Animismo è un termine che classifica antropologicamente credenze e culti che attribuiscono o a luoghi, cose, persone o esseri di varia natura caratteristiche soprannaturali e non concepiscono divinità puramente trascendenti, assegnando qualità spirituali a realtà materiali. E’ l’ identificazione tra spiritualità e realtà presente nelle concezioni religiose più antiche che si è evoluta storicamente nelle filosofie definite panpsichiche . In antropologia definisce l’assegnazione di qualità sovrannaturali ad oggetti, luoghi, fenomeni naturali ed esseri viventi che condizionano l’ esistenza di popolazioni con società ed economia arcaica basata su caccia, raccolta o agricoltura essenziale. Ciò che è riconosciuto come animatio diventano oggetto di culto e determinano influenze benefiche sulla vita quotidiana individuale e collettiva della comunità. Secondo l’ antropologia culturale inaugurata da Taylor nel 1871 e consolidata da James Frazer nel 1890 con il celebre studio Il Ramo d’ Oro, tale forma di spiritualità intimamente legata alla realtà fondata sull’ esperienza costituisce il fondamento evolutivo delle concezioni religiose più articolate ed organizzate che hanno condotto all’ idea dell’ Essere Creatore e quindi a tutte le grandi religioni.
In realtà queste concezioni assegnano all’ animismo caratteristiche di spiritualità primitiva, ma le ricerche di Leo Frobenius e le sue pubblicazioni nel 1903 portarono alla Teoria dell’area culturale, che sottolinea come le antiche mitologie non hanno avuto evoluzioni indipendenti ma hanno avuto origini africane diffuse poi progressivamente dalle civiltà egiziana e mesopotamica fino al quelle orientali, quindi proseguita nelle aree del Pacifico ed America. Anche Sigmund Freud nel suo Totem e tabù considera l’ animismo nucleo originario dell’ evoluzione sociale e successivamente esso fu oggetto di dibattito tra determinismo, universo soggetto a leggi causali senza fine o progetto e finalismo che al contrario concepiva l’ esistente così perfetto da non poter essere stato prodotto da pura casualità. La scienza moderna con la fisica è intervenuta stabilendo la casualità nei fenomeni naturali e con la biologia definendo l’ imperfezione dato la vita è soggetta a malattia, decadenza e morte. Le concezioni animiste non antropomorfe furono alla base delle più antiche religioni orientali fino alla filosofia greca. Platone concepiva l’anima quale principio vitale all’ opposto delle teorie atomiste di Democrito per le quali gli esseri viventi erano solo aggregazione di atomi. Il Platonismo e le sue evoluzioni filosofiche hanno contribuito all’evoluzione teologica concependo l’anima come principio semplice che determina la molteplicità dell’ essere. La materia nasce quando si produce l’ aggregazione di atomi e muore quando essa si disgrega, mentre l’anima che ne è il fondamento negli esseri viventi è indistruttibile e rimane eterna anche dopo tale disgregazione. Alla base di ciò vi è un’ origine unica eterna ed immanente che genera ogni essere, ma non volontariamente, per cui l’ universo possiede un’ anima comune. Tale concezione platonica dell’ anima è presente nelle religioni orientali, nel neoplatonismo filosofico e nel pensiero moderno inaugurato dal concetto dello Slancio Vitale di Bergson, per cui la vita sorge da infinite potenzialità che hanno corsi diversi e quindi anche l’ evoluzione stessa è creatrice derivando da quello slancio vitale non determinato ed inesauribile. Una costruzione filosofica estremamente articolata che ha la sua origine in quelle prodotte da popolazioni a lungo considerate primitive.
Fonti:wikipedia
Animism | Religioni Animismo | Tribal World
Fonti:
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