Ciad
Un immenso territorio in gran parte compreso tra il desertico Sahara e l’ arido Sahel, un tempo occupato da quello che era il vasto bacino del lago Ciad che è andato restringendosi nei millenni dall’ Olocene lasciando le ampie depressioni di Bodèlè e il Djourab, a nord emerge il masiccio Tibesti dominato dal vulcanico Emi Koussi e s’allunga l’ altipiano Ennedi. L’alba dell’ umanità è sorta molto prima che il territorio del Ciad divenisse deserto, qui sono stati rinvenuti i resti del cranio di un ominide chiamato Toumai, a sette milioni di anni risale il Sahelanthropus tchadensis che viveva nel Borku e a tre quello che già doveva essere erectus Australopithecus bahrelghazali. Nel Neolitico sub pluviale tra il settimo e il terzo millennio ove è deserto si stendeva la savana ricca della fauna che si trova nei parchi africani e popolata da cacciatori che divennero allevatori, anonimi artisti hanno graffito e dipinto quel mondo nella loro arte rupestre, inaugurando la lunga storia di questo paese . Le tribù Tebu che controllavano le carovaniere dal lago Ciad per il medievale Egitto Fatimide e il Medio Oriente , dal VII secolo iniziarono a riunirsi creando il regno Kanem Bornu espandendosi a nord nel fezzan e spingendosi a sud nei territori Hausa minacciando il potente califfato Sokoto delle confederazioni Fulani. Agli Inizi del XVII secolo ne restava il regno Wadai poi completamente islamizzato dai sultanati di Bagirmi locale e dal sudanese del Darfur imponendosi per due secoli fino alla decadenza per trasformarsi in dominio dello schiavista nubiano Rabin az-Zubayr, sanguinario protagonista della guerra jihad islamica in Sudan. Risale anche all’epoca dello schiavismo islamico il secolare contrasto tra le popolazioni del nord dalla consueta intolleranza musulmana e quelle nere meridionali di tradizioni animiste e cristianizzate che hanno martoriato questo paese assieme a siccità, povertà e conflitti . Con l’ arrivo dei francesi il regime fu sconfitto nella battaglia di Koussèri e nel 1905 il paese fu preso nella colonia dell’ Africa Occidentale Francese con poi propria amministrazione quindici anni dopo a Fort Lamy fondato dall’ omonimo governatore. Come il resto delle colonie nel 1960 divenne indipendente con la presidenza di Tombalbaye e iniziarono ben presto i conflitti con il nord islamico sfociando nella guerra civile guidata da Hissène Habrè, dal 1978 per nove anni nel nord infuriò la guerra con la Libia intervenuta nel conflittofino alla presidenza di Goukouni Oueddei che affermò la supremazia del nord, poi deposto da Idriss Déby. Gli ultimi anni ancora travagliati da conflitti, il dramma dei profughi dal vicino Darfur e quelli sul lago Ciad, le penetrazioni degli integralisti islamici assassini del Tanzim al-Qa’idah Al-Maghrib e i degni correligionari macellai del Boko_Haram.
Africa Sub Sahariana: attraverso il Ciad
E’ sempre stato un po’ problematico viaggiare in questo paese e credo che al momento sarà impossibile come nel resto delle antiche carovaniere e le vie sahariane funestate dalla violenza islamica che le apre solo ai suoi immondi traffici di armi e droga. Un tempo si poteva arrivare avventurosamente dal libico Fezzan e da quella via si stende il vulcanico massiccio del Tibesti dominato dall’ Emi Koussi che racchiude gyser, sorgenti ed oasi tra le gole rocciose ove anche qui anonimi artisti fin dal neolitico hanno lasciato le loro opere graffite e dipinte dell’ arte rupestre diffusa nel deserto, nella cronologia solo alcuni esempi del più antico periodo bubalino, mentre l’ area è ricca di opere risalenti al bovidiano pastorale tra il IX e il IV millennio, diffuse quelle del periodo cavallino dal II millennio che coincideva con l’ introduzione a la diffusione del cavallo nel Sahara, e di quell’ arte rupestre i siti più affascinanti si trovano nel Tibesti orientale come i dipinti di Ouri ed enneri Korossom. Da sempre territorio dei Tebu e dei Daza Gouran berberi, si procede nel contiguo altipiano di Ennedi per il centro di Fada da dove raggiungere la vasta oasi che si allunga nella guelta tra le gole di Archei scavate dal fiume che accoglie gli ultimi coccodrilli sopravvissuti dal un Sahara preistorico ricordato dai graffiti nelle roccce e che abbevera una ricca fauna assieme ai dromedari dei Tebu che vi arrivano con le loro carovane. Più oltre si trova il patrimonio naturale dei diciotto laghi che si susseguono come miraggi ad Ounianga un incanto che si lascia seguendo la via per la base di Oudi Doum dove rimangono i resti del raid aereo francese del 1987 nella guerra libica. Passando per i villaggi di Bou e Yebbi Souma si segue il piccolo fiume dell’ Enneri Bardaguè che serpeggia tra le gole fino alla laguna di Zoui procedendo a Bardaì per raggiungere le gole di Oudinguer ricche di graffiti emerge il vulcano Toussidè ove inoltrarsi per la suggestiva caldera Trou au Natron risalendo ove la vista spazia sulle dune dell’Erg di Bilma nell’ immenso Tènèrè, a proseguire le gole dell’ enneri Zouarké e l’ altopiano del Daski.
La regione ricca di oasi del Borku separa il massiccio Tibesti dall’ altipiano desertico di Ennedi ignoto agli europei fino ai viaggi iniziati dal 1879 del tedesco Gustav Nachtigal che lo descrisse nel suo “Sahara und Sudan “, una carovaniera l’ attraversava per l’ oasi di Kufra ad est fino alla Nubia, percorrendone la prima parte si va per l’ arida pianura di Mourdi ad est si incontra Kalait per traversare la regione Ouaddai fino ad Abèchè. Deviando a sud per Am Timan si raggiunge Il fiume Bahr Salamat che alimenta la vegetazione di quella che era la ricca riserva faunistica di Zakouma popolata da elefanti e altre specie di mammiferi ed uccelli, se ne esce verso il centro di Sarh ove sorgeva il Fort Archambault francese all’ estremità meridionale del paese al confine con il Centrafrica. Ad est si risale attraverso il Mayo Kebbi per Bongor , da dove si raggiunge N’Djamena fondata dai francesi come Fort Lamy all’ inizio del secolo scorso poi la storia di questo Ciad ne fece capitale dopo l’ indipendenza nel 1960, da allora centro degli eventi che anno progressivamente sconvolto questo paese fino alla minaccia del sanguinario integralismo islamico con la sua scia di attentati. Poco distante il lago Ciad ch’ era vasto quando l’antico popolo sahariano descriveva il suo mondo nell’ arte rupestre, si estendeva nel deserto Tènèrè e lì arido altipiano di Bodèlè circondato da una ricca savana popolata da animali come la si vede nei grandi parchi africani. Nel quarto millennio iniziò l’ inesorabile avanzata del deserto popolato dai Garamanti antenati dei Tebu incontrati sulle piste del deserto, fino ad essere ridotto in stanca laguna che evapora per la siccità, devastato dai conflitti e le violente incursioni dalla nigerina Diffa dei macellai islamici di boko haram.