I vasti territori del sud ovest negli Stati Uniti in epoca precolombiana furono a lungo in gran parte dominati dall’ antica cultura degli Anasazi che hanno lasciato i loro resti tra i rilievi e i canyon, considerati gli antenati dell’antico popolo ancestrale da tutte le comunità dei nativi Pueblo. Tra quelle antiche culture nel nord ovest del New Mexico dalla metà del IX secolo al XIII fiorì quella del Chaco con i suoi grandi pueblo e centro cerimoniale circondato da altri villaggi nell’ omonimo e remoto canyon del Chaco.
La via del turchese
Sul vecchio percorso panoramico del Turquoise, nella contea di Santa Fe alle pendici del monte Chalchihuitl ove poi è sorta la città di Los Cerrillos, fin dal periodo precolombiano sorsero ricche miniere di turchese tra gli omonimi colli a Cerrillos da dove partivano le antiche rotte commerciali delle culture Anasazi che attraversavano parte dei territori del nordamerica sud occidentale fino a quelli più meridionali della Mesoamerica. Su quelle rotte dalle miniere di Cerrillos ove si estraeva il prezioso turchese , molte pietre sono state rinvenute in diversi siti archeologici messicani degli Aztechi e ancora più a sud fino alla penisola dello Yucatan a Chichen Itza nel più antico territorio dei Maya, scambiando il turchese con conchiglie, manufatti, pappagalli e merci esotiche portati dal Messico precolombiano e da mercanti nomadi provenienti da territorio più nord occidentale della California. Il commercio di turchese divenne il più fiorente in quella vasta regione raggiungendo l’ apice nell’ XI secolo e le ricche miniere di Cerillos furono tra le maggiori fonti di ricchezza degli Anasazi. In seguito entrarono nel dominio della cultura Chaco e il turchese grezzo veniva portato nel loro centro del Chaco Canyon a Pueblo Bonito per essere tagliato e lavorato in oggetti, amuleti, perline e piccole pietre, trasportato dai mercanti nomadi verso le civiltà precolombiane del Messico ed usate anche nell’ oreficeria e le decorazioni a mosaico della raffinata cultura Maya. Dalla fine dell’ XI secolo quando iniziò la metallurgia tra le popolazioni messicane occidentali e la cultura Hohokam , diffusa tra il VII e il XIV secolo nei territori del sud ovest, il turchese venne scambiato anche con oggetti di rame, quando i nativi dell’ Arizona iniziarono a trovare ricchi giacimenti di turchesi nel loro territorio, scoperti poi anche in quello del limitrofo Nevada, il commercio tra i Chacoan di Pueblo Bonito e le culture che si erano succedute in Mesoamerica cominciò a declinare fino a decadere quasi completamente nel XII secolo anche con la caduta dell’ impero fondato dai Toltechi, poco prima che gli Anasazi iniziassero ad abbandonare i loro siti. La fiorente cultura Chacoan decadde rapidamente e il suo centro che era fiorito nel canyon del Chaco fu abbandonato fine del XIII secolo, lasciando i suoi maestosi resti protetti come monumento nazionale dal 1907 e divenuto il Chaco Np. Dal X secolo a metà del XII il Chaco Canyon fu un grande centro di potere e cerimoniale, a lungo crocevia di commerci di tutta la regione e la più antica storia del Four Corners, vi sorsero villaggi attorno ad edifici monumentali e cerimoniali dalla particolare architettura, molti in linea con i cicli astrali solari e lunari, derivati da accurate osservazioni astronomiche.
Il Chaco Canyon
L’antico centro è protetto dal vasto National Historical Park della cultura Chaco nell’ omonimo e remoto canyon che conserva uno dei più imponenti siti nordamericani, tutti i resti degli edifici rimasti nel Canyon sono considerate le dimore del popolo ancestrale Puebloan nella cronolgia storica Chacoan dalla più antica origine all’apogeo fino al loro declino e scomparsa da seguire tra i percorsi e sentieri attraverso i suggestivi ed affascinanti siti del Chaco. Dal fondo del canyon emerge il monolite di Fajada con i resti di più semplici case di scogliera abitate tra il il X e il XIII secolo, sulla parete sud ovest le rovine di una grande rampa doveva essere il progetto di un cento cerimoniale, mentre altri due resti vicini sotto di Sun Dagger recano cinque petroglifi che indicano la posizione del sole nei solstizi ed equinozi. Un sentiero porta alle scogliere di arenaria dalle rocce con petroglifi ed arte rupestre dalle forme geometriche, rappresentazioni astronomiche e raffigurazioni di clan attorno alla Casa Grande di Una Vida fondata a metà del IX secolo e ampliato nei due successivi con centosessanta stanze tra quattro edifici cerimoniali Kiva e altre due accanto, probabilmente associata all’altro grande pueblo appena poco a nord di Kin Nahasbas edificato anch’esso dello stesso periodo. A circa un chilometro e mezzo da Una Vida all’estremità orientale del Chaco nello stretto canyon ove scorre il torrente Chaco Wash all’ inizio del XII dalla forma circolare secolo venne edificata un po’ più isolata dalle altre la Casa Grande di Wijiji con un centinaio di stanze al piano terra a due kiva e un’ altro edificio posteriore a tre piani, un punto indicato da un pittogramma segna il solstizio d’estate, illuminato da un raggio di luce lo taglia attraverso il centro. Sempre nei pressi del Chaco Wash il Pueblo di Arroyo fu fondato a metà dell’XI secolo con aggiunte in quello successivo su quattro piani ospitando trecento stanze collegate tra loro e diciassette kiva, mentre gli altri grandi edifici del canyon sorgono nei pressi della parete settentrionale rivolte a sud, il Pueblo del Arroyo è volto ad est è nel mezzo del canyon davanti al South Gap. Poco distante l’ imponente Casa Grande di Pueblo Bonito edificata all’ inizio del IX secolo che fino al suo abbandono nel XIII fu un centro religioso e cerimoniale oltre che osservatorio astronomico come ricordano i petroglifi sulle rocce circostanti che definiscono i cicli lunare e solare. A sud est verso la foce del Mockingbird Canyon Hungo Pavi, edificato dalla fine del X secolo ed ampliato nel successivo su tre piani, ospitava centoquaranta camere su una fila che racchiude la piazza, un alto kiva centrale all’interno e uno nella piazza. Su una cresta davanti Pueblo Bonito si erge il grande kiva circolare isolato della Casa Rinconada come il più ampio nel Chaco Canyon e tra i più grandi della cultura Chacoan, edificato tra la fine dell’ XI secolo e l’inizio del XII secolo dalle volte in adobe circondato da trentaquattro nicchie e un passaggio sotterraneo scavato nell’ arenaria di dodici metri da dove sacerdoti e danzatori accedevano allo spazio cerimoniale. Con la struttura circolare dal diametro di venti metri il kiva di Rinconada, oltre a centro cerimoniale, era un osservatorio astronomico allineato dalla la porta meridionale con il sole di mezzogiorno e il nord con la stella polare, il tetto sostenuto da quattro pilastri che segnavano i punti cardinali, durante il solstizio d’estate i raggi solari entraravano dalla finestra a destra della porta nord per giungere in una nicchia sulla parete nord ovest segnando il punto più settentrionale del sole. A mezzo chilometro dal Pueblo Bonito vicino all’ uscita di un piccolo canyon laterale il grande edificio di Chetro Ketl sorto tra la fine dell’ XI secolo e l’ inizio del XII con circa quattrocento stanze su due piani con vari kiva, lungo la parete posteriore settentrionale del pueblo si apre una terrazza e lungo le mura davanti la piazzaun colonnato con gli spazi tra le colonne poi riempiti, nella piazza si trovano due kiva e un altro a torre all’ interno dell’ edificio centrale. A nord ovest sul sentiero di Peñasco Blanco i resti della casa Chiquita costruita all’ inizio del XII secolo con una trentina di stanze al piano terra che circondano un kiva centrale elevato, originariamente a due o tre piani era collegata ad un altro edificio con kiva nord est che ha lasciato pochi resti. Da Pueblo Bonito a circa tre chilometri verso sud risale all’ inizio del XII secolo l’ edificio a due piani nel sito di Tsin Kletsin che ospitava ottantuno camere con tre kiva su una piazza circondata da mura ove si accedeva per uno stretto un portale a sud, lo stile in muratura è chiamato come quello delle ceramiche McElmo diffuse nell’ omonimo periodo con grandi blocchi di arenaria e lastre di pietra, non distante a Weritos uno sbarramento per le acque piovane doveva rifornire un serbatoio del pueblo. Proseguendo sull’ omonimo sentiero sul bordo meridionale del canyon i resti di Peñasco Blanco con un edificio ad arco affacciato su un piazzale ove si erge un grande kiva interno e due esterni costruiti tra il X secolo e l’ inizio del XII, vi si trova un pittogramma che rappresenta l’avvistamento di una supernova a metà dell’ XI secolo a conferma della notevole capacità nell’ osservazione astronomica dei Chacoan. Poco ad ovest di Pueblo Bonito la Kin Kletso o la Casa Gialla edificata durante il periodo identificato come McElmo dell’architettura Chacoan nella prima metà del XII secolo diffusa nella cosìdetta era del Pueblo II , lasciando i resti di quattro Kiva attorno ad una cinquantina di stanze, un’ altra kiva cilindrica a due piani come centro cerimoniale e resti di un centro per la lavorazione dell’ ossidiana. Salendo per un sentiero lungo la parete rocciosa dietro Kin Klesto fino alla cima sul lato nord del canyon di trova il Nuevo Alto fondato alla fine del XII secolo con l’ edificio più compatto e un’architettura diversa rispetto alle precedenti, nei pressi il più grande ed antico Pueblo Alto sorto nella prima metà dell’ XI secolo sulla sommità di una mesa come centro per la lavorazione di pietre preziose con abitazioni che ospitavano una novantina di stanze e magazzini ove sono state rinvenute numerose ceramiche. Dalla non distante e piccola casa Lizard dall’ edificio con poche camere tra tre kiva sorta all’ inizio del XII secolo, a circa cinque chilometri sud est la Casa Circolare di Kin Nahasbas su una scogliera di arenaria ove si erge un grande kiva tra due edifici con venticinque camere e altri quattro kiva, edificata alla fine del IX secolo nel periodo di passaggio dal Pueblo I e II come gli altri più occidentali di Padilla, Peñasco Blanco, Pueblo Pintado, Casa del Rio e i non distanti grandi edifici appena più a nord di Una Vida. Sulla stessa via allo stesso periodo risalgono i resti che rimangono dell’altra casa di Kin Sabe e quella edificata nel XII secolo con ventisette stanze collegate tra loro attorno tre kiva di Leyit Kin ,proseguendo per una quindicina di chilometri a sud ovest la più piccola casa di Kin Klizhin risale alla seconda metà dell’ XI secolo con sedici stanze attorno a due kiva ed un’ altra esterna che si eleva a torre . Ad una ventina di chilometri sud ovest di Pueblo Bonito lungo il Kin Bineola Wash km la casa Kin Bineola fu edificata all’inizio del X secolo ed ampliato nel XII con dieci kiva e l’ edificio che ospitava duecento stanze, vicino un altro grande kiva e canali di irrigazione. Sul versante nord orientale della Chacra Mesa ad una trentina di chilometri sud-ovest dal centro del Chaco Canyon si erge l’ imponente edificio del Pueblo Pintado con tre larghe stanze e tre alti piani all’esterno che scendono su un’ altro centrale, un arco con stanze collega l’angolo nord est a quello sud-ovest della vasta struttura a forma di L da dove un muro a sud la collega ad un’ altra minore, all’ esterno della piazza un grande kiva su uno spazio cerimoniale circolare e attorno i resti di altri kiva.
Nel silenzio appena turbato dal vento che sibila leggermente tra i resti del Chaco Canyon sembra ritrovarne la sacralità come l’antica memoria del popolo ancestrale dai nativi Pueblo che li ricordano nelle tradizioni e miti assieme alla spirituale sintonia con la madre terra.
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