Monument Valley
Tra l’ Arizona settentrionale e il limitrofo territorio meridionale dello Utah si stende magnificamene la suggestiva Monument Valley dall’ ambiente unico al mondo che in questa regione, assieme al grandioso Gran Canyon è divenuto è uno dei più affascinanti, celebrati ed indimenticabili grandi parchi Usa, un tempo sacra terra dei nativi Navajo che ne conservano la memoria.
Terra Navajo
Discendenti dell’ antico popolo ancestrale degli Anasazi, come le altre popolazioni del sud ovest di simile stirpe e tradizioni che gli spagnoli chiamarono Pueblo, si definivano Popolo o Dineh, per i vicini Tawa erano coltivatori di campi sui fiumi o Navahuu e noti agli spagnoli come Navajo, da altre tribù della regione furono anche chiamati alienati o nemici Dinè Ana’ì. In questo territorio per secoli hanno vissuto nei loro villaggi le comunità fondate sul mito della Creazione Diné Bahaneʼ da quando gli antenati prosperarono divisi nel Popolo Santo dei Diyin Diné e la Gente della Terra della prima coppia umana che mantiene l’equilibrio con la Madre Terra e l’ esistenza umana dominata dall’ Hózhóójí, in armonia con il mondo e l’ equilibrio con gli altri. Il Santo Popolo Diyin Diné incaricò il Popolo della Terra di cercare le quattro montagne sacre come i confini del loro territorio Dinetah che non avrebbero mai dovuto lasciare, dal Withe Peack tra le Montagne Rocciose che chiamarono Sisnaajini esteso sulla pianura del Colorado fino alle terre lasciate dai comuni antenati abitate dai Pueblo e vasti territori tra pianure, deserti, rilievi e monoliti che da qui si stendono dall’ Arizona settentrionale e la limitrofa regione meridionale dello Utah. Da quella mitica era questo è sempre stato il loro territorio sacro ove hanno condotto per secoli l’ esistenza nell’armonico equilibrio tra la gente e la natura, celebrandola con le tante cerimonie come quella della Via della Benedizione Hózhǫǫjí, mentre la Via Nemica Ana’í Ndáá’ preserva il popolo dalle avversità, sempre accompagnate con la suggestioni dei riti, le danze e i canti. Quando il loro mondo fu minacciato si opposero fieramente in vari conflitti all’ invasione dei loro territori dal XVII secolo degli spagnoli prima e dai messicani poi fino ai coloni e militari statunitensi. Sul finire della guerra civile tra gli stati del nord e quelli del sud per la Secessione il governo unionista statunitense per ottenere il sostegno degli incerti Nuovo Messico e Arizona intervenne con l’ esercito contro le razzie degli Apache riuniti nelle comunità Mescaleros e dei Navajo che continuavan a rivendicare le loro terre, spingendoli nel ristretto territorio della riserva di Bosque Redondo in New Mexico costringendo oltre ottomila Navajo a percorrere settecento chilometri a piedi mentre donne e bambini perivano in quella che è ricordata la lunga e tragica marcia dei Navajo. Le trattative per convincere il resto della popolazione vennero affidate al colonnello Christopher Carson noto come Kit Carson, ma fallirono decidendo lo sbrigativo intervento militare e per un anno dal 1863 si scatenarono le sanguinose guerre Navajo. Nonostante la fiera resistenza guidata dal capo Hástlin Dághá chiamato Barboncito anche questo popolo venne sconfitto e relegato nella terra Naabeehó Bináhásdzo divenuta la riserva dei Navajo tra Arizona, Nuovo Messico ed Utah con al centro la vasta Tsé Biiʼ Ndzisgaiio o Valle Rocciosa nota come la Monument Valley.
Monument Valley
Per milioni di anni i materiali depositati dall’ erosione che modellava la catena delle Rock Mountains si e stratificati su sedimenti che hanno sollevato lentamente il territorio e l’ antichissimo bacino divenne parte del vasto altipiano del Colorado qui eroso dalle acque e dai venti per altri milioni di anni distaccando le formazioni rocciose in superfice intagliate e cesellate nella spettacolare Monument Valley. Si stende su un fondo in gran parte di roccia sedimentaria clastica siltstone sormontata dalla formazione rocciosa diffusa nella regione detta di Cutler ed altri antichi sedimenti depositati dai fiumi che, assieme ai venti , nei millenni hanno modellato la valle tingendola di intenso ocra derivato dall’ ossido di ferro contenuto dal siltstone, mentre le rocce policrome più scure dal grigio al blu sono dovute al manganese ossidato. I ripidi e suggestivi colli ocra che si innalzano nella valle chiamati butt appaiono come monoliti stratificati dalla base simile canne d’ organo dette Organ Rock Formation o Rock Shale sovrastate da uno strato di arenaria noto come De Chelly Sandstone e un terzo strato superiore detto formazione di Moenkopi ricoperto da un altro strato di arenaria più friabile e depositi compatti di ghiaia nel conglomerato di Shinarump .
Sono diversi i percorsi per giungere alla monumentale Valley, tra i più spettacolari attraverso magnifici ambienti e altri grandi parchi nello Utah su parte dell’ altopiano del Colorado per circa duecentoquaranta chilometri verso sud passando per il suggestivo parco di Canyonlands sulla State Route 191 nel territorio di Moab con il non distante ed altrettanto splendido ambiente del parco Arches, fino al centro di Bluff proseguendo sulla Us 163 verso ovest in un percorso spettacolare che porta alla valle. Dall’ Arizona settentrionale nella contea di Coconino, un’ altra via percorre circa duecento chilometri partendo dalla città di Page sulla State Route 98 verso est passando ove si apre lo splendido lago Powell, continua a nord da Kayenta sulla Us 163 per prendere il breve tratto della Indian Route 42 che accede alla Monument Valley. Sempre sul magnifico altipiano del Colorado, ove si stende l’ indimenticabile suggestione del Gran Canyon, tra grandiosi ambienti si percorre la State Route 64 e dalla cittadina di Cameron verso nord sulla Us 89 continuando ad est prendendo la Us 160 fino a Kayenta e il breve tratto sulla Us 163 per arrivare alla valle con duecentonovanta chilometri dii viaggio. Tutte le vie convergono sulla Us Highway Us 163 dichiarata National Scenic Byway per il suo panoramico percorso dal territorio dello Utah sud orientale nella Contea di San Juan che parte dalla cittadina di Mexican Hat, così chiamata dalla grande roccia a forma di sombrero all’ ingresso nord occidentale, attraverso il limitrofo territorio tribale Tó Dínéeshzhee della Navajo Nation nella regione settentrionale dell’ Arizona, dove si trova il centro amministrato dal consiglio cittadino Navajo di Kayenta ad una quarantina di chilometri a sud dall’ ingresso della Monument Valley con il centro Tribal Park . Da qui si apre il territorio più accessibile dove si trovano tra i punti panoramici più suggestivi che si stendono nella magnifica Valley , un’ altra via entra da sud est per l’ altro accesso nella Eastern Valley ancora più ricca di monoliti, rilievi, magnifiche formazioni rocciose cesellate da guglie in gran parte nella zona settentrionale, mentre l’ estremità meridionale della Valley è più remota e poco frequentata rispetto le altre. Ancor più il territorio vario ed affascinate della Western Monument Valley con da una parte suggestive formazioni rocciose che circondano stretti canyons, dall’ altra monoliti di minori dimensioni e cupole dette Toad Stools dove rimangono resti di antichi insediamenti lasciati da popolo ancestrale degli Anasazi tra le grotte che si aprono nelle scogliere. Da una parte della Western Walley corre la State Route 163 da dove ad ovest l’ ocra delle rocce si attenua fino ad un colore perlaceo in un territorio rimasto isolato ove sorsero miniere di uranio poi chiuse contaminando la zona ancora non interamente bonificata. Sulla stessa Sr 163 si raggiunge la Northern Monument Valley che si estende nel territorio dello Utah dove si trovano alcuni dei rilievi e monoliti più noti, nella parte più settentrionale si riprende la strada tra la Eagle Mesa e la Brigham Tumb con le formazioni rocciose di Monument Pass e Train Rock al limite del parco. Poco fuori dall’ estremo nord ovest della Monument Valley Il vecchio Trading Post di Goulding è un altro centro di accesso o uscita attraverso il Rock Door Canyon passando dove si allarga l’ Horse Pasture Canyon sulla strada tra lo Utah e all’Arizona che prosegue con Route 6410. Dal Tribal Park Il più frequentato percorso panoramico del Valley Drive inizia su una pista che si inoltra tra grandi rocce e i monoliti modellati nei millenni in fantastiche formazioni che risplendono in tutte le tonalità di rosso dalle più tenui all’ alba alle più intense verso il tramonto. Il magnifico monolite o butte del Merrick si innalza dalla pianura come i due vicini West and East buttes di Mitten appena poco a nord in una spettacolare veduta divenuta simbolo del Far West, così come il panoramic point di John Ford da dove la vista spazia sul magnifico ambiente che il celebre regista ha consacrato come scenario dei suoi western, divenuto icona hollywoodiana di quel genere. L’affollato John Ford’s Point è sempre frequentato dal mitico immaginario statunitense così come il cartello un po’ sbiadito con il ritratto di John Wayne, da qui si prosegue tra grandi rocce dalle forme bizzarre come l’ Elephant Butte vagamente somigliante ad un elefante così come l’ altro grande monolite Camel Butte che risplende anch’ esso d’ ocra ricorda la fantastica immagine di un del cammello, i sottili pinnacoli Three sisters che si stagliano tra i più massicci monoliti, mentre durante il percorso un isolato monolite è apparso a qualcuno come un sepolcro chiamandolo The thumb. Tra le immagini più suggestive i resti di un monolite cesellato dai venti come splendidi pinnacoli dei Totem Pole, dall’ altro panoramico Artist’s Point la vista spazia magnificamente sulla valle fino all’ orizzonte così come dalle formazioni del North Window si gode uno splendido panorama della valle da nord. Meno frequentato è il percorso che si inoltra nel territorio più remoto della valley tra ambienti e scenari sempre più spettacolari verso Hunts Mesa, come riserva indiana un parte della Valley non è percorribile liberamente con pochi sentieri aperti come il suggestivo Wildcat Trail tra i monoliti più affascinanti. Partendo anch’ esso dal Tribal Park su un terreno pianeggiante passando per il monolite del West Mitten Butte,il non impegnativo percorso circolare del Wildcat continua per l’ East Mitten Butte e Merrick Butte sulla destra, quindi le grandi scogliere ocra del Sentinel Mesa e il letto arido di una antico torrente proseguendo a nord ovest ove si apre la pianura con sullo sfondo lo spettacolo di suggestive formazioni rocciose come Saddleback, Castle Butte e Big Indian, per tornare indietro lungo il corso di un altro torrente inaridito ad aspettare su un colle che il sole radente compia il suo quotidiano miracolo nel dipingere le rocce di intenso ocra con le ombre che si allungano ricordando antiche leggende e gli spiriti degli antenati che aleggiano nell’ antico territorio Navajo.
In attesa di riprendere il viaggio dopo tanta suggestione accompagnandosi al loro canto:“..Sono salito sulla Montagna Gialla, e dalla sommità osservo le altre Cime. Si guardano con occhi di cristallo che splendono al tocco del sole, Tra loro parlano una lingua fatta di luce, di arcobaleni,di stormi di uccelli lanciati tra un baratro e l’altro..”
Mappe pdf Monument Valley area Navajo Nation Utah parks