Caterina di Russia
Dopo il regno di Pietro il Grande, che con le sue riforme e l’ espansione dell’ impero aprì un nuovo capitolo nella lunga storia della RussIa , la moglie Ekaterina Alekseevna salì al trono come Caterina I regnando brevemente fino alla morte nel 1727, il nipote Pëtr Alekseevič Romanov divenne il nuovo zar Pietro II anch’ egli scomparso precocemente e nel 1730 Anna Ivanovna Romanova, fu incoronata imperatrice come Anna di Russia regnando per un decennio. Il nipote Ivan Antonovič Romanov appena nato nel 1740 venne proclamato successore come Ivan VI ben presto fu sostituito dalla figlia di Pietro il Grande e Caternia I Elizaveta Petrovna incoronata Elisabetta di Russia nel 1741 governando per oltre un ventennio fino al 1762 continuando l’ opera di riforme e modernizzazione del padre Pietro il Grande . Alla morte di Elisabetta, dopo la breve reggenza del nipote Carlo Pietro Ulrico di Holstein-Gottorp, salito al trono come Pietro III per solo sei mesi, defunto nel 1762 presE il potere la giovane moglie Sophie di Anhalt-Zerbst divenuta la zarina Ekaterina II, celebrata come Caterina la Grande durante oltre un trentennio del suo regno fino al 1796.
L’illuminismo russo
La Russia di quella che divenne la grande Caterina , oltre che ad espandersi divenendo uno degli stati più potenti dell’ epoca, continuò l’ opera di modernizzazione iniziata dal grande Pietro I e aprì un nuovo orizzonte culturale, la sovrana si interessò alle opere dei philosophes illuministi francesi dell’ epoca e ne fece pubblicare in Russia la la monumentale Encyclopèdie, iniziando nel 1763 una corrispondenza con il più celebre tra quei filosofi Voltaire, come era noto François-Marie Arouet, che si mostrò interessato da quello che chiamava l’ illuminato dispotismo di alcuni sovrani dell’ epoca come lei inviandole diverse opere da tradurre e pubblicare a Pietroburgo in una lunga relazione continuata fino alla morte del grande filosofo nel 1778. Affascinata dalle opere di Voltaire e lacultura europea del tempo inaugurò l’ epoca dell’ Illuminismo russo non solo per l’arte e la scienza come negli altri paesi europei, ma anch per continuare l’ opera di modernizzazione iniziata da Pietro il Grande. Alla nuova era culturale parteciparono noti intellettuali a cominciare da Mikhail Mikhailovich di Shcherbatov che ne fu il sostenitore ispirandosi alle idee di Voltaire, Rousseau, Montesquieu, Diderot e altri protagonisti dell’ Illuminismo francese ed europeo, alla sua diffusione in Russia si legarono diversi altri rappresentanti della cultura come lo stesso governatore di Mosca Nikolay_Novikov filantropo e scrittore autore di vari testi, l’ altro scrittore e drammaturgo Denis Fonvizin, lo studioso scienziato, linguista e scrittore noto in tutta Europa Mikhail Lomonosov, oltre ad altri per le scienze il botanico inventore di un nuovo sistema agricolo per la rotazione delle coltivazioni Andrey_Bolotov, l’ innovatore della letteratura russa sociale di nobile origine Tatar Alexander_Radishchev che descrisse la condizione miserabile della popolazione rurale, per il suo radicalismo poi esiliato in Siberia.
La rivolta di Pugačëv
Nonostante le idee libertarie diffuse dall’ illuminismo russo gradito alla sovrana, conservò l’ istituzione della Serfdom come era nota la servitù della gleba russa, anche concedendo alla servitù rurale la possibilità di rivendicare alcuni elementari diritti verso gli eccessi padronali, ma l’ intento di attenuare le miserabili condizioni e sfruttamento da parte dei proprietari terrieri che rimanevano padroni assoluti della gleba servile, rimase solo un vago proposito mantenendo l’ istituzione che venne abolita solo nel 1861 con la Krestyanskaya Reforma dell’ Emancipazione. Quello che appariva il regno autoritario, ma illuminato di Caterina_II ben presto venne sconvolto da rivolte popolari iniziate con ribellione di Yaitsky o dei cosacchi dell’ Ural nel 1772 e duramente repressa dall’ esercito imperiale, l’ anno successivo per due anni dilagò la rivolta di Pugačëv anch’ essa combattuta dai cosacchi assieme alle milizie contadine e passata così alla storia per essere guidata dal cosacco Emel’jan Pugačëv che aveva militato nell’ esercito imperiale e che si proclamò pretendente al trono. Dopo un anno varie vittorie quella che sembrava l’ incontenibile rivolta di Pugačëv culminò nel 1774 con la sconfitta dell’ esercito imperiale e la presa del cremlino di Kazannskij nell’ omonima città ove poco dopo un’altra armata al comando del generale Michel’son sconfisse gli insorti riconquistando la città nella seconda battaglia di Kazan , inseguendo i ribelli e sconfiggendoli ancora nei pressi di Tsaritsyn come all’ epoca veniva chiamata quella che poi divenne la città di Volgograd. Avanzando lungo il fiume Sura l’armata imperiale mise fine alla rivolta pugacheva sbaragliando definitivamente i cosacchi con la conquista della città di Penza massacrando i sopravvissuti e a Yaitsk furono gli stessi cosacchi arresi che consegnarono il loro condottiero al generale Suvorov, esposto in una gabbia durante il trasferimento a Mosca, il leggendario capo della grande rivolta Pugačëv nel gennaio del 1775 fu giustiziato con una pubblica decapitazione e squartato nella centrale piazza moscovita di Bolotnaya.
L’espansione dell’ impero
Dopo aver ristabilito l’ autorità sul suo regno Caterina II ne completò l’ espansione iniziata da tempo nei vari territori della Novorossiya o Nuova Russia con la conquista della Pravoberezhna dell’ Ukrayina ad ovest del fiume Dnieper, la Galizia occidentale e la Masovia meridionale durante la spartizione della Polonia e la confederazione Polacco Lituania. Dopo la prima guerra turca contro l’ impero ottomano combattuta per sei anni dal 1768 quando per incidenti di frontiera il sultano Mustafa_III dichiarò guerra alla Russia alleandosi con i nobili polacchi della confederazione Barska, con la vittoria russa venne conquistata ai turchi gran parte della Moldavia, tra i fiumi Dniester e Dnieper fino alla sulla costa sul Mar Nero la regione dello Yedisan, quello meridionale dell’ autonoma regione cosacca o Sič della Zaporižžja e la costa settentrionale del Mar Nero che fu nei domini dell’ antico Qırım Hanlığı tartaro islamizzato nel Khanato di Crimea definitivamente conquistato nel 1783. Ad est dalla regione caucasica settentrionale della Kabardia al territorio dei Calmucchi, come erano noti gli Halimag o Kalmyks che nord del Caucaso nel 1630 avevano fondato il Khanato di Kalmyk, annesso all’ impero russo nel 1771 e passato sotto il governatorato di Astrakhan, mentre gran parte della Crimea venne annessa nel governatorato di Novorossiya. Tutti i territori divenneroGubernija Novorossiya della Nuova Russia e in Ucraina, ormai interamente nei domini imperiali, centro divenne la città di Novorossiysk con il suo porto sul Mar Nero per un breve periodo come governatorato e quella a lei dedicata Ekaterinoslav o Gloria di Caterina fondata da Grigorij Potëmkin che ne fu il primo governatore, ribattezzata Dnipropetrovsk ed infine Dnepr.
Grigorij Potëmkin
Dopo la grande espansione territoriale della Nuova Russia anche sull’ Etmanato cosacco del Vijśko Zaporoźke nella regione centrale dell’ Ucraina, nella prima metà del 1787 per sei mesi Caterina fece il suo viaggio trionfale in Crimea con la sua corte e gli ambasciatori per festeggiarne l’ annessione. Divenne suo fido consigliere ed amante Il nobile Grigory Potemkin. dopo che si era distinto come valido condottiero durante i sei anni della la guerra russo-turca terminata nel 1774, conferendogli il titolo di principe imperiale ìe il grado di Grande Ammiraglio in capo di tutte le armate, protagonista dell’annessione di Crimea nel 1783 e del successivo conflitto vittorioso durato cinque anni dal 1787 con l’ impero ottomano nella seconda guerra turca dall’ armata russa guidata assieme ad Alexander Vasil’evi conte di Suvorov. Nel 1775 venne nominato governatore generale delle nuove province meridionali dell’ Ucraina ove sul Mar Nero nel territorio della Crimea conquistato agli ottomano fondò la la città di Kherson, lungo il Pivdenny sul corso meridionale del fiume Bug verso la foce bel Mar Nero l’altra città con il porto di Nikolayev, sulle coste della penisola di Crimea la fortezza con il centro di Sevastopol ben presto divenuta la grande città nota anche come Sebastopoli e poco più a nord in un vecchio centro fortificato la città che in onore della sua zarina chiamò Ekaterinoslav, ribattezzata recentemente Dnepr. Le nuove città fondate dal governatore che unì la Crimea alla Russia Potemkin, assieme agli altri vecchi porti turchi nella regione, dall’ epoca furono le basi per la flotta militare sul Mar Nero marina militare Chernomorsky e per impressionare la sovrana sulla fioritura dei territori governati, nel percorso del viaggio trionfale di Caterina in Crimea del 1787 lungo il fiume Dnieper fece edificare il suo Potyomkinskiye, noto come il Villaggio di Potemkin, dagli edifici con le facciate che ricordavano le residenze imperiali del’epoca.
La diplomazia di Caterina
Il suo fido ministro degli esteri Nikita Panin nominato nel 1763, per quasi un ventennio fu protagonista dei rapporti internazionali di Caterina che nel 1764 impose la nomina a sovrano di Polonia come Stanislaw II l’ amico e diplomatico Stanislaw August Poniatowski che ne era stato l’ amante regnando per un trentennio, mentre Caterina assunse il ruolo di protettrice della confederazione Polacco Lituana Rzeczpospolita, provocando dal 1768 per quattro anni le rivolte contro potere di insorti riuniti nella confederazione di Bar. Dopo la repressione della rivolta riformò il governo della confederazione attraverso un consiglio fedele alla Russia, iniziando di fatto quelle che dal 1772 furono le Rozbiór Polsk o le spartizioni della Polonia, nel frattempo con il suo ministro Panin fu artefice della diplomazia russa durante la guerra d’ indipendenza statunitense, mentre con la Russkaya Amyerika continuava l’ esplorazione e la colonizzazione dell’ Alaska. A Nikita Panin affidò l’ incarico di costituire un’alleanza del Nord, per contenere l’ espansione degli Asburgo nella regione nord orientale europea, con il regno di Prussia fondato dai principi elettori della dinastia Hohenzollern, quelli sorti dalla prima spartizione della Polonia con la fine della confederazione Polacco-lituana e la Svezia dell’ epoca detta Gustaviana per i sovrani Gustavo III e IV che vi regnavano. Il tentativo di Panin non riuscì e nel 1781 venne sostituito con Ivan Osterman continuando a seguire la diplomazia di Caterina che, dopo i progetti della Svezia di attaccare Pitroburgo, dal 1788 per due anni ebbe l’esercito impegnato nella guerra russo-svedese combattuta in Finlandia senza alcun esito, ma che riaffermò il ruolo della potenza russa. Con gli echi della rivoluzione rivoluzione francese del 1789 che sconvolsero i regni europei, Caterina rinnegò gran parte delle idee illuministe e quando l’ assemblea polacca del Sejm nel 1791 proclamò la libertaria Konstytucja 3Maja o costituzione del Tre Maggio, Caterina sostenne gli antinazionalisti conservatori filorussi riuniti nella confederazione di Targowica per ristabilire l’ ordine costituito intervenendo con il suo esercito a fianco della confederazione reazionaria con la guerra polacca nel 1792 e due anni dopo con la dura repressione la resistenza dei costituzionalisti nella rivolta di Kościuszko completando la definitiva spartizione della Polonia divisa tra il potere russo, l’Austria e la Prussia nel 1795.
L’architettura imperiale
Dopo Pietro il Grande e l’estensione dell’ impero con al centro la nuova capitale Pietroburgo, influenzata dall’ illuminismo durante il suo lungo regno Caterina introdusse una visione cosmopolita nella società introducendo nuove regole per la nobiltà russa e a corte dove il francese divenne la lingua ufficiale, così come ne venne ispirata la cultura e l’arte, oltre la grande architettura neoclassica. Vennero chiamati a corte alcuni tra i più celebri architetti dell’ epoca come l’ italiano Giacomo Quarenghi che progettò diversi edifici a Pietroburgo ed alcuni dei sontuosi palazzi imperiali edificati nella città di Pushkin a sud della capitale e quelli nel limitrofo villaggio di Tsarskoye Selo dove, tra i vari nella vecchia tenuta svedese Sarskaya Manor, splende magnificamente il dvorets Yekaterininskiy noto come il palazzo di Caterina terminato nel 1756 su progetto dell’ altro architetto italiano Rastrelli più attivo all’epoca e divenuto la residenza estiva degli zar successivi. A Pietroburgo Quarenghi ebbe l’ incarico di realizzare l’ Ermitazhnïy con il teatro dell’Ermitage ed oltre ad altre creazioni neoclassiche di estendere lo stile nella magnifica reggia di Peterhof edificata durante il regno di Pietro il Grande. Fu tra gli architetti che progettarono la prima sede dell’ Accademia imperiale delle Arti di Pietroburgo fondata nel 1757 dal primo ministro dell’istruzione Ivan_Shuvalov e mecenate della cultura illuminista russa ospitata nel nuovo grande edificio sulla via Sadovaya commissionato come sua residenza nel palazzo Shuvalov lungo il fiume Fontanka anch’esso in stile neoclassico. La sontuosa reggia nel palazzo di Oranienbaum venne anch’ essa edificata durante il regno di Pietro il Grande su progetto dell’architetto ticinese Fontana e nel 1762 venne arricchita di giardini e padiglioni come l’esotico Katalnaya Gorka progettato dall’ altro grande architetto italiano Antonio Rinaldi. Su commisione del favorito ed amante di Caterina Grigory Grigoryevich conte di Orlov, nell’ omonimo sobborgo fuori da Pietroburgo Grimaldi progettò il grande palazzo di Gatchina terminato nel 1781 e nello stesso periodo lo stesso Orlov gli fece realizzare il Mramornyy dvorets che troneggia lungo il fiume come Palazzo di Marmo .Oltre agli altri celebri architetti italiani nel 1779 chiamò lo scozzese Charles Cameron ideatore del padiglione che ne prese nome come Galleria Cameron nel palazzo di Caterina e per il figlio Pavel Petrovich , che dal 1796 ne fu il successore salendo al trono come Paolo I di Russia, poco distante da Puskin sempre su progetto di Cameron fece edificare la sua residenza imperiale con il palazzo Pavlovsk e con gli altri edifici costruiti successivamente si estese l’ omonima cittadina di Pavlovsk. Il francese Jean-Baptiste Vallin de la Mothe sulla lunga via della prospettiva Nevskij realizzò alcuni sontuosi palazzi dal 1761 e allo stesso La Mothe si devono gli edifici neoclassici del grande mercato coperto Gostiny, dall’ omonima nobile casata di Pietroburgo gli venne commissionato il palazzo Yusupov sulla Moika e ove il fiume si incontra con la Neva realizzò il grande arco che troneggia sull’ isola artificiale di Nuova Olanda. Oltre ad altri progetti la La Mothe progettò chiesa e basilica cattolica di Santa_Caterina completata poi da Rinaldi e il padiglione settentrionale sull’argine della Neva del grande complesso di edifici neoclassici che ospita il Gosudarstvennyj Muzej dell’Ermitage. Dal fervore architettonico dell’ epoca iniziò la cosìdetta Battaglia dei Palazzi alla fine del regno di Caterina e l’ inizio del successore Pietro, sullo stile da adottare tra il precedente barocco detto Petrino a diffuso durante il regno di Pietro il Grande, la grande estensione del neoclassicismo di Caterina e il successivo ritorno al vecchio stile russo bizantino iniziato con il figlio Pietro I con quello definito neorusso, come manifestazioni delle diverse concezioni di potere sovrano zarista anche nell’ architettura. Impegnando i più celebri architetti dell’epoca come Vasily Bazhenov, sostenitore del neoclassicismo russo con le sue varie opere come quelle del compatriota Matvey Kazakov e l’architetto che ha progettato i piani urbani di altre città oltre Pietroburgo Ivan Starov . Tra gli stranieri chiamati a corte, dal britannico Cameron a Giacomo Quarenghi e l’altro Italiano Vincenzo Brenna che, tra i suoi vari progetti, venne incaricato di ampliare il Il palazzo di Pavlovsk divenuto residenza dello zar Paolo I e l’altra reggia imperiale del palazzo Michajlovskij nel centro della capitale sua è la realizzazione dell’ Isaákievskij Sobór di Pietroburgo come è nota la sontuosa cattedrale di San Isacco ortodossa. Sostenitore dei nuovi canoni dell’ emergente romanticismo diversi dal neoclassicismo illuminista di Caterina il figlio Pietro I fece ricostruire molti edifici dal 1785 come il principale palazzo di Tsaritsyno fino alla completa demolizione di altri come quello che era stato tra i più grandi edifici imperiali con il palazzo di Pella nel 1796.
Assieme al fervore culturale, le città e gli edifici nella loro sontuosa raffinatezza rimangono testimoni del regno di Caterina di Russia che con quello del suo predecessore Pietro il Grande, ha esteso e portato a grande potenza l’ antica Moscovia trasformandola in un impero che, pur con tutto il nefando esercizio del potere zarista successivo, è comunque emerso nella lunga storia russa.