Joshua Tree national park
Negli itinerari in California tra i più suggestivi attraversano la regione desertica che si stende tra la costa e i rilievi occidentali, per secoli popolata dalle tribù e comunità dei nativi californiani del sud ovest dove se ne ritrova la memoria tra le rocce e le radure che la loro tradizione voleva spesso animate da spiriti nell’ equilibrio tra uomo, natura e mito. Attraversando il deserto del Mojave verso sud si prosegue per il territorio, anch’esso un tempo sacro ai nativi, del suggestivo Joshua Tree che si stende magnificamente protetto dall’ omonima riserva naturale del Joshua Tree Np, dove l’ambiente del Mojave si unisce a quello diverso dell’ altro deserto californiano di Colorado in un territorio dalle surreali geologie con una vegetazione unica e varia ove troneggiano maestosi gli alberi Yucca che gli spagnoli chiamarono izote de desierto e i successivi coloni nordamericani che vi giunsero Joshua Tree, un ambiente suggestivo dominato dalla natura del deserto e popolato dalla una gran varietà di piante ed animali del Mojave.
Le miniere abbandonate
Nella contea si San Bernardino rimangono i resti di varie miniere abbandonate in gran parte nel territorio del Joshua Tree dove, da Park Boulevard fino all’ omonimo centro di Keys view si prende la Keys View Road verso sud per giungere si giunge dove inizia il percorso circolare del Lost Horse con il sentiero che porta al vecchio centro minerario con i resti ben conservati tra le rocce della miniera che ne da il nome di Lost Horse . A sudest del parco tra la Queen Valley e il Wonderland of Rocks si trovano i resti del vecchio mulino per frantumare le rocce aurifere di Wall Street nei pressi della grande diga Big Horn Dam sorta all’ inizio del XX secolo e nota come Barker Dam con il lago artificiale che attira gli animali del parco, così come i resti delle piccole dighe e la fonte dell’ ottocentesco Cow Camp che accoglieva le mandrie. Proseguendo per gli si trovano i vecchi edifici del primo centro sorto all’ epoca dei pionieri attorno al ranch di Keys fondato da Bill Keys che, assieme all’altro allevatore Jim McHaney, nel 1890 favorì l’ impresa del cercatore Frank L. James nella costruzione di quella che fu la ricca miniera di Desert Queen lasciando i suoi resti nel deserto. Poco distante dal ricostruito villaggio western di Pioneertown proseguendo ove fu scoperto un ricco giacimento di argento nella seconda metà del XIX secolo sorse la miniera di Calico attirando cercatori ed avventurieri che nel 1881 fondarono l’ omonima cittadina di Calico , abbandonata poi dopo una decina di anni con l’ esaurimento del giacimento lasciando i suoi resti come una città fantasma divenuti il parco storico di Ghost Town e continuando nel vicino territorio di Eagle Cliff si trovano i resti della miniera Black Eagle .Vicino l’ ingresso settentrionale del Joshua Tree parte un sentiero che porta ai resti del centro minerario di Contact e proseguendo per un altro sentiero nel deserto l’ altra miniera abbandonata di Pinto Wye , inoltrandosi con i vari percorsi si può raggiungere Gold Ridge dove sorgeva Il centro minerario di Agamemnon Mine, quel resta della miniera di Lytle Creek , anch’essa con il mulino per frantumare le rocce aurifere chiamato arrastra e per la vecchia via Old Baldy Road abbandonata seguendo il San Antonio Creek si trova la miniera Withe & Blu. Nella parte meridionale del parco dove si stendono i grandi cactus di Cholla, con un sentiero si attraversa un’ estesa concentrazione di cactus su un facile percorso circolare che si può estendere con quello del Mines trail per le miniere abbandonate di Silver Bell e la vicina El Dorado dai resti ben conservati.
I percorsi nel deserto
Nel territorio del Joshua per scoprirne il suggestivo ambiente naturale si possono seguire varie piste in fuoristrada che attraversano le zone più affascinati del parco o a piedi seguendo i sentieri in escursioni più o meno impegnative, da Yucca Yalley, sulla Highway 62 che entra dal lato nord ovest del parco Joshua, si può arrivare direttamente tra i rilievi del canyon di Black Rock con il suo campground da dove partono e diversi percorsi. Su quello verso sud e più frequentato del Panorama Trail si gode di magnifiche viste attraverso suggestivi ambienti e da esso diramano diversi sentieri ad ovest e ad est più o meno impegnativi.
Un’ altro sale per il suggestivo Warren Peak dove culminano i rilievi occidentali delle Little San Bernardino Mountains che domina magnificamente i territorio ovest del parco e sempre dal Black Rock Canyon parte quello dell’ High View dal percorso naturalistico circolare che sale su una cresta nell’ ovest del parco con una magnifica vista sulla Yucca Valley e il monte San Gorgonio. Tornando dal sentiero dell’ High View si può prendere l’ altro sentiero breve e altrettanto affascinante del South Peak che sale anch’esso facilmente sui rilievi dei Little San Bernardino Mountains sempre con magnifici panorami. Da Pine City e il suo piccolo centro parte il percorso sul sentiero del Queen trail che segue la pianura desertica per poi attraversare il canyon da dove si può ascendere tra gli omonimi rilievi di Queen e continuare sul percorso che porta ai resti della vecchia miniera d’oro di Desert Queen, raggiungibile anche con l’ altro sentiero che passa per le formazioni rocciose detto Lucky Boy. Per raggiungere i resti dei vicini centri minerari abbandonati il sentiero Wall Street si inoltra tra rocce e gole fino ai resti del mulino per estrarre l’ oro dalle rocce di Wall Street, da esso dirama l’ altro sentiero meno frequentato degli altri del Wonderland attraverso i resti del vecchio Wonderland Ranch continuando nell’ omonimo e suggestivo territorio roccioso del Wonderland of Rocks. Poco a sud est si snoda il sentiero circolare del Barker trail o Barker Dam Loop che sale tra le grandi rocce emergendo sul magnifico lago artificiale formato dalla diga del Barker Dam frequentato dagli animali del parco che si abbeverano. Tornando sulla prima parte del sentiero dove si biforca per il percorso del Barker Dam e davanti l’ omonimo campground, parte quello circolare della Hidden Valley sulla vecchia pista per le mandrie dei pionieri tra suggestive formazioni rocciose in quella che fu detta la Valle Nascosta ove si nascondeva il bestiame. Il percorso nel deserto che porta all’oasi di Fortynine circondata da palme fu uno di quelli seguiti quando nello Joshua giunsero comunità di nativi Serrano, come venne chiamato dagli spagnoli il popolo Taaqtam o Maarenga’yam, definiti anche gente dei pini Yuhaviatam. I Serrano, popolavano un vasto territorio dall’ intera catena montuosa di San Bernardino verso ovest fino a quello tra le montagne di San Gabriel , a nord il massiccio del Baden Powell con il monte Baldy e a sud est si spinsero nel deserto fino a all’ oasi di Mara . Qui tradizione vuole che lo sciamano dei primi arrivati ordinò di piantare una palma ogni volta che nasceva un bambino e nel primo anno ne furono piantate ventinove, da essa il nome del centro di 29 Palms fondato nel 1852 divenuto la cittadina Twentynine Palms con l’ omonima vicina riserva che ospita comunità indigene di stirpe Luiseño. Per i sentieri che si snodano tra le rocce dall’ oasi di Fortynine tra le palme, procedendo tra i rilievi di Twentynine Palms a sud della vicina oasi di Mara, si può raggiungere ciò che resta della vecchia miniera di Contact sul sentiero dei cercatori che attraversa un magnifico canyon. Oltre all’ oasi di Mara con i suoi percorsi e il vicino centro di Twentynine Palms con l’ altra oasi di Fortynine, in un breve e facile percorso circolare attraverso Munsen Canyon e Victory Palms sul Lost trail si può raggiungere l’altrettanto affascinate oasi incastonata tra le montagne di Lost Palms . Nei pressi di Twentynine Palms parte anche il frequentato Ryan trail verso il centro del parco che sale tra i suggestivi ed omonimi rilievi dei monti Ryan con magnifiche viste dall’ alto, continuando si scende per l’ altro sentiero del Ryan Ranch che porta ai resti della vecchia fattoria sorta nel XIX secolo come primo centro di pionieri in questo territorio. Dal campground di Indian Cove partono vari sentieri come quello che attraversa la suggestiva gola nel canyon di Rattlesnake così chiamato per la presenza di serpenti a sonagli annidiati tra le rocce, dall’ altro non distante campground di Jumbo Rock , disponendo di un veicolo fuoristrada, si può seguire la vecchia pista di Crown Prince attraversando un altopiano desertico che affaccia sulla valle dove si trovava un centro di osservazione negli anni quaranta. Dal White Tank campground parte il sentiero dell’ Arch Rock per si un magnifico arco scavato dai venti nei millenni tra le rocce granitiche attorno al White Tank del picco Mastodon da dove si gode uno splendido panorama sul sud est del parco, proseguendo nella stessa zona si può prendere il sentiero del Bajada Trail che prende nome dalle piante endemiche numerose nel territorio qui concentrate nel sempre suggestivo ambiente attraversato dal percorso del Bajada .
Sentieri e ascensioni tra le rocce
Con quattrocento rilievi e formazioni rocciose sono possibili varie ascensioni e arrampicate nel Joshua Np più o meno impegnative e di tutte rimangono le suggestive immagini di queste magnifiche formazioni rocciose prese durante le scalate, ma anche se non ci si impegna in esse si possono prendere i sentieri con affascinanti percorsi che portano alla base dei rilievi che si innalzano nel parco. Il percorso circolare di Keys Wiew sale per oltre milleseicento metri tra magnifici panorami sulla Coachella Valley, il Mount San Jacinto e Salton Sea, da Keys view si può continuare verso Inspiration Point e la terza cima più alta del Joshua Tree di Mt.Inspiration. Dalla pista dell’ Eureka Peak Road che attraversa il nord ovest del parco si trova il percorso di Covington che parte dall’ Upper Covington Flat e da qui si può prendere l’ Eureka trail tra rilievi rocciosi e profondi canyons che sale con la vista sulla Coachella Valley e gli omonimi monti circostanti fino al maestoso picco di Eureka che domina il territorio nord orientale del Joshua da dove si scende per il Burnt Hill Trail. Da Yucca Valley sulla Black Rock Road si raggiunge l’ omonimo campground di Black Rock da dove parte Il sentiero del Warren trail che sale con una magnifica vista a nord sul deserto del Mojave, a sud sulla Coachella Valley e ad est sull’ Eureka Peack, fino a raggiungere l’ altrettanto maestoso Warren Peak. Venendo dall’ ingresso ovest poco distante da Twentynine Palms parte il Ryan trail dal percorso molto frequentato per i suggestivi panorami che si può risalire interamente fino al Mt.Ryan e con una non eccessivamente impegnativa ascensione raggiungerne la vetta, mentre dal dal Cottonwood Visitor Center procedendo ad est per sei chilometri inizia il percorso dello Split Rock tra i grandi massi granitici dalle forme fantasiose con alberi Joshua, cactus di cholla e cespugli di creosoto, poco dopo il sentiero sale per continuare con lo Skull Rock Trail che torna indietro. Da qui si può prendere il percorso per Mt.Eagle meno frequentato che sale tra magnifici ambienti tra i rilievi rocciosi per il maestoso massiccio dell’ Eagle in un territorio deserto e selvaggio ove non molti si avventurano fermandosi sulla via al più agibile Mastadon. Tra i rilievi dell’ Eagle Mountain per un’ altro percorso si giunge al vecchio centro minerario con una delle più grandi miniere di ferro del paese a Kaiser Steel da tempo abbandonata. Sempre in quest’ area nord occidentale all’ingresso di Twentynine Palms si può prendere il percorso del Pinto trail con il sentiero che attraversa il West Wash nel s suggestivo ambiente desertico che anche qui ospita una varietà di specie animali rare come il tasso americano, il thrasher di Bendire, il pipistrello californiano, la tartaruga del deserto, le pecore bighorn di Nelson e il pipistrello pallido. Si continua tra le aspre montagne che si innalzano improvvise dal margine settentrionale del bacino del Pinto per salire sul magnifico massiccio del monte Pinto dominando la vasta pianura. Passando ancora per Twentynine Palms, con a sud est dei monti Sheep Hole nel Mojave ad est quellidell’ Eagle Mountains, si ergono i monti di Coxcomb nel territorio più orientale ed isolato del parco dove ci si può inoltrare con il percorso dello Spectre Peak salendo sull’ omonima vetta che domina magnificamente anch’essa questa parte del parco. Dalla diga Barker con il suo splendido lago artificiale a nord inizia il sentiero attraverso il suggestivo labirinto di rocce del Wonderland fino a raggiungere l’enorme Don Juan Boulder da dove si prende quello che porta all’ancor più imponente massiccio di Astro Dome , su questo sentiero del Wonderland of Rocks più frequentemente si raggiunge la cupola South nel massiccio dell’ Astro Dome e la vicina vetta che la fronteggia con la la cupola North , mentre meno frequentato è il tratto che porta al più isolato e altrettanto suggestivo picco che si erge nel Foolprof . Dall’ingresso occidentale del parco seguendo la strada di Park Boulevard, si trova il campground di Hidden Valley sulla Barker Dam Road, la grande formazione rocciosa che si erge prima di giungere al campgroud è l’ Intersection Rock sul lato settentrionale della strada con i suoi frequentati percorsi per le ascensioni di The Flake, North Overhang, e Left Ski Track. Più agevole quella sulla parete sud ovest della vicina Old Woman, mentre un sentiero divide in due l’ altra suggestiva formazione rocciosa nota come Chimney che si può scalare meglio per la via Pinched Rib. Nei pressi quella chimata Blob ha le due vie principali di salita Papa Woolsey e Mama Woolsey, infine tra enormi macigni con gallerie e stretti sentieri si staglia la parete sud ovest della Rock Hudson.Dall’ Intersection Rock, proseguendo sulla Split Rocks Road al termine della via nel bacino del Pinto, si trovano altre formazioni rocciose iniziando dal Future Games che continuano con le cupole spaccate delle Split Domes e la Frigida Tower, poco a sud ovest la parete del Grand Canyon Rock e dietro la Sky Islands. Tra le varie e magnifiche formazioni rocciose nella Hidden Valley che si ergono nella zona settentrionale si trovano quelle di Turtle Rock e proseguendo a nord est dall’ Intersection si arriva all’altrettanto suggestiva ad Echo Rock anch’ essa con i suoi percorsi per la scalata. Procendendo nel deserto dello Jhosua si arriva nel vicino campground Ryan e a poco più di un chilometro nord ovest si raggiungono le impressionanti formazioni rocciose chiamate Hall of Horrors dominate dalle due cime North and South Horror Rocks anch’ esse con percorsi per le scalate, così come le vicine di Saddle Rocks con le tre vette ascendenti di Lower Summit, Middle Summit e Upper Summit. A pochi chilometri dall’ accesso ovest del parco, si può lasciare il veicolo per prendere i sentieri tra le diverse formazioni rocciose come l’ impressionante Hemingway Buttress, proseguendo poco a sud per l’ Irs Wall, Copenhagen Wall e l’altrettanto suggestiva Dairy Queen che si erge su una gola colma di macigni e verso la pianura tra le altre magnifiche formazioni rocciose la Playhouse Rock.
Di tutto rimane il ricordo delle rocce scolpite nei millenni che si innalzano tra le le radure di sabbia ove troneggiano gli Joshua Tree, solo quando si alza il vento che tutto ha modellato il silenzio viene lievemente turbato, mentre si attende la luce radente del sole calante a tingere di ocra il deserto che torna dominio di spiriti antichi.