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Vie Persiane

Non c’è niente al mondo che viaggi più veloce di questi corrieri persiani… né neve né pioggia né il caldo né l’oscurità della notte li trattengono

La via reale

Così annotava il grande storico e geografo Erodoto nel IV secolo a.C. nella sua descrizione della lunga via nell’antica  Persia quando l’ impero achemenide era il più vasto mondo antico esteso ad ovest per gran parte del Medio oriente  fino alle le coste del Mediterraneo e ad est da Merv oltre il Turkmenistan per l’  Uzbekistan dell’antica  Battriana tra variegati ambienti, popoli, culture e  regioni lontane da unire attraverso vie militari e di commerci.  I settori occidentali e erano già sorti durante il precedente vasto impero degli Assiri che ne collegava  le principali città nel  territorio settentrionale  dell’ Iraq con una rete stradale ben mantenuta per la circolazione di merci,  abitanti e culture dall’ Anatolia nell’ antica Turchia attraverso il Libano, Palestina e  la Siria. Dopo la decadenza dell’ impero Assiro si impose il dominio di quello rifondato dai  Babilonesi come potenza regionale che controllava l’antico Medio Oriente e Mesopotamia cercando di estendere le vie precedenti, poi anch’ essi travolti  dalla vicina antica Persia, che inizialmente si impose come potenza locale nella regione sudoccidentale dell’ Iran assieme ai Medi, poi estesa  dalla metà del V secolo a.C . nell’impero fondato dal primo sovrano  Ciro II che pose fine al dominio  dei neo-babilonesi. Governato poi dal figlio  Cambise II che  continuò ad espanderlo, ma senza eredi nel 522  salì al trono Dario I fondatore di un’ altra nuova dinastia e da essa prese nome  il  vasto impero  Achemenide muovendo le sue armate nelle varie regioni riorganizzando le antiche vie  con la grande  Strada Reale Persiana collegandole ai percorsi verso est  che divennero poi la Via della Seta occidentale.  Il primo percorso della  grande  Via dei Re  persiana, partiva dalla satrapia di  Lidia   nel territorio costiero  turco ove  sorgeva l’ antica capitale  Sardi all’estremità occidentale del vasto  impero da dove  il primo tracciato collegava la lontana  Susa distante 2700 chilometri percorsa in nove giorni dai corrieri Angarium a cavallo, seguita e descritta poi dai viaggi  in Persia di  Erodoto . Sul percorso Dario  fece edificare oltre un centinaio stazioni, ove i corrieri a cavallo erano pronti in ogni ora  per portare  i dispacci reali, ma doveva essere solo una parte di una vasta rete di strade imperiali tra i diversi centri di potere  da Sardi con le capitali persiane. Erodoto descrisse le soste e locande ogni trenta chilometri con cavalli per i messaggeri reali, ma anche alloggi e  cibo per le carovane  che vi accedevano con i permessi imperiali  viyataka, molte di quelle stazioni comunicavano con fari sull’arrivo di messaggi importanti poi portati dai corrieri   assicurando che le notizie giungessero a corte  da qualsiasi parte d entro uno o due  giorni, oltre le veloci comunicazioni permettevano vantaggio militare per reagire rapidamente in ogni situazione bellica. La satrapia di Lidia era nota come Sparda anch’ essa travolta come il resto dell’ impero  dalle armate di Alessandro nel III secolo a.C.,  mantenendo la capitale Sardi  fu nei domini dell’ impero  Seleucide ellenistico, poi conquistata dai romani  nel 133 a.C. divenendo la   provincia di  Lidia che  ne estese la capitale , tra i vari  edifici  quelli del grande  complesso ginnico  e il  tempio di Artemide, mentre la grande comunità ebraica  era riunita nella sinagoga di  Sardi  e dal V secolo nel successivo dominio  bizantino rimangono  i resti delle chiese di  Sardi. Dalla Lidia la via persiana  attraversava il territorio turco orientale  dell’ Anatolia ove sorgeva il più antico centro della regione che ha lasciato i resti nel sito di  Göbekli Tepe risalente al nono millennio e di poco successivo Nevalı Çori, nei pressi di  Şanlıurfa in epoca ellenistica Seleucide fu fondata  Edessa, fiorita come centro di commerci e cultura nell’ alta Mesopotamia. La via scendeva a  sud est  nell’ Iraq settentrionale  seguendo in parte il fiume  Tigri ove sulla sponda orientale,  a lungo capitale imperiale degli  Assiri come centro di potere e culturale. sorgeva l’ antica città di  Ninive che della sua lunga storia ha conservato i resti delle mura, le porte, edifici e templi  nel sito di Nineveh.

Via Babilonese

Un tracciato fu aperto poi a sud in quello che fu il   vasto territorio dell’ impero  Babilonese tra le antiche città dove sorgeva l’ antica capitale   Babilonia ,sorta dal centro sumero  akkadico, ove la biblica  Genesi narra che vi sorgeva la leggendaria Torre di Babele, identificata nell’imponente Ziggurat  come Fondamento del Cielo e della Terra Etemenanki sorta nel II millennio e ampliata nel periodo babilonese.  Nel VI secolo a.C. con il sovrano Nabucodonosor si estese  con nuovi quartieri, palazzi e templi, arricchiti e decorati da statue, bassorilievi, affreschi  come la città di  Babil, assieme alla costruzione di quartieri, palazzi e templi come il santuario di Esagila consacrato alla divinità Marduk e rivestito d’oro, la decorata porta di  Ishtar trasportata e conservata nel museo Pergamon di  Berlino, tra gli altri siti l’ardita e leggendaria galleria  Eufrate della regina Semiramide e le poderose  Mura che la proteggevano , tra le  meraviglie dell’antichità  assieme ai i favolosi giardini pensili di  Babilonia, rimasta capitale della satrapia Assiria achemenide dal 539 a.C. come la persiana Babirush . Fu per secoli centro della cultura e dell’arte babilonese, che nel sito di sito dichiarato  patrimonio storico e culturale  Unesco ha lasciato i suoi resti. Dalla capitale  della satrapia achmenide di  Babilonia la via persiana  si divideva in due rotte, una a nord est  lungo la catena dei monti Zagros nord orientali  ove  nel  VII secolo a.C.  venne fondata  la  città di   Ecbatana divenuta  la fiorente  capitale  nell’Impero  persiano dei  Medi, tra i più grandi centri commerciali e culturali nella  regione lasciando i suoi resti nel sito di  Hegmataneh che si erge su un colle  dal centro ove  si è estesa la città di Hamadan. Oltre a palazzi, mausolei e moschee di epoca islamica conserva la memoria con la statua in pietra del leone di Hamadan rimasta della grande  Porta dei Leoni, tra gli altri  sul monte Alvand Il sito di  Ganjnameh ne racconta parte  della storia con le iscrizioni cuneiformi, fu anche antico centro della comunità ebraica in Persia ove  fu edificato il mausoleo sul  sepolcro della biblica Esther e il cugino Mordechai dell’XI secolo. Quel percorso divenne poi la  via del  Khurasan nel periodo del califfato abbasside per collegare la Mesopotamia  alla capitale Baghdad, sorsero centri carovanieri e caravanserragli  che rimasero quando  si collegarono le diramazioni  occidentali  sulla Via della seta, ove  poco a sud est sorgeva  Ctesifonte  fondata alla fine del I secolo a.C. poi descritta ampiamente dallo storico  e geografo Strabone fiorita come grande centro su quella via protetta dalla  cittadella sasanide  Veh di Ardashir , mentre  della più antica città rimane il monumentale  arco  Taq_Kasra.

La via siriana

Un percorso deviava in Siria  seguendo il corso del fiume Eufrate , sulla sponda destra su un antico centro  nel III secolo a.C. fu fondata Dura Europos  in epoca Selèucide che per secoli ha lasciato i suoi resti , tra i vari oltre i più antichi della cittadella e il tempio di Bel,  di epoca romana il Pretorium  e il palazzo del Dux ripae, la  Sinagoga  affrescata del III secolo a.C. , in epoca paleocristiana la chiesa di  Dura Europos  del II secolo con decorazioni e mosaici, devastati  nella furia integralista islamica dell’ Isis , assieme a buona parte dei grandi patrimoni storici e culturali della millenaria e perduta Siria. Nella regione furono poi aperte le vie romane  della  Siria attraverso vari centri ove sorgeva la splendida e ormai perduta Palmira  che si apriva con i suoi tesori, ha resistito per secoli lasciando i resti nel vasto sito di Palmyra dichiarato  grande patrimonio storico e culturale  Unesco.  Ne rimane il  suggestivo ricordo prima  delle devastazioni dell’  Isis,  dalla fine del II secolo d.C attraversata dal  Viale  del Grande Colonnato che da sud partiva dal monumentale campo di  Diocleziano del III secolo e il vicino quartiere con il più antico tempio di Bel,  consacrato alla divinità babilonese nel I secolo d.C. il  tempio di Nebo, alla fine del III secolo venne eretto il grande Tetrapylon e all’ epoca risale il monumentale arco trionfale  di  Palmira , come i vari edifici che rimangono delle terme di  Diocleziano. A nord est consacrato alla divinità cananea il tempio di Baalshamin, da qui ad ovest davanti la fortezza medievale araba Qalaat   di Shirkuh,  al  III secolo risale si trovava il  tempio  funerario  del Sepolcro . Al centro dell’ Acropoli si ergeva   il magnifico  Theatrum romano  del II secolo e all’ esterno delle mura la vasta  Necropolis con centinaia di sepolcri e  tombe, le più antiche del I secolo su diversi piani  come la torre di  Elahbel  dagli interini decorati, uno splendido patrimonio ove  anche qui   gli orrori dell’ Isis hanno lasciato una devastata e perduta  Palmira. Da una antico centro del II millennio la storia di  Damasco ha percorso i secoli come fiorente centro nella regione, fu   capitale dell’’antico regno di  Aram dal XII al VII secolo a.C. quando fu conquistata dagli Assiri e dal 572 a.C. con il sovrano Nabucodonosor II fu tra le città Babilonesi fino alla conquista dell’ impero achmenide  divenendo  capitale della satrapia siriana ove passava una diramazione e della Via Persiana e poi anch’ essa parte del  vasto impero di  Alessandro nel 332 a.C. Dopo la spartizione, fu nei domini della dinastia ellenista  Seleucide fino alla conquista romana nel 64 a.C.  estesa come  grande e fiorente  città nella provincia di  Siria , crocevia delle vie romane nella regione che dal IV secolo divenne centro cristiano con varie chiese. Fu  poi centro bizantino e nel 634  fu anch’ essa travolta dalla conquista islamica  della  Siria nel periodo Ommayade  ne divenne la capitale come la splendida città di   Damasco che conserva parte della sua lunga storia  nel più antico  centro  al-Qadīmah di Damasq . Ove sorgeva l’antico tempio aramita  Hadad-Ramman  nel 64 a.C. i romani che lo sostituirono con Il grande tempio di Giove, divenuto poi chiesa cristiana e  dopo la conquista islamica nel 634 vi sorse la grande moschea degli Omayyadi, meta di pellegrinaggi che si erge maestosa con il vicino   mausoleo di Saladin che ne ospita il sepolcro del XII secolo. Tra gli altri  vari siti  storici e religiosi di Damasco ,  edificata su un più antico sito ellenistico  al X secolo risale  la cittadella Qal’a che ha lasciato i suoi resti da dove si allunga l’antico ed animato Suq di Al-Hamidiyah. In epoca paleocristiana e bizantina furono edificate le più antiche chiese di Damasco  sorte dal medioevo al  XV secolo e oltre la più antica Omayyade le varie scuole islamiche madrase e le moschee di Damasco . Per secoli una splendida città dichiarata patrimonio storico e culturale Unesco, ma anch’ essa devastata dalla furia ’islamica , ne rimane la memoria tra grandiosi resti e monumenti che solo la rozza e fanatica violenza poteva immolare, così come il resto di questa millenaria e  perduta Siria.

Da Susa a Persepoli

Tornando all’antica via persiana  a sud ovest passava ove sorsero i  vari siti storici del  Khuzestan dall’ epoca elamita all’achmenide, dalla sasanide all’  islamica, centro ne era  l’ antica città di  Susa nota come la biblica Shushan,  sorta su un centro  fondato dai  Sumeri nel II millennio a.C. entrato poi come Susiana nei domini del regno iraniano  di Elam che aveva rapporti commerciali  e culturali con l’ oriente e la civiltà dell’ Indo . Fiorita per secoli nel 540 fu conquistata da  Ciro il Grande che ne fece la prima capitale  dell’ impero  Achemenide e ne rimangono i resti nel suo sito,  dichiarato patrimonio storico e culturale  Unesco .Tra gli altri  quello che fu il grande palazzo di  Dario  dalle pareti scolpite e decorate come l’ altro palazzo Apadana, dai sui resti è stato ricostruito l’ edificio fortificato noto come il castello di Shush,  tra i più ricchi tesori achmenidi la tomba dell’ Acropoli ricca di preziosi corredi funebri  del III secolo a.C. , il mausoleo che per la tradizione biblica ebraica ospita la vera  tomba Daniele, mentre gran parte dei reperti  tra statue, lapidi finemente scolpite, iscrizioni e preziosi sono conservati nel museo Louvre  di Parigi.  Poco a sud est tra le poche  fuori dalla Mesopotamia la sperduta  Ziggurat di  Chogha_Zanbil  di epoca elamita, da Susa la via  atraversava l’ altopiano ove  nel medioevo  la dinastia selgiudiche fondò Isfahan come splendida capitale che conserva la sua memoria tra palazzi, storici siti, mausolei e moschee,  continuando nella regione del  Fars da un centro fiorito in  epoche achmenide e sasanide si estese l’ altra suggestiva città di Shiraz con la dinastia Buwayhide che continua anch’ essa a splendere con i suoi storici siti. In questo territorio sorgeva  l’ antica  Pasargade come prima capitale Achmenide fondata  a metà del V secolo a C. che ha lasciato i suoi monumentali resti dichiarati patrimonio storico e culturale Unesco , oltre la fortezza  Toll-e Takht  su un colle di due palazzi reali con i loro giardini e  il mausoleo con la tomba di Ciro di marmo isolato e magnifico nel silenzio dell’altipiano. Non distante a sud ovest la capitale imperiale  fu spostata a  Persepolis  nel 518 a.C. raggiunta dalla grande Via dei Re   , rifondata ed estesa da  Dario I che  la volle grandiosa come il suo impero, lasciando i suoi suggestivi  resti nel vasto sito di Persepoli  che si stende sull’altopiano con i suoi monumenti  tra i capolavori della sontuosa architettura Achmenide, anch’ esso dichiarato grande patrimonio storico e culturale  Unesco. La ricordo nella sua suggestiva atmosfera tra visitatori locali e donne in chador vaganti nel fascino della storia,  le alte colonne scolpite che si ergono sulle scalinate  nella porta delle Nazioni dal monumentale stile che continua  per il resti sulla via delle Processioni e la Porta incompiuta verso il  vicino palazzo dell’  Apadana che ospitava il salone delle udienze, più oltre il palazzo reale Tachara di Dario. Dai decorati capitelli raffiguranti il mitico uccello Huma si ergono le colonne verso  i resti di quelli che furono gli altri sontuosi palazzi di  Persepoli come il Tripylon con la sala delle udienze, il Palazzo di Serse Hadish  e il palazzo del Trono dalle cento colonne. Continuando tra gli altri resti che rimangono a Persepoli,  il  Gineceo che ospita il  museo,  il palazzo del Tesoro, e della  Guarnigione con la sala delle 32 colonne, su alcuni le pareti esterne sono scolpite con processioni di notabili e principi venuti ad onorare il re dei re Shahasha da ogni angolo dell’ impero oltre raffigurazioni dei  Mazda consacrati allo Zoroastrismo. Lasciata la capitale  si va per il sito di Naqsh-e_Rostam  ove le dinastie imperiali scavarono nella roccia i mausolei con le reali  tombe   Achmenidi dalle facciate a croce dominate dal simbolo dell’ Unità della Nazione Ahura Mazda con il fregio e l’ ‘iscrizione di Ardashir. Dagli edifici decorati poi con rilievi Sasanidi ispirati ai culti zoroastriani  e tra gli altri si erge l’ enigmatico cubo   di Zartosht davanti il sepolcro di Ataterse che doveva conservare per l’ eternità il Fuoco Sacro.  A Persepolis oltre i resti i grandi rilievi scolpiti ricordano le glorie dell’ impero fino a quando non fu travolto dall’ epica spedizione di Alessandro alla conquista dell’ Asia.

La via dell’est

Una diramazione della via persiana  dirigeva  verso nord est  per il centro di Ecatompilo ove nei pressi in epoca partica sorse  la città di Damghan come fiorente centro di commerci  per i percorsi verso  sud est per satrapia Margiana nell’ oasi di Merv  come regina del deserto  divenuta grande centro carovaniero poi collegato al percorso occidentale sulla via della Seta che per Turkmenistan   raggiungeva l’ antica regione della  Battriana dall’Uzbekistan all’  Afghanistan ove il  centro di Battra dal VII secolo si estese nella città di Balkh. Con l’ incontenibile  invasione dell’ Achemenide nel III secolo a.C. l’armata di  Alessandro utilizzò anche l’ antica via reale persiana che rimase e fu estesa dai successori per diffondere la cultura e l’ eredità  Ellenistica in tutte  le regioni del vasto impero, ove ad est sorsero i vari  regni  Ellenisti che ne erano ispirati e dall’ incontro di quella cultura  greca con il buddismo si impose la civiltà Gandahara. Con la fine dell’ impero di Alessandro e l’apertura di altre vie dell’  Asia , gli eredi e i generali,   iniziando con la spartizione di Babilonia , si divisero tra loro i vasti territori, l’ Egitto dal 305 a.C.  fu dominio della dinastia  Tolemaica per i  tre secoli successivi, in Turchia  dell’antica e ricca Frigia, nell’ Anatolia centro occidentale per oltre un secolo fu nell’ ellenistico regno di Pergamo con la dinastia Attalide, nel vasto territorio persiano  dell’ Iran  e le regioni limitrofe divenne sovrano Seleuco e ne sorse la dinastia seleucide, dominante a lungo ad est   fino al regno ellenistico  Battriano  Le regioni rimasero collegate a lungo dall’ antica via reale persiana e le sue diramazioni seguite anche dalla conquista e l’  espansione delle province romane in Asia che l’ estesero continuando a collegare il Mediterraneo , il Medio Oriente e le regioni occidentali dell’Asia Centrale fino ai percorsi orientali legati alla via dell’ India e più ad est attraverso le regioni centro asiatiche  per la Cina e con le vie della  Seta tra variegati ambienti, centri,  città, popoli e culture.

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