Maldive
Poco a sud dell’ arcipelago delle Laccadive con i suoi magnifici ambienti, emerge ancor più vasto e suggestivo quello delle Maldive dagli splendidi atolli e le isole popolate da antiche comunità, in parte migrate dal Kerala provenienti dalla costa del Malabar, e il sud Kanyakumari del Tamil Nadu di stirpe Tamil come le quelle giunte dalla regione nord occidentale del vicino Sri Lanka.
Antiche Maldive
Nei suoi più antichi eventi, la storia delle Maldive si trova nella tradizione orale popolare che ne conserva i Miti , si narra che i primi antenati furono devastati da carestie e un potente sciamano fanḍita e dai corpi dei defunti fece sorgere palme da cocco salvando la popolazione, poi un marinaio maalimi divenne il mitico eroe Bodu Niyami Kalēfanu raggiungendo il sacro albero Dagaai ai limiti del mondo ove nuotavano i tonni per donarli agli antichi maldiviani e garantirne la stirpe. Oltre il mito le piantagioni e la pesca furono fondamento della più antica popolazione nei villaggi tra gli atolli dalle comunità matriarcali governate da regine o da sacerdoti Sawamias , depositari di culti solari ed astrali, tra essi il popolo Giraavaru aveva le più antiche comunità nell’ isola di Giraavaru che ne prende nome e dall’ atollo di Kaafu estese il suo dominio in quelli vicini. Dalla vicina Ceylon fu poi introdotto il buddismo nelle Maldive che divenne dominante, dall’ VIII secolo si diffuse in parte anche l’ Induismo poi declinato mentre il buddismo continuò ad essere la principale religione fino al XII secolo quando in parte dell’ arcipelago si estese il regno della dinastia Emuge.
Sultanato medioevale
L’arcipelago era incrociato da una delle rotte marittime sull’antica via delle Spezie nell’ Oceano Indiano frequentata da mercanti arabi, con essi giunse il predicatore musulmano Abu al-Barakat e l’ultimo sovrano buddista Dhovemi nel 1153 con la sua conversione favorì la diffusione islamica nelle Maldive, dall’ epoca divenuta la religione dominante, inaugurando la serie di sultani nelle Maldive con sei dinastie ereditarie fino al 1932 quando la carica divenne elettiva. Su quella rotta per la via delle Spezie nel XIV secolo vi giunse il grande viaggiatore e cronista arabo Ibn Battuta che descrisse per primo l’ arcipelago e il sultanato “….sono una delle meraviglie del mondo e sono in numero di circa duemila…”. Rimase incantato di quel paradiso governato dalla regina Khadijah e con la sua benevolenza e decise di stabilirsi a Male come magistrato Cadi, sposò la nipote del Vizir e poi altre tre nobili acquisendo grande prestigio e autorità. Racconta che gli fu difficile far osservare la legge coranica ai sudditi da poco convertiti e poco inclini nel rispettare le regole islamiche, lamentando la “facilità dei costumi locali” e la scarsa religiosità, cercò far praticare le funzioni ma senza esito, suscitando la gelosia di altri dignitari fu costretto ad andarsene nella vicina Ceylon.
Colonia europea
All’ inizio del controllo degli europei sulle vie delle Spezie per le rotte dell’ Oceano Indiano nel XVI secolo, i primi ad occupare l’arcipelago furono i portoghesi nel 1558 che ne divenne parte della colonia indiana amministrata da Goa cercando di imporre invano anche qui il Cristianesimo, ma nel 1573 con una rivolta popolare guidata da Al’uzam ne furono scacciati rifondando il sultanato fino a metà del secolo successivo quando divenne vassallo degli olandesi, che erano seguiti ai portoghesi nel dominio di Ceylon , ma lasciando il governo all’amministrazione musulmana. Dopo averne preso il territorio agli olandesi nel 1796 anche Ceylon divenne colonia britannica e le Maldive protettorato governato dal sultanato islamico fino all’ ultimo Majeed Didi, alla sua morte nel 1952 fu tenuto un referendum per un sistema presidenziale abolito l’ anno successivo mentre dal 1958 sorse la breve repubblica di Suvadive per cinque anni riunendo i tre atolli più meridionali.
Repubblica delle Maldive
Nel 1965 giunse l’ indipendenza dal governo britannico e con il terzo referendum del 1968 fu abolita la monarchia con la repubblica delle Maldive, continuando le precedenti relazioni politiche e commerciali con l’ India. Divenuta una repubblica presidenziale con il parlamento Majlis come organo legislativo, nella più recente storia delle Maldive Il primo mandato presidenziale nel 1968 fu affidato all’’ex primo ministro Nasir per un decennio dalla repressiva dittatura poi dimesso ed in esilio seguito dalla presidenza di Maumoon anch’ essa dal governo autoritario sostenuto dal Partito popolare maldiviano Drp. L’ imprenditore Abdullah Luthufi, sostenuto anche dal movimento terrorista Ltte noto come le Tigri Tamil dello Sri Lanka, tentò un colpo di stato nel 1988 sventato e represso anche con forze militari indiane nell’ operazione Cactus, sorsero poi altri movimenti iper la democrazia e dal 2003 vi furono diverse manifestazioni nelle Maldive contro il governo, guidate dal partito democratico maldiviano Mdp fondato nel 2003 dall’ attivista e politico in esilio Nasheed. Maumoon Abdul Gayoom fu costretto a graduali riforme che non le compromettevano la dittatura e poco dopo l’ arcipelago venne in parte devastato dal terremoto e lo Tsunami del 2004, ma continuò il regime. Come le prime tenute democraticamente le elezioni maldiviane del 2009 videro la vittoria del Partito Democratico ed eletto presidente uno dei suoi fondatori Nasheed dalla politica riformatrice, una transizione pacifica alla democrazia tra le altre riforme cercò di attuare una libertà culturale e religiosa sempre ostacolata dal regime islamico e l’ opposizione portò ad un anno di crisi polita nelle Maldive dal 2011 provocandone le dimissioni dopo un tentativo di colpo di stato e sostituito nella carica da Hassan nel 2012 seguito l’anno dopo dal breve mandato di Deen fino alle elezioni presidenziali maldiviane del 2013 .
Integralismo islamico
Il presidente Yameen ha riproposto un regime autocratico e repressivo accentuando ancor più lo scarso rispetto per i diritti umani nelle Maldive anche con l’ applicazione delle più oscurantiste leggi islamiche. Il conflitto con la Corte Suprema per agli arresti di oppositori e provocò la crisi politica del 2018 con lo stato di emergenza dichiarato da Yameen, ma lo stesso anno venne sconfitto nelle nuove elezioni Maldiviane con la vittoria del Partito Democratico e la carica di nuovo presidente assunta da Solih mutando in parte la politica interna e relazioni estere, ma non il morbo integralista. Anche la nuova Costituzione del 2008 riconfermò come religione di stato l’ Islam sunnita e solo ai fedeli è concessa la cittadinanza, ogni ordinamento si basa sulla tradizione musulmana, nelle Maldive la libertà religiosa non è prevista dalle norme costituzionali sulla religione sempre soggetta alle leggi islamiche con discriminazioni ed abusi divario genere. Un tempo godevano di più libertà, ma l’ applicazione della Sharia ha umiliato la condizione delle donne nelle Maldive prive di ogni diritto e soggette alle più retrive regole. Dal 2014 un’ ulteriore radicalizzazione del presidente Yameen negli atolli ispirata alle più rigorose regole della Sharia che tra le altre a chi non ne osserva le leggi più rilevanti prevede la pena la morte anche ai bambini e pesanti punizioni per quelle minime, ogni pratica omosessuale condannata e punita e su tali leggi si basano anche le violazioni dei diritti umani. Anche qui sono giunti sedicenti predicatori finanziati da Sauditi che dopo il disastroso tsunami del 2004 hanno trovato riscontro nella popolazione e nell’ ultimo decennio si è intensificato il fondamentalismo nelle Maldive radicato tra i più osservanti come un centro del Jihadismo locale e dal 2017 l’arcipelago è divenuto un serbatoio per Isis nelle criminali guerre sante esportate in Asia.
Popolo e cultura
L’ antico popolo dei Dhivehi di stirpe indoariana domina da secoli l’ arcipelago, legati da storia, tradizioni e i dialetti della lingua Divehi che dal XVIII secolo adotta il sistema di scrittura Thaana, diffusi nei villaggi nelle varie isole degli atolli e Minicoy la più meridionale delle Laccadive popolata dai Mahl di simile stirpe. Dalla più antica mitologia delle Maldive deriva la tradizione orale che ne racconta i miti e leggende popolari, rimaste anche quando dal XII secolo mercanti arabi introdussero l’ Islam divenuta religione di stato con l’ applicazione della sharia e il codice islamico nella società e vita quotidiana vietando qualsiasi altra forma di culto. Centro della comunità è la moschea Miski ove svolgere le funzioni religiose e da dove con il richiamo dell’ Adhān , si invita il fedeli alle cinque preghiere Ṣalāt obbligatorie come il rispetto del digiuno e le limitate attività nel sacro mese del Ramadan , oltre le numerose nella capitale Male ogni isola abitata ha le sue moschee tradizionali in pietra corallina Imbiancata. I turisti alloggiato nei chiusi resort poco sanno che con la più rigida applicazione della Sharia promossa dal presidente Yaamen, oltre a limitare la libertà della popolazione, con l’ incremento del turismo sono migrati lavoratori indiani e bengalesi con alcuni soggetti a tratta di esseri umani nelle Maldive per lavoro forzato. Nonostante le restrizioni la popolazione rimane in parte legata alla tradizionale cultura maldiviana, tra le varie forme si rappresentazioni e musica popolare nelle Maldive le più antiche risalgono ai tradizionali canti religiosi nelle cerimonie Maulūdu e gli epici Fathigand, dal medioevo rimane la musica e danze popolari del Boduberu diffuso da mercanti arabi venuti dalle coste orientali africane, oltre le forme musicali come la Thaara e i canti Gaa, le diverse danze Neshun accompagnano le manifestazioni popolari tra le più diffuse le danze maschili Langiri e Kadhaamaali, le femminili Bolimalaafath, Maafathi e Bandiya in alcune manifestazioni sono praticate le arti marziali hevikamuge e la lotta tradizionale gulhamathi hifun.
Ambiente
A sud ovest del Kerala dalla costa Malabar con poco a nord le isole Laccadive indiane, si stende Il territorio insulare delle Maldive con il suo vasto arcipelago di ventisei grandi Atolli che splendono sulla barriera corallina e lagune divisi dai vari canali kandu ove di varie dimensione e al livello del mare mergono quasi milleduecento isole Maldive con solo centottantasette 187 abitate e governate dalle varie divisioni amministrative che comprendono città nelle dieci maggiori, villaggi di pescatori e agricoltori nelle altre ognuna con un consiglio locale katheeb. Dal clima monsonico tropicale con precipitazioni estive portate dal monsone di sud ovest, emergono magnificamente dal mare delle Laccadive prive di rilievi e piatte, alcune e allungate e altre rotonde dalle candide spiagge spesso ornate di palme che affacciano sulla splendida barriera corallina. A volte le più piccole possono scomparire con l’ erosione, così come ne emergono di nuove da banchi di sabbia o roccia corallina, a rischio per i mutamenti climatici e gli interventi umani che possono modificare il corso delle correnti ed aumentare l’ erosione. L’ economia delle Maldive era storicamente fondata sulla pesca e i commercio tra gli atolli, con la sua più recente storia gli strati popolari sono rimasti in condizioni precarie, altri hanno prosperato con l’ estensione della pesca su base industriale, ben preso divenuta secondaria con il grande incremento del turismo nelle Maldive iniziato nel 1972 con l’ apertura nell’ atollo di Male del primo spartano resort Cabana divenuto poi il ben più accogliente Kurumba, seguito dal Bandos Resort e negli anni seguenti ne sono sorti oltre un centinaio con i vari resort e villaggi delle Maldive nei diversi atolli attirando sempre più turisti, in parte poi alloggiati anche in pensioni locali, oltre che per vacanze nelle splendide spiagge una parte attratti per le immersioni con barche, attrezzature ed istruttori.
Barriera corallina
Le isole dell’arcipelago ospitano una variegata avifauna con circa duecento specie di uccelli , alcune arboricole ed in gran parte migratori tra acquatici e marini, paradiso per ogni genere di immersioni nel suggestivo ambiente con l’ intensa vita animato dalla ricca fauna marina tra le lagune e le barriere coralline dei reef maldiviani. Sulle spiagge ove nidificano e tra le acque cristalline varie tartarughe marine come la Verde indopacifica, la più grande ed unica del suo genere tartaruga Liuto , di minori dimensioni la diffusa tropicale della specie Olivacea e la più rara tartaruga indopacifica del genere Imbricata . La variegata fauna marina, in parte simile a quella delle vicine Laccadive , è ancor più ricca e numerosa con oltre duemila varie specie, tra gli atolli e i canali kandu che li separano numerose specie di pesci Pelagici nelle varie dimensioni in profondità, più in alto le magnifiche mante giganti nuotano dalle larghe pinne spiegate come ali simili alle più piccole razze maculate vicine alle lagune, mentre emergono e delfini indopacifici del genere Tursiope che accompagnano le imbarcazioni. Gli squali bianco, tigre, toro ed altre specie in mare aperto, mentre lo squalo grigio negli atolli e la barriera, meno aggressivo come lo squalo pinna nera di minori dimensioni e nelle grotte lo squalo pinna bianca. Tra gli altri predatori in branchi i grandi barracuda poco al largo, lungo la barriera cernie giganti dell’ indopacifico e varie specie oceaniche di dentici , mentre la scogliera corallina è animata dalle centinaia specie multicolori di pesci del Reef con i cromatismi dei coralli che prendono vita da colonie di anthozoi , polipi e altri invertebrati marini come anemoni, di vario tipo e dimensioni, le diverse spugne marine Porifera riflettono i colori nelle acque cristalline tra le meduse tropicali. DIverse specie di molluschi Bivalvia , mitili ,ostriche e le più grandi del genere tridacna gigante animano la barriera e assieme a vari crostacei granchi, aragoste, gamberi e colonie di ippocampo. Le numerose specie tropicali del genere Osteitti dalle pinne raggiate , i diffusi pesci pagliaccio e anemone della famiglia Amfiprioni multicolori come le specie di castagnole della Pomacentride, pesci angelo, blu, dorato, giallo e regina di quella Pomacantide anch’ essi dai variegati colori simili alle varie di pesci pappagallo e di minori dimensioni noti come pesci farfalla, bandiera e corallo. Tra i fondali e le rocce coralline murene stellate del genere nebulosa , lungo la barriera che si eleva dai fondali i pesci balestra della famiglia Balistidae, i pesci dardo e diverse specie di ghiozzo del genere Gobiide tropicale, pesci chirurgo, unicorno e codolo del genere Acanturide di piccole dimensioni e colori brillanti come i pesci cardinale . Tra la barriera e le lagune specie di triglie tropicali , per i fondali alcune di minori dimensioni come i pesci lucertola assieme alle varie dei piccoli e multicolori Dragonetti, diffuse alcune specie della numerosa famiglie di Scorfani come quella orientale del pesce leone e i definiti pesci rospo per l’ aspetto della famiglia Batrachoidide simili ai più grandi della variegata specie di pesci rana predatori sui fondali sabbiosi. Si trovano anche alcune specie di pesci velenosi, tra tutti il più letale pesce pietra, oltre quelli noti come leone, luna, diavolo e scorpione del genere Pterois con i raggi delle pinne dalla puntura tossica, come le spine del il pesce astronomo nascosto nella sabbia delle lagune, ma tra tutti gli atolli con un centinaio di barriere coralline nel vasto adi Baa si trova la più grande e varia concentrazione di fauna marina dichiarato riserva Biosfera Unesco.
Malè
Il vasto atollo di Malè si stende tra quelli separati settentrionale e meridionale, con solo dodici storicamente abitate e in parte delle numerose mai popolate negli ultimi decenni sono sorti Resort e villaggi turistici, ingresso al’ atollo e l’ intero arcipelago è isola di Hulhulè con l’ aeroporto internazionale di Velana ampliato negli ultimo decenni, da dove per il lungo ponte Sinamal o in traghetto si raggiunge la vicina capitale nella più popolata città di Malè. Nota come e la reale per essere governata fin dall’ epoca medioevale dai Sultani maldiviani, quando nel 1343 vi giunse Il grande viaggiatore arabo Ibn Battuta la descrisse come fiorente città di commerci con palazzi e moschee distesa sulla sua laguna, un porto interno per le piccole imbarcazioni Dhoni ed uno esterno per le navi più grandi. Venne poi fortificata XVII secolo con i bastioni buruzu e le fortezze koshi governata dal palazzo reale Gan’duvaru, poi demoliti alla fine del XX secolo per edificare altri quartieri. Dall’ epoca Malé si è estesa come la si trova ed oltre ad altri edifici della sua storia conserva la grande moschea Hukuru Misky sorta a metà del XVIII secolo con il suo minareto Munnaaru in stile indo islamico all’ interno le pareti decorate da sculture e intarsi di corallo, dichiarata patrimonio culturale Unesco, adiacente alla moschea il cimitero islamico con i sepolcri di alcuni sultani e del venerato Abu Al Barakat. Poco distante nel vecchio quartiere centrale di Henveiru all’ inizio del XX secolo in stile tradizionale e coloniale risale il palazzo Muliaage, poi divenuto residenza presidenziale, dal simile stile l’ edificio che ospita il museo nazionale delle Maldive nel vicino parco del Sultano. Dall’animata capitale Malè poco a nord ovest, creata con la sabbia dei fondali, è stata ed aperta nel 2004 Hulhumalè come isola residenziale dagli alti edifici che affacciano sul lungomare che si allunga per la frequentata spiaggia di Bikini , non distante anch’ essa dalle candide spiagge sulla barriera l’ isola di Villingili ove sono sorti diversi alberghi e pensioni. Come capitale del paese la città di Malè ne è l’ ingresso per ogni viaggio ed itinerario tra i grandi Atolli che si stendono tra suggestive barriere coralline e lagune separati tra loro dai canali Kandu per il vasto arcipelago con quasi milleduecento isole Maldive. Oltre le trentadue aree protette, dappertutto si trovano le candide spiagge bordate da palme che affacciano sui suggestivi Reef della barriera corallina con la ricca e variegata fauna- marina dai coralli, molluschi, crostacei, polpi, di varie specie, le moltissime di pesci multicolori dì ogni dimensione e tartarughe, paradiso per i sub più esperti tra le isole e nelle lagune ogni tipo di immersioni e da quando il vasto l’arcipelago delle Maldive è stato aperto al turismo tra le isole prima disabitate si sono diffusi Resort e villaggi turistici o le più economiche guest house per goderne gli splendidi ambienti e per itinerari tra gli atolli più affascinanti.
Haa Alif
Verso lo Sri Lanka il più nord orientale atollo Thiladhunmathi è meglio noto come Haa Alif, delle quarantadue isole quattordici sono abitate con la capitale a Dhidhdhoo all’ estremità occidentale, per il vicino atollo Ihavandhippolhu l’ sola Berinmadhoo dalle spiagge sulla barriera corallina sono stati aperti recentemente alcuni resort, isola Filladhoo è la meno popolata con pochi abitanti nei villaggi. Tra le altre abitate più a nord Thuraakunu e scendendo popolata nei villaggi locali l’isola di Uligan con il porto naturale come la più frequentata Utheemu, per i maldiviani venerato luogo di nascita del sultano Thakurufaanu che si oppose al dominio portoghese nel XVI secolo conservandone il memoriale e il palazzo reale Ganduvaru, l’antico cimitero islamico e la piccola moschea Kandhuvalu. Alcuni villaggi agricoli nella Kelaa distesa tra le sue spiagge ove rimangono i resti della base militare britannica, non distante Baarah dalla lussureggiante vegetazione e le mangrovie affacciate sul litorale, nel vicino atollo Haa Dhaalu sedici isole sono abitate con il capoluogo nella più popolata Kulhudhuffushi anch’essa dalle distese di mangrovie kulhi sulle spiagge collegata con il picolo aereoporto, non distante Nolhivaranfaru con il villaggio della piccola comunità agricole. Verso l’Haa Alif più settentrionale si trovano le cinque isole del piccolo atollo di Rasdhoo con le Madivaru e Finolhu disabitate, il capoluogo Rasdhoo frequentata per la sua spiaggia di Bikini ove sono sorti tre resort , mentre ne ospita diversi a nord est l’ isola di Veligandu dalle magnifiche spiagge sula laguna come la più meridionale Kuramathi.
Lhaviyani
Il grande atollo Kaafu è diviso a sua volta nei due atolli di Male Nord separato da un vasto canale a quello Sud, raggiungibile in idrovolante dalla capitale a nord del Male settentrionale l atollo di lhaviyani si stende tra le lagune e barriere coralline ove affacciano una sessantina delle splendide isole lhaviyani con solo cinque abitate e in alcune accolti da resort e pensioni con la più popolata Kanuhura frequentata per la grande spiaggia sulla laguna. In barca si possono raggiungere le altre come la deserta circondata Jehunuhura dal suggestivo ambiente e oltre i paradisi per ogni tipo di Immersioni nell’ atollo di lhaviyani. tra i più ricchi di fauna marina per la barriera che si innalza con le pareti coralline e grotte tra i canali kundu di Felivaru e Fushifaru, i reef di Fehigili, Guraidhoo e Kuder oltre la zona protetta di Fushifaru thila
Male nord
il capoluogo dell’atollo settentrionale si trova nell’ isola di Thulusdhoo dalle splendide e candide spiagge circondate dalle barriere coralline simile alle altre , delle numerose storicamente sono popolate nove isole , completamente disabitate ne sono rimate altre ventisei isole, in una cinquantina che lo erano sono stati aperti Resort e villaggi turistici negli ultimi decenni. Le più vicine a Malè Gaamaadho, un tempo separata e poi unita alla limitrofa Himmafushi dalle candide spiagge affacciate sulla laguna tra le prime ad essere frequentate nota come Maafushi ed uno dei primi resort sorse negli anni settanta sulla spiaggia di Baros nel suggestivo ambiente dell’ isola. Oltre ad altre nei dintorni si trovano resort sulla spiaggia dell’ isola Bandos a pochi minuti in barca da Malè così come le altrettanto splendide vicine di Vihamanaafushi, anch’ essa non distante dalla capitale isola di Gulhi a sud ovest dal simile ambiente. Da qui si può raggiungere la piccola isola Huraa a nord di Malè con resort sulla spiaggia di Kuda di Huraa sulla barriera con le suggestive grotte sottomarine, la più piccola ed incantevole isola lankanfushi con bungalow che ricordano lo stile tradizional maldiviano su palafitte nella laguna simili a quelli della vicina Ihuru. Tra le altre varie è nota come isola dall’ acqua dolce Meeru per la sua splendida laguna rimasta disabitata fino all’ apertura del primo resort nel 1978, nel suo piccolo atollo Gaafaru, dalla laguna circondata dalla barriera sorge isola dei pescatori Gaafaru nota per i relitti nei fondali naufragati nel canale sulla rotta per l’ isola Kaashidhoo che della sua storia conserva resti di un monastero buddista del VII secolo nel sito di Tharaagandhu. Huvafen Fushi è nota come l’isola dei sogni con il suo resort sulla spiaggia di Fushi, anch’ essa dalle palme e la ricca vegetazione la piccola sola Vabbinfaru circondata dalla laguna ove affaccia la sua candida spiaggia Vabbinfaru con bungalow per i visitatori da dove esplorare la barriera o imbarcarsi con i pescatori locali.
Male sud
Del Kaafu è parte l’ atollo di Male sud lungo una trentina di chilometri e largo venti al centro dell’ arcipelago anch’ esso non distante dalla capitale Malè, separato dal nord con il canale di Vado kandu, ottanta isole con solo dodici storicamente abitate, diciasette ospitano resort e villaggi turistici da dove raggiungere i più suggestivi punti di immersione nella’ atollo Male sud. Dalla capitale in barca si giunge nella più vicina Vaadhoo, tra le più suggestive nota come l’ isola dal mare di Stelle ove la notte sulla laguna si riflettono come onde luminose in una magica atmosfera creata dal plancton luminescente di intenso azzurro, tra le più frequentate per le splendide spiagge di Vaadhoo sulla barriera ove affacciano i resort. Nell’isola di Bandos si trova il primo resort dell’ arcipelago aperto nel 1972 inizialmente spartano poi ampliato e ristrutturato sulla più suggestiva spiaggia di Bandos, altri i villaggi turistici sono sorti sulle spiagge di Velassaru sulla barriera come non distante quelle Emboodhu di Finolhu nell’ isola che emerge dalla sua vasta laguna e poco oltre dalla lussureggiante e vegetazione popolata da uccelli circondata da quelle di Vihamanaafushi, mentre nella loro isola bordate da palme che si allungano sulla laguna le altrettanto suggestive spiagge di Dhigu, separate tra loro dai canali Kandu. Raggiungibile i barca o idrovolante Biyadhoo è una delle tante isole private ove sorgono resort dalla fitta vegetazione e piantagioni circondata da spiagge sul mare corallino che rendono l’ isola di Biyadhoo tra le più affascinanti non distanti da Malè. Poco a sud si trova l’ isola tra la vegetazione popolata da uccelli che affaccia sulla sua spiaggia Fihalhohi , tra le varie l’ isoletta con la sua spiaggia di Cocoa che si stende sulla laguna corallina come quella di kandolhu nell’ altra piccola isola dalla lussureggiante flora.
Ari
L’ atollo di Ari occidentale è diviso tra quelli nord e sud, noto come Alif di Dhaal Il meridionale e il settentrionale Alif Alif , a nord est tra la fitta vegetazione emerge la piccola isola di Rasdhoo sulla laguna ove è distesa la candida spiaggia di Bikini, più a nord si trova la piccola isola di Thoddoo con il suo villaggio tradizionale lontana dai resort e poco frequentata e della sua storia conserva alcuni resti buddisti nel sito Mudu dell’ isola Maalhos. Al margine orientale dell’ atollo l’ isola di Feridhoo anch’ essa dalla vegetazione affacciata sulle spiagge è popolata da discendenti di schiavi africani portati dal sultano delle Maldive. Nel più piccolo atollo settentrionale di Rasdhoo l’ isola di Veligandu prende nome dallo spettacolare banco si sabbia nella laguna ove si allungano le splendide spiagge di Veligandu con il suo resort per la suggestiva barriera animata dalla ricca fauna marina e tartarughe. Tra le altre isole abitate dell’ Alif Alif si trova Mathiveri con un decina di pensioni per i visitatori, al centro dell’atollo l’ isola di Bodufolhudhoo con il suo villaggi di pescatori anch’ essa divenuta meta turistica come Himandhoo, ma tra tutte la più frequentata per il suo magnifico ambiente al margine settentrionale dell’ atollo l’ isola di Ukulhas dalla lussuregiante vegetazione popolata da uccelli e le palme che bordano le candide spiagge sulla barriera tra le più vaste e suggestive dell’ arcipelago. Dall’ Ari settentrionale oltre il canale Vaadhoo Kand si stende l’Alif Dhaal come Ari meridionale anch’ esso dalle barriere coralline e i fondali tra i più frequentati delle dieci isole abitate con capoluogo nella cittadina dell’ isola Mahibadhoo in diciassette disabitate negli ultimi anni sono stati costruiti villaggi turistici e Resort da dove raggiungere i più suggestivi punti per le immersioni nell’ Ari. sud Tra le varie l’ isola Huvahendhoo ove si stende la spiaggia di Lily come le altre sulla dalla laguna cristallina, lontana dalle altre la piccola Mirihi circondato da una delle più suggestive barriere e dell’ ove affaccia la spiaggia di Mirihi , simile all’ altra piccola ed incantevole Dhigurah con un villaggio di pescatori e alcune pensioni, dalle candide spiagge i affacciate sulla laguna ricca di fauna marina, più a sud l’ altra isola Nalaguraidhoo coperta da una ricca vegetazione tropicale popolata da uccelli circondata dalle incantevoli spiagge del Sun island, come le altre sui coralli.
Baa
Il centro occidentale atollo di Baa si stende poco a nord dal canale Kashidhoo , che divide le Maldive settentrionali dalle meridionali con uno dei più vasti insiemi di barriere coralline dell’Oceano Indiano ove la fauna marina di Baa è la più ricca delle variegate specie. dichiarata patrimonio naturale Unesco con la riserva biosfera del Baa. L’ atollo si allunga per un quarantina di chilometri e largo trenta con la più popolata Thulhaadhoo delle dieci isole abitate. In altre un tempo disabitate sono sorti villaggi turistici e resort nelle spiagge affacciate sulle barriere coralline per ogni tipo di immersioni nel Baa. Tra le altre a nord est la più frequentata per il suo ambiente Landaa Giraavaru ove si trova uno dei più lussuosi resort dell’ arcipelago, separato dal canale Kudarikilu Kandu nel limitrofo piccolo atollo che ne prende nome si trova l’isola di Goidhoo dai magnifici fondali tra le meno frequentate, così come più a nord Kudarikilu, verso il margine orientale la piccola laguna dell’ l’isola Maalhoss, ad ovest Naamuli Faru a sud l’altra piccola Innafushi. Da Goidhoo la non distante Fulhadhoo ove è considerata tra le più suggestive la sua spiaggia Fulhadhu , un tempo disabitate si è accolti nei pochi resort anche nell’ isola di Fehendhoo e a nord est in quella di Fonimagoodho con il villaggio sulla spiaggia di Reethi .
Addu
Il più meridionale atollo di Addu un tempo noto come Seenu è l’unico maldiviano a sud dell’ equatore, l’ isola di Gan fu tra le prime popolate e della sua storia conserva resti buddisti, poi rimasta disabitata e recentemente collegata con l’ aeroporto i di Gan , dall’atollo prende nome il capoluogo come la seconda più popolata maldiviana città di Addu che fu a lungo base della marina britannica estesa nel distretto di Hithadhoo sull’ omonima isola limitrofa all’estremità occidentale. Più a nord Maradhoo-Feydhoo sorta dal villaggio si Feydhooburi e vicino la più antica isola popolata di Meedhoo . Nella sua isola e le limitrofe , dalla città di Addu oltre i suoi luoghi storici si raggiungono alcuni villaggi tradizionali, lagune popolate da uccelli e splendide spiagge sul mare cristallino anche qui animato dalla fauna marina tra i coralli ove si trovano alcuni resort e pensioni che accolgono i visitatori, da dove raggiungere le lagune di Eydhigali Kilhi e l’area protetta di Koattey, sull’isola di Hithadhoo nel parco naturale di Addu, oltre a queste storicamente popolate, una ventina di isole sono disabitate e dal primo a Villingili in alcune sono stati aperti resort e villaggi turistici. Attraverso il canale Mulah Kandu si può raggiungere il vicino atollo di Gnaviyani che ripropone il suggestivo ambiente maldiviano e più oltre la lunga barriera corallina sommersa di Rashikedefaro , la laguna dell’ isola Fuvahmulah dalla lunga storia che ha lasciato resti di stupa buddisti nel sito di Havitta, dalle coste sul mare verso la barriera con villaggi di pescatori, poco a nordovest l’ isola Dhadimagu dalla lussuregiante vegetazione popolata da uccelli all’interno con al centro splende il lago Kilhi e il litorale anch’ esso con comunità di pescatori ove si allunga la spiaggia di Thoondu.