Le vie del Dharma
Gli storici percorsi dell’Induismo attraverso cultura, tradizioni, templi e santuari
“Al di là dell’oscurità non v’è né giorno, né notte, né esistenza, né non esistenza: solo Shiva, l’indistruttibile. Lo stesso Sole si prostra davanti a lui. Da esso è scaturita la saggezza senza tempo.” (Upaniṣad)
Induismo
Con il declino dell’antica civiltà dell’ Indo, la migrazione delle popolazioni indoariane nel V millennio a.C. portò la cultura religiosa fondata sui testi Veda, come Śruti rivelato dal supremo spirito Brahman che genera ogni realtà e tutti gli esseri. Fondamento del primo Induismo, la più antica e tra le più diffuse religioni ove la divinità possiede i vari aspetti deva di Trimurti come Brama Creatore, Visnu Preservatore e Shiva Distruttore, oltre di Avatar come Rama o Krishna. Le forme dell’Induismo si manifestano su due diversi piani che spesso convergono, con il primo fondato sulla fede e l’altro sulla più elaborata filosofia Hindu dalle sei più antiche scuole astika fondate sull’autorità dei Veda note come Darshana. Nella tradizione vedica deve seguire la via del Dharma per uscire dall”era delle tenebre materialista del Kali Yuga, inizialmente con i più semplici sentieri spirituali come lo yoga Bhakti sulla via della devozione e la via dell’azione nello yoga del Karma per poi attraversare quattro stadi ashram della vita. Nel primo Brâhmâcârya con la guida del maestro guru, osserva castità nella formazione per raggiungere virtù e sapere, con il garhasthya entra nella vita creando una famiglia e il diritto di godere della vita mentre impara il dominio di sé. Dopo il dovere sociale con il vânaprasthya lascia la famiglia per studi e meditazione, poi nel samnyâsa giunge alla rinuncia divenendo un samnyasi distaccato dal mondo e può tornarvi privo tentazioni per far partecipe la famiglia della sua esperienza e sapere. Oltre le varie forme nella pratica religiosa Hindu, fondamentale è la concezione nella trasmigrazione dell’anima dopo la morte e la reincarnazione regolata dal Karma sulle azioni compiute in vita che restano impresse sull’ anima Ātman dell ‘essere individuale jiva, attraverso un ciclo di nascita e morte fino alla liberazione definitiva nel Mokṣa. Tradizionalmente la società induista è divisa in quattro grandi caste Varna basate sulle professioni, qualità e merito che deriva dal Guna nell’equilibrio del Dharma, al vertice sono i sacerdoti e maestri depositari dei sacri testi Brahmani dalle candide vesti associate alla luce e purezza, i Kshatriya guerrieri, condottieri e sovrani, poi i mercanti, artigiani e contadini Vaishya al terzo livello e al quarto la servitù ed operai Shudra, i più poveri emarginati ed esclusi Dalit come intoccabili Paria. Dopo la prima e più antica civiltà Vedica fondata sulla cultura dei sacri testi, nella lunga storia dell’Induismo è seguita la tradizione braminica e poi la filosofia Hindu dal Vi secolo a.C. con varie dottrine e scuole che tra le altre ha ispirato il primo Buddismo. Dal IV secolo a.C. alcune dottrine sulla concezione dell’incarnazione divina nell’uomo per sopportare i mali nel mondo, ove il supremo e benefico Brahma ne è padre, protettore e conservatore. Come divinità della contraddizione vi si oppone Shiva che governa il continuo divenire e che come distruttore può provocare influssi dannosi sull’umanità che è assistita da Vishnu il conservatore nella lotta contro il male provocato da Shiva. Una divina triade interpretata Trimurti più superiore ove Vishnù rimane nel mondo con le sue manifestazioni ed incarnazioni come Krishna, dal VII secolo con l’ invasione islamica dell’India sorsero altre dottrine fondate sul monismo che nel XV hanno ispirato anche il Sikhismo.
Il tempio
Nella variegata architettura i templi Hindu dai diversi stili sono stati edificati per secoli, in India i più diffusi Mandir come casa divina consacrato ad uno o più divinità Deva che si può manifestare nella ritualità o in una delle visioni mistiche Darśana e sorge sempre vicino al centro abitato, a volte ove è vissuto un maestro o yogi, nei centri di meditazione ashram, o i rupestri tra monti o grotte. Tutti i seguono l’antico modello vedico codificato nei testi Sastra del Vastu e successivamente agli altri tradfzionali Sastra del , la pianta ispirata al sacro percorso della meditazione Mandala in relazione con i fondamenti del Dharma, le tradizioni nelle varie forme originarie indiane dell’Induismo, il principio dei cinque elementi e i molteplici aspetti della vita oltre i fondamenti della filosofia Hndu. All’ingresso la più alta e monumentale torre Gopura solitamente finemente scolpita e decorata, al centro della cupola l’energia universale si concentra e si tramette nel Kumbam, il passaggio per percorso spirituale Pradakshina della circumdeambulazione, la sala di preghiera e cerimonie dei fedeli Mandapa, al centro accessibile solo ai sacerdoti i venerato santuario Garbhagriha che ospita la divinità consacrata rappresentata come Murti.
Stili indiani
Tra i vari nella regione settentrionale la monumentale architettura nello stile Nagara che ha la sua massima espressione in Madhya Pradesh con i santuari finemente decorati nel sito di Khajuraho, dai suggestivi rilievi ispirati dal tantrismo e le rappresentazioni erotiche del Kamasutra. Dal Gujarat nella regione nord occidentale al limitrofo territorio del Rajasthan oltre ai più antichi tra l’XI e il XIII secolo si diffuse l’architettura Māru-Gurjara nello stile Solanki con diversi consacrati al Jainismo come i cinque templi Dilwara più maestosi nel sacro sito del Mt.Abu, per la regione orientale si impose la sacra architettura nello stile Kalinga che con i monumentali e decorati templi dell’Orissa. In gran parte nella rmeridionale si diffuse l’altra monumentale architettura nello stile Dravidico dal medioevo fino al XVI secolo e più a sud con la migrazione dei Tamil nell’antica Ceylon dall’epoca sorsero il vari templi induisti dello Sri Lanka. Dai vari stili imeridionali nella grande architettura del Karnakata sorsero nei secoli numerosi templi e santuari, tra i più antichi lo stile Badami del Chalukya diffuso dalla metà del V secolo che ha la sua massima espressione nei trupestri di Badami e poco distante i monumentali nove templi di Pattadakal edificati dal VII secolo, dall’ XI oltre il monumentale stile Kalyani del Chalukya occidentale si estese per una vasta regione fino al meridionale Deccan e Karnataka e tra i vari i templi del Gadag.
Bihar
Nela regione nord orientale del Bihar con le popolazioni indoariane dal II millennio a.C. si impose la più antica cultura indiana ispirata dai primi testi Veda e con limitrofe settentrionali divenne la grande tradizione religiosa dell’Induismo fondamento dei vari regni e dinastie, dal VI secolo a.C. da qui si diffuse il Buddismo. Le città del Bihar ne conservano la memoria con i vari siti storici e religiosi, nel sud orientale distretto di Bhagalpur oltr ai vari templi si erge il colle sacro del Mandar con due venerati templi hindù e jainista. Ove Buddah ebbe l’illuminazione fu edificato il primo santuario a Bodh Gaya e vi sorsero altri templi buddisti, jainisti ed induisti, fiorito dal V secolo il centro con i suoi monasteri e l’università buddista che ha lasciato i suoi i resti nel vasto sito di Nalanda. Nello stesso periodo iniziò la storia dell’antica Pataliputra estesa nella città di Patna ove rimangono i vari templi e santuari dai più antichi ai più recenti, da dove diramano le vie per il territorio himalayano del Nepal e ad ovest seguendo in corso del Gange verso la santa città di Benares.
Gujarat
Lungo la costa nord occidentale, tra le storiche le città in Gujarat, si trovano numerosi templi consacrati a varie divinità negli antichi centri del Gujarat Bhavnagar e Palitana, scendendo la costa occidentale si allunga a sud per il Maharashtra nel suo millenario legame tra le culture indiane settentrionale e meridionale, nella metropoli di Mumbai, l’isola di Salsette dalla fine del II secolo a.C. ospita i santuari con un centinaio di templi rupestri che hanno lasciato gli imponenti resti nelle grotte di Kanheri. Così come nell’altra isola dal VI secolo a.C. sorsero gli altri templi i scavati nelle grotte di Elephanta. Tra gli altri centri per distretto sud occidentale di Solapur le città di Solapur e Kolhapur con i vari templi dai diversi stili nel territorio divenuto centro di pellegrinaggi induisti dal XII secolo, mentre la monumentale e decorata architettura rupestre si è espressa splendidamente nei siti di Ajanta ed Ellora consacrate al buddismo e con la nuova diffusione dell’induismo la rifioritura dell’arte Brahmanica espressa in parte dei templi nelle grotte di Ellora.
Rajasthan
Nel limitrofo territorio ad est per le storiche città del Rajasthan tra i vari templi e santuari nell’architettura nel medioevale stile Rajput tra i più antichi dell’inizio del IX secolo risale il tempio di Harshat Mata dello stesso periodo ha lasciato i suoi resti il tempio nel sito di Harshnath, consacrati a Vishnu alla fine del X secolo di due templi Shastra di Bahu a Nagda e a Jagat ad una manifestazione di Durga è consacrato il tempio di Ambika nel territorio ove sorge la storica città di Udaipur dai vari palazzi, santuari e templi. Legato alla mitologia Pushkar con i venerati santuari e i ghat per le abluzioni rituali, passando per i vari templi di Bikaner poco a sud si trova il sacro centro di Deshnoke ove i topi sono considerati reincarnazioni degli antenati, venerati nel tempio di Karni Mata per le cerimonie Mangla-Aarti. Oltre i vari templi di Chittorgarh nel suo territorio al X secolo risalgono i più antichi otto santuari di Baroli consacrati a Shiva dallo stile Māru-Gurjara e nel deserto del Thar rimangono i resti dei cinque templi medioevali nel sito di Kiradu. Tra i più suggestivi templi rajasthani si trovano nel sacro dito a Monte Abu ove consacrati all’jainismo tra l’XI e il XVI secolo sorsero i santuari Dilwara in parte scavati nella roccia in marmo bianco finemente scolpiti e decorati, oltre ai vari altri templi induisti dal monumentale e decorato stile locale.
Madhya Pradesh
Nella regione centro settentrionale, tra i vari centri e città del Madhya Pradesh nei secoli sono sorti santuari e templi, tra i più maestosi e suggestivi capolavori dell’arte antica indiana nel sito di Sanchi ove dal III secolo a.C. fino al medioevo sorsero i monumentali templi e stupa buddisti d dai raffinati stili, decorazioni, rilievi e statue dichiarati patrimonio culturale Unesco come altri siti nella regione. Altro mirabile capolavoro sono i i venti templi scavati nelle grotte di Udayagiri nel V secolo d.C. magnificamente decorate da rilievi e sculture con le varie divinità induiste e solo uno jainista, divenne grande centro di pellegrinaggi dalla storia narrata nelle iscrizioni in sanscrito, rappresentano le varie dottrine dell’Induismo. Uno dei più suggestivi siti induisti si trova nei maestosi templi di Khajuraho edificati dal X secolo con la dinastia Chandela nella raffinata arte Nagara locale con la diffusione della dottrina fondata sul Tantra per la soddisfazione piaceri materiali nel percorso verso il Nirvana, splendidamente rappresentata nelle fitte decorazioni e rilievi di ispirazione erotica.
Uttar Pradesh
Sull’antica via dell’India dal VI secolo a.C. si estese sul Gange Il fiorente regno di Kashi nell’Uttar Pradesh ove da un centro avvolto nella mitologia iniziò la storia di Kashi divenuta la più venerata città sacra all’Induismo di Varanasi, nel 528 a.C. vi giunse Siddhārtha che nella vicina Sarnath tenne il suo primo sermone da qui diffuse la tradizione del Buddismo. Ha percorso i secoli e le varie dinastie come grande centro di pellegrinaggi per i vari templi di Varanasi dalla monumentale e decorata architettura nei vari stili, venerati da secoli assieme ai Ghat sul Gange per i bagni rituali e le cremazioni nelle cerimonie funebri. Dalla mistica Varanasi lungo il corso dell’affluente Yamuna nel suo distretto l’antica città di Mathura fiorita dal IV secolo a.C. come grande centro culturale induista espresso nella grande e raffinata arte Mathura che ha ispirato altri stili indiani. Le vicende di Krishna sono ricordate nei templi di Vrindavan distesa sul sacro fiume Yamuna come uno dei più venerati centri nell’antica tradizione del Vaishnavismo. Per il distretto di Faizabad sulle sponde dell’altro sacro fiume Sarayu, ove per la mitologia induista nacque Rama, sorse l’antico centro di Sàketa che dal VII secolo a.C., divenne capitale del regno di Kosala, dagli antichi epici Ramayana e Mahabharata identificato con il centro esteso nella città di Ayodhya divenuta un grande centro di pellegrinaggi per i suoi i templi.
Chhattisgarh e Orissa
La storica regione centrale del Chhattisgarh è anch’essa depositaria della tradizione induista, oltre ad essere centro culturale nella regione la città di Bilaspur conserva siti storici e templi consacrati a varie divinità, ad ovest gli altri centri di pellegrinaggio con i vari templi del Chhattisgarh in parte nel monumentale e decorato stile Nagara. Nel limitrofo territorio dell’Orissa, l’antica tradizione induista ha lasciato tra i più affascinati santuari e templi dell’Orissa consacrati alle varie divinità in epoca medioevale nel monumentale e decorato stile Kalinga distinto dal settentrionale indo ariano e dal meridionale dravidico. Tra gli altri In parte concentrati nel vasto sito dichiarato patrimonio culturale Unesco come città dei templi Ekamra Kshetra, sorgono i diversi e venerati templi di Bhubaneswar, da secoli grande centro di pellegrinaggi I vari altri templi di Puri, in arenaria nel classico e decorato stile Kalinga, come uno dei quattro venerati Char Dham indiani dimora delle divinità e centro di pellegrinaggi, il vasto e spettacolare tempio Jagannath sorto nel X secolo su un precedente, non distante noto come Arka Kshetra il maestoso tempio del Sole a Konarak.
Telangana
A sud ovest del Chhattisgarh la regione Telangana conserva la sua antica storia e cultura induista con i monumentali e decorati santuari e templi nei vari centri, a sud si stende l’antica regione dell’Andhra come il più meridionale dei sedici primi stati indiani Mahajanapada, mentre si diffondeva la tradizione religiosa fondata sui sacri testi Veda vi sorgeva un antico centro induista e poi buddista che ha lasciato i resti nel sito di Srikakulam. Adagiata sulla costa settentrionale l’antica Vizag si è estesa nella città di Visakhapatnam che dalla storia e cultura conservata nei vari templi hindu e siti buddisti, attraversato dall’omonimo fiume prende none il distretto costiero di Godavari che conserva anch’esso la tradizione induista nei diversi santuari e templi, così come nella grande città di Guntur ove rimangono siti buddisti tra santuari, templi e centri di pellegrinaggio induisti. Attraverso l’ampio lago sul fiume Krishna ne prende nome il distretto di Krishna con i templi rupestri scavati dal IV al IX secolo di Mogalrajapuram e lungo il fiume il grande di Durga, nel monumentale e decorato stile dravidico, oltre i templi di Machilipatnam, sul litorale l’ Agastheeswara di Shiva e a Dattashram con i suoi più antichi templi consacrati a Vishnu. Nell’Andhra sud occidentale si stende la storica regione di Kurnool dai vari templi induisti, oltre gli altri vari siti nel distretto di Anantapur, i monumentali templi i in stile dravidico di Vinayaka si ergono a Chittor con la città santa di Srikalahasti, centro di pellegrinaggi dai diversi templi e il più grande Kalhasti, nei pressi si trovano le storiche città di Tirupati e Tirumala da dove si diffuse nella regione il culto di Vishnu con i vari templi e santuari.
Tamil Nadu
Per la regione meridionale costiera del Tamilakam si stende il Tamil Nadu con la sua capitale nella città di Madras ribattezzata Chennai, dal VII secolo si erge il monumentale Kapaleeshwarar di, dello steso periodo e stile dravidico il tempio Madhava finemente decorato come l’altro tempio di Adikesava. Al VI secolo risale la fondazione del Parthasarathy ampliato fino al XVI con i vari santuari scolpiti e gli interni decorati da rilievi e statue. Nel 1845 venne fondato il tempio Ettampadai e sul litorale gli altri più recenti templi di Vinayaka nel il più tradizionale stile Tamil come l’Ashtalakshmi. Nel territorio oltre a quelli più recenti di Madurai, dal V secolo a.C. al III d.C. sorsero i primi i grandi santuari nella grande arte e architettura del Tamil, tra gli altri poco a sud come grande centro di pellegrinaggi la città di Mahabalipuram con i suoi templi nel maestoso stile e decorazioni dichiarati patrimonio culturale Unesco. Intagliati nelle rocce e finemente decorati i cinque templi rupestri Pancha che hanno ispirato gli stili meridionali, verso nord i vari di Mahabalipuram scavati nella roccia dal VII secolo. Tra i più grandi e suggestivi rilievi la discesa del Gange splendidamente scolpito da scene mitologiche, su un colle il monolite di granito noto come la sfera di Krishna. Alla fine del VII secolo risale il tempio Yampuri di Durga dai raffinati intagli e rilievi e i resti dellì Olakkannesvara dell’VIII secolo. Oltre i vari rupestri tra i più antichi il tempio di Shore sulla spiaggia nello stile Pallava. Verso l’interno sorse Kanchipuram, a lungo capitale dell’impero Pallava conserva i monumentali templi i ell’antica Kanchi, dal III secolo divenne centro del Janismo nel Tamil e all’VIII secolo risale l’unico tempio rimasto di Trilokyanatha con tre santuari, Dichiarato patrimonio culturale Unesco nel sito si ergono i vari templi, tra essi il maestoso Ekambareswarar di Shiva che rappresenta la terra tra gli elementi come gli altri cinque templi di . A nord est il santuario consacrato a Vishnu il Nilathingal e a Krishna il vicino tempio di Thirupadgam nel medesimo stile, al X secolo risale il Kailasanathar, come l’altro tempio Sathyanatheswarar di tra i santuari dalle pareti scolpite e statue, continuando il Metraleeswar anch’esso di Shivaita. A Panchupettai il tempio Onakanthali e all’inizio dell’VIII secolo risale il Kailasanatha finemente decorato come l’Anekadhangavadham di Shiva. All’XI secolo Il grande tempio di Kamakshi consacrato alla Sakthi Sthalam, tra i più antichi l’Attiyuran fondato nel IX secolo e il Chitragupta, nel VII l’Ashtabujakaram di Vishnu, alla fine dell’VIII risale il tempio Tiruvekkaa anch’ esso per il culto del Vishnuismo, continuando il tempio Tiruththanka dai santuari decorati e scolpiti come il vicino Tiruvelukkai. Consacrato all’incarnazione di Vishnu Il Ulagalantha, tra gli altri di Visnhu il più antico tempio di Vaikunta dalle splendide decorazioni e Il Pavalavannam. A nord ovest verso l’interno il distretto di Thanjavur con il sacro fiume Kaveri ove sulle sponde sorge la città di Tanjore con i suoi venerati santuari come nella vicina Kumbakonam e Tiruchirappalli, continuando per Namakkal e Coimbatore.
Karnataka e Kerala
Lungo la costa che scende da Goa, si stende il vasto storico territorio del Karnataka anch’esso dalle antiche tradizioni induiste nei suoi centri e città tradotte nella monumentale e decorata architettura Karnakata espressa nei secoli con palazzi, templi, e santuari nei vari centri e città del Karnataka. Tra i vari templi e santuari a Badami quelli del monumentale complesso sacro Bhutanatha finemente scolpiti e decorati con l’orientale del VII secolo in stile dravidico e il settentrionale Mallikarjuna dell’XI secolo in Nagara, nella storica regione del Vijayanagara si trova il grande centro di pellegrinaggi Kudalasangama con i templi e il santuario per la dottrina induista del Lingayat. Come capitale dell’omonimo impero sorse la città di Vijayanagara, lasciando i resti di palazzi e templi edificati nel monumentale e decorato stile medioevale Vijayanagara che si sono aggiunti ai precedenti, tra gli altri della mitica città di Kishkindha fiorita nel IV secolo che ha lasciato i suoi resti nel sito di Anegundi con la fortezza e i templi rupestr verso il santuario del sacro lago Pampa. Poco distante ove sorgeva l’antica città si stende il vasto sito di Hampi dichiarato patrimonio storico e culturale Unesco per i suoi monumentali resti.A sud ovest costa si allunga la regione con i vari centri e città del Kerala con i numerosi templi in gran parte nello stile dravidico locale dalle pareti decorate da affreschi o rilievi. I più monumentali nella città di Thrissur dalla lunga storia, tra gli altri il grande tempio Vadakkumnathan di Shiva dai vari santuari decorati e gli affreschi che raccontano le storie dell’epico Mahabharata, dal simile stile il Thiruvamba di Krishna e gli altri due templi con i santuari Paramekkavu di Bagavathi e consacrato a Vishnu come sua santa dimora l’altro grande tempio di Guruvayur.
Oltre l’India
La diffusione induista seguì la valle del sacro Gange, ove sul suo corso sorse la venerata città santa di Benares a Varanasi dai templi e ghat sul fiume, come in gran parte delle regioni nel resto dell’India per i centri e città ove furono edificati santuari, templi e monasteri. Dal Madhya Pradesh seguendo la via dell’India a nord nel Rajasthan e Punjab, per le settentrionali regioni montuose nell’antico Nepal ove sorsero centri e templi nella valle di Kathmandu e verso le sorgenti del sacro Gange sulle vie dei pellegrini dell’Himalaya con i santuari dell’Uttarakhand e la venerata grotta di Amarnath. Per le rotte marittime sull’antica Via delle Spezie l’antica tradizione religiosa e la cultura indiana dal II secolo a.C. al XV secolo d.C si diffuse con Induismo del sud est asiatico nella vasta regione come la grande India dall’Indocina e la Malesia per l’Indonesia ove sorsero i vari regni ed imperi dinastici Hindu
“Quel principio che ha come qualità la coscienza è presente indifferentemente in tutti i corpi, sicché colui che mediti come il tutto sia essenziato di esso, diventa vincitore del mondo.”
Nepal
Sulle vie dell’Himalaya dall’India l’induismo si diffuse nell’antico Nepal ove si stende la storica valle di Kathmandu tra santuari, templi e monasteri, meta di secolari pellegrinaggi induisti e buddisti, nella città di Kathmandu, stesa con le varie dinastie, dalla la centrale Basantapur tra i venerati templi induisti, consacrato a Durga con la residenza della Kumari ove come una bambina dai ricchi abiti affaccia la dea vivente Kumari. Tra gli altri templi sulle sponde del sacro fiume Bagmati si celebrano le grandi cerimonie funebri hindu e parte dei centri sacri induisti diramano dai templi di Pashupatinath del XVII secolo nel classico stile di pagoda, poco ad est il più grande Guhyeshwari sacro anche ai buddisti. Nel vicino villaggio di Chobhar si trova il tempio Adinath di Lokeshwar non distante consacrato a Ganesh il santuario di Jal Binayak, proseguendo l’altro centro sacro con i templi di Chabahil e il buddista di Charumati. Oltre il grande stupa buddista di Boudhanath, ad ovest su un colle che domina la valle sorgono gli alltri templi buddisti di Swayambhunath che diramano dal grande stupa del V secolo. Per la valle di Kathmandu poco più a sud l’antica città di Kirtipur dall’XI secolo divenne un grande centro induista per i suoi templi con il centrale Bagh Bhairab di Shiva in stile classico nepalese a pagoda come l’ Uma di Maheshwar. Per la valle ad est la storica Bhaktapur dai diversi centri sacri e, tra gli altri consacrato alla dea Lakshmi il grande Nyatapola, a Dattatraya del XV secolo e il grande Dattatraya, oltre al santuario Suryavinayak di Ganesh, su un colle si erge il tempio di Changu di Narayan come il più antico consacrato a Vishnu nel IV secolo. A sud est nella valle il tempio Doleshwor consacrato a Shiva, nel territorio parte dei fedeli sono legati alla dottrina del Vaishnavismo che ha uno dei più venerati santuari nel tempio di Budhanilkantha.Tra la popolazione Newar con l’induismo si è diffuso un sincretismo nella forma del buddismo Newar dai templi sacri ad entrambe le religioni, uno dei centri è la storica nella città di Sankhu ove nel XVI secolo venne consacrato alla divinità Vajrayogini tantrica con i santuari attorno al tempio Bajrayogini sacro anche all’induismo.
Cambogia
Seguendo le rotte marittime di culture e commerci in vari territori dell’Indocina ove tra le altre sorse la grande civiltà hindu Khmer con il centro di Angkor in Cambogia con un centinaio di templi induisti e buddisti nel monumentale e decorato stile Khmer in parte ispirato all’indiano medievale. Otre il maestoso buddista di Bayon, nello stile di montagna sacra alla metà dell’XI secolo risale il Baphuon consacrato a Shiva, tra gli altri il tempio Mebon occidentale dell’XI secolo dal simile e raffinato stile del più maestoso Mebon orientale, su un colle anch’esso dallo stile di montagna sacra il tempio Bakheng del IX secolo consacrato al culto shivaita e nel medesimo stile il grande santuario del Pre Rup. Così come a rappresentare il mitologico monte Meru si erge il Ta_Keo, dallo stile a piramide anch’esso decorato con rilievi il tempio celestiale Phimeanaka. Il tradizionale stile Khmer è mantenuto nell’adiacente altra capitale Angkor Thom ove tra i vari santuari dalla prima metà del XII secolo si trova il Thommanon consacrato a Shiva e Vishnu e allo steso periodo risale il tempio Chau Say Tevoda, non distante dal simile stile in arenaria rossa al X secolo risale il Banteay Srei, oltre I resti dei due edifici religiosi Khleang, come sacro stagno del loto consacrato a Vishnu il tempio di Beng Mealea, lasciate le antiche capitali ad est si trova il complesso sacro del Prasat Bakhan dai santuari e templi consacrati a varie divinità e lungo il confine thailandese tra i monti Dângrêk il conteso Preah Vihear.
Thailanda
Oltre confine per l’Isan e il nord est thailandese, nella tradizionale architettura e stile Khmer si trovano diversi templi hindu e buddisti, come il più grande della regione orientale il tempio Sdok Kok Thom consacrato a Shiva nell’XI secolo, i vari templi e santuari nel vasto sito di Phanom Rung edificati dal X al XIII secolo per il culto shivaita a simbolo della dimora celeste nel monte Kailash finemente decorati e scolpiti. Alla fine del X secolo risalgono i resti del tempio khmer induista Prasat di Muang Tam consacrato a Shiva e Vishnu nello stile cambogiano di Angkor Thom, prende nome dall’indiana Ayodhya ove nacque il dio Rāma nella tradizione hindu l’antica capitale Ayutthaya ove rimangono santuari consacrati a divinità induiste ancora venerate anche dai thailandesi buddisti. La ridotta minoranza induista in , oltre gli storici siti di epoca Khmer e successici, ha il suo centro a Bangkok nel tempio Devasathan consacrato nel XVIII secolo dai tre santuari in stile Thai, tra gli altri più recenti Il Mariamman nel decorato stile Tamil e il santuario di Erawan.
Vietnam e Laos
In Vietnam lungo la regione costiera dal VII al XV secolo si estese il regno Chiêm Thành del Champa dalle tradizioni induiste edificando centri e numerosi templi nella decorata architettura ed arte Champa, dal X secolo ne fu la capitale Đồ Bàn lasciando i resti induisti bel sito di Vijaya, tra gli altri vari templi i resti dei più antichi consacrati al culto di Shiva nel sito di Mỹ Sơn, sulla costa meridionale vicino Nha Trang all’VIII secolo risale il tempio di Po Nagar consacrato alle femminili Bhagavati con il Santuario di Ganesh. La cultura induista Khmer si estese lungo il corso del fiume Mekong su parte del territorio sud occidentale del Laos per la regione del Champasak e sulle sponde vi sorsero i templi che hanno lasciato il loro resti nel sito di Vat Phou.
Malesia
Anche in Malesia sulle vie marittime dal II secolo d.C. e diffuso nei successivi, divenne dominante l’induismo in Malesia, ma della sua più antica storia ha lasciato pochi resti mentre con la migrazione dall’India meridionale dall’inizio del XIX secolo sorsero i numerosi templi Hindu In gran parte nello stile Tamil, tra i primi lo Sri Mahamariamman di Penang. Oltre ai vari nel medesimo stile per i vari territori nella capitale Kuala Lumpur tra gli altri si trova il più venerato e grande tempio Sri Mahamariamman di Kuala, poco distante a Selangor e meta di pellegrinaggi i santuari nelle grotte di Batu consacrati a varie divinità con il tempio Subramaniar Swamy nella grotta più grande e suggestiva d Batu consacrato a Karttikeya rappresentato nella grande statua di Murugan. A gennaio fedeli e pèllegrini animano i santuari con le spettacolari cerimonie per la grande festa del Thaipusam ove i più devoti salgono i gradini trafitti di grossi spillo che sorreggono piccoli altari kavadis nella mistica esaltazione sacrificando la sofferenza alle divinità.
Indonesia
Oltre l’Indocina L’Induismo per le rotte marittime sulle vie dell’lndonesia si diffuse ad est ove dal IV secolo fiorì la grande civiltà Giavanese idai secolari rapporti culturali e religiosi nel territorio da Giava a Bali, dal V secolo nella regione giavanese occidentale sorse il regno Taruma come primo indianizzato seguito dal Karajaan della Sonda induista dalla società fondata sulla propia cultura del Sunda, mentre per la costa nord orientale fioriva il regno del Kalingga che vide sorgere i suggestivi templi induisti nell’altopiano di Dieng nel VII secolo. A metà del successivo si impose la dinastia Sailendra, la stessa dinastia nella regione centrale fondò il regno di Medang fiorito tra l’VIII e l’XI secolo, mentre i mercanti indiani nella vicina Sumatra portarono la cultura induista e vi sorse il vasto regno Srivijaya anch’esso poi convertito al buddismo. Dall’XI secolo si impose il regno idi Kediri nella regione orientale, seguito poi dal Singhasari e dal XIII secolo il potente ed ultimo regno indo induista indonesiano di Majapahit fino alla diffusione islamica che alla fine del XVI secolo pose fine alla tradizione religiosa rimasta solo a Bali come isola degli Dei. Gran parte dei templi induisti in Indonesia so furono edificati nella tradizionale e decorato stile Candi con i più antichi induisti e poi buddisti, tra i primi Candi dal V al VII secolo nella regione occidentale giavanese, gli otto templi di Dieng, nella centrale i cinque templi rimasti nel sito di Gedong Songo tra l’VIII e il IX secolo, ad ovest del sacro monte nel vulcano Merapi sorsero numerosi templi nella pianura di Kedu, tra tutti emerge il sontuoso e finemente decorato Borobudur come il più vasto santuario buddista al mondo sacro anche all’induismo. Come un Mandala si pietra si erge su sei piattaforme quadrate sormontate da tre circolari, decorato da migliaia pannelli scolpiti e centinaia di statue. Oltre altri templi del Merapi sul fianco del monte dell’VIII secolo e due nei pressi di Yogyakarta, numerosi altri nella vasta pianura di Prambanan ove nel IX secolo sorsero i maestosi santuari induisti del Prambanan. Poco a sud allo stesso periodo risalgono gli induisti ed alcuni buddisti nel sito di Ratu Boko e vicino Yogyakarta dell’VIII secolo l’induista di Gebang per il territorio giavanese orientale i vari templi di Malang e tra gli altri con santuari e padiglioni nel sito di Penataran, oltre ai più antichi con la migrazione di indiani dal XIX secolo sono sorti molti templi induisti Kuil in parte nel tradizionale stile Tamil.
Bali
Come Isola degli Dei, quando il resto dell’Indonesia è stata islamizzata, è rimasto dominante l’induismo di Bali, fondato sulle forze del bene dharma e opposte a quelle del male, adharma, cercandone un armonico equilibrio per liberarsi dal Karma e l’ infinito ciclo della reincarnazione per raggiungere il Moksa. Per la cosmogonia la dimora delle divintà Suarga in cielo è il più alto livello, segue il mondo dell’umanità buwah ed ultimo l’infernale Bhur popolato da demoni e gli spiriti dei defunti puniti per i misfatti sulla terra. Il tempio i balinese Pura derivante dall’antico giavanese, è ispirato al tradizionale e decorato stile architettonico di Bali con ampi spazi e cortili, diversi padiglioni e circondato da mura con statue di guardiani contro gli spiriti maligni. All’aperto tra mura dai portali finemente decorati, all’interno diversi santuari, torri Meru e padiglioni bale nella disposizione ispirata al trimandala, all’esterno il jaba pisan rappresenta il Nista mandala con l’ingresso che collega il santuario al mondo dagli spazi per cerimonie e danze rituali, al centro il jaba tengah come Madya mandala della preghiera i padiglioni bale kulkul del tamburo, il bale gong per la sacra musica del Gamelan e il più grande per le riunioni di sacerdoti e fedeli, oltre alti minori. All’interno il più sacro santuario jero rappresenta l’Utama mandala più alto che ospita l’Acintya simbolo dell’ordine divino padmasana, il trono di Loto del supremo Agama Hindu Dharma e il più alto santuario con la torre del su vari piani e diversi padiglioni bale pawedan del canto vedico, delle offerte. bale pepelik, delle reliquie bale murda e altri. Tra i vari templi di Bali si trovano i sei grandi santuari Sad Kahyangan, sotto il sacro monte del vulcano Agung il grande e tra i più venerati tempio madre Pura di Besakih ispirato alla cosmologia del Trimandala, per i rilievi e risaie il centro di Ubud ospita vari templi, diversi nel sacro sito noto come la foreste delle scimmie di Ubud, poco a sud est nella grotta dell’Elefante al IX secolo risale il tempio rupestre e il santuario di Goa Gajah. A Tampakskring come tempio dell’acqua pura tirta il santuario di Empul del lX secolo sulla sorgente del fiume Pakerisan animata dai fedeli per i bagni rituali, nella valle dei sovrani balinesi ove scorrono le sacre acque amritha i dieci santuari del tempio funerario Gunung Kawi consacrato all’inizio del XI secolo, verso il monte Lempuyang ne prende nome il Pura Agung di Lempuyang. Tra gli altopiani centrali a Bedugul oltre i vicini villaggi si trova il suggestivo tempio Ulun_Danu consacrato alla dea dell’acqua Dewi Danu, noto come lo splendido tempio del lago Bratan, nei pressi dello storico villaggio di Gelgel verso la costa sud orientale al XII secolo risale il Dasar Buana. Tra i vari templi Pura del mare Segara sulla costa settentrionale di Singaraja alla fine del XV secolo risale il Pulaki, un’isoletta poco al largo di Serangan ospita il tempio di Sakenan consacrato nel X secolo, lungo, lungo la costa occidentale al XVI risale il Rambut Siwi. Su una scogliera rocciosa per il frequentato litorale di Kuta consacrato alla divinità Rudra si erge il più spettacolare pura segara nel tempio di Uluwatu fondato nel XI secolo e ampliato nel XVI, per la costa sud occidentale di Tabanan, su un’istmo roccioso nel mare l’ altrettanto spettacolare e suggestivo Tanah Lot meta di pellegrinaggi Nel variegato Universo balinese sociale e spirituale sono intimamente legate religione e società di Bali fondate sul proprio induismo che condizionano l’intera esistenza e il ciclo della Vita nelle tradizioni della popolazione e si traduce anche nelle varie suggestive cerimonie di Bali.
“Le religioni sono strade diverse che portano allo stesso punto. Che importa se facciamo strade diverse, finché raggiungiamo tutti la stessa meta?” (Ghandi)