Arches National Park
Il territorio dell’Arches ha seguito la storia dell’ Utah meridionale, anch’ esso popolato fin dalla preistoria nordamericana da cacciatori e raccoglitori, solo millenni dopo dal VII secolo d.C., influenzata dalla cultura degli Anasazi diffusa più a sud, da comunità di cacciatori ed agricoltori sedentari fiorì la simile cultura nota come Fremont per oltre cinque secoli fino a scomparire lasciando i suoi resti tra i rilievi e i canyons della regione. Divenne territorio del popolo Ute e delle comunità di Nuwuvi di simili tradizioni, come le tribù meridionali dei Paiute. I primi bianchi vi giunsero nel 1776 con la lunga expediciòn guidata dai due missionari francescani Atanasio Domínguez e Silvestre Vélez de Escalante, ma continuò a rimanere a lungo isolato fino all’ arrivo dei pionieri Mormoni che nel 1855 fondarono il centro di Elk Mountain Mission divenuto la cittadina di Moab. E’ uno degli accessi all’ affascinante percorso del Circle nella terra dei canyons in gran parte distesa sul territorio centro orientale della Grand County, da qui si entra nella suggestiva regione ove si stende il territorio del vasto parco del Canyonlands solcato da magnifici canyons e gole e poco a nord le splendide formazioni modellate da millenni di erosioni dell’ indimenticabile Arches Np. Nel 1923 il colono di origine ungherese Alexander Ringhoffer, dopo averne scoperta la zona che chiamò Devils Garden, invitò a visitarla Frank A. Wadleigh, responsabile della Denver & Rio Grande Western Railroad o Drgv che, rimasto impressionato, propose al al direttore del Park Service Stephen T. Mather di farne un’ area protetta con la collaborazione del geologo L. Gould che da tempo studiava le formazioni delle vicine montagne di La Sal. Nel 1929, il presidente Herbert Hoover decretò l’ Arches National Monument per proteggere le magnifiche formazioni e gli archi di arenaria e oltre quaranta anni più tardi nel 1971 prese lo status di parco nazionale come Arches Np così come lo si trova.
Il territorio degli Arches
Nell’ arido altipiano del Colorado anche il territorio degli Arches si stende sullo strato salino noto come Paradox lasciato da una parte dell’ antichissimo mare interno occidentale o Niobrara sovrastato da detriti che nei successivi milioni di anni furono compressi trasformandosi in uno spesso strato roccioso spinto in alto dall’ instabile strato salino sottostante, parte dei rilievi sprofondarono con il movimento della crosta e la millenaria erosione ha modellato monoliti, pinnacoli, rocce d’ arenaria in equilibrio e fantastiche formazioni ove si aprono i suggestivi archi di pietra. Un arido e variegato territorio che ospita una sua ricca flora endemica, diverse specie di piante crescono nella crosta che forma la biologia del terreno, mentre altre nelle fessure e crepe della roccia adattandosi all’ ambiente arido. Alcuni tipi di piante dette escapers crescono solo quando trovano acqua con i semi che possono rimanere latenti per anni in condizioni sfavorevoli, così come i fiori selvatici che fioriscono dopo piogge stagionali di primavera o fine estate. Molte altre piante hanno foglie piccole e spinose che riducono il calore solare ed alcune lasciano cadere le foglie in assenza di acqua resistendo alla siccità come accade con le spine e le foglie pelose dei cactus di vario genere come quello più grande comune ai deserti del sud ovest noto come Yucca e qui sopravvivono nell’ arido territorio anche tipi di muschio resistendo disidratazione fino alle scarse piogge periodiche. Fiori della scimmia come sono chimati quelli del genere Mimulus, la felce capelvenere e la Ranunculacea e Aquilegia o Colombina nelle nicchie ombreggiate vicino ad infiltrazioni o piccole sorgenti. Lungo i letti dei torrenti che si formano periodicamente riescono a crescere salici e pioppi dalle radici che possono raggiungere le falde nel sottosuolo, mentre i terreni meno aridi accolgono arbusti come la Rosacea del genere Coleogyne chiamata spazzola nera e la salvia viola come è nota la Laminacea del tipo Poliomintha incana, mentre il terreno sabbioso poco profondo favorisce il fatwood del genere Chenopodiacea e l’Ephedraceae qui chiamata Mormon tea. Tra gli alberi sono diffusi i radi boschi Cupressace di ginepro e frequenti quelli di Pinus edulis noto anche come Pinyon , nei terreni rocciosi e tra le altre piante oltre alle varie endemiche si trovano anche specie di flora non autoctone, lungo il corso dei periodici torrenti il Tamarisco dal fitto fogliame e il cardo russo spinoso noto anche come tumbleweed. In questo ambiente che varia con le stagioni si sono adattate numerose specie di fauna tipiche dei territori sudoccidentali nordamericani, varie di rettili in gran parte lucertole ed alcuni di innocui serpenti notturni, ma si trovano anche velenosi serpenti a sonagli tra le rocce, circa duecento specie di uccelli, tra le varie juncos, passeri dalla corona bianca , corvi comuni e passeriformi molto frequenti come i rondoni dalla gola bianca , tra gli uccelli predatori più grandi si trovano gli avvoltoi che sorvolano le rocce in cerca di rettili e piccoli mammiferi ed altri rapaci come gli endemici falchi del genere peregrinus che nidificano nel parco . Quasi cinquanta specie di piccoli mammiferi come scoiattoli e topi canguri roditori e varie specie di pipistrelli, molto diffusa la lepre californiana coda nera dalle lunghe orecchie, il coniglio silvilago del deserto, la minuscola volpe pigmea macrotis. Tra gi altri mammiferi più grandi il procione del genere bassarisco astuto, il porcospino ursone , il predatore urocione nordamericano noto come o volpe grigia , l’ ovis canadensis noto come la pecora bighorn dalle grandi corna ricurve molto diffuso come il cervide dalle lunghe orecchie detto cervo mulo . A volte a fine estate scendono dalle vicine montagne di La Sal gli orsi neri nordamericani o baribal .Solitario e molto isolato tra i terreni meno frequentati si trova il coguaro o puma come sono noti i leoni di montagna nordamericani, predano i cervi del parco e altri mammiferi più grandi come le pecore bighorn , mentre di mammiferi più piccoli ed uccelli lo sono i gatti selvatici wildcat , anch’ essi difficile da avvistare come la lince rossa, a volte periodicamente attraversano le zone più remote gli orsi neri e, anche se raramente verso sera, posso apparire esemplari di coyote che frequentano il parco.
L’ Archers National Park
Venendo da Salt Lake City nell’ Utah settentrionale o dalla contea di Mesa in Colorado passando per Grand Junction sempre da nord, si deve prendere la lunga Highway Us Route Us 191 che scende nell’ altopiano de Colorado per la contea di Grand fino alla cittadina di Moab dove poco a nord si trova l’ Arches Entrance Road. Da sud partendo dall’ indimenticabile Gran Canyon si attraversa il territorio meridionale dell’ Utah per circa trecento chilometri passando ove si stende il magnifico parco di Canyonlands ad un cinquantina di chilometri a sud ovest di Moab e procedendo poco a nord sempre sull’Highway 191 si giunge all’ ingresso principale con il Visitor center del suggestivo territorio che si apre nel Parco Arches e da qui la via continua attraversandolo con l’ agevole percorso noto come Scenic Drive, divisa in quella meridionale che inizia all’ ingresso ove giunge la Us 191 chiamata Scenic one fino al bivio di Windows dove comincia l’altro percorso che gionge al Devil’s Garden della Scenic two. Dalle due Scenic Drive asfaltate diramano varie piste meno agevoli che si snodano all’ interno collegate a vari percorsi e trails di diversa durata e più o meno impegnativi fino a quelli che si inoltrano sui sentieri per il trekking. Dall’ingresso sul breve ed agevole percorso di Park Avenue si attraversano le imponenti formazioni rocciose che qualcuno ha chiamato come i grattacieli newyorkesi, continuando per un sentiero che scende attraverso uno spettacolare canyon fino a Courthouse Towers da dove il sentiero del Park Avenue torna indietro tra enormi monoliti. Tra i vari altri trails dell’ Arches i più brevi ed agevoli partono dalla zona più frequentata, attraverso una scala e gradini nella roccia si prende il breve percorso per gli spettacolari archi di Corona e Bowtie vicini tra loro su una ripida cresta. L’altro breve percorso circolare di Skyline per l’ omonimo Skyline Arch nell’ estremità sud ovest tra pinnacoli e scogliere di Herdina ovetra gli altri archi si stagliano il Leaping Arch e Eye of the Whale raggiungibile con il sentiero di di Wales Eye che sale al Klondike Bluffs. Da qui si può tornare o continuare ad ovest per i due archi vicini di Windows scolpiti dall’ erosione in un’ unica roccia di di arenaria circondati da altri magnifici archi, con un altro breve percorso si giunge ove si erge la maestosa roccia di Balanced Rock che pare in equilibrio su uno stretto piedistallo. Il sentiero per il Double Arch con i due archi aperti dall’ erosione di una stessa roccia d’ arenaria, considerato uno dei simboli del parco, come lo spettacolare e lungo arco di Landscape dai sottili contorni di pietra considerato il più ampio del mondo. Nella zona settentrionale vicino al Devils Garden Campground parte il breve Trail che porta a due formazioni di arenaria ove dalla sabbia emerge il suggestivo arco di Sand Dune e proseguendo per l’ omonimo sentiero poco distante l’altrettanto imponente Broken Arch. Continuando per i percorsi più lunghi nella parte nord occidentale poco distante da Windows si erge isolato nel deserto il grande Tower Arch raggiungibile con un sentiero circolare di circa quattro chilometri. Partendo sempre dalla Scenic Drive passando per i resti del vecchio ranch di Wolfe sorto nel 1880 e un ponte su Salt Wash, i raggiunge una parete rocciosa con i petroglifi incisi dagli antenati dei nativi Ute da dove si prosegue per il maestoso arco di Delicate che si staglia solitario, dalle erosioni che hanno dissolto l’antica formazione d’ arenaria di Entrada. Lungo l’ estremità nord occidentale del parco si può prendere il percorso del Klondike Bluffs ,con magnifiche vedute sulla Salt Valley e la una vasta formazione rocciosa nota come Marching Men, per collegarsi a quello che porta al Tower Arch.
Nel cuore degli Arches
Tra gli altri percorsi per raggiungere gli scenari con le magnifiche formazioni e gli archi del parco attraverso sentieri più lunghi, da Park Avenue si arriva alla base di una colonna ove pare sospeso il masso di arenaria del Balanced Rock in uno scenario surreale, riprendendo la strada vero destra per circa cinque chilometri poco oltre il Balanced si entra nell’altro affascinante territorio del parco noto come Windows ove si trovano magnifici archi facilmente raggiungibili iniziando dall’ arco di Turret. Si continua per le imponenti formazioni del North and South Windows sull’ omonimo percorso ove si snoda il trail dei Windows che si addentra per poco più di un chilometro nel suggestivo scenario ove si aprono come finestre sul paesaggio i due splendidi archi per questo chiamati Window. Proseguendo attraverso le magnifiche formazioni di arenaria si prende il percorso che porta alle torri di Courthouse con la fantastica serie di guglie che si innalzano dal deserto attraverso la Babel Tower e suggestivi archi come i Three Gossips, Ring Arch e Baby Arch. Ne dirama l’ upper trail di Courthouse che scende per un ampio canyon tortuoso di arenaria attraverso archi e lungo un torrente, sempre per le formazioni di Couthouse nella parte inferiore si snoda il Lower Trail che inizia dal ponte di Entrance Road fino alla confluenza del Wash e del fiume Colorado attraverso un ampio canyon ove scorre un torrente da percorrere con il Wash Trail del Lower Courthouse. Da qui si può proseguire sul sentiero lastricato attraverso il canyon di Moab collegando il percorso del Courthouse Wash all’ highway 313 che porta al magnifico parco nel territorio di Canyonlands. Sempre partendo da Park Avenue con una quindicina di chilometri si raggiunge la sosta da dove parte Il percorso circolare del Delicate Arch per l’ omonimo magnifico arco di pietra divenuto uno dei simboli dell’ Utah, inizia su un ampio sentiero passando per lo storico sito del vecchio Wolfe Ranch e le rocce con alcuni petroglifi tracciati dagli antenati dei nativi Ute per poi salire tra le formazioni e le pareti rocciose fino ad un breve e stretto sentiero a strapiombo che porta ove si erge maestoso il Delicate_Arch, un tempo chimato Salt Wash Arch, si staglia magnificamente dai colori cangianti fino all’ intenso ocra verso il tramonto che si stende magnificamente sul suggestivo scenario. Dall’ indimenticabile percorso del Delicate si può prendere il sentiero che si snoda per undici chilometri tra le gole con il lower trail di Salt Wash fino al profondo omonimo canyon di Salt Wash ove scorre un torrente nei pressi della confluenza con il fiume Colorado. Sulla cima rocciosa del Devils Garden passa il sentiero dello Skyline all’estremità settentrionale della via panoramica che porta alla base dell’alto maestoso Skyline Arch visibile da lontano e raggiungibile per un’ altro breve sentiero che parte dal Devils Garden Campground offrendo una diversa prospettiva dello Skyline con le magnifiche formazioni rocciose e il suo arco. Da qui parte Il lungo percorso del Devils Garden si snoda per circa diciotto chilometri tra molte delle formazioni più affascinanti dell’ Arches iniziando dai pressi del Campground da dove con un breve sentiero si raggiunge facilmente il grande arco di Tapestry affiancato da altri tre archi ciechi. Dallo stesso campground inizia l’ itinerario del Devils Garden diramando per i suoi vari e suggestivi sentieri come quello per l’ indimenticabile Double Arch e il giganteschi archi che si allungano dalla stessa roccia, proseguendo tra magnifici scenari sul trail del Landscape che porta al più lungo arco nordamericano con un’ apertura di novantatrè metri noto come il Landscape Arch. Da qui il percorso meno agibile e frequentato continua per i sentieri del Garden più impegnativi, uno che ne dirama collegato al più agibile sentiero di Landscape girando attorno al maestoso Landscape Arch verso sud noto come il loop del Primitive passando per il vicino Wall Arch, l’imponente Pine Tree Arch e il panoramico Partition Arch, da dove tornare indietro o proseguire sul Primitive Loop del Devils Garden. Da qui diventa più impegnativo verso l’ alto pilastro di arenaria scura dove si apre l’ arco del Double O nel suggestivo ed arido territorio ribattezzato Giardino del diavolo e all’estremità occidentale del sentiero Primitive sulla cima di un colle si trova l’alta torre di arenaria scura nota come Dark Angel che si erge come un obelisco circondato da pinnacoli, archi e canyon raggiungibile sul sentiero omonimo del Dark Angel. Ad ovest del Devils Garden le suggestive formazioni rocciose continuano nella Fiery Furnace attraversata dall’omonimo percorso del Fournace in un suggestivo labirinto di canyons e gole con di stretti passaggi tra imponenti pareti di arenaria, formazioni rocciose ed archi di arenaria ove è facile perdersi. Dal bordo settentrionale della Fiery Furnace si può prendere il breve sentiero di Sand Dune attraverso un canyon ove tra pinnacoli di arenaria pare galleggiare sulla sabbia la formazione ricurva con il magnifico Sand Dune Arch, continuando sull’ altro sentiero che porta all’altrettanto imponente e suggestivo Broken Arch passando nei pressi del Tapestry Arch tra vari scenari di roccia e sabbia .
Tornando a Moab proseguendo poco a nord sulla Dead Horse Point Mesa Scenic Byway, come è nota la State Route Sr 313, si incrocia il corso del Colorado ove il magnifico territorio si estende nello state park di Dead Horse point dalle grandi scogliere verticali con i canyon scavati da millenarie erosioni che furono rifugio di cacciatori e recinto naturale per cowboys all’inseguimento di cavalli mustang selvaggi. Dal promontorio del Dead Horse, che domina l’ansa di smeraldo del fiume Colorado tra le rocce ocra mentre lo sguardo si perde all’ orizzonte, la via continua per il fantastico territorio del Canyonlands.
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