Oceani

La scoperta dell’ Antartide

Terra Australis Antartica

Alcuni geografi greci e in particolare Tolomeo con la sua monumentale Geografia , sostenevano l’ esistenza di un’ incognita Terra_Australis che doveva trovarsi simmetricamente all’ opposto dell’Europa e la contigua Asia, come aveva intuito Aristotele. Definito fin dal VI secolo a.C , Il termine greco arktikòs significa orso dalla costellazione dell’ Orsa minore, individuata dal filosofo greco Talete, ove la Stella polare si allinea con l’ asse di rotazione terrestre, all’ opposto antarktikòs indicava l’ emisfero australe ove è visibile la costellazione Croce del Sud. Nell’ astronomia e la relativa cartografia medioevale questa visione del globo terrestre fu dimenticata a lungo, fino a quando Paolo Toscanelli con i suoi calcoli sulla distanza delle Indie ispirò l’ impresa di Cristoforo Colombo che inaugurò le esplorazioni del Nuovo Mondo America e solo con la successiva storia nelle esplorazioni degli oceani si tornò a cercare l’ incognita Terra Australis. Alla fine del XVII secolo l’ astronomo britannico Edmond Halley per i suoi studi intraprese la navigazione atlantica per St.Elena e osservare l’ emisfero australe catalogando 341 stelle e individuando la costellazione Centauros scoprendo poi anche la Cometa che porta il suo nome e nel 1699 fu il primo ad avvistare iceberg, costretto a tornare latitudini più settentrionali per le condizioni di navigazione nel mare agitato e non rischiare la collisione con i ghiacci.

Cercando il Continente Australis

Quando Magellano nel 1520 scoprì lo Stretto che porta il suo nome inizialmente pensò la costa meridionale di esso fosse prolungamento di un’ altro continente ignoto, più tardi Francis Drake nel 1578 si spinse più a sud scoprendo il canale omonimo al largo di Capo_Horn che venne doppiato nel 1616 da Jacob Le Maire e l’ altro olandese Willem Schouten tra i primi esploratori olandesi che presero le rotte del Pacifico già percorse da navigatori spagnoli. Ad essi seguirono i francesi alla scoperta del continente Oceania e alcuni si spinsero a sud trovando le isole che portano il nome di Bouvet de Lozier che le ha incrociate nel 1739 a sud ovest dell’estremità africane meridionali come le Prince Edward scoperte da Marc du_Fresne nel 1772 che navigando poi ad est trovò le Crozet, mentre stesso periodo Joseph de Kerguelen giunse nell’ arcipelago Kerguelen battezzato con il suo nome. Intanto Il britannico James Cook dopo la suo prima spedizione attorno al mondo nel secondo viaggio partito nel 1772 e durato tre anni, passò più volte il circolo_antartico alla ricerca di un passaggio da ovest per la Nuova Zelanda, scoprendo le isole Sandwich Australi giunse poco più di duecento chilometri dalla penisola_antartica registrando 71° 10′ sud, oltre per la banchisa ghiacciata meridionale era impossibile procedere. Così James Cook pensò che non vi era alcun continente australe e nel caso sarebbe stato molto più ridotto di quanto si credeva. A lungo quella rotta fu abbandonata e percorsa solo dalle baleniere britanniche e americane che continuarono l’ avvicinamento all’ ignoto continente.

Von Bellingshausen e James Weddell

Intanto il navigatore britannico William Smith nel 1819 scoprì le Shetland australi, il comandante tedesco Von Bellingshausen al servizio della morskoj flot russa navigando al largo della baia Marguerite antartica nel 1820 scoprì un’ isola ribattezzata AlessandroI e poco dopo un’ altra chiamata Pietro I anch’ essa in onore degli zar russi, lo sesso anno i cacciatore di foche americano Nathaniel_Palmer sulla punta della penisola settentrionale antartica incrociò la costa di una Terra che poi prese il suo nome , ma che ancora non era ritenuta continente.

James Weddell nel 1823 raggiunse la latitudine di 74° Sud lungo la costa della Coats Land affacciata sulle fredde acque del Mare di Weddell battezzato con il suo nome, ma fu costretto a tornare indietro ostacolato dalla piattaforma ghiacciata antartica e la zona rimase inesplorata fino alla spedizione del 1911 guidata dal tedesco Wilhelm Filchner. La lunga spedizione dell’ americano Charles Wilkes nel 1838 avvistò una lunghissima linea costiera antartica settentrionale che doveva essere quella dalla Costa Marta attraverso la battezzata Astrid fino alla Costa Ragnhild.

John Biscoe

Nel 1830 la compagnia baleniera americana Enderby & Sons inviò l’esperto John Biscoe per trovare nuove zone di caccia nell’ oceano meridionale al comando dei vascelli Tula e Lively che incrociarono a dicembre le Shetland australi, il 22 gennaio superarono il circolo Antartico procedendo ad est a sessanta gradi sud avvistando il mese dopo una costa montuosa affacciata sul mar antartico che il comandante pensò essere di un continente chiamandola Terra di Enderby dove s’ innalzava Cape Ann battezzato più tardi Mt.Briscoe in suo onore. Continuando a tracciare la costiera sull’ oceano a maggio nell’ inizio dell’ inverno australe per le difficoltà di navigazione tra i ghiacci e un’ epidemia di scorbuto la spedizione prese la rotta verso la Tasmania per passare l’ inverno ad Hobart prima di tornare in Antartide a metà febbraio 1832 scoprendo l’ isola Adelaide nell’ arcipelago Belaja Zemlja e due giorni dopo le isole Biscoe che presero il suo nome, quindi quella che considerava la costa continentale battezzata Terra di Graham alla fine di aprile, celebrato come il terzo navigatore dopo James Cook e il tedesco Von Bellingshausen ad aver avvistato il continente Antartide. Nel viaggio di ritorno per una tempesta andò in rovina la nave Lively che venne abbandonata proseguendo con la sola Tula, incrociando le Isole Falkland vennero cercate invano le tre isole Aurora considerate fantasma e le altrettanto misteriose Nimrod, prima della rapida traversata atlantica giungendo a Londra all’inizio del 1833.

Dumont d’ Urville

Tra le esplorazioni francesi sulle rotte del Pacifico in uno dei suoi viaggi Dumont d’ Urville raggiunse le Shetland australi a poco più di cento chilometri dalla penisola Antartica e incrociò lo stretto di Bransfield avvistando le isole Joinville e la terra costiera di Graham, navigando nel mare ghiacciato con malati di scorbuto a bordo, dall’ isola Andersson riprese le più settentrionali rotte del Pacifico e per raggiungere la Polinesia. Successivamente dalla Tasmania all’ inizio di gennaio 1840 ripartì per il mar antartico dopo due settimane superò convergenza di acque gelate che circonda l’ Antartide navigando tra ghiacci oltre il circolo circolo polare arrivando alla costa antartica avvistò la nave della spedizione americana comandata da Cadwalader Ringgold che scomparve quasi subito, scoprì la Terra Adelia per poi riprendere la rotta settentrionale arrivando in a Tasmania da dove poco dopo sarebbe partita la spedizione britannica di Clark Ross che inaugurò la nuova dell’ esplorazione antartica che ebbe anche Dumont d’Urville tra i primi pionierii.

James Clark Ross

La spedizione del britannico James Ross durata quattro anni è partita all’ inizio di novembre 1840 dalla Tasmania con il vascello Erebus e la nave militare Terror , all’ inizio di gennaio superò il circolo antartico incontrando i ghiacci nel mare tempestoso proseguendo a sud in quello che fu poi battezzato Mare di Ross navigando lungo la costa furono avvistati i monti Admiralty a nord est della Terra Vittoria da dove si stende la ghiacciata Barriera di Ross trovata nel gennaio 1841 e anch’ essa chiamata con il suo nome come ilmare e l’ omonima isola in onore delle sue scoperte. Notando le strane indicazioni della bussola si pensò di essere non oltre ottocento chilometri dal Polo magnetico, vennero rilevati anche due vulcani chiamati come le navi Erebus e Terror e giunti alla posizione di 78° 9′ Sud risalì per la penisola antartica e oltre l’ isola Elephant entrò nel Mar di_Weddell, dopo aver navigato lungo gran parte delle coste antartiche.

Carsten Borchgrevink

Il norvegese Carsten Borchgrevink nel 1895 fu il primo a sbarcare nel continente a Capo Adare durante il suo primo viaggio nel Mare di Ross assieme al cacciatore Henryk Bull con la baleniera baleniera Antarctic, poi utilizzata per la spedizione del compatriota Carl Larsen e lo svedese Otto Nordenskjöld . Quattro anni dopo l’ Borchgrevinik tornò con la spedizione finanziata dall’ editore inglese George Newnes e pertanto chiamata British expedition, più nota come Southern_Cross dal nome della nave a vapore utilizzata.In realtà tra i vari membri della spedizione gli unici britannici erano il capitano William Colbeck e il naturalista Hugh Evans, belga ma cittadino australiano Louis Bernacchi che poi seguì la spedizione del 1901 guidata da Robert F.Scott, mentre erano tutti norvegesi lo zoologo Nicolai Hanson che morì dopo l’ arrivo, l’assistente scientifico Anton Fougner e il consigliere medico Herlof Klovstad, nonché l’ equipaggio composto dal nostromo Bernhard Jensen, il carpentiere Hans Ulis, i macchinisti della vaporiera Johannes Christian Olsen e Julius Johanesen, gli esperti navigatori artici Jorgen Petersen e Hans Hansen e i due lapponi Ole deve e Persen Savio che si occupavano dei settanta cani da slitta. Nel febbraio del 1899 giunsero a Capo Adare costruendo il primo dei siti antartici, la nave Southern Cross lasciò l’ avamposto per la Nuova Zelanda , mentre Borchgrevink con altri nove rimasero per passare l’ inverno australe, si dedicò allo studio della Barriera di Ross e con slitte assieme ad alcuni compagni ne traversò la baia delle Balene affrontando la temibile piana ghiacciata fino ad arrivare alla latitudine più meridionale mai raggiunta di di 78°50′Sud.

Adrien de Gerlache

In quella fine di secolo che inaugurava l’ era avventurosa delle esplorazioni nell’ ancora sconosciuta Antartide, l’ ufficiale di marina Adrien de Gerlache condusse l’ unica spedizione belga con la baleniera a vapore ribattezzata Belgica, accompagnato dal metereologo polacco Henryk Arctowski, il medico esploratore americano Frederick Cook e il norvegese Roald Amundsen destinato a futura gloria polare con la sua spedizione un decennio più tardi. Partì a metà agosto 1897 dal porto di Anversa e aver sostato in Brasile nel gennaio 1898 la nave Belgica raggiunse la penisola Antartica sulla costiera Terra di Graham incrociando l’ arcipelago di Palmer l’ isola Anvers fu battezzata con il nome della città belga mentre quella di Wiencke con il nome di un membro dell’ equipaggio che perì in mare durante una tempesta. Navigando e sbarcando tra quelle isole Gerlache trovò uno stretto che poi fu ribattezzato con il suo nome a metà febbraio superò il Circolo polare entrando nel Mar di Weddell ostacolato dai ghiacci e in quello di Bellingshausen ne rimase bloccato al largo dell’ isola che era stata battezzata Pietro I in onore dello zar da Von Bellingshausen che l’ aveva scoperta nel 1821. Con l’ arrivo dell’ inverno antartico l’ equipaggio si trovò scarsamente attrezzato al gelo e con poche provviste, non rimaneva che la caccia a pinguini e foche che incautamente il comandante proibì e poco dopo cominciò a dilagare lo scorbuto oltre ad episodi di aggressività e sintomi di follia mentre lo stesso Gerlache si ammalò gravemente. Il comando fu preso da Roald Amundsen che era primo ufficiale assieme a Frederick Cook ordinando di cibarsi con le carni di foche e pinguini che erano state conservate. Ad un anno dall’ arrivo la nave era ancora prigioniera dei ghiacci ed un’ altro inverno stava per arrivare, così si decise di aprire faticosamente una via anche utilizzando esplosivo e a metà febbraio per un mese la nave lentamente riuscì a procedere nello stretto canale improvvisato entrando finalmente in mare per il ritorno arrivando nel porto di Anversa all’ inizio di novembre 1899 concludendo quella che è ricordata come la Spedizione Belgica del’ ufficiale esploratore Adrien de Garlache.

Erich von Drygalski

Nel 1901 venne organizzata la spedizione guidata dal geografo tedesco Erich von Drygalski con il veliero a vapore Gauss partita l’ estate dal porto di Kiel con ventisette uomini di equipaggio e cinque studiosi. Raggiunto il Sudafrica per una breve sosta, da Capetown fece rotta a sud giungendo alle isole Kerguelen alla fine di novembre da dove Von Drygalski inizò la sua spedizione antartica sbarcando nell’ isola Heard dominata dal massiccio vulcanico Big Ben per studiarne l’ ambiente. Verso la fine di febbraio 1902 raggiunse la costa antartica orientale trovando una terra ribattezzata Guglielmo II in onore del Kaiser tedesco che aveva finanziato la spedizione, poco dopo la nave rimase bloccata nei ghiacci e durante la sosta furono esplorati tratti della costa, rilevamenti metereologici e aerei adoperando un pallone aerostatico che permise l’ individuazione del monte vulcanico chiamato Gaussberg . Liberato dai ghiacci a metà marzo Drygalski decise di tornare sulla rotta dell’ andata arrivando in patria a novembre del 1903.

Otto Nordenskjöld

Nell’ottobre di quello stesso 1901 Otto Nordenskjöld assieme al capitano Carl Larsen, che comandava la nave Antarctic, partì con la sua spedizione svedese Antarctic chiamata anche Swedish Polar diretta sulla costa della Penisola Antartica e al largo della Terra di Graham, assieme a cinque uomini Nordenskjold doveva passare l’inverno australe sull’ isola Snow Hill esplorando le isole circostanti mentre l’ Antarctic era tornata alle isole Falkland. Navigando per recuperare il gruppo rimasto la nave naufragò tra i ghiacci affondando poco dopo mentre tre uomini sbarcarono per cercare di raggiungere Nordenskjold e i suoi uomini, con le scialuppe di salvataggio l’ equipaggio raggiunse l’ isolaPaulet per passare l’inverno australe e solo alla fine del 1903 una spedizione di soccorso argentina con la corvetta Uruguay riuscì a raggiungere i naufraghi della spedizione traendoli in salvo.

Jean Baptiste Charcot

Incaricato dal suo governo Il medico naturalista ed esploratore francese Jean Baptiste Charcot dal 1905 per tre anni condusse la sua prima spedizione antartica con la nave Français partendo dal porto di Le Havre il 27 agosto 1903. Qualche mese dopo risultava dispersa la spedizione svedese di Otto Nordenskjöld assieme al norvegese Carl Larsen comandante della nave Antarctic e decise di cercarla, ma giuntI nella capitale argentina i francesi trovarono i sopravvissuti della spedizione svedese salvati dalla corvetta Uruguay. Non dovendo più deviare per la ricerca Charcot proseguì in Patagonia partendo da Ushuaia il 24 gennaio 1904 per iniziare la sua spedizione, all’ inizio di febbraio raggiunse le Shetland meridionali continuando per il porto naturale di Lockroy nell’ arcipelago Palmer e attraverso il canale Lemaire fino alle isole Biscoe, continuando nell’ arcipelago Wilhelm per passare l’ inverno del 1904 australe nell’ isola Booth ormeggiando in una baia che prese il nome di Port Charcot. Riprese la navigazione all’ inizio dell’ estate lungo la costa occidentale della penisola, ma il 15 gennaio 1905 la Français ebbe una violenta collisione su una roccia incrociando l’ isola Alexander, rischiando di affondare e riparato con difficoltà lo scafo furono costretti a tornare e cedere la nave alla marina argentina per poi rimpatriare accolti come eroi polari e la successiva pubblicazione di relazioni scientifiche consacrarono quella sua prima spedizione come l’Expédition Français Antarctique. Nel 1908 Jean Baptiste Charcot organizzò una seconda spedizione con la più attrezzata nave Pourquoi Pas sulle precedenti rotte antartiche tornando nel 1910, passò il primo inverno nell’ isola Petermann a 65°10′ sud spingendosi poi a 70° per esplorare l’ isola Adelaide a nord della baia Marguerite, la vicina Alessandro I scoperta nel 1821 da Bellingshausen e ad un’ ottantina di chilometri scoprì un’ altra isola che chiamò Charcot in onore di suo padre. Anche da questa spedizione furono tratti rilevamenti e risultati scientifici che svelavano l’ ancor ben poco noto continente Antartide.

Rimaneva l’ ultimo capitolo dell’ epica epoca di quell’ esplorazione dell’ antartica Terra Australis che vide protagonisti l’ esperto esploratore irlandese Ernest Shackleton e la drammatica gara per l’ avventurosa conquista del polo tra il britannico Robert falcon Scott e il norvegese Roald Amundsen.

©Paolo del Papa da: Viaggiatori ed esploratori. Vol.Ocaeni :Antartide

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