Il calendario azteco
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Gran parte della cosmogonia Mexica derivante dalla mitologia assieme ad una attenta osservazione degli astri e i movimenti del sole e la luna, si trova nell’ elaborato calendario azteco dall’impressionante precisione nel calcolo dell’ anno nei trecentossesantacinque giorni impiegati dal giro della terra attorno al sole, osservando attentamente i movimenti astrali che riuscivano a prevedere eclissi solari e lunari.
Per gli Aztechi il tempo era un dono divino come ciclo della vita eternamente ruotante attorno al circolo che le divinità avevano creato, ogni elemento fluiva circolarmente, dalle stagioni agli eventi naturali, dalla storia alla fine del mondo, in cinquantadue anni.
Al termine del ciclo tutto ricominciava ma poteva anche finire improvvisamente e pertanto si doveva osservarne ogni momento nell’ angoscia di una fine, celebrando le stagioni del ciclo con feste, cerimonie, riti e sacrifici.
Se ne trova l’ esempio più noto come Piedra del Sol conservato al Museo Nacional de Antropologia a Città del Messico, scolpito mirabilmente nella pietra in sette cerchi che si presentano i forma concentrica.
Il calendario solare era di 365 giorni con diciotto mesi di venti giorni, che era stato calcolato analogamente dai Maya molto prima, consacrati a divinità, eventi naturali o feste agricole da celebrare in date precise, gli anni formavano cicli di cinquantadue, al termine di ognuno vi era l’ angosciante terrore per l’ eventuale fine del mondo e si celebrava con l’ osservazione degli astri nel santuario di Quetzalcóatl a Xochicalco e la grande cerimonia del Fuoco Nuovo Xiuhmolpilli .
Vi era poi un calendario sacro divinatorio Xiuhpohualli di 260 giorni oltre a cinque giorni vuoti considerati nefasti che veniva stabilito ponendo numeri dall’ uno al tredici davanti ai venti nomi dei giorni fino a ritrovare le duecentosessanta combinazioni possibili, il diverso numero dei giorni tra i due calendari era probabilmente ottenuto sottraendo ai 365 del primo i 260 del secondo ottenendo 105 corrispondente all’ intervallo del sole allo zenit, moltiplicando inoltre le tredici cifre del calendariosacro per le quattro stagioni corrispondenti ai segni dell’ anno si ottiene cinquantadue corrispondente alla durata di ogni ciclo.