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Messico Tarahumara

Sierra Madre

Le origini degli indios Tarahumara che popolano la Sierra Madre Occidentale nel nord del Messico sono ancora controverse,a differenza degli altri gruppi diffusi tra questa regione e il sud ovest degli Stati Uniti,i ritrovamenti archeologici sono molto scarsi e limitati a poche tombe e frammenti di vasellame dall’incerta datazione precolombiana.Le poche relazioni dei primi missionari spagnoli che entrarono in contatto con gli indigeni della Sierra Madre nel XVII secolo,fanno pensare che i Tarahumara fossero stati assimilati a quel complesso politico e militare che si era sviluppato nel Messico settentrionale in epoca precolombiana e sul quale si fondò poi anche la grande organizzazione statale degli Atzechi.Esso si fondava su un’articolata forma di solidarietà tribale che integrava le varie popolazioni in un’organizzazione militare la cui espansione fu limitata dallo sviluppo della Civiltà Pueblos,che dominò un vasto teeritorio dall’Arizona e Nuovo Messico fino agli stati messicani di Sonora e Chiuhuaua.Le numerose guerre intraprese dagli Atzechi contro quel complesso tribale,dal quale si staccarono per fondare la loro formidabile organizzazione statale,spinsero alcuni gruppi come i Tarahumara nelle inaccesibili regioni montuose del nord,dove sono rimasti a lungo isolati conservando gran parte dei costumi e tradizioni originali. Alcuni sono simili a quelli dei loro antichi “parenti”Hopi e Navajo,diretti discendenti della Cultura Pueblos,dei vicini Papago e Huicholes,con i quali i contatti e scambi si sono protratti per secoli, della tribù guerriera Apache la loro tradizione orale ricorda spesso gli scontri e le incursioni che li spinsero ancora più nelle zone meno ospitali della sierra,ogni altra popolazione per i Tarahumara è solo “gente straniera”fuori dalla tradizione e dal loro mondo rimasto isolato per secoli.L’antico spirito guerriero si è perso con la penetrazione dei bianchi ai quali hanno reagito in modo diverso dalle altre popolazioni indigene tra Stati Uniti e Messico,che ne hanno subito uno spaventoso genocidio,mai opposto resistenza armata ai primi coloni,per altro non interessati ai loro inospitali territori,ma hanno sempre tenuto contatti molto sporadici e distaccati rinchiudendosi completamente nella loro cultura tradizionale della quale sono riusciti a non farsi espropiare come altrove.

La Tradizione

Tra le popolazioni indigene tra gli Stati Uniti meridionali e Messico Settentrionale nonostante la cristianizzazione riti e cerimonie religiose continuano ad essere quelli degli antenati, anche se si rivolgono a Cristo,la Madonna e i Santi. Lo sciamano con la sua magia e le antiche arti divinatorie continua ad avere il suo ruolo preminente nella società indigena,nonostante lo sforzo dei missionari che cercano di imporre invano l’autorità della chiesa e sostituire le pratiche tradizionali dei curanderos con la medicina,ma gli indios della sierra si rivolgono solo ai depositari della tradizione e delle pratiche esoteriche per comunicare con le entità sovrannaturali,assimilando ad esse le sacre figure del cristianesimo.Le antiche divinità Ono Rugame “Nostro Gran Padre e Iye Rugame “Nostra Gran Madre”,identificate nel Sole e nella Luna che si manifestano spesso contemporaneamente nella luce dell’alba ,si sono trasformate nel Dio cristiano Kéne Ono Diose “Mio Padre Dio” e la Madonna Kéne Iyé Diose “Mia Madre Dio”,anche la creazione come opera divina è un concetto assimilato dal cristianesimo,ma inserito nell’epoca mitica nella quale la terra non era solidificata e abitata solo da sei uomini creati da Kéne Ono Diose mescolando cenere con argillaPerseguitati dal sole bruciante,essi ricorsero alla danza sacra Dutuburi davanti tre croci per allontanarlo dalla terra e dopo tre giorni essa si solidificò,reso abitabile il mondo,i sei antenati chiesero a Kéne Ono Diose delle mogli ed egli le creò dalle loro costole,ma uomini e donne non conoscevano il modo per accoppiarsi e moltiplicarsi,perchè erano immortali e non ne avevano bisogno,potevano vivere per l’eternità nella pace e il benessere. Dalle profondità dei malvagi mondi sotterranei,sconosciuto agli antenati,il demonio li indusse a mangiare un frutto proibito e per punizione persero l’immortalità ,così dovettero apprendere l’accoppiamento per perpetuare il genere umano, all’inizio regnava l’anarchia, la violenza e i sacrifici di bambini erano ricorrenti, allora Kéne ono Diose intervenne commosso dalla disperazione dei sacrificati e inviò sulla terra San José Su Cristo.Aiutato da Benito Juarez, il patriota fondatore del Messico nel secolo scorso,riuscì a redimere il mondo e a stabilire l’ordine e la pace,mal’umanità soffriva ancora per la nudità,allora Dio regalò loro delle pecore per ricavarne la lana e farne dei vestiti e da quel momento cominciò a crare altri animali affinchè aiutassero gli antenati nel lavoro dei campi e per cibarsene,con la regola che potevano essere macellati solo durante cerimonie di ringraziamento alla divinità.Il mito della creazione riesce ad integrare le elementari credenze cristiane senza trasformare la tradizionale ritualità,facendo incontrare la mitologia biblica popolare a quella originale tribale ed è uno degli esempi evidenti della grande capacità assimilatrice delle antiche culture amerinde,tra le quali quella Tarahumara è tra le più particolari.La loro tradizione più recente ha concepito il Baisà Wamì wamo dewegatici o “i tre piani del Cielo e il Paradiso che sta sopra”,ognuno dei piani del cielo è un mondo mortale dove l’uomo conduce un’esistenza normale e vi muore prima di passare a quello superiore,l’ultimo è dove risiede Kéne Ono Diose,suprema meta dell’anima alla quale ascende portando con sé tutti gli animali sacrificati in vita,vi sono poi anche tre mondi sotterranei riservati ai malvagi che vi vengono bruciati dalle fiamme.

L'”anima”è Iwigala,identificata con l’alito che ha sede nel cuore,quando essa l’abbandona l’uomo muore e pertanto anche tutte le altre creature che respirano hanno un’anima,ma di tipo diverso,tra le piante solo il bakanawa e il peyote la possiedono,perchè esse respirano,parlano e hanno tutte le manifestazioni proprie dell’Iwigala che,quando abbandona il corpo con la morte,si trasferisce nel Baisà Wamì wamo dewegatici per il suo cammino celeste.Durante la vita essa percepisce le cose al contrario del corpo e ha freddo quando è caldo o viceversa,quando il corpo è stanco occorre respirare profondamente per non farla staccare,cosa che avviene regolarmente durante il sonno e può essere catturata dai misteriosi “abitanti dell’acqua”dai quali solo lo sciamano può recuperarla,così come quando l’Iwigala dei bambini viene divorata dai serpenti facendoli ammalare. Ogni malattia viene affrontata dallo sciamano curandero soffiando nel corpo infermo per rafforzarne l’anima e aiutarla a resistere,a sua volta egli deve rafforzare la propria Iwigala bevendo l’alcolico di mais fermentato Tesguino per recuperare la grande energia profusa nella cura.Durante i sogni l’anima agisce autonomamente dal corpo e riesce a rivelare il suo futuro più prossimo,lo sciamano è in grado di interpretare i suoi sogni e cogliere le premonizioni per l’intera collettività e i defunti che gli si rivelano lo informano sempre quando occorre celebrare cerimonie propiziatrici o esorcismi per impedire eventi negativi. Tutti i fenomeni naturali sono “personificati”in esseri che possiedono una particolare esistenza,come il “Vento Benefico” Ikaka,che diventa malefico quando appare sotto forma di turbine Dipibirli,gli “Esseri Acquatici” che catturano l’anima possono essere personificazioni delle correnti e i mulinelli dei fiumi e infinite altre manifestazioni della natura sono parte del misterioso universo popolato da esseri mitici e entità sovrannaturali benefici o maligni,ma per ogni influenza vi è sempre una pratica sciamanica che può neutralizzarla.

L’ insegnamento

Lo sciamano è il depositario della tradizione degli antenati,egli è investito della capacità di conoscenza del mondo naturale e spirituale e delle pratiche per proteggere la collettività da tutte le influenze negative,sa individuare le propietà delle piante e somministrare le pozioni che ne ricava,interpreta i sogni e le visioni prodotte dagli allucinogeni,ma tutto deve essere sempre accompagnato dai riti e pratiche cerimoniali tramandate nella tradizione.Esiste una gerarchia sciamanica data dal grado di conoscenza,alla classe superiore Hikuli appartengono gli sciamani del peyote,seguono i curanderos che conoscono le pratiche e le pozioni per ogni malattia,succhiano dal corpo le influenze maligne e recuperano le anime rapite,poi vi sono coloro che conoscono solo alcune pratiche e assistono i veri sciamani,infine gli yerberos che conoscono le propietà curative delle piante,ma non le pratiche per somministrarle.Le capacità dello sciamano sono innate,ma occorre sempre un lungo studio ed esercizi con la guida di un anziano esperto Oorugame che trasmette le proprie conoscenze segrete agli allievi predestinati che a lungo ne sono gli assistenti,ma a volte accade che il sapere venga venduto anche a coloro che non sono discepoli,ma di chiara predisposizione,facendoli partecipare al lungo insegnamento.All’inizio si trasmettono le formule e i canti cerimoniali,poi l’insegnamento continua osservando le pratiche del maestro durante le sue funzioni per arrivare gradualmente alla perfezione che le rende efficaci,infine l’allievo deve provare una cura o dirigere la cerimonia,solo con l’esito positivo può essere accolto come sciamano nella collettività.Da quel momento il discepolo deve adeguare la propria vita al futuro rango con una condotta irreprensibile,contegno e riservatezza,capace di controllare ogni istinto e i suoi poteri,una delle prove è la capacita di bere enormi quantità di alcolico tesguino senza ubriacarsi,dopo di che la posizione che può raggiungere è data solo dalle sue capacità e l’efficacia delle pratiche per accedere ai livelli superiori del sapere sciamanico.Egli impara a controllare il sonno e interpretare i sogni dove deve saper “viaggiare”per recuperare le anime disperse o profetizzare gli avvenimenti,poi acquisisce la capacità di “succhiare”le malattie dal corpo degli infermi con le tre canne bakaka e il seppellimento degli umori malefici estratti sotto la cenere dopo aver compiuto tre giri esorcistici attorno al fuoco.Nei casi meno gravi si somministrano pozioni oppure il malato viene immerso in bagni di vapore per espellere le essenze maligne,ma durante ogni pratica devono essere sempre tracciate delle croci sul corpo infermo con il crocifisso di un rosario bagnato di tesguino benedetto che poi deve bere assieme al paziente e alla famiglia al canto di litanie magiche,perchè la bevanda è apportatrice di forza,poi la guarigione è esteggiata con un sacrificio di animali del paziente e grandi bevute collettive di tesguino a cui segue la danza sacra Dutuburi.Le grandi feste e cerimonie collettive Tarahumara sono spesso la combinazione delle antiche tradizioni con quelle cattoliche,come la festa della Vergine di Guadalupe che prevede una serie di riti dei partecipanti alla processione per l’intera notte precedente.girano attorno alla croce nel cortile della chiesa eseguendo l’antica danza tribale Matachine,mentre viene rivolto il ritratto della Madonna per tre volte ad ogni lato del cortile spargendo incenso e in altro luogo vengono sacrificati molti animali secondo gli antichi riti propiziatori la grande cerimonia.

Il giorno seguente viene distribuito cibo a tutta la comunità secondo la scala gerarchica,poi inizia la bevuta collettiva di tesguino che dura tutta la notte con i brindisi e le dedicatorie cerimoniali in una grande ebrezza e promiscuità anche sessuale,che i missionari non sono mai riusciti a far abbandonare. Altra occasione di feste e cerimonie sono i matrimoni celebrati dal Fiscales Mayor,figura che risale alla prima epoca missionaria quando i sacerdoti si facevano aiutare dai notabili locali per convincere gli indigeni a sposarsi con rito cattolico,divenuto poi sensale e officiante delle unioni Tarahumara prima affidate agli sciamani,che seguono sempre un accordo stipulato tra i genitori degli sposi e avvengono nella casa della ragazza con una serie di consigli e raccomandazioni dati pubblicamente dal Fiscales Mayor alla coppia senza altri cerimoniali,tutto seguito da danze,libagioni e grandi bevute dell’immancabile tesguino secondo gli antichi costumi.

Il Peyote

Il peyote è un piccolo cactus carnoso senza spine che cresce nei deserti rocciosi e tra i monti del Messico settentrionale,le cui potenti propietà allucinogene erano note agli Atzechi che ne facevano largo uso in molte cerimonie,la descrizione botanica risale al 1845 classificandolo come Echinocactus Williamisii e in seguito Anhoalonium Lewini,appartenente al genere Lophaphora della famiglia delle cactacee.Le prime notizie furono date da cronisti spagnoli nel XVI secolo che ne parlano come di una pianta dalle “propietà diaboliche”,poi il medico reale Francisco Hérnandez ne studiò le propietà e lo classificò come pianta medicamentosa chiamandolo Peyotl Zacatencis,ma il Vicereame di Spagna tentò di estirparne l’uso religioso tra gli Atzechi e gli altri indigeni proibendolo con scarsi risultati e le cerimonie del peyote sono sopravvissute ad ogni persecuzione.Anch’esso è stato “cristianizzato”presso gli indigeni della sierra convertiti ed è divenuto Santo Nino del Peyotl,ma rimane la sua antica origine mitologica come Juculì,la pianta che il Padre Sole Ono Rugame ha lasciato agli uomini per curare i loro mali quando abbandonò la terra ed è l’unico mezzo per comunicare direttamente con le divinità e gli spiriti.Esso produce visioni di vario tipo,luci,colori,fino a vere allucinazioni che iniziano con un grande benessere,estrema sensibilità e rilassamento che favorisce la coscienza introspettiva,dopo circa tre ore possono iniziare le visioni cromatiche e geometriche che si trasformano fino a immagini fantastiche,a seconda della disponibilità e la percezione di colui che lo ingerisce.Per i Tarahumara è una pianta prodigiosa che possiede un’anima Iwigla,parla e canta durante la crescita e si fa riconoscere dai cercatori peyoteros,alcuni giurano di averci conversato durante il trasporto dopo la raccolta che è sempre preceduta da astinenze e riti di purificazione per entrare nelle zone sacre dove cresce e che solo i grandi sciamani conoscono.Durante la raccolta gli sciamani e gli assistenti peyoteros ingeriscono piccole quantità di peyote “fresco”accompagnadole a grandi bevute di tesguino attorno ad un piccola croce ed un fuoco eseguendo il dutuburi e altre danze sacre,poi tornano al villaggio per vendere una parte del raccolto festeggiati da tutta la comunità,ma la pianta acquista le sue piene propietà con l’essiccazione che precede la sua consacrazione in una grotta segreta e da quel momento puù essere utilizzata solo dagli sciamani.

Durante la conservazione al peyote vengono offerti cibo,bevande e tabacco,mentre acquista le sue propietà allucinogene e magiche che potrebbero provocare anche la morte a coloro che lo toccano senza esserne iniziati,quando è pronto all’uso cerimoniale o curativo viene sacrificata una vacca e si celebra una festa con libagioni e bevute di tesguino che precedono le danze sacre del dutuburi attorno a tre croci in uno spiazzo sacro e se la cerimonia è importante vi partecipano anche i danzatori sacri iniziati Matachines.Poco distante vengono piantate altre due croci dedicate a Dio e al peyote,davanti le quali viene posto il vaso che lo contiene,poi viene portato a pezzi il bue sacrificato e destinato ai peyoteros,mentre viene eseguita la “danza del peyote” hikuli nawakebo attorno al fuoco che precede l’ingerimento dell’allucinogeno accompagnato dal tesguino,dopo di che tutti formano un circolo al centro di cui lo sciamano ritma con il suo bastone sul vaso contenente la pianta e la danza ricomincia a coppie che alternano il Duturbi con il Matachine fino all’alba .Appena giorno l’effetto del peyote è svanito e,dopo che tutti hanno mangiato e bevuto tesguino,lo sciamano comincia le cure dei pazienti colpendoli leggermente sul capo con il suo bastone sacro e a ciscuno propina i rimedi per la propria malattia,infine compie alcuni movimenti magici con il bastone rivolto al sole che si alza per tre volte e tutti si lavano volto e mani per purificarsi,poi la luce si spande sulle montagne e ne penetra gli anfratti e le gole,la Barranca del Cobre si apre magnificamente al giorno assieme agli altri canyon e la Sierra Madre si sveglia mentre gli spiriti dei Tarahumara. si dissolvono nei loro eterei rifugi.

© Paolo Del Papa “Gli Sciamani della Sierra Madre

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