Cina Popolare
Con la fine della prima repubblica nazionalista in Cina e il trionfo della rivoluzione socialista nel 1949 venne fondata la Repubblica Popolare cinese inaugurando la lunga era maoista che apri un nuovo e grande capitolo moderno nella millenaria storia della Cina , ma mentre con il Grande Balzo in vanti e la Rivoluzione Culturale con tutte le sue contradizioni si esprimeva nel paese e la società il pensiero rivoluzionario di Mao Zedong , in parte delle regioni storicamente entrate nei domini cinesi fino all’ ultima dinastia imperiale dei Qing si riaccesero antichi fermenti di latente indipendentismo minacciando la nuova riunificazione del paese, trascinati per decenni anche dopo la fine del maoismo e il cammino delle gradi riforme.
Taiwan
Con la proclamazione della nuova Repubblica Popolare in Cina, parte di quel che rimaneva dell’ esercito nazionalista dopo la sconfitta nella guerra civile con il suo capo Chiang Kai-shek lasciò il continente per ritirarsi nella la grande isola di Taiwan che fu la colonia portoghese e poi olandese di Formosa assieme all’ arcipelago delle Pescadores con le isole Penghu, nel territorio proclamato indipendente assieme ai suoi fidi fondò l’ omonima e repubblica nazionalista cinese di Taiwan sperando invano il suo ritorno e la riconquista della Cina continentale con l’ ambizioso piano per la gloria nazionale noto come il progetto di Guoguang ampiamente sostenuto ed appoggiato dagli Stati Uniti. Dall’ epoca della sua fondazione come altra repubblica nazionalista cinese iniziò la storia di Taiwan, mentre Chiang Kai-shek instaurava un regime dittatoriale reprimendo violentemente oggi opposizione fin dal febbraio del 1947 con la strage di dissidenti che ne prese nome come il massacro di Febbraio con oltre ventimila vittime oltre scomparsi ed imprigionati, scatenato dal governatore Chen Yi, seguito da decenni di altre repressioni e stragi di oppositori con la legge marziale fino al 1987 con quello che è noto come il terrore bianco di Taiwan, con buona pace dell’ occidente che ne sosteneva il regime anticomunista cinese. Dopo la prima crisi nello stretto di Taiwan, con il conflitto sulle isole al largo della costa cinese tra l’ esercito popolare e quello nazionalista, nel 1955 venne stipulato il trattato di mutua difesa con gli Usa per difenderne il territorio dalle pretese di riunificazione cinese riconoscendo l’ indipendenza nel controverso status politico di Taiwan con le ufficiali relazioni diplomatiche e militari, ampliato e ratificato dal Congresso degli Stati Uniti nel 1979 con il Relations_Act. Tre anni dopo il trattato di mutua difesa sorsero basi militari sulle isole al largo della Cina continentale provocando la reazione della Repubblica Popolare che culminarono nella seconda crisi dello stretto di Taiwan del 1958 con l’ intervento della marina e l’ esercito statunitense che provocò l’ opposizione dell’ opinione pubblica americana, oltre gli alleati occidentali per la paventata degenerazione in un conflitto nucleare. La situazione rimase in reciproco e pacifico controllo bellico fino alle operazioni militari con test missilistici cinesi nel 1995 che provocarono una terza crisi dello Stretto che vide lo schieramento della marina militare statunitense e conclusa con il ritiro delle forze cinesi mente si celebravano le nuove elezioni Taiwanesi nel 1996 che, con il ripristino della democrazia parlamentare, portarono al potere come presidente del Kuomintang l’ economista Lee Teng-hui e dall’ epoca fu risanata ed estesa con nuove industrie, tecnologie e commerci internazionali l’ economia di Taiwan rimasta nell’ orbita capitalista occidentale anche con la globalizzazione, mentre continua ad essere al centro della crisi internazionale tra Cina e Usa iniziata con la presidenza di Trump.
Tibet
Dopo l’ annessione del Tibet nella repubblica popolare cinese, l’ amministrazione centrale in esilio del governo Tibetano si è trasferita a Dharamshala in India come organizzazione parlamentare con a capo il quattordicesimo Dalai Lama Tenzin Gyatso, riconosciuto da parte della comunità internazionale e dall’ epoca della sua annessione alla Cina è iniziata la più recente storia del Tibet assieme alla controversia politica e di diritto internazionale sulla sovranità della regione Tibetana accentuata dagli interventi governativi contro la tradizionale società e il trasferimento di comunità Han per quella che è definita ila Sinicizzazione della regione. Anche per estirpare il tradizionale regime feudale fondato sul lavoro servile in Tibet e le miserabili condizioni della popolazione, la nuova amministrazione cinese provocò la migrazione di parte della popolazione nelle regioni limitrofe e in occidente si è creata una diaspora dei Tibetani riuniti poi in organizzazioni che hanno fondato il movimento Dúlì yùndòng per l’ indipendenza del Tibet che dall’ epoca ha sostenuto la popolazione nelle varie manifestazioni anticinesi, insurrezione e rivolte nel territorio del Tibet dalla sua annessione per tutto il periodo della nuova repubblica sorta dalla rivoluzione maoista e successivi. Nel 1959 a Lhasa ha alimentato l’ insurrezione del Nián cáng qū sāo, come in Cina è stata chiamata la prima rivolta Tibetana considerata come restauratrice del tradizionale regime feudale e repressa, come lo fu l’ anno precedente l’altra vasta insurrezione islamica del Kuomintang nelle regioni occidentali fino al limitrofo territorio tibetano del Qinghai che alimentò la rivolta del Xunhua .Fin dall’ epoca di quelle prime rivolte gli Stati Uniti intervennero nella regione con una vasta propaganda anticinese ed operazioni paramilitari nel programma tibetano della Cia con armamenti, equipaggiamenti, addestramento della resistenza e consulenti militari per sostenere altre insurrezioni e destabilizzare il locale governo cinese continuate nei decenni successivi, mentre dal 1962 con i rifugiati in India venne creata la forza speciale di frontiera con la milizia Sff tibetana nella supervisione dei servizi di sicurezza indiani. Nella controversa violazione dei diritti umani in Tibet assieme agli Stati Uniti altri paesi occidentali continuarono a sostenere la resistenza contro il dominio cinese e dal 1987 per due anni si estesero quelli che furono noti come i grandi disordini del Tibet con una lunga serie di manifestazioni che ne reclamavano l’indipendenza diffuse dai monasteri buddisti represse infine con diverse vittime e molti arresti dalla polizia cinese, imponendo la legge marziale a Lhasa per un anno, mentre venivano censurate le cronache dei media sulla vicenda. Dopo un lungo periodo di stabilità le manifestazioni ripresero culminando nella violenta insurrezione di Lhasa contro le comunità dei cinesi Han e le minoranze musulmane Hui con centinaia di vittime e devastazioni, estesa nei territori limitrofi in quella che fu detta la Rivolta del 2008. Da quando nel 2009 un monaco nel mercato della città di Ngawa, al centro del territorio con alto concentramento di monasteri. si è immolato dandosi fuoco per manifestare contro il dominio cinese, molti altri hanno seguito il suo esempio in quella che divenne la protesta degli immolati Tibetani continuata per oltre un decennio assieme a varie manifestazioni popolari fino al 2020.
Xinjiang
La vasta regione occidentale del Xinjiang dalla lunga storia per secoli crocevia di carovaniere e commerci e nota come Turkestan orientale, dopo la guerra civile dal 1949 assieme agli altri territori venne incorporato nella repubblica popolare cinese anche il Xinjiang dall’arido territorio in gran parte da secoli abitata dal popolo degli Uyghur assieme ad altre etnie della simile stirpe turco mongolica islamizzate, nel 1955 è divenuta la regione autonoma uigura del Xinjiang dall’ epoca vissuta in pace come la ricordo nonostante l’ opposizione del movimento per l’ indipendenza del Turkestan orientale. Dalla fine degli anni ottanta contro il governo cinese iniziarono attentati terroristici che hanno scatenato il conflitto nel Xinjiang con varie azioni e scontri, in parte pianificati anche dagli esuli indipendisti riuniti nel Congresso mondiale Uyghur noto come Wuc con varie sedi in Europa e Stati Uniti ove è presente a Washington il governo in esilio del Turkistan orientale assieme all’ organizzazione del Movimento di risveglio nazionale dell’ Etnam per la propaganda anticinese e i supporto alle azioni dei gruppi terroristi. Tra i primi nel 1990 con l’ attacco terroristico nel centro di Baren contro il contingente militare e la polizia cinese, seguti da altri fino al 1997 quando nella città di Yining le minacciose manifestazioni indipendentiste culminarono negli scontri di Ghulja, poco dopo nella capitale altre vittime con l’ attentato dinamitardo su una autobus di Urumqi, il decennio successivo nella regione sud orientale del Guangdong a Shaoguan si accese un violento conflitto tra immigrati Uygur e la locale popolazione Han a giugno del 2009 e il mese dopo si scatenarono le rivolte di Urumqi con violenze contro la polizia e le comunità Han trascinate per diversi giorni. Continuando il conflitto sempre più aspro tra attentati, violenze e scontri duramente repressi con confinamenti e deportazioni nei vari campi di detenzione e rieducazione del Xinjiang, la situazione è degenerata in un declino culturale che in occidente è stato definito come genocidio degli Uyghur, senza tenere conto che il governo cinese l’ ha sempre considerato una lotta al terrorismo. Con l’ estensione del conflitto sempre più violento l’ opposizione si è ancor più radicalizzata riunendosi nel movimento islamico del Turkestan orientale fondato da integralisti jihadisti uiguri come partito terrorista dell’ Etim o East Turkestan Islamic Movement che, come altri nelle regioni ad ovest, attraverso il Xinjiang cinese ove cerca di imporsi ha preso anche il controllo delle vie della droga in Asia Centrale che da qui ha i suoi devastanti percorsi del narcotraffico che arrivano in Cina.
L’ era di Deng-Xiaoping
Dopo il lungo periodo maoista, poco prima della scomparsa del Grande Timoniere salì al potere il gruppo del Sì rèn bàng noto come la Banda dei Quattro che dopo la morte di Mao Zedong nel 1976 vennero rimossi dalle cariche ed arrestati dal nuovo segretario del partito Hua Guofeng accusati di tradimento e vari crimini per essere tutti processati e condannati. Con la loro eliminazione e la sua ascesa al potere Hua Guofeng conservò gran parte delle politiche maoiste, ma inaugurò il nuovo piano decennale che fu esteso poi nella riforma delle cosìdette quattro modernizzazioni per un’ economia di mercato in Cina iniziata con Deng-Xiaoping, tra i suoi più importanti sostenitori ebbe Wang Dongxing che fu il potente capo della sicurezza di Mao assieme all’ altro alto funzionario e militare Li Xiannian divenuto poi presidente per cinque anni dal 1983. Nel plenum dell’ XI congresso del Pc cinese tenuto a Pechino nel 1976 iniziò la rapida ascesa al potere nel partito e il governo di Deng-Xiaoping, tra i più eminenti veterani della rivoluzione Bādà yuánlǎo celebrati dal partito come i grandi Otto anziani, che completò il periodo noto come l’ eliminazione del caos e ritorno alla normalità del Boluan Fanzheng , smantellando gradualmente il maoismo e le politiche della Rivoluzione Culturale riabilitandone le vittime ed iniziando grandi riforme sociali come transizione e fondamento della nuova ed estesa riforma economica nota in occidente come la grande apertura della Cina all’ economia di mercato e le relazioni internazionali. Nel frattempo dal 1978 il nuovo movimento del Muro per la democrazia introdusse tra le popolazioni delle grandi città un atteggiamento critico nei confronti del partito e il governo confluito in quella che fu chiamata la primavera di Pechino per una liberizzazione politica oltre che economica, continuata poi dal decennio successivo con i movimenti per la democrazia in Cina . Con la grande riforma fondata sulle cosìdette quattro modernizzazioni del Sì gè xiàndàihuà per l’agricoltura, industria, difesa, scienza e tecnologia , vennero realizzate le teorie di Deng Xiaoping con la serie delle varie ideologie politiche ed economiche per la costruzione del socialismo in Cina con proprie caratteristiche ed impostazioni , in parte bastata sulla strategia comprensiva dei Quattro per prosperità, riforme, legge e partito per costruire la società moderatamente prospera del Xiaokang realizzando una più equa distribuzione della ricchezza, con la politica Zǒuchūqū Zhànlüè dell’ Uscita favorì le imprese industriali e commerciali negli investimenti all’estero. Per la grande crescita della popolazione venne ripresa la politica Shèngyù zhèngcè della pianificazione familiare che limitava la nascita di figli per famiglia introdotta precedentemente e che dal 1979 divenne il programma Yì hài che consentiva un unico figlio durata oltre un decennio. Nel periodo storico di Deng Xiaoping il suo nuovo e lungo corso riformista dell’ economia e politica iniziò il percorso verso la modernizzazione della Cina con le varie contraddizioni emerse successivamente, nella prima fase ebbe come grande sostenitore l’ altro protagonista della rivoluzione e della repubblica popolare Chen Yun che poi quando il governo concesse varie ed ampie zone economiche speciali in Cina orientate al libero mercato fuori dalle pianificazioni statali, negli anni ottanta divenne tra gli oppositori alle riforme sostenendo l’ epurazione degli elementi più radicali durante la rivoluzione culturale unendosi ai più conservatori tra gli altri grandi Otto anziani nel partito, divenendo l’ ispiratore dell’opposizione conservatrice a Deng Xiaoping. Nel 1983 venne condotta campagna contro l’ inquinamento dello Spirito riformatore che sosteneva l’ eccesivo liberismo occidentale, ispirato dal teorico di sinistra nel partito Deng Liqun sostenitore dell’ economia pianificata e contro le riforme in atto assieme all’altro sociologo e filosofo di sinistra Hu_Qiaomu, i tentativi contro le riforme ben presto cessarono, ripresi poi nel 1986 contro la politica di Hu Yaobang all’ epoca segretario generale del partito comunista. Mentre nell’ Europa ove tramontava il comunismo iniziava l’autunno delle Nazioni con le insurrezioni e le rivoluzioni del 1989 che lo portarono alla caduta, in Cina le manifestazioni ripresero con lo Shìjiàn a Pechino nel giugno dello stesso anno culminando con la grande marcia nella piazza Tienanmen ove l’ esercito intervenne inviando i carri armati contro i manifestanti con migliaia di vittime tra morti e feriti in quello che è ricordato come il massacro del quattro giugno a Tienanmen. Dopo quell’ evento che compromise l’ immagine internazionale del grande riformatore Deng Xiaoping, iniziò la grande epurazione di funzionari statali e alti membri del partito accusati di favorire la liberalizzazione della politica, compreso il segretario generale Zhao Ziyang e tra gli altri l’ alto funzionario del Comitato permanente nel Politburo Hu Qili assieme al direttore dell’Ufficio per la riforma politica del Comitato centrale Bao Tong e il capo del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito per il Partito Yan Mingfu. Dall’ epoca contro gli oppositori e dissidenti continuò il regime di censura in Cina intensificato poi dal 2012 con la successiva salita al potere del nuovo segretario del partito e presidente Xi_Jinping , nello stesso 1989 rimanendo al potere Deng annunciò formalmente il ritiro dai vertici governativi lasciando la carica di segretario generale del Partito a Jiang_Zemin divenuto presidente della repubblica popolare nel 1993 per un decennio elaboratore poi della teoria e applicazione detta delle tre Rappresentanze sulle forze produttive, culturali e popolari oltre il partito. Nel frattempo continuò rilancio dell’ economia di mercato socialista in Cina fondato sulla supremazia delle imprese statali sulle altre aperte alla liberizzazione commerciale e nella regione legata al modello del capitalismo influenzato dallo stato tra i paesi dell’ Est_Asia come Giappone, Corea del Sud e Taiwan, nel 1992 l ‘ormai anziano capo supremo organizzò il Nàn xùn noto come il tour del sud di Deng Xiaoping nelle regioni meridionali del paese. Con vari discorsi e proclami alla popolazione ispirati dalla sua teoria Lìlùn che ne prese nome come Dengismo, riaffermò il grande successo del Gàigè kàifàng come vasta riforma ed apertura economica e politica per la realizzazione della nuova economia socialista di mercato in Cina e i rapporti commerciali con il resto del mondo assieme ad un nuovo orizzonte culturale, la lotta alla corruzione oltre ad ogni estremismo di destra o sinistra alla politica del partito , riaffermando la via al socialismo con proprie caratteristiche in Cina, lasciata così la sua eredità alla sua morte ne 1997 Deng fu tumulato a Pechino nel cimitero rivoluzionario di Babaoshan assieme a quelle di altri protagonisti della repubblica popolare.
L’ascesa di Xi Jinping
Nella dinamica della successione nel potere In Cina da quando fu proclamata la repubblica popolare, il segretario del Partito comunista detiene la carica di presidente della commissione militare e poi viene eletto presidente della repubblica divenendo Zuigào lingdào come supremo assumendo la direzione delle diverse istituzioni del partito, commissioni e ministeri del governo in Cina. Dopo la scomparsa di Deng Xiaoping a quei vertici istituzionali ascese il segretario generale del partito Jiang_Zemin e poi dal 1989 per cinque anni presidente della repubblica Popolare, governando assieme Li Peng presidente nel congresso del popolo e il vice di Zemin che ne ha preso il posto dal 1998 per tre anni Zhu_Rongji riprendendo in parte le politiche riformiste di Deng e la revisione critica del periodo maoista, seguiti al potere dal segretario del partito divenuto presidente della repubblica Hu Jintao dal 2003 per il successivo decennio. A lui si deve l’ elaborazione delle nuove teorie per la prospettiva scientifica sullo sviluppo in Cina con l’ espansione economica e scientifica, il miglioramento delle basi materiali, culturali e sanitarie della popolazione per rinnovarne ambiente e vita sociale, anche con l’ iniziativa individuale, riaffermate nel XVII congresso nazionale del Pcc del 2007 ove come membro del Comitato permanente del Politburo venne designato a successivo segretario generale del partito Xi_Jinping che ne divenne capo supremo e dal 2013 eletto anche presidente della repubblica seguendo quell’ ordine di precedenza stabilito in Cina nella successione del potere. Il socialismo con caratteristiche cinesi dalle evoluzioni economiche e sociali fin dalla sua ascesa fu fondamento del pensiero di Xi Jinping per una nuova era e dopo il XVIII congresso nazionale del Pc Cinese nel 2012 che lo riconfermò come capo del governo, per avvicinare le attività del partito comunista alla popolazione emise la serie di regolamenti negli Otto punti anche per eliminare i privilegi della nomenclatura che si erano affermati con i predecessori e in tutto il paese iniziò la sua vasta campagna contro la dilagante corruzione tra funzionari e militari. Fu il primo intervento del nuovo corso per migliorare la disciplina nel partito e la sua supremazia su tutte le attività fondata sul’ interesse popolare e pubblico, adottando nuove idee basate sulla scienza per coordinare lo sviluppo innovativo, aperto e condiviso nel governare il paese con lo stato di diritto e il popolo determinante, assieme ad altre riforme di Xi Jinping fondate sul suo pensiero per il rinnovamento del paese. Una nuova interpretazione per valori fondamentali del Socialismo sempre in parte fondati sul marxismo leninismo, ma aperto ad un liberismo economico e politico affermando il nuovo corso per costruire il socialismo con proprie caratteristiche in Cina, mentre la cultura ed educazione con la politica del Zhōngguó Mèng che fu definito il Sogno cinese , doveva perseguire il grande rinnovamento nella nazione e delle nuove generazioni. Con il principio di un solo paese e Due sistemi , per le regioni a rimaste colonie e riacquisite nelle province cinesi, come la a britannica divenuta regione amministrativa speciale di Hong Kong nel 1997 e quella a lungo dominio portoghese due anni dopo anch’essa nell’ amministrazione speciale autonoma di Macao, mentre attraverso le sue innovative concezioni sulla diplomazia ha stabilito un’ estensione delle relazioni internazionali, commerciali ed economiche con il resto del mondo nella nuova politica estera di Xi Jinping che si è imposta dal 2013 anche con la lunga lista di incontri, missioni diplomatiche e viaggi istituzionali all’ estero. A capo di tutte le istituzioni governative e la sua amministrazione del Pc cinese , nella realizzazione delle grandi riforme è divenuto il grande protagonista nella storia della repubblica popolare della Cina dal 2002 e, come fu per i precedenti capi supremi, si è alimentato il culto della personalità di Xi Jinping.
Società e diritti
Dopo gli eventi culminati nella piazza Tienanmen a Pechino nel 1989 e la dura repressione governativa si diffusero altre manifestazioni e proteste di dissidenti in Cina, tra le prime negli anni novanta un gruppo di giuristi ed avvocati Weiquan per i diritti civili assieme ad intellettuali ed attivisti crearono il movimento che ne prese nome come Weiquan proponendosi di difendere quei diritti attraverso i sistemi legali e mediatici che, sebbene con esiti incerti e censurati, portò alla ribalta internazionale la controversa questione dei diritti umani in Cina alimentata dalle potenze occidentali. Fondata negli Sati Uniti dal controverso capo spirituale Li Hongzhi come fondamento di una nuova religione, dopo la sua diffusione in Cina dal 1999 iniziò la persecuzione della setta del Falun Gong che tra le altre pratiche spirituali di meditazione si basava su quella del tradizionale Qigong molto diffusa nel paese, come coltivazione della Ruota della Legge di origine buddista il Falun Gong fu considerato minaccia per l’ ordine e, per la sua repressione venne istituita l’ agenzia segreta di sicurezza statale nota come Ufficio 610 impegnato a cercare, imprigionare, deportare e reprimere duramente gli affiliati alla setta del Falun Gong oltre ad una violenta campagna mediatica. Anche con il nuovo corso la censura in Cina su giornali, pubblicazioni varie, radio e televisione si è mantenuta in un controllo dei Media statali attraverso le principali istituzioni dell’ Amministrazione statale radio televisiva Nrta e l’ Amministrazione generale della stampa e delle pubblicazioni Gapp , estesa dalla diffusione del web nella capillare ma ben più difficile censura su Internet che si è imposta dal 2012 con l’ introduzione della legge sulla sicurezza informatica in Cina attraverso la combinazione di leggi e tecnologie applicate in quello che è noto come il grande Firewall cinese che riesce a selezionare e bloccare l’accesso a siti stranieri, limitando anche i motori di ricerca, giustificato per combattere la pornografia severamente sanzionata. Tuttavia la diffusione del web e le comunicazioni via internet divennero sempre più fondamento di proteste popolari come quelle alimentate nel 2009 dalla vicenda della giovane impiegata Deng Yujiao che pesantemente molestata uccise un funzionario esplosa in rete con la vasta protesta nazionale contro i soprusi e gli insabbiamenti polizieschi. Nella provincia orientale del Guangdong per alcuni mesi si trascinarono le proteste e gli scontri di Dongzhou del 2005 contro la costruzione di una centrale elettrica e sempre nella stessa provincia per analoghi motivi sei anni dopo le manifestazioni nella città di Haimen come le prime per l’ imposizione governativa di impianti industriali considerati dannosi dalla popolazione. Tre anni dopo nella provincia sud occidentale del Guizhou la rivolta di Weng’an esplosa dopo presunti soprusi della polizia locale nel 2008 fomentata da blogger e per motivi analoghi l’ altra rivolta nella città di Shenzhen, l’anno successivo nell’ Hubei meridionale ancora contro la polizia le proteste popolari esplosero nella rivolta di Shishou. In varie città meridionali dal 2007 le proteste e manifestazioni contro la Cina_Pxt per la presenza di pericolosi impianti chimici continuate con la più vasta a Dalian nel 2011 e successivamente nelle altre città di Ningbo, Xiamen e Kunming ,mentre le proteste contro la corruzione portarono alle grandi manifestazioni culminate nella rivolta e l’ assedio di Wukan del 2011, poi estese in altri villaggi della vicina città di Haimen, Il distretto di Baiyun nel Guangzhou. Riguardo la colonia di Hong_Kong, con la città e il suo territorio da un secolo nei domini britannici, in Cina venne emessa la cosìdetta legge fondamentale per Hong Kong nel 1990 e sette anni dopo vi fu l’ ufficiale trasferimento della sovranità alla repubblica popolare cinese con la restituzione della colonia divenuta regione amministrativa a speciale con l’ istituzione del governo Hksar godendo di una sua autonomia, ma per l’ imposizione del governo cinese di alcune leggi considerate restrittive sono iniziati movimenti antigovernativi che dal 2019 per un anno si sono concentrati nelle grandi manifestazioni di protesta ad Hong_Kong in una crisi che ancora continua.
Socialismo e capitalismo
Come residuo del maoismo dopo la scomparsa del Grande Timoniere era in parte rimasta un’ economia pianificata statale, mondificata con le grandi riforme di apertura e di transizione nel lungo governo di Deng Xiaoping, venne rafforzato il sistema di mercato controllato dal partito in una sorta di capitalismo di stato che seguiva la via del cosìdetto socialismo con caratteristiche cinesi favorendo la grande crescita economica con vasti piani di industrializzazione e la concentrazione urbana dalle campagne. Oltre la capitale Pechino, già tra le più grandi e popolate metropoli cinesi come l’ altra grande città di Shanghai, nell’ ultimo ventennio con la concentrazione di industrie e grandi impese che hanno attirato negli anni lavoratori dalle campagne molte altre città sono divenute le vaste Chènghi qùn come sono note in Cina le enormi e popolate megalopoli, iniziato con il piano per la rinascita industriale del Nord est che in breve ha visto la nascita di grandi imprese nella regione, mentre in quelle occidentali venne esteso grande piano noto come Terzo Fronte di industrializzazione cominciato dal 1964 con la nuova e vasta strategia Xibù dà kàifà per l’ ulteriore o sviluppo dell’ ovest, unito infine al piano per spingere le imprese agli investimenti all’ estero ove è noto come la politica del Go Out cinese che, assieme alle altre varie riforme ed aperture, dal 2019 ha incrementato notevolmente la crescita del Pil storico della Cina. Il nuovo corso inaugurato da Xi Jinping fin dal XIX comitato centrale il Pc cinese ha confermato la grande trasformazione del paese dall’ economia chiusa e pianificata più estesa al mondo divenendo la seconda potenza economica mondiale aperta e decentralizzata con un partito unico al governo. Al sistema legislativo civile e penale in Cina in vigore fin dalla fondazione della repubblica popolare vennero introdotte varie modifiche e aggiornamenti nella grande riforma dell’ apparato amministrativo di Xi Jinping che ha modificato leggi e regolamenti per sostenere le altre in campo economico e sociale, oltre a limitare il monopolio delle grandi imprese tecnologiche e di esportazione riportandole nel controllo statale, fin dall’ introduzione nel 2009 della legge antitrust e contro il monopolio in Cina applicata per la prima volta nella controversia nota come la disputa 360-Tencent tra le due omonime grandi società tecnologiche, seguita da altre ove si è imposta l’ autorità statale. Nell’ evoluzione della sua economia di mercato socialista, assieme alle grandi riforme sociali, fiscali e legislative, la vastissima estensione di strutture produttive e commerciali, perseguito la forma del capitalismo di stato in Cina in continua evoluzione e difficilmente contenibile dalle potenze occidentali, il tentativo di Trump durante il suo sciagurato mandato presidenziale con la nuova politica commerciale degli Usa ha cercato di condizionare i nuovi scenari nella globalizzazione. Il capitalismo di stato della Cina ha reagito con la sua ormai estesa potenza economica alla fallimentare guerra commerciale scatenata dagli Usa, riportando all’ equilibrio economico mondiale il paese che ha realizzato la rapida e grande crescita dell’ imponente economia globalizzata della cinese. Dal 2020 si è arrestata per affrontare l’ esplosione epidemica del Covid-19 diffusa nel resto del mondo come la pandemia del coronavirus, ma con le ultime vicende che hanno visto come protagonista Xi-Jinping ha ripreso il suo corso e i rapporti internazionali nella sua epoca di riforme ed aperture che ha inaugurato il più recente capitolo nella millenaria storia della Cina.
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