Come nel resto dello Utah meridionale anche la regione che si stende dal territorio dello Zion al vicino Bryce Canyon è di antico popolamento, poi influenzato dall’ espansione della cultura Anasazi fiorita dall’ VIII secolo d.C. più a sud che qui si diffuse con quella di simili tradizioni chiamata Fremont poi scomparsa dopo cinque secoli lasciando i resti di villaggi tra le rocce dei canyons. Fu poi popolato dagli antenati delle tribù meridionali dei Paiute, tra le antiche tradizioni mitologiche vi portarono l’ antica leggenda dei giganti cannibali Si Te Cah ed altre entità che qui credevano trasformati nella pietra degli alti pinnacoli policromi che si ergono nei magnifici Hoodoos cesellati dalla millenaria erosione Anka-ku-was-a-wits o volti dipinti di rosso come erano chiamati dai Paiute . Quando giunsero gli europei anche questo territorio seguì la storia dell’ Utah ma rimase a lungo isolato dai percorsi coloniali verso ovest, nel 1776 fu sfiorato dalla spedizione Dominguez Escalante guidata dei dai due missionari esploratori spagnoli e solo molto più tardi vi giunsero i primi pionieri mormoni nel 1850. L’ ufficiale statunitense Wesley Powell al comando di geologi e cartografi esplorò il Gran Canyon e i territori limitrofi nel 1869 procedendo poi nel Sion con quella che fu nota come la Geographic expedition di Powell che tre anni dopo esplorò il limitrofo territorio del Bryce ove la Kanarra Cattle Company aveva iniziato a trasferire un allevamento di bestiame. La chiesa Mormone , che stava estendendo le sue rigide regole per uno stato teocratico nel territorio, nel 1874 inviò l’immigrato scozzese Ebenezer Bryce con la moglie Mary per fondare una fattoria nella valle lungo il fiume Paria sotto il magnifico anfiteatro che prese il suo nome attirando poi altri coloni mormoni in quello che poi divenne il canyon di Canyon. Per siccità alternata ad inondazioni la colonia fu ben presto abbandonata e i pochi pionieri rimasti per arginare le inondazioni ed irrigare i campi scavarono il lungo fossato che dal corso orientale del fiume Sevier in sedici chilometri raggiunge la nella Tropic Valley come ancora lo si trova.
Il Bryce Canyon
Simile al vicino territorio dello Zion ove si stende l’ omonimo parco, anche l’ antica formazione geologica del Bryce con il suo vasto e suggestivo anfiteatro roccioso è iniziata con la lunga erosione dell’ arido territorio disteso nell’ altopiano di Paunsaugunt orientale in milioni di anni, proseguito verso la fine del Cretaceo nordamericano e per la metà del successivo periodo Cenozoico, quando il mare interno occidentale del continente dalle acque calde noto come Niobara o Canale cretacico che lambiva il territorio si riempì di depositi di arenaria e scisto che con le acque più fredde di torrenti e laghi formarono le prime sedimentazioni dopo il sollevamento e la deformazione del vasto altopiano del Colorado. Ai suoi bordi tra le fratture delle rocce penetrava l’ acqua sgretolando le rocce più friabili e innalzando quelle dei sedimenti dal fondo dell’ antico lago Claron estinto, poi divenute con l’ erosione la gran varietà di pinnacoli e guglie di roccia policrome noti come Hoodoos dai colori cangianti per l’ ossidazione dei minerali, dall’ l’ematite che sfuma tra l’ arancio e il rosso, la limonite con tonalità gialle ed altri dalle splendide varietà cromatiche nel magnifico anfiteatro che si apre nel Bryce Np. Con altitudini tra i milleottocento ai duemilasettecento metri l’ ambiente del canyon, che si stende dallo splendido anfiteatro al territorio che lo circonda, ospita una ricca Flora con oltre quattrocento specie di alberi e piante, sul bordo foreste di Pino Ponderosa, Abete rosso e di Aspen, mentre per le altitudini gran parte dei fiori selvatici si aprono solo alla fine dell’estate, tra i più comuni la genziana, millefoglie e quelli qui noti come Manzanita, Bellflower e Sego Lilly. La Fauna del Bryce Canyon conta quindici specie tra rettili e anfibi, centosettantacinque diverse specie di uccelli di varie dimensioni, alcune stanziali come il maestoso Condor della California che è il più grande uccello predatore nordamericano, il falco pellegrino molto diffuso tra le scogliere del Bryce assieme al comune corvo imperiale corax, tra gli altri più piccoli il passeriforme corvide Nocciolaia di Clark, dello stesso genere la ghiandaia di Steller nota anche come Cyanocitta, oltre ad altri tipi di ghiandaie, boccaporti, gufi, passeriformi e rondini lungo le pareti rocciose. Una sessantina sono le specie di mammiferi di vario genere e dimensioni da alcune specie di scoiattoli qui molto diffusi come il cervo mulo, il pronghorn come è anche chiamata la veloce antilocapra nordamericana, il cane delle praterie del genere Cynomys, meno diffusi si trovano anche la marmotta , la volpe comune e il coyote, l’ orso nero americano chiamato anche baribal, un tempo tra i predatori era diffuso anche il coguaro di montagna noto come puma ormai raramente avvistabile di notte e nelle zone più remote del parco.
Il parco del Bryce
Sulla via del lungo itinerario noto come il grande Circle tra i più suggestivi parchi della regione, dalla cittadina di Springdale nella contea di Washington incrocia panoramica Utah State Route Sr 9 che, tra magnifici scenari collega i territori degli indimenticabili parchi di Zion e Bryce, continuando poi su un percorso unico al mondo attraverso il Canyonlands verso il limitrofo territorio dell’ Arizona dove si apre la magnificenza del Gran Canyon. Su quella via attraverso il territorio del magnifico parco di Zion si prende la panoramica State Route di Sion nota come Sion-Mount Carmel highway che, sempre tra suggestivi panorami, passa per il tunnel del Carmel da dove la strada scende ad est nella Junction di Mt.Carmel proseguendo ove incrocia da nord la lunga Us Route Us 89 verso Panguitch ad est per continuare sulla spettacolare Scenic byway o Ut-12 fino allo spettacolare anfiteatro che si apre come un fantastico scenario nel parco del Bryce Canyon. Tra i punti panoramici più agevolmente accessibili, come un castello che si innalza dal canyon il promontorio di Paria View affaccia su quello che i Paiute chiamavano acqua fangosa lo spartiacque del fiume Paria tra i canyon scavati dai millenari deflussi nei disgeli dell’era glaciale. La via che porta al Paria Wiew con i suoi suggestivi panorami è sorvolata da falchi pellegrini, tra la vegetazione si intravedono altri uccelli che vi nidificano ed animali che qui vengono a riprodursi nell’ indisturbata quiete della foresta a nord del Bryce. Dal Bryce Point la vista spazia su uno dei panorami più suggestivi dell’ anfiteatro, all’ alba la luce comincia a dipingerne i colori che sfumano magnificamente dai più tenui al mattino agli intensi durante il giorno fino ad incendiarsi di ocra verso il tramonto. sullo sfondo l’ immagine di Boat Mesa dal frastagliato rilievo che ricopre la formazione sorta dagli antichi laghi estinti di Claron allungandosi sul bordo del canyon fino all’ altro magnifico panoramic point di Inspiration , lasciata dall’ epoca quando il territorio fu sollevato da antiche eruzioni con le rocce erose da torrenti che scorrevano nel canyon depositando sedimenti policromi scavati da fessure e grotte. Il Farview Point sull’ omonima scogliera di Farview ha le spettacolari viste che spaziano fino ai territori più distanti verso la regione ove antichi sollevamenti ed erosioni millenarie hanno creato la grande Staircase, volgendo lo sguardo da nord a sud si arriva al vasto altopiano del Paunsaugunt nella sua estensione sud orientale ove si ergono le suggestive formazioni con le scogliere rosa del Pink Cliffs, quelle grige delle Grey Cliffs nel limitrofo altro altopiano di Kaiparowits e le candide White Cliffs, a volte all’ orizzonte si delinea il lontano altopiano del Kaibab che si stende fino al bordo settentrionale nel territorio dell’ Arizona ove affaccia il Gran Canyon.
Percorsi nel parco
Le zone più affascinanti e frequentate nel territorio del Bryce Np sono anche collegate da un servizio di navetta con l’ itinerario dello Shuttle tra aprile e ottobre, da dove partono le varie escursioni giornaliere per inoltrarsi nel Bryce sui sentieri più frequentati che ne diramano, oltre ad altri percorsi e trails più o meno lunghi ed impegnativi. Il percorso circolare sul breve sentiero del Mossy Cave inizia fuori dall’ anfiteatro lungo il fiume fino ad uno strapiombo ove precipita una cascata periodica estiva e una grotta ricoperta di muschio che da il nome all’ itinerario come Mossy Cave , in poco più di un chilometro il breve e suggestivo percorso che si snoda sul sentiero del Mossy segue il vecchio canale scavato dai pionieri per l’irrigazione alla fine del XIX secolo con la vista delle fantastiche formazioni rocciose degli Hoodoos. Tra i percorsi più agevoli e frequentati il breve sentiero o Loop di Bristlecone in circa tre chilometri attraverso boschi di abeti rossi secolari porta alle scogliere ove la vista spazia su estesi panorami. il percorso circolare inizia a Rainbow Point che affaccia sul magnifico scenario meridionale assieme all’ altro vicino panoramico di Yovimpa. Proseguendo dagli abeti rossi il Loop continua nella foresta di pini blu e bianchi, abeti Douglas con magnifiche vedute sul canyon popolato da uccelli e altri animali, Il Loop di Bristlecone si snoda attraverso le zone più alte del Bryce Canyon con ampie vedute sulle splendide formazioni della Grand Staircase di Escalante. Tra il Sunset Point e il Sunrise Point percorrendo l’orlo dell’ anfiteatro , il Rim Trail attraversa il magnifico scenario che pare ricamato nella roccia degli splendidi Hoodoos, proseguendo il panorama si apre ancor più grandioso dal Rim , sotto il belvedere a nord si trova la cresta erosa nota come Alligator, più oltre la formazione del Faircastle che si erge come un castello fatato, in basso a nord ovest il labirinto di Hoodoos dalle guglie policrome, mentre sullo sfondo appare la sagoma Boat Mesa a nord. Oltre il punto panoramico di Inspiration , a ragione così chiamato per le magnifiche vedute, l’ affascinante percorso sul sentiero del Rim procede a nord con uno splendido panorama su Silent City tra ripide scogliere dove continuano le guglie degli affascinanti Hoodoos che si protendono dalle pareti lungo il bordo. Verso Sunrise Point la vista spazia sull’ anfiteatro del Queens Garden e su Boat Mesa a nord e ad est sul point ove passa il trail di Bristlecone. Seguendo le lunghe creste policrome si estendono dal bordo dell’altopiano a sud si arriva all’ altro panoramico Bryce Point, mentre dall’ altra parte sul bordo settentrionale l’ estremità del Rim Trail è collegato al suggestivo percorso noto come Cammino delle Fate ove si snoda il più lungo ed impegnativo sentiero di Fairyland .
Tra gli altri itinerari e sentieri più brevi che si addentrano nel Bryce Canyon, da Sunset Point inizia il frequentato ed agevole breve percorso del Rim Trail con alcuni degli scenari più spettacolari nel Bryce che continua fino al al panoramic point di Sunrise da dove si gode una magnifica vista nel cuore del Bryce, continuando nei suggestivi scenari lungo i sentieri del Navajo e Queens che si addentrano tra le fantastiche formazioni rocciose attraverso l’ Anfiteatro. Dal panoramic point di Sunset inizia anche uno dei percorsi sul fondo del canyon con il circolare sentiero di Navajo che in un paio di chilometri scende nell’Anfiteatro di Bryce attraverso una gola ove si ergono gli alti abeti di Douglas. Da Sunrise Point il percorso più breve ed agevole che scende dal bordo nel canyon si snoda per circa quattro chilometri sul sentiero noto come il Loop di Queens Garden , con favolose prospettive ad ogni curva fino al fondo da dove si innalzano le formazioni degli hoodoos e da dove il Loop del Queens Garden continua per unirsi all’altro sentiero che risale gradualmente con il Loop del Navajo fino ad incrociare i due diversi sentieri del Wall Street e il Two Bridges che portano dall’altra parte del bordo al Sunset Point da dove tornare lungo il Rim Trail. Dallo stesso Sunset Point con poco più di due chilometri il circolare sentiero del Navajo scende nell’ Anfiteatro di Bryce attraverso uno stretto canyon dove grandi abeti di Douglas si allungano per raggiungere la luce del sole sulla sommità, proseguendo tra gli hoodoos policromi multicolori che si innalzano ai lati, pur essendo più ripido ed impegnativo del Queens Garden, il Navajo è uno dei sentieri più panoramici e frequentati e può essere combinato con il più lungo e suggestivo percorso del Navajo e Queens, passando poi per due ponti e la formazione del Thor’s Hammer prima di inoltrarsi attraverso l’ altrettanto suggestivo canyon di Wall Street. In alternativa al più frequentato Queen’s Garden e ai sentieri Navajo, si può prendere il percorso circolare di circa nove chilometri Peek a Boo loop anche noto come Peekaboo che scende ripidamente nelle profondità dell’Anfiteatro del Bryce Canyon, attraverso gli enormi hoodoos e il Windows Wall dove le crepe e gli archi sovrastanti si stagliano magnificamente di ocra contrastando l’ intenso blu del cielo. Proseguendo il Peekaboo è avvolto dalle enormi formazioni policrome che si ergono dalla base del canyon e in questo ambiente suggestivo l’ impegnativo sentiero del Peekaboo oltre che al Queen’s Garden trail e il Navajo Loop, può essere combinato con l’ altro percorso in chiamato Figure 8 e Combination Trail .
Sentieri nel cuore del Bryce
Tra gli altri itinerari più estesi, ma altrettanto agevoli e suggestivi nel cuore del Bryce Np ove si ergono le magnifiche formazioni rocciose e i pinnacoli policromi, dallo spettacolare Traverse del Bryce Amphitheater si può continuare attraverso la parte più suggestiva sul sentiero del Peekaboo, mentre più lungo e meno frequentato è l’ indimenticabile sentiero di Fairyland. Dal trail di Bristlecone passando per i fantastici hoodoos del canyon e la muraglia policroma nota come China Wall, si scende dal bordo dell’ anfiteatro sul breve sentiero del Tower Bridge che porta al’ omonima formazione rocciosa da dove si gode la vista di alcune delle più suggestive formazioni di Hoodoos nella splendida architettura naturale per poi tornare risalendo sul bordo del canyon. Dal sentiero del Tower Bridge si può continuare attraverso gli altri hoodoos e lungo le creste con fantastici panorami per il ben più lungo ed impegnativo Cammino delle Fate sul suggestivo percorso del Fairyland che si snoda nell’ omonimo canyon tra imponenti pinnacoli dai colori cangianti e, verso la fine dell’ indimenticabile scogliera di Boat Mesa, dal Fairyland si riapre il magnifico scenario cesellato dell’ Anfiteatro. Partendo dal Rainbow Point, dopo aver attraversato i boschi di abeti rossi incrociando il percorso del Bristlecone per quattordici chilometri si snoda il sentiero circolare del Riggs Spring lungo il bordo che scende nel canyon proseguendo ad ovest per poi risalire verso nord attraverso il Yovimpa Pass tornando a Rainbow Point. Il Riggs Spring chiamato anche Fire Trail fu tracciato nel 1936 per accedere al territorio meridionale del Bryce come l’ ultimo di una serie di sentieri che si collegavano al lungo percorso dell’ Under the Rim che procede a sud sotto il bordo superiore. Nel fantastico ambiente del Bryce Canyon l’ Under Rim è il percorso più lungo ed impegnativo che può essere completato in tre giorni, una parte si snoda nel North Trail per trentasette chilometri iniziando dal Rainbow Point per scendere ripidamente attraverso i grandiosi scenari sempre dominati degli Hoodoos policromi con le loro surreali formazioni per poi risalire al Bryce Point. L’altra sul percorso del South Trail della stessa lunghezza che parte sempre dal Rainbow Point scendendo per riprendere il sentiero verso nord sotto magnifiche scogliere rosa con diverse ripide salite e discese per poi risalire anch’ esso fino a Bryce Point. Il ripido sentiero di Hat Shop scende per una formazione di altri magnifici Hoodoos per poi risalire in poco più di sei chilometri tra andata e ritorno, ne dirama anche il sentiero sul trail del canyon di Swamp, mentre verso la metà del lungo percorso sull’Under Rim scendendo a sud di Bryce Point si collega l’altro impegnativo sentiero di Whiteman.
Mentre la luce radente tinge di rosso gli indimenticabili scenari surreali nel quotidiano rituale del tramonto si lascia la meraviglia del Bryce Canyon per continuare attraverso la natura grandiosa degli altri magnifici parchi che si stendono nel territorio dello Utah.
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