi tibù Yavbe’ nord occidentali, Wi-pukba nordorientali e della Green River Valley, gli occidentali Ɖo-lkabaya e il più meridionale Popolo del deserto o Mađqwadabaya, di simile stirpe il Popolo del canyon degli Havasupai che si definivano anche gente delle acque verdi blu o Havasu baaja , dei sopravvissuti circa cinquecento vivono verso la parte bassa del Gran Canyon nella riserva Supai che loro chiamano Havasuuw. Dai monti nel nord ovest dell’ Arizona provengono gli Hwalbáy o Popolo degli alberi alti noti come Hualapai rimasti nel territorio lungo il fiume Colorado e il lato meridionale del Gran Canyon nell’ omonima riserva di Hualapai dove vivono di turismo in questa parte del canyon e vi hanno costruito la controversa passerella Skywalk ad est della comunità di Meadview e a nord di Hàkđugwi, come chiamano il loro centro di Peach Springs. A lungo fu libero territorio di quelle popolazioni fino al XVI secolo quando, dalla loro vasta colonia in Messico fondata come Virreinato de Nueva España, iniziarono le spedizioni negli ignoti territori a nord ovest dei conquistadores spagnoli che si avventurarono tra il New Mexico e l’Arizona. Dai nativi appresero un’ antica leggenda sulle favolose e mitiche Sette città d’ oro di Cibola che dovevano trovarsi da qualche parte in quei desolati territori desertici e nel 1540 fu inviata una spedizione guidata da Vàzquez_Coronado attraversando il deserto di Sonora per proseguire nella regione personalmente o da altre spedizioni che distaccava. Melchor Dìaz fu il primo europeo a raggiungere il fiume Colorado che chiamò rio Tizon e ne esplorò i profondi canyons della valle Imperial prima di proseguire ad ovest nel golfo di California, mentre García López de Cárdenas si inoltrò nela sconosciuta regione settentrionale dell’ Arizona seguendo il fiume Colorado, Càrdenas fu il primo europeo ad ammirare la meraviglia della profonda gola dalle rocce splendenti d’ ocra di quel grande Canyon e l’ incontro con questo grandioso ambiente naturale la spedizione lo ebbe in quello che è ora noto come il panoramico del Desert View raccontato dal capitano Jaramillo e dal cronista Pedro de Sotomayor:
“…La scogliera era così scoscesa che riuscivano a malapena a vedere il fiume, anche se è, dicono, tanto o molto più grande di quello di Siviglia, un ruscello appariva sopra; cosicché, sebbene con grande diligenza fu perquisito il passato e da molte parti non si trovasse, in cui furono molti giorni bisognosi di acqua, non la trovarono e il fiume non poté approfittarne sebbene lo vedessero: a questa causa Don Garcia Lopez fu costretto a tornare dove trovarono; questo fiume venne dal Nordest e ritornò nel Sud Sud Est…”Un mese dopo l’altro avventuriero spagnolo Alarcòn , fu primo a seguire il corso e navigare a lungo sul fiume Colorado, ma passarono secoli prima di una nuova spedizione in quel territorio guidata dal maggiore statunitense J.W. Powell nel 1869 sul tratto che va da Green River City fino a Grand Wash scoprendo così il punto dove il Colorado attraverso suggestivi paesaggi nel suo magnifico ambiente giunge ad entrare nel lago Mead. Per il resto del secolo pionieri, viaggiatori ed avventurieri continuarono ad inoltrarsi in quel fantastico territorio che nel 1908 fu dichiarato National Monument e nel 1919 come Grand_Canyon Np , dall’ epoca divenuto tra i più grandiosi, suggestivi e frequentati dei grandi parchi Usa.
Canyon Country
In tutto il vasto territorio che circonda il Gran Canyon nei millenni il corso del fiume Colorado ha scavato profonde gole e canyon nell’ altipiano modellando un ambiente unico al mondo nel suo bacino idrografico e il grande altipiano del Plateau che si estende dalla Montagne Rocciose attraverso New Mexico, Colorado, Utah e Arizona dove si trova il suo centro noto anche come Canyon Country dai panorami spettacolari tra altipiani, gole e canyons ove si trovano gran parte dei parchi dello Utah nel suo territorio meridionale limitrofo a quello con le riserve di alcuni dei più affascinanti parchi dell’ Arizona settentrionale. Lungo il confine con il Nevada nel territorio nord ovest dell’ Arizona si trova il canyon chiamato Black dove è sorta la Boulder Dam una cinquantina di chilometri a sud est della città di Las Vegas, nota come la Diga di Hoover, in quella zona si allunga anche il Devils Gate Canyon come era chiamato il Boulder e sempre in questa regione nord occidentale il fiume omonimo ha scavato il canyon noto come il River Gorge di Virgin . Al centro della regione da epoche remote la geologia del Canyon nei millenni ha modellato un ambiente unico al mondo che affonda tra meravigliose formazioni rocciose, anfiteatri tra cupole e torri con piramidi e pinnacoli, in uno spettacolo unico che ha ispirato la fantasia di esploratori e viaggiatori chiamando le più spettacolari formazioni come templi di divinità orientali, piramidi egizie, castelli medioevali ed altri con nomi ispirati da grandi architetture storiche . Parte ne è il canyon al suo inizio noto come Marble e poco distante, dove il Colorado fa una stretta curva del fiume all’incrocio tra Echo e le magnifiche scogliere ocra di Vermilion, si trova il vero e proprio inizio a Less Ferry ed uno degli accessi al Gran Canyon dal 1871 navigando sul fiume con il vecchio traghetto del Lees che ha lasciato il suo sito, proseguendo si trova la grande diga del Glen Canyon Dam che dalla metà degli anni cinquanta del secolo scorso ha creato il lago Powell e a sud est il corso termina al a Grand Wash Cliffs mentre il fiume entra nel lago Mead. Scendendo a sud nella gola il fiume serpeggia magnificamente da est ad ovest sprofondando tra i mille e gli oltre milleottocento metri con una larghezza tra gli otto e venticinque chilometri nel canyon che si apre nell’ ondulato altipiano del Kaibab ove nel suo arido territorio diramano altre gole e canyons magnificamente estese nella Pleasant Valley come è noto il vasto bacino del Tonto in Arizona.
Il parco del Gran Canyon
Dal limitrofo Utah passando per i magnifici parchi di Zion e Bryce si percorre la Us 89 per oltre quattrocento chilometri passando per la cittadina di Kanab e Page con il vicino Lake Powell da dove si prende la State Route 64 che porta all ’East Entrance del parco proseguendo sulla Desert View Drive fino al Grand Canyon Village. Sempre da nord venendo dalla suggestione della Monument Valley per duecentonovanta chilometri sulla Us 160 passando per a Kayenta e continuando sulla Us 89 fino a Cameron da dove State Route 64 arriva all’ entrata est del parco proseguendo al Grand Canyon Village. Partendo dall’ altrettanto distante Nevada si viaggia per circa quattrocentocinquanta chilometri tra autostrada e State Route dalla città di Las Vegas per raggiungere Williams e la cittadina di Tusayan da dove arrivare all’ingresso al parco e il Canyon Village. Venendo dal territorio con le memorie del Far west in Arizona si può pendere l’ Interstate 17 percorrendo tresentosessanta chilometri dalla città di Phoenix fino a Flagstaff dove prendere la direzione per incrociare la storica e lunga via transcontinentale Route 66 che entra nella settentrionale contea di Coconino fino a quella che è definita la Gateway to the Grand Canyon nella vecchia cittadina di Williams ove tutto ricorda il suo passato di importante tappa su quella via dalla fine degli anni quaranta del secolo scorso con i suoi quartieri ed edifici affacciati sulla Urban Route della R 66 . Dalla stazione di Williams parte anche la linea ferroviaria della Grand Canyon Railway o GC Rx che per un centinaio di chilometri porta al suo capolinea nella stazione di Kaibab Canyon da dove sul margine meridionale del Gran Canyon si trova lo storico distretto con il centro del Village . Nella stessa regione altra via per accedere è percorrendo l’ Arizona State Route Sr 64 che entra nel parco dall’ ingresso meridionale nei pressi della cittadina di Tusayan da dove il maestoso ed indimenticabile Gran Canyon National Park si apre nella suggestione del vasto South Rim sul suo bordo meridionale, l’ ingresso principale con il Visitor’s Centre si trova nel sempre animatissimo Gran Canyon Village. Qualsiasi sia la via per entrare nel parco, dal suo Village partono i più frequentati percorsi tra i grandiosi ambienti naturali del Canyon, come l’ indimenticabile sul Desert drive per raggiungere agevolmente i più suggestivi punti panoramici da dove diramano tra i più suggestivi itinerari, così come su quello altrettanto affascinante della Hermit road. Tra le grandi riserve naturali nordamericane questo parco che si stende magnificamente sul Gran Canyon è il più frequentato e spesso assediato dal turismo d’ogni genere, dai percorsi più brevi ed agevoli solo per affacciarsi sul bordo del magnifico precipizo ai rafting nel fondo sul fiume, ma ci si può distaccare seguendo i tanti percorsi e sentieri più o meno impegnativi denominati come Trails , oltre che Itinerari lungo i maestosi ambienti fluviali o con navigazioni in canotto sul Colorado.
South Rim
Tra i molti e vari migliori punti panoramici del South Rim, il più frequentato è il Mather nei pressi dell’ ingresso e il Viitor’s centre di Canyon View Plaza, un lungo sentiero che affaccia sul canyon in due affollati punti su rocce sporgenti ed altri lungo il bordo ad est ed ovest, il percorso del Rim Trail arriva fino al successivo panoramic point di Yavapai affacciato sul lato meridionale del Colorado, mentre lo splendido panorama a Mather Point spazia dall’estremità inferiore di Garden Creek dove si snoda il percorso del Bright Angel , sul profondo di Pipe Creek e ad est fino a Cedar Ridge e O’Neill Butte. Lungo l’altro percorso con il sentiero meridionale del Kaibab, sul versante settentrionale la vista spazia sul lungo Bright Angel Creek che scorre tra pareti rocciose ocra insinuandosi tra le gole. Contiguo al Mather e raggiungibile con un breve percorso è l’ altro molto frequentato point di Yaki all’ estremità orientale della Kaibab Trail Route che collega Pipe Creek Vista e il Canyon View al point di Mather, a metà strada lungo la via laterale da una parte dirama il sentiero meridionale o trailhead di Kaibab laterale che scende lungo il Cedar Ridge e O’Neill Butte. Da Yaki Point verso ovest il panorama spazia su una parte del Tonto Trail sul tratto finale del percorso Bright Angel ad est sul Cremation Creek che corre sotto le rosse formazioni rocciose del Newton Butte verso il North Rim e tra quelle del Clear Creek.Appena a sud est di Yaki Point con un sentiero si raggiunge quello meno frequentato di Shoshone che offre anch’ esso una magnifica vista sul Grand Canyon, il Cremation Creek e il distante Phantom Creek sul North Rim, i più vicini rilievi di Newton e Lyell, le cupole di arenaria di Supai ed oltre a nord il Clear Creek che scorre tra le alte formazioni rocciose chiamate templi di Zoroastro e Thor. Ad est il Grapevine Creek e nell’ estremità nord orientale si ritrova il Colorado nei pressi di Tanner Canyon dove l’ ansa del fiume va a nord verso Marble Canyon. Sempre dal Canyon Village poco ad ovest di Mather Point si gode di un panorama ancora più ampio e suggestivo dal point di Yavapai più prossimo al Colorado visibile verso nord poco ad ovest del point del Plateau al termine del Pipe Creek, raggiungibile da un sentiero che dirama dal lungo percorso Bright Angel . Davanti a Yavapai Point si apre il lungo e dritto Bright Angel Canyon verso il lato nord del Colorado, nella direzione opposta si stende la lunga cresta da Yaki Point da dove si vedono le formazioni rocciose e picchi più lontani fino a Desert View e Desert Palisades , mentre dal North Rim si incrociano i tre grandi canyon sul Colorado, Trinity Creek ad ovest scorre sotto il Tempio di Shiva unendosi al fiume nei pressi del punto panoramico di Hopi , più ad est il profondo canyon scavato dal Clear Creek verso nord nel lontano territorio dell’ altopiano di Walhalla sopra il panoramico Cape Royal. Poco ad ovest di Yavapai point per un sentiero sul bordo occidentale si trova il meno frequentato Grandeur dai panorami altrettanto suggestivi, verso ovest affacciato sul lungo Garden Creek verso Plateau Point raggiungibile con l’ omonimo sentiero del Plateau che dirama dal Bright Angel Trail, più ad ovest le diverse vette come Battleship e Dana Butte sotto il non distante punto panoramico di Maricopa .Affacciato sulla più vasta zona di rilievi e gole, più lontano dal fiume Colorado, l’altro panoramic point Grandview con le scogliere sul bordo meno ripide delle altre che permettono di scendere nel canyon con il più agevole omonimo sentiero di Grandview verso Horsesho e Mesa tra Cottonwood Creek a ovest e Hance Creek a est dove si trovava una vecchia miniera di rame. Proseguendo ad ovest il Grapevine Creek incontra il fiume in una lunga serie di rapide fino a ritrovare il Colorado all’ uscita del Tanner Canyon molto più a nord-est. Il panoramic point di Moran prende il nome dal pittore Thomas Moran che dal 1873 ha dipinto le zone più suggestive del canyon con splendide viste su creste rosse che affacciano su profonde gole fino a Yaki dove il Colorado curva a sud e l’ estremità orientale che raggiunge l’ altro punto panoramico di Zuni. Sotto Moran Point il Red Canyon, dalle suggestive rocce policrome scavato da un affluente del Colorado nell’ altopiano, prosegue nel Mineral Canyon, lungo il Red Canyon si snoda il percorso dell’ Hance che davanti le Hance Rapids si incrocia con quello che segue il percorso con l’ itinerario dell’ Escalante. Continuando lungo il canyon, dal magnifico paesaggio che spazia dal punto panoramico di Lipan si possono raggiungere gli altri vicini da dove si vedono le impetuose rapide di Hance , poco oltre si può godere dell’ affascinante panorama che si apre sulle grandi e suggestive formazioni rocciose nel territorio di Unkar, che si stendono nel territorio ove si trova il sito di Unkar Delta con i resti puebloan del popolo ancestrale Anasazi, continuando con lo spettacolare ambiente sul vasto strato roccioso ed unico nel Grand Canyon chiamato Supergroup con le arenarie policrome che variano dall’ argento al rosso e l’ocra intenso delle formazioni Nankoweap ,i sedimenti calcarei e fossili che emergono magnificamente da strati di dolomite del gruppo del Chuar, sovrastanti le altre magnifiche formazioni rocciose che risplendono policrome nel gruppo di Sixtymile e le altrettanto suggestive del vasto Basement Rocks rdal complesso metamorfico granitico, ribattezzato come la divinità hindu Vishnu. Dal frequentato punto panoramico con l’affollata torre noto come il watchtower di Desert View , si gode uno spettacolare paesaggio sul canyon e poco ad ovest della torre diramano i percorsi del Desert Drive sempre con la splendida vista del Canyon occidentale, a nord sul Colorado si raggiunge il punto più alto del South Rim nel panoramico Navajo. Affacciato sul lato occidentale del profondo canyon ocra di Hermit Creek il lookout point di Pima domina il suggestivo paesaggio attraversato da alcuni sentieri del lungo percorso Hermit per Cope Butte e nell’ Hermit Creek, ad est il Travertine Canyon, le Granite Rapids e le formazioni di Alligator e Ninetyfour Mile Creek nella zona da dove segue il percorso noto come Monument per il suo inoltrarsi nel Monument Creek. Sul lungo e per alcuni tratti impegnativo percorso con il sentiero di Hermit incrocia il Waldron Trail che si dirama per circa quattro chilometri attraverso i consueti panorami spettacolari, tornando a Monument Creek davanti sul lato opposto si gode il panorama sulle ripide scogliere dominate dagli altri punti panoramici di Cocopa e Yuma, tra Salt Creek e Monument Creek il punto panoramico più settentrionale del South Rim è Hopi davanti alle mesas e il Dana Butte da dove la vista spazia magnificamente sul canyon fino al Great Scenic Divide e Havasupai. Su un promontorio nel lato nord occidentale che domina il Red Canyon, si trova il punto panoramico di Zuni davanti due rami del Papago Creek che si uniscono per entrare nel Colorado con le rapide di Nevills ed Hance, mentre affaccia sulle magnifiche stratificazioni policrome che emergono dal Red Canyon il Trail di New Hance da dove proseguire lungo i canyons Asbestose Mineral e la gola occidentale del Colorado. Verso il North Rim si vedono le magnifiche formazioni rocciose del Supergroup da Unkar Creek alle magnifiche che come templi di roccia sono stati battezzati con in nomi di divinità orientali Vishnu, Krishna ed altre della tradizione hindu. Dal point di Pinal e il vicino Hollenback, meglio noto con il nome della tribù di nativi come point di Papago, si godono alcuni tra i più suggestivi panorami sul South Rim, sotto Papago si aprono il Seventyfive Mile Creek e Papago Creek, a nord il fiume Colorado, le rapide di Hance e Nevills, ad ovest i paesaggi verso il Bright Angel Creek e verso est dall’ Unkar Creek, il Tanner Canyon e Desert Palissade, volgendo lo sguardo sul North Rim il magnifico gruppo di rocce che emergono sotto Cape Royal con il Vishnu Temple e il Krishna Sanctuary. Procedendo sul West Rim Drive un sentiero dirama per Yuma e gli altri i vicini panoramic points chiamati anch’ essi con il nome di alcune tribù di nativi Apache che frequentavano il Gran Canyon come Mescalero, Jicarilla e Mimbreños, offrendo altri magnifici paesaggi in un territorio remoto rispetto agli altri e molto meno frequentato per la pista accidentata che accede al sentiero, sebbene sia poco a sud del Grand Canyon Village. Procedendo ad ovest da Hermit’s Rest si possono raggiungere gli altri punti panoramici tra Pima e Cocopa, mentre un sentiero scende nel canyon verso Hermit Creek diramando per salire verso le sorgenti di Dripping continuando attorno il lato più lontano del canyon ad ovest per tornare a sud e ritrovare la pista sul suo bordo, sempre partendo da Desert View si può raggiungere in fuoristrada l’ altro remoto panoramic points di Comanche passando per Cedar Mountain e Cape Solitude.
North Rim
Il North Rim si solleva più alto del bordo meridionale dall’altopiano del Kaibab che si estende su quello del Walhalla, non è direttamente raggiungibile dalla sponda del South Rim se non con un lunghissimo percorso el’ unico collegamento è attraverso il ponte Navajo dove la Us Highway 89 attraversa il fiume Colorado, tra le vie per accedere al North Rim una si collega a quella della Kaibab Plateau o North Rim Parkway come è anche chiamata l’ Arizona State Route Sr 67. Meno frequentato del South Rim, ma sempre animato da visitatori, dallo storico Center del Grand Rim North Headquarters partono gran parte dei percorsi e sentieri sul bordo North del Gran Canyon, a cominciare dai magnifici panorami sui suggestive paesaggi che si godono dal vicino wiewpoints , dal Grand Canyon Lodge parte il percorso più agevole e frequentato con viste spettacolari su Roaring Springs e Bright Angel Canyons fino all’ incrocio con il sentiero del Transept verso il Garden Creek, da dove si può proseguire verso l’altra parte seguendo il percorso con il sentiero del Bright Angel fino al bordo meridionale. Vi si stende il Walhalla Plateau su scogliere e strati di arenaria che variano dal bianco all’ ocra e, come la gran parte del North Rim, affaccia sul lato meridionale di Bright Angel Point con all’ orizzonte la cima del San Francisco e il cono vulcanico di Red Butte. Oltre al panoramico Bright Angel si raggiungono facilmente gli altri spettacolari punti da dove si gode il suggestivo paesaggio fino a quello più meridionale del North Rim con il panorama più ampio sul sentiero del Cape Royal con un lungo percorso. Da Cape Royal un sentiero sale sulla stretta valle del Bright Angel Creek per raggiungere la pista lungo il il canyon fino all’ incrocio con la forest route di Kaibab Fr 610 e il sentiero di Nankoweap che corre sul bordo meridionale, un’ altro più breve porta all’ altro Panoramic point di Imperial dove la vista spazia sul canyon di Marble Gorge , le suggestive scogliere di Vermillon ed Echo, fino all’ altipiano ad est del fiume e una vasta area di sedimenti e scogliere verso sud. Lungo la Cape Royal Road sul bordo settentrionale del Grand Canyon si giunge al panoramic point di Roosevelt da dove ad est si innalza il Tritle Peak e un’isolata candida scogliera calcarea dal Kaibab, proseguendo la cresta scende per vari calanchi ocra , poco a sud lo stretto Kwagunt Creek che si apre in basso tra i colli, a nord del Roosevelt susseguono i suggestivi scenari fino al lato più lontano del del Grand Canyon con la gola scavata dal Colorado che fende la pianura desertica tra le scogliere di il Vermilion e Echo Cliffs. Sempre lungo la Cape Royal Road dopo l’ incrocio con Point Imperial Road, un breve percorso su una vecchi pista forestale raggiunge Cape Final da dove si gode un altro vasto e magnifico panorama sul Gran Canyon orientale, seguendo un sentiero si scende girando a nord tra scogliere policrome e calanchi rossi che circondano l’estremità superiore di Lava Creek, tornando poi ai suggestivi paesaggi che si stendono da Cape Final. Percorrendo la stessa via la Cape Royal Road incrocia il lungo sentiero di Ken Patrick che sale sul bordo settentrionale del Canyon raggiungendo Point Imperial, quando sale con magnifici panorami sul Roaring Spring Canyon e sul percorso settentrionale del Kaibab, ne dirama un altro sentiero che porta al suggestivo punto panoramico sul canyon e il South Rim, le magnifiche formazioni del Zoroaster Temple, i rilievi delle Bill Williams Mountain e San Francisco, chiamato Uncle Jim da James T. Owen che era il guardiano della vecchia riserva di caccia all’ inizio del secolo scorso. Raggiungibile anche per la North Rim Parkway prima del Grand Canyon Lodge, dall’ Uncle Jim Point un sentiero scende per risalire sul lato opposto biforcandosi in un percorso circolare nel magnifico ambiente dominato dal canyon che si solleva davanti. La parte occidentale del frequentato punto panoramico del Bright Angel , è dominato da profondo gole che si inseguono a strapiombo sul sentiero del Transept e il suo lato più lontano è visibile lungo il sentiero del Widforss ai margini del North Rim sopra l’ inizio dell’ Haunted Canyon, ma la vista più suggestiva si ha dal punto panoramico nell’ omonimo promontorio di Widforss raggiungibile per una ripida via, da una parte magnifiche formazioni rocciose e il Phantom Canyon, dall’ altra dominato dalle vette di Manu e del Buddah Temple, il panorama dal Widforss si stende verso scogliere, picchi e canyons di arenara ocra dai colori cangianti. Poco distante da Roosevelt Point proseguendo lungo il bordo del canyon si trova quello di Atoko con un sentiero che scende fino al bordo calcareo sporgente di Kaibab proseguendo per il canyon laterale del Kwagunt Creek che porta con una decina di chilometri sul fiume Colorado. Da Atoko point la vista spazia a nord verso le formazioni rocciose di Roosevelt e ad est sulla dorsale che si stende verso la candida cima di Tritle Peak e l’ ocra delle formazioni di Swilling, Hutton Colter, e Duppa, sullo sfondo l’ Ehrenberg Point e il Gran Canyon che si restringe a nord tra le scogliere di Vermilion ed Echo Cliffs. Il panorama ad est affaccia sulla vasta e ondulata Kwagunt Valley e sulle scogliere di Desert Facade che dominano la pianura desertica all’orizzonte fino alla scura sagoma del lontano monte Navajo. Sull’ estremità meridionale dell’ altopiano che affaccia sul canyon è facilmente raggiungibile Il punto panoramico di Naji , a sud affaccia sul Canyon Natchi che affonda tra ripide scogliere e oltre il promontorio di Cape Final , ad est il panorama dei picchi ocra verso Lava Creek fino alla sua estremità nella Chuar Valley, proseguendo l’ Hartman Natural Bridge e varie scogliere rosse verso la gola del Gran Colorado dove confluisce con il Little . Dalla via del North Rim dove si trova l’ omonimo parcheggio parte il sentiero del Cliff Spring scendendo per una gola che si allarga girando a sinistra per raggiungere la sorgente di Cliff, risalendo sul bordo dell’ altopiano dove si trova una pista forestale verso ovest che prosegue per un sentiero fino all’ altro punto panoramico di Honan dominante le candide rocce calcaree di Kaibab e poco oltre un’ ampia vista sul Grand Canyon con a sud l’ altopiano di di Walhalla e la magnifica formazione nota come Wotans Throne, ad ovest su Howlands Butte e Angels Gate. Da una parte si stagliano le altre suggestive formazioni, picchi e canyon del Thor Temple, Clear Creek, e le tre battezzate come le divinità asiatiche Zoroaster, Brahma e Deva, poi la vista spazia oltre la parte più distante del South Rim con gli scenari attorno al panoramico Grandview.
Oltre ad aver riscoperto i magnifici ed unici ambienti di questo vasto Gran Canyon Np con i suoi suggestivi percorsi e sentieri tra il South e il North Rim, nel Canyon di Havasu si trova l’indimenticabile spettacolo con le immagini delle cascate di Havasu dai fantastici cromatismi tra l’ acqua chiara che precipita nel blu del lago, l’ocra cangiante delle rocce e intense tonalità verdi della vegetazione. Proseguendo per un sentiero si raggiunge il corso del Colorado e oltre il villaggio di Supai , nella parte inferiore del Cataract Canyon, uscendo dal parco si trova la remota riserva indiana Havasupai ove fu confinato la gente dell’ acqua blu verde che ha popolato per secoli questo territorio nota come la tribù del Canyon degli Havasupai. I loro antichi canti accompagnano l’ intenso tingersi d’ ocra delle rocce al tramonto che ne custodiscono gli spiriti degli antenati in segreti anfratti, come un fantastico dipinto che si ripete quotidianamente a celebrare la magnificenza del Gran Canyon nella sua millenaria ed indimenticabile magia.
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