Kabadia
Come l’ Inguscezia e il limitrofo territorio che si estende ad est della Cecenia fin dall’antichità la storia della più settentrionale Kabardia è legata alla migrazione di popolazioni mediorientali, antenate dei Vainakh caucasici dalle origini, tradizioni e lingua simili, rimasti legati alle antiche tradizioni religiose pagane fino a quando parte si convertì al cristianesimo diffuso dall’ Armenia nell’alto medioevo . Agli antichi Vainakh dal V secolo in questa regione si aggiunsero gli antenati dei Kabardiani che furono una delle storiche dodici grandi tribù circasse Adyghe e nei secoli successivi la migrazione dei Balkari di origine, lingua e tradizioni dei nomadi di stirpe turca kipčaki che dal IX secolo nella loro avanzata ad ovest fondarono nel Caucaso la potente confederazione dei Cumani. Poco dopo tra l’ Inguscezia, la Kabardia e il territorio della vicina Circassia dal IX secolo un principato si rese indipendente nel medievale regno di Alania esteso dall’ Ossezia settentrionale con la capitale nell’ antica città di Maghas fiorendo fino ad essere travolto nel 1239 dalle orde di Batu Khan dopo la conquista mongola della Georgia. Dall’ inizio del XVI secolo la regione venne presa dall’impero ottomano e nel 1557 protettorato del potente granducato di Moscovia russo governato di Ivan il Terribile nella sua espansione nel Caucaso settentrionale che venne interamente conquistato all’ inizio del XIX secolo dall’ ascesa dei Romanov e lo zar Alessandro I. Come le altre province caucasiche rimase nei domini imperiali fino alla caduta del regime zarista con la rivoluzione russa e dal nuovo potere bolscevico assieme ai limitrofi territori nel 1921 fu unita nella Gorskaya o Repubbliche Socialiste Sovietiche autonome delle Montagne Rmcs e dal 1936 ne venne separata come Repubblica Socialista Sovietica autonoma Kabardin-Balkariy, rimanendovi nel periodo stalinista, la seconda guerra mondiale e l’ intera lunga storia dell’ Unione Sovietica fino alla sua dissoluzione, entrando nel 1991 nella nuova federazione russa conservando il nome di repubblica Kabardin-Balkariy . I devastanti conflitti separatisti trascinati nelle due guerre della vicina Cecenia con la loro sanguinaria scia di guerriglia e terrorismo islamico estesa in tutta la regione ha sconvolto anche l’ economia della repubblica con disoccupazione e miseria e la popolazione in gran parte musulmana si è radicalizzata, ne approfittò la formazione di milizie terroriste islamiche della Vilayat Galgaycho che seminava il terrore nella regione nel 2005 attaccando la repubblica con la violenta incursione nella capitale nota come il raid di Nalchik che venne respinto e dopo la sua cattura il terrorista musulmano kabardiano Rasul_Kudayev che vi partecipò rivelò che era stato pianificato l’ uso degli aerei dell’ aeroporto civile per un devastante attacco suicida come l’ 11 settembre negli Stati Uniti. Nell’ ultimo decennio sempre più sottoposta all’ autorità della federazione russa e con la costante minaccia del terrorismo islamico anche questo lembo del Caucaso continua a sopravvivere con la sua popolazione che rimane legata nelle comunità tra i villaggi, centri e città dei distretti della repubblica Kabardin.
Circassia
Ad ovest della limitrofa Kabardia la Circassia si stende dalla steppa caucasica nord occidentale e lungo la costa orientale del Mar Nero nello storico territorio popolato delle dodici tribù degli Adyghe come si definiscono i Circassi , dopo il più antico popolamento preistorico di cacciatori nomadi vi si estese la cultura di Maykop che, oltre ai resti dei loro centri e necropoli dalla fine del III millennio che lasciato quelli megalitici nei Dolmen del Caucaso settentrionale. Nel V secolo a.C. la penisola di Taman che si allunga dal mare di Azov per la costa orientale del Mar Nero fu territorio dell’ antico popolo dei Sindi e la vicina costa paludosa dell’ Azov era popolata dalle varie tribù di simile stirpe che i greci chiamarono poi Maeoti, assieme ad altre popolazioni di medesima stirpe nella regione sono considerati antenati dei Circassi, prima dell’ introduzione del cristianesimo e l’ islamismo a lungo legata alle antiche tradizioni religiose Habze . Dal III secolo per i due successivi tra i Circassi caucasici Adyghe, all’ epoca noti come Kasogi, si diffuse i cristianesimo dall’ Armenia pur continuando a mantenere le antiche tradizioni religiose, mentre si costituivano in vari domini feudali divisi tra loro e nel territorio del popolo Adyghe iniziarono varie invasioni dal V secolo. Dalle steppe centroasiatiche giunsero le tribù unite nella potente confederazione de Bulgari di origine turca e poi la regione entrò nei domini del vasto khanato di Khazar fondato dall’altro popolo di stirpe Göktürk venuto da est dei Cazari convertiti all’ ebraismo che poi riuscirono a contenere l’ espansione araba nel Caucaso con le due guerre Khazare. Alla dissoluzione del khanato dopo la conquista islamica della regione meridionale della Transcaucasia , la Circassia degli Adyghe alla fine del IX secolo come la Kabardia entrò nei domini del nuovo regno di Alania fondato in Ossezia ed esteso nelle regioni limitrofe dal popolo cristianizzato degli Alani , nei due secoli successivi la Circassia rimase nell’ influenza del regno cristiano medioevale sorto in Georgia che poi come gran parte del Caucaso fu travolto dalle incursioni ed invasioni nella conquista mongola della Georgia nel 1236. Per un secolo la regione fu nel dominio mongolo con l’ ilkhanato d’ Armenia, , mentre parte dei Circassi furono convertiti all’ islamismo e altri ridotti in schiavitù dai Turchi servendo anche come milizie nel sultanato Mamluk egiziano. Nel 1382 schiavi e miliziani circassi spodestarono i turchi trono mamelucco fondando la dinastia Burji , quelli rimasti in patria continuarono ad essere dominati dai mongoli e dal 1386 dall’ invasione dell’ impero Timuride della Georgia e le regioni limitrofe mentre i circassi si scontrarono con le armate di Tamerlano il loro territorio venne devastato e saccheggiato. Il principe Inal di Circassia all’ inizio del XV secolo unì il suo popolo a quello vicino degli Abkhazi conquistando la regione dove rimangono i resti di fortezze, chiese e tombe dell’ epoca, ma non riuscì a completare l’ unificazione, pur rimanendo di fatto indipendente la Circassia nel 1708 venne devastata dai saccheggi dei Tatari di Crimea nonostante l’ aiuto chiesto al sultanato ottomano con un notevole tributo che venne disatteso e gli ottomani inviarono un’ armata guidata dal khan Kaplan-Girey per conquistarne il territorio finita sconfitta dai Circassi. Nel 1714 lo zar Pietro I pianificò la prima espansione russa nel Caucaso che, con l’ invio dell’ esercito sul fiume Terek in Circassia, venne iniziata poi da Caterina I e dal 1763 per un secolo si trascinarono gli scontri tra i fieri Circassi e le armate dell’ impero russo nella lunga guerra Circassa, finita nel 1864 con la definitiva vittoria russa nella Krasnaya Polyana o prato rosso come venne chiamata la battaglia di Qbaada per il sangue circasso versato. Ne seguirono repressioni e deportazioni della popolazione passate alla storia come il genocidio dei Circassi. Come le vicine caucasiche, dopo la grande rivoluzione russa di Ottobre, nel 1917 la regione circassa entrò cnella provvisoria Repubblica Autonoma delle Montagne Rmcs che dopo la conquista bolscevica dal 1921 divenne Repubblica Socialista Sovietica autonoma Rssa delle Montagne e l’anno successivo ne fu definito il territorio circasso come Regione Autonoma di Karačaj-Čerkesija poi abolito nel 1943 con l’accusa di collaborazionismo con i nazisti nella Fall Blau , come venne chiamata l’ offensiva tedesca per la conquista del Caucaso, mentre parte della popolazione Karačaj veniva deportata nei territori sovietici centroasiatici, la regione meridionale della dissolta repubblica venne assegnata alla Georgia e quella settentrionale al kraj di Stavropol. Dopo il periodo stalinista venne di nuovo riunificata nella Karačaj– Čerkesija rimanendo come repubblica dell’ Unione Sovietica fino alla sua dissoluzione nel 1990 e due anni dopo come l’ autonoma repubblica Karačaj di Cherkesskaya entrò nella nuova federazione russa. In gran parte distesa nel suggestivo ambiente montuoso del Caucaso tra alte vette, ghiacciai, cascate laghi e foreste il patrimonio naturale della regione è ricco di attrazioni, dal più noto e frequentato centro di Dombaj alle montagne del Caucaso nord occidentale ove si allunga la catena di Teberda dal magnifico e suggestivo territorio protetto dal vasto parco Teberdinsky tra le foreste dalla ricca flora popolata da una gran varietà di specie della fauna endemica, condiviso con la Kabardin-Balkariy si eleva la sua più alta vetta con il maestoso monte Elbrus e nei pressi della città di Zelenčukskaja si trova l’osservatorio astrofisico Ran dell’ Accademia_delle_scienze russe che ospita il più grande radiotelescopio al mondo Ratan-600. La storia di questa regione la si trova tra i villaggi, centri e città nei distretti della Cherkesskaya che conservano memorie del passato tra antichi siti, quartieri ed edifici sorti prima e dopo la dominazione russa, chiese ortodosse e moschee, dall’epoca delle deportazioni in epoca zarista e la diaspora dei Circassia continuata nel XIX secolo fino all’ inizio del successivo in Medio Oriente e poi in Europa ed America, è iniziato nazionalismo Circasso . Otre ad un ritorno nell’antico territorio e rifondare la loro nazione, preserva la lingua Adyghe con i suoi vari dialetti e la cultura legata all’antica tradizione religiosa del misticismo Xabza o Habze che anche dopo la diffusione del cristianesimo e islamismo ne ha conservate mitologia e leggende narrate nelle tradizionali saghe Nart comuni con popolazioni vicine, l’ artigianato, la tessitura di tappeti, l’ abbigliamento, la musica e danze tradizionali Circasse.
Nei territori di Kabardia e Circassia da secoli si incrociano le vie dalla Russia meridionale, ove l’ estremo lembo orientale d’ Europa si incontra con quello più occidentale asiatico nella vasta regione del Caucaso, attraversata da migrazioni e conquiste, incontro di popoli e culture, ove sono sorti e caduti domini che ne hanno percorso la storia e da dove continuavano ad est per le vie dell’Asia centrale.