Goa
Storica Goa
All’ estremità meridionale del Maharashtra, il territorio di Goa ne condivide parte della storia e cultura , dopo il più antico popolamento neolitico, nel tardo periodo Harappa dalla civiltà dell’ Indo in Gujarat venne fondato uno dei centri costieri più meridionali a Lothal da dove poi alcune comunità dal XV secolo a.C. migrarono a sud nel territorio dove erano sorti villaggi costieri indipendenti e con il legame tra le diverse popolazioni e culture dall’ epoca è iniziata la più antica storia di Goa. Dal Maharashtra lungo la costa meridionale vi si stende lo storio territorio del Konkan tra i fiumi Daman a nord e il Gangavalli a sud che prende nome dall’ antico popolo vedico dei Konkani diffusore della prima tradizione induista nella regione, dal III secolo a.C. fu nei domini del vasto impero Maurya e come territorio Gomantaka venne preso nella regione imperiale occidentale dell’ Aparanta. Con la decadenza Maurya alla fine del II secolo a.C. dal Deccan vi si estese il grande regno della dinastia Satavahana fino al III secolo d.C. quando assieme a parte del limitrofo Karnataka fu nei domini della dinastia Bhojas, che aveva il suo centro nell’ antica città di Chandrapura estesa poi nel meridionale distretto Chandor di Goa e dal X secolo per i quattro successivi fu anche capitale del regno locale fondato dell’ altra dinastia Kadamba trasferita poi nella città costiera di Gopakapurī e all’ epoca nel villaggio di Narve risale uno dei più antichi santuari consacrati a Shiva con il tempio di Saptakoteshwar . Il territorio meridionale del Kokan tra l’VIII secolo e l’ inizio dell’ XI fu governata dalla dinastia Shilahara anch’ esso tra gli ultimi regni induisti nella regione che a metà del XIV secolo dal Deccan fu nei domini islamici del sultanato di Bahmani , alla fine del successivo da ovest venero aperte le rotte marittime dopo la spedizione di Vasco da Gama nel 1497 e dall’ epoca agli arabi i fu sostituito il dominio dei Portoghesi si quelle rotte che in seguito con gli Olandesi e Britannici divenne monopolio degli europei sull’ antica Via delle Spezie. Dopo la spedizione della potente flotta portoghese comandata da Almeida nel 1505 con il definitivo dominio lusitano su quelle rotte, l’ anno seguente divenne grande ammiraglio De Albuquerque per combattere i musulmani, diffondere il cristianesimo e soprattutto assumere il controllo sul commercio delle spezie iniziando con la conquista di Goa nel 1510 dopo la vittoria sul sultanato islamico di Bijapur governato dalla dinastia sciita Adilshahi. Afonso de Albuquerque fu nominato vicerè dell’ Estado da Índia che divenne la colonia portoghese in India fondando i centri lusitani sulle coste indiane dal Malabar al Gujarat con Goa capitale del nuovo governo Goan che, oltre al definitivo dominio sulle rotte e il commercio delle spezie, impose la cristianizzazione di Goa. Con l’ arrivo dei Gesuiti furono convertiti i vari villaggi nel suo territorio divenendo il centro della comunità cattolica di Goa che dal 1560 come in gran parte dell’ Europa cattolica fu funestata dall’Inquisizione perseguitando induisti, buddisti, le piccole comunità ebraiche e gli stessi convertiti cristiani che praticavano le antiche tradizioni. Dall’epoca fino al XVII secolo risalgono gli edifici e chiese barocche dell’ architettura Goana , mentre le tradizioni locali Konkan si sono legate con quelle portoghesi nella sintesi che ha generato la propria cultura cattolica di Goa , mantenendo costumi, tradizioni e feste cerimoniali. Nel Maharashtra l’ impero Maratha dopo la battaglia di Bassein del 1739 vicino Bombaya prese l’ enclave portoghese Baçaim di Vasai tentando poi invano di conquistare Goa ove nel 1787 guidata da tre prelati vi fu il tentativo fallito contro il dominio portoghese nella congiura dei Pintos . La residenza vicereale fu trasferita nella Nova Goa estesa poi nel periferico distretto di Panaji che dal 1857 divenne la nuova capitale, mentre nei decenni successivi diminuiva la popolazione del centro storico nella vecchia Goa. Dopo l’ indipendenza nel 1947 la nuova repubblica indiana chiese l’annessione rifiutata dal Portogallo e con l’operazione Vijay nel 1961 l’ esercito indiano occupò il territorio dichiarando l’ annessione di Goa come regione a statuto speciale divenendo poi stato dell’ unione separato dal Maharashtra con il referendum del 1967, dall’epoca diviso nei due distretti settentrionale e meridionale con i vari centri e città di Goa.
Natura
Le splendide e frequentate spiagge di Goa si allungano per oltre un centinaio di chilometri e dalla costa che ospita una gran varietà di specie tra gli Uccelli marini, si stendono le foreste verso il territorio orientale ove si allunga la catena dei monti Ghat occidentali popolate dalla flora e Fauna endemiche nei territori protetti da parchi e riserve, tra gli altri a nord est dalla città la riserva di Bondla che oltre a varie specie di uccelli e mammiferi ospita le maestose tigri del Bengala, all’ estremità occidentale dell’isola di Chorão la riserva con il santuario degli uccelli Salim Ali. Nel distretto meridionale si trova la riserva faunistica di Cotigao , continuando a sud est dalla foresta attraversata dal fiume Neturli l’ altra riserva faunistica di Netravali , verso la catena dei Gath ocidentali nel distretto settentrionale, tra suggestive cascate e popolata da una ricca fauna endemica si trova il parco di Mhadei con la riserva della tigre. Sempre tra i rilievi dei Gath e tra i più estesi ad est si trova il parco nazionale di Mollem con la riserva Bhagwan Mahaveer attraversato dal fiume Mandovi che precipita nelle spettacolari cascate Dudhsagar , continuando per l’ omonimo villaggio ove nel XII secolo venne edificato il tempio Mahadev di Tambdi-Surla consacrato a Shiva.
Cultura
La popolazione dei Goani deriva dall’ unione delle più antiche stirpi indoariana , dravidica e la lunga influenza portoghese, in gran parte dalle comunità dei Konkan diffusi nella limitrofa regione costiera legati tra loro dalla tradizionale lingua Konkani di antica origine indo ariana, del vicino Maharashtra è originario l’altro popolo goano dei Marathi legati da comune storia e tradizioni anch’ essi dal proprio idioma indo ariano della lingua Marath , mentre entrambe le lingue come ufficiale a Goa sono espresse nella scrittura Nagari. Gran parte dei Konkan e Marathi dal XVI secolo con la loro conversione sono legati nelle comunità cattoliche di Goa , dalla sua diffusione nel XIV secolo durante il dominio del Sultanato di Delhi rimangono le comunità islamiche dei Moir come furono chiamati dai portoghesi, mentre è stata mantenuta la più antica tradizione induista con il sistema delle caste a Goa anche dopo la grande diffusione del cattolicesimo Oltre che religione e società la storica sintesi tra le tradizioni della popolazione si esprime nella cultura di Goa nei costumi, arte ed artigianato popolari, dai testi di epoca coloniale con la letteratura più recente diffusa dall’ inizio del XX secolo , dalla più antica devozionale di origine induista la musica tradizionale che accompagna i canti popolari anche di origine portoghese così come negli antichi costumi le varie danze per le grandi feste e i molti eventi periodici che animano la popolare cultura di Goa nei suoi territori e quartieri per tutto l’ anno. Oltre le celebrazioni di primavera del Shigmo e le altre feste cerimoniali induiste indiane, le cattoliche in di origine portoghese, con le sue venerate reliquie a Goa San Francesco Saverio è celebrato nel Goencho Saib, a giugno le celebrazioni del Sao Joao, la Paskanchem di Pasqua, il Natalam a Natale, il più laico e popolare Intruz nell’ animato carnevale di Goa. La cultura storica si esprime nel patrimonio di epoca tra le numerose cittadelle con Forti edificati a difesa del territorio, nella Goa Velha le più antiche Chiese e conventi in stile barocco coloniale portoghese, alcuni templi induisti e altri siti storici di Goa , mentre dalla sua indipendenza nella città reperti e collezioni artistiche sono ospitati nei vari Musei, tutto per un affascinante itinerario tra i templi induisti, le fortificazioni, chiese e conventi portoghesi di Goa.
Templi induisti
Tra i classici templi induisti Dēvūḷ o Sanstàn , come sono qui chiamato in lingua Konkani , i più antichi furono in parte edificati nello stile Kadamba diffuso dal IV secolo per i successici dall’ omonima dinastia nel vicino Karnataka e l’altro classico stile del Maharashtra medioevale Hemadpanti , ispirando la tradizionale architettura di quelli più recenti dai variegati stili locali. Tra i vari e più noti templi induisti di Goa , ove si trova il centro di Mardol nel distretto settentrionale di Ponda, alla divinità avatar femminile di Vishnu è consacrato il tempio Narayani di Mahalasa dalla torre ortogonale gialla che si erge sugli altri edifici decorati, venerato da fedeli e pellegrini che si concentrano a febbraio per il Mardol Zatra e le cerimonie delle altre feste Mahashivratri e Kojagiri Purnima. Nel villaggio di Kavale , consacrato alla dea mediatrice tra Shiva e Vishnu, all’ inizio del XVIII secolo venne edificato il tempio di Shantadurga nello stile piramidale del Shikara con la decorata facciata che accede alla sala Sabhamandap dalle pareti colorate e finemente decorata tra le statue delle divinità, nel vicino omonimo villaggio si trova l’ altro tempio di Mangueshi consacrato all’ incarnazione di Shiva Bhagavan Manguesh. A Bandora il tempio di Ramnathi consacrato ad una incarnazione di Siva ove i venerati idoli e il lingam qui trasferiti nel 1566 per sfuggire alla devastazione ira portoghese, nel cortile la decorata torre deepstambh si erge su cinque piani con la base scolpita, tra gli edifici il santuario centrale e quattro minori del Ramnath Panchayatan, animato dai fedeli nelle cerimonie annuali del Maha Shivratr. A Bandora si trova anche l’ altro venerato tempio di Mahalaxmi, centro del culto induista della Shakti, tra i più noti di Ponda a Keri nel 1560 fu completato il tempio di Vijayadurga con gli edifici nel classico stile regionale dagli interni decorati tra le varie raffigurazioni di divinità e statue con il venerato idolo di Devi che viene portato nella processione Sangod durante le cerimonie della festa Jatra. Sempre nel territorio nord di Goa, tra i colli e il lago Mayem si trova il centro di Bicholim con il vicino villaggio Kasarpal ove nella prima metà del XV secolo alla dea Kali fu consacrato il grande Mahamaya Kalika Devasthan di Kasarpal dai portali decorati così come le pareti con un grande kalash d’oro sulla cupola diviso in due sale esterne con sette file di pilastri e il santuario con la rappresentazione di Kali considerato capolavoro della scultura Kadamba, nei pressi ad un’ incarnazione di Shiva è consacrato il tempio di Bhumika e per lo stesso territorio nel villaggio di Amona si trova il tempio di Betal consacrato al dio guerriero Purva Vetal. Per il distretto centro occidentale nel Taluka di Dharbandora, ove si stende la riserva Bhagwan Mahaveer e il parco nazionale di Mollem con il suo suggestivo territorio, poco distante tra la foresta in una radura nel XII secolo venne edificato il venerato tempio di Tambdi Surla consacrato a Shiva dalle pareti e gli interni riccamente decorati da intagli e statue delle divinità. Per il meridionale Taluka di Canacona nel centro di Partagali sulle sponde del fiume Kushavati per l’ordine induista Dvaita nel XVI secolo venne fondato il tempio di Math dagli edifici che ospitano i santuari con le rappresentazioni delle divinità e gli idoli charaprathishta, oltre i sepolcri di vari guru del Dvaita. Oltre il territorio tra la foresta protetto dalla riserva faunistica di Cotigao, nel villaggio di Sristhal ad un’incarnazione di Shiva è stato consacrato il tempio Mallikarjuna a metà del XVI secolo ed ampliato nel XVIII anch’esso nello stile degli altri con il portale e gli edifici colorati, i pilastri della sala mandapa dagli intagli e raffigurazioni dei Purana e Mahabhara, nelle altre sono venerate le varie divinità , durante cerimonie annuali dello Zatra la statua di Mallikarjuna viene portata in processione sulla spiaggia per i rituali e i fedeli vi si concentrano anche nelle altre cerimonie per le feste del Shigmotsav e Rathasaptami . Continuando nel sud di Goa nel villaggio di Zambaulim ad un’altra incarnazione di Shiva è consacrato il tempio di Damodar nel tradizionale stile degli altri più antichi dalle pareti e i pilastri finemente decorati da incisioni , iscrizioni dalla Bhagavad Gita, scene del Mahabharata e vari affreschi di divinità.
Fortezze portoghesi
Oltre al forte di Tiracol, sorto nel XVII secolo nell’ omonimo villaggio alla foce del fiume a nord oltre il confine di Goa con il Maharashtra, nel settentrionale territorio di Bardez tra i suoi vecchi villaggi sono sorte gran parte delle fortificazioni portoghesi, all’ estremità sud occidentale lungo la spiaggia di Sinquerim dal XVII secolo si erge sul mare la poderosa fortezza di Aguada con i suoi bastioni sull’ estuario del fiume Mandovi per difendere la città dalle incursioni olandesi e della confederazione Maratha che ha lasciato i suoi imponenti resti, su un colle ad ovest nel 1864 venne edificato il faro tra la spiaggia di Calangute e da dove si allunga la penisola dallo storico distretto di Mormugao ove alla foce del fiume Zuari, sorto nella prima metà del XVII secolo, ha lasciato le sue rovine il Forte di Mormugão. Sempre nel territorio Barda un villaggio medioevale è sorto il centro di nel Tivim con la chiesa di São Cristovão del 1623 e nei pressi oltre i forti si Assumpção e Meio nel 1635 venne edificata l’ altra poderosa Fortaleza São Sebastião di Colvale più volte attaccata ne rimangono le rovine, Lungo il fiume Chapora su un colle che lo domina ha lasciato i suoi resti forte di Chapora verso il mare. Poco all’ interno ove scorre il fiume Mapuça si trova il villaggio Aldona che fu altro storico centro portoghese ove rimangono alcune chiese dell’ epoca con la più imponente di São Tomásc completata nel 1596 e il suo territorio oltre il fiume dal 1705 venne protetto dal forte di Corjuem. Lungo il corso del fiume Mandovi emerge l’ Isola di Divar con i suoi vari villaggi e centri storici di epoca portoghese come São Matias ribattezzato Malar con i più vecchi edifici che diramano dalla barocca chiesa di São Mathias del XVII secolo, all’ estremità orientale il villaggio di Naroa con le cappelle Candelária , Fortaleza ed Espírito Santo nei pressi delle rovine lasciate dal forte di Naroa. Ove il Bardez continua nel grande distretto settentrionale di Goa, davanti la sua capitale Panaji sulla sponda settentrionale del fiume Mandovi, l’ omonimo villaggio ospita il forte di Reis_Magos edificato nel 1550 che rimane ben conservato assieme alla sua chiesa, affacciato sul litorale si trova il villaggio di Dona Paula ove su un colle è ospitata la residenza del governatore di Goa nell’ antico Palacio do Cabo edificato alla fine del XVI secolo come il forte di Raj Bhavan recentemente ristrutturato mantenendo lo stile originale con la chiesa Nossa Senhora do Cabo, la sua tenuta che scende verso la spiaggia e il molo , oltre il cimitero britannico fondato all’ inizio del XIX secolo. A sud est di Panaji si stende l’ altro distretto settentrionale di Fondya noto anche come il quartiere dei palazzi Antruz Mahal per i vari edifici coloniali, chiese portoghesi, centri religiosi ed islamici, tra gli altri i musulmani nel XVI secolo fondarono la moschea Safa , oltre altre chiese portoghesi nel 1695 fu completato il santuario con la chiesa di S.Ana dalla candida facciata barocca e gli interni decorati , per fedeli induisti nello stesso periodo venne edificato il grande e venerato tempio Mangueshi più volte ricostruito come lo si trova , al XVI secolo risale l’ altro tempio di Ramnathi spostato nell’ omonimo villaggio da un più antico devastato dai portoghesi ed infine dai suoi resti il forte di Ponda è stato recentemente ricostruito. Continuando lungo il corso del fiume Mandovi a sud est di si trova l’ isola di Cumbarjua dalla lunga storia , sulla sponda destra del suo canale nel 1512 venne conquistata una rocca dai portoghesi ove sorse la Fortaleza São Tiago di Banastarim ampliata nel XVIII secolo All’ estremità meridionale del territorio costiero sull’ isola Anjedip sul confine con il Karnataka rimangono i resti della più antica fortezza di Anjediva costruita all’ inizio del XVI secolo per proteggere la rotta portoghese verso Calicut, poco distante nello steso periodo venne edificata l’ Igreja de Nossa Senhora di Brotas tra le prime nella regione e ricostruita come santuario nel 1729 nello stile tardo barocco.
Velha Goa
Dal centro fondato durante il Sultanato di Bijapur, nel XVI secolo sorse la Velha Goa con la conquista portoghese ove tra gli edifici coloniali rimasti si concentrano le varie chiese e conventi di Goa costruiti nella città vecchia nello stile barocco portoghese coloniale e dichiarati patrimonio culturale Unesco . I gesuiti giunti nel 1542 fondarono il centro religioso di São Roque dalla vasta biblioteca andato poi distrutto, mentre del collegio gesuita di Sao Paulo rimangono i resti della porta. Oltre altre chiese nel 1605 fu completata e consacrata la grande basilica del Bom Jesus dalla splendida facciata barocca e gli interni tra sontuose decorazioni ed arredamenti considerata tra i tesori dell’ arte portoghese ove, oltre la splendida cappella centrale dalla pala d’ oro in un mausoleo di marmo bianco realizzata dall’ artista fiorenti Placido Francesco Ramponi inviato da Cosimo III de’ Medici, dal 1655 si trova il sepolcro del venerato Francisco Xavier con le spoglie in un’urna d’argento finemente decorata. Sul Monte Santo tra le più antiche al 1543 risale la Igreja de Nossa Senhora consacrata alla Madonna del Rosario che si erge sul portico con le cupole tra torri cilindriche in stile Manuelino tardo gotico rinascimentale, non distante in cima al colle nel 1602 fu completata la grande chiesa di S.Agostinho poi andata in rovina nel XIX secolo lasciando i suoi resti, davanti nel 1627 sorse il Monastério Real devastato da un incendio e ricostruito nel 1636 come convento di S.Monica con la sua chiesa . Nello stile tardo barocco portoghese fu completata nel 1640 la Catedral Sè consacrata a Santa Catarina dalla candida facciata e l’ interno barocco finemente decorato e adiacente dalla cappella sorta nel 1517 quando vi giunsero I primi i frati francescani venne edificata la più grande chiesa di S.Francisco con il suo convento nel 1661 e lo stesso anno per l’ ordine Teatino in stile barocco italiano la chiesa di S.Caetano consacrata anche alla Divina Provvidenza.
Panaji
Sulle sponde del fiume Mandovi ove si apre la foce nell’ oceano, tra i colli terrazzati con i suoi storici edifici e palazzi coloniali , chiese e templi, si stende la capitale del Goa nella città di Panaji, per le sue vie e vicoli affacciano le vecchie case dalle facciate e balconi pastello decorate da piastrelle rosse nel più tradizionale stile portoghese. Ai piedi del colle Altinho lo storico e centrale quartiere di Fontainhas , all’ estremità meridionale ogni anno si celebra l’ animata festa per la Madonna di Livrament , tra le vecchie case nel 1818 fu consacrata la cappella di St.Sebastian dall’ altare con tre più antiche pale finemente decorate da intagli, oltre vari arredi sacri, l’ immagine della Madonna e l’ inquietante raffigurazione di Cristo un tempo nel Palazzo dell’ Inquisizione che doveva intimorire i detenuti. Verso il centro tra gli altri storici edifici dalla più antica cappella Nossa Senhora da Graça su un colle che domina la città nel 1600 venne edificata la grande chiesa consacrata alla Madonna dell’ Immacolata in stile barocco portoghese dalla candida e sontuosa facciata decorata tra due torri e l’ alto campanile che si erge visibile da lontano, gli interni su una navata dalle pareti decorate , al centro l’altare maggiore tra altri due dorati e finemente intagliati con a fianco le statue dei santi Pietro e Paolo, a destra la cappella consacrata a San Francisco Xavier. Sulla sponda del fiume Mandovi il grande palazzo di Adil Shah venne edificato all’inizio del XVI secolo come residenza estiva e fortezza per il sultano di Yusuf Adil di Bijapur , dopo la conquista portoghese venne ribattezzato Idalcao e divenuto tristemente noto come il palazzo degli orrori per ospitare l’ Inquisizione. Con l’acquisizione indiana del territorio dal 1964 è stato restaurato come sede dell’ Assemblea Legislativa dello Stato e nei pressi del vecchio Segretariato l’ edificio che ospita il museo statale archeologico e storico di Goa, mentre nel quartiere Chador al XIX risale il palazzo per la cultura portoghese, ribattezzato istituto Braganza e scendendo per il lungomare chiamato dai portoghesi Porta de Gaspar si stende la frequentata spiaggia di Miramar . Poco distante dalla città lungo il fiume Mandovi verso la costa emerge la storica isola di Chodan un tempo nota come Chorão, nell’ omnimo villaggio al 1565 risale la chiesa consacrata al Salvatore. Vicino nel decennio precedente dai Gesuiti venne fondata la chiesa Nossa Senhora da Graça di Chorào dalla candida facciata barocca, sempre dai Gesuiti sulla sponda opposta del fiume Mapusa nel 1569 fu completata la chiesa di S.Bartolomeu , mentre del Colégio de Chorão con il seminario Real fondato nel 1761 assieme alla chiesa de Nossa Senhora da Assunção è rimasta la sola cappella di S.Jerome.
Sud Goa
L’atro vasto distretto meridionale di Goa tra i vari centri e quartieri racchiude anch’esso parte del suo patrimonio culturale, in quelli più a nord ovest del Morumugão nel 1543 i portoghesi fondarono la città di Vasco intitolata a Vasco da Gama, fiorita durante il lungo periodo coloniale con il suo scalo marittimo che nel 1885 fu esteso nel grande porto di Mormugao , mentre della sua storia conserva alcune chiese e monumenti. Continuando nel territorio si trova il centro di Sancoale ove nel 1560 venne edificata la chiesa Nossa Senhora de Saude che ha lasciato i resti della sua monumentale facciata. Più a sud per il Taluka di Salcete dall’ antico villaggio di Matha Grama in epoca portoghese venne fondato il centro esteso nella città di Margao che conserva anch’ essa la sua storia nel vecchio centro, tra i palazzi coloniali il Sat Burzam del XVIII secolo , il palazzo della Câmara Municipal , il Mercado Albuquerque, l’animato Mercato Velho , al 1675 risale l’ igreja do Siprito Santo dalla candida faciata barocca e gli interni riccamente decorati che affaccia sulla Praça Jorge Barreto con il giardino come gli altri sontuosi palazzi dell’epoca, tra le altre chiese la cappella del Monte e di São Sebastião e per il quartiere Pipal Katta Margao il tempio Damodar. Oltre la città di Quepem fondata nel 1787 che dell’epoca oltre vari edifici conserva la chiesa Santa Cruz, il palazzo Do Deão e la vecchia diga Baand, ad est si trova la città di Sanguem con il venerato tempio di Sagameshwar e nei pressi il territorio protetto dal vasto parco nazionale di Mollem e la riserva faunistica Bhagwan Mahaveer.
La costa e le spiagge
Tra i distretti settentrionale e meridionali lungo la costa si allungano le spiagge di Goa per oltre un centinaio di chilometri che splendono candide sul mare cristallino bordate di palme tra antichi centri e villaggi , sul confine con il Maharashtra dall’ omonimo villaggio la spiaggia di Querim ove sorge la chiesa portoghese di São Francisco Saverio e alla foce del fiume Terekhol la fortaleza di Tiracol del XVIII secolo con la cappella divenuta la chiesa di Santo Antonio e dal vicino villaggio di Arambol continua la sua frequentata spiaggia tra le calette della costa. Scendendo oltre la quella di Kalacha si allunga la spiaggia di Mandrem, da quella di Ashwem all’estuario del fiume Chapora sulla sponda settentrionale si trova il villaggio di Morjim con la sua spiaggia popolata da uccelli e tartarughe marine, continuando nel suggestivo ambiente di si giunge nel villaggio di Chapora che oltre la spiaggia attrae per le chiese portoghesi di Nossa Senhora De Necessidade e Santa Cruz, nei pressi del vechio molo la grotta che ospita il santuario induista di Siddheshwar. Oltre il vecchio forte di Chapora sul fiume ove dalla sponda meridionale tra le suggestive scogliere ocra si allunga la spiaggia di Vagator, tra le più popolari come la vicina che prende nome dal villaggio di Anjuna ove tra gli altri edifici il centro portoghese ha lasciato la chiesa ’ São Miguel, le cappelle della Senhora da Saude e da Piedade. Continuando per le altre vicine spiagge di Baga e Calangute si giunge si quella ove si trova i centro di Candolim che fu tra i primi convertiti al cristianesimo nel XVI secolo così come il villaggio di Sinquerim entrambe sullo splendido litorale che continua per le spiagge di Coco e Kegdole. Su quella di Miramar poco a sud affaccia la capitale Goa di Panjim estesa sul litorale per il quartiere di Dona_Paula e gli altri su gran parte della costa nel tehsil di Tiswadi con le varie isole fluviali ove tra le altre ad ovest della capitale si trova la spiaggia di Caranzalem , le altre di Vaiguinim e Bambolim fino al quartiere più meridionale di Siridao alla foce del fiume Zuari. Scendendo lungo la costa per i distretto meridionale dalla spiaggia di Bogmalo si allungano quelle di Baina, Hansa, Hollant, Cansaulim , Velsao ed altre fino a Majorda nel taluka centrale di Salcete con lo splendido litorale che continua nello storico centro di Colva ove rimangono edifici e chiese di epoca coloniale portoghese, oltre la sua spiaggia e Sernabatim, in quella di Benaulim affaccia l’ altro storico centro da dove si continua per di Trinity e le altre spiagge di Varca. A sud lungo il litorale di Salcete si allunga alla foce del fiume Sal per Cavelossim con la cittadina anch’ essa dalla lunga storia e la candida spiaggia che contrasta con la scura costa lavica rocciosa da dove si stendono quelle di Carmona, Mobor e Betul . La più meridionale costa nel Canacona conserva anch’essa la sua memoria storica nei suoi centri con templi induisti ed edifici portoghesi, sul litorale del Praça do Cabo de Rama rimangono i resti della fortezza di Rama con la cappella di São António che domina la spiaggia allungata per quelle di Kakolem e Dharvalem fino alla scogliera di Cola ove si trova il villaggio di Agonda .Oltre le altre limitrofe tra le più belle e frequentate del Canacona si trova la spiaggia di Palolem , proseguendo per Patnem, Rajbag, Talpona e Galgibag si giunge alla spiaggia Polem nel villaggio di Loliem-Polem sul lembo più a sud di Goa da dove si apre il vasto territorio del Karnāṭaka per continuare un affascinate itinerario tra la sua natura, cultura e storia.