Nicola I e la Guerra di Crimea
La rivolta dei Decabristi
Dopo il regno dello zar Alessandro I che non lasciò figli eredi, ne venne designato Il fratello minore Nikolaj Pavlovič Romanov come Nicola I di Russia, ma alla decisione si opposero alcuni ufficiali della potente Guardia Imperiale Leyb proclamando come successore legittimo l’ altro fratello del defunto zar il Granduca Konstantin cercando di convincere altri ufficiali della guardia mentre eleggevano come reggente il principe Trubetskoy e il 14 dicembre gli ufficiali con i loro soldati si riunirono nella Piazza del Senato rifiutandosi di giurare al nuovo zar, Nicola I proclamando la fedeltà a Konstantin Pavlovich, ma non vennero affiancati dalle altre guarnigioni di Pietroburgo promesse. I rivoltosi, che vennero chiamati Dekabristy o Decabristi per essersi ribellati in quel dicembre del 1825, mentre nella capitale si preparavano all’insurrezione ne venne arrestato il capo Pavel_Pestel’ assieme ad altri e quando venne liberato il comando venne preso dal veterano delle guerre napoleoniche e colonnello della guardia Muravyov-Apostol che portò i suoi soldati da Vasilkov per prendere Pietroburgo, ma fronteggiato dalle più numerose truppe dello zar che travolsero i rivoltosi. Alla notizia della fallita rivolta di Pietroburgo si ribellò il reggimento di Chernigov a gennaio del 1826 e da Vasylkiv’ nel territorio centrale dell’ Ucraina , marciando ad est e fermati dalle guarnigioni imperiali comandate dal generale Geismar che sconfissero i rivoltosi costringendoli alla resa. A metà gennaio i capi sopravvissuti della fallita rivolta Decabrista furono tratti a Pietroburgo e condannati a morte, oltre Pavel Pestel e Sergey Muravyov-Apostol, finirono impiccati Il poeta rivoluzionario Kondraty Ryleyev e il giovane ufficiale Mikhail Bestuzhev conte di Ryumin, mentre ad altri trentuno la pena fu commutata ad una lunga detenzione e il resto esiliato in Siberia. Furono poi Furono sospettati di connivenza con i rivoltosi e perseguitati il veterano delle guerre in Caucaso generale Yermolov, ed oltre ad altri, il drammaturgo e poeta moscovita Alexander_Griboyedov e il più celebre scrittore dell’ epoca e fondatore del romanticismo russo Aleksandr Puškin.
Nicola I
Il nuovo zar Nikolaj I, a differenza del celebre fratello e i suoi predecessori aveva solo un’ educazione militare, poco colto ed estremamente reazionario ad ogni idea anche vagamente liberale, convinto ad esercitare il potere personale, subito dopo la rivolta dei Decabristi per esercitare ogni controllo su qualsiasi tentativo di opposizione e nella vita dei sudditi istituì la famigerata polizia segreta zarista Tret’e otdelenie o della Terza sezione contro qualsiasi attività contraria al suo potere assolutista e culturale, perseguitando in seguito anche grandi autori della letteratura russa dell’ epoca come Puškin, Gogol’, Turgenev e Dostoevskij. Nicola I continuò la politica espansionista dell’ impero, sostenne la guerra per l’ indipendenza della Grecia dall’ impero ottomano iniziata nel 1821 e combattuta per oltre un decennio, sempre contro gli ottomani l’esercito imperiale prese la provincia di Iğdır nell’ estremità orientale della Turchia, continuò la conquista del Caucaso iniziata dal suo predecessore avanzando nei territori limitrofi dell’ Armenia nei domini persiani della dinastia Qajar, iniziando dal 1826 la seconda guerra persiana combattuta per due anni. Conclusa con la vittoria russa imponendo con il trattato di Turkmenchay la cessione dell’ intero teritorio Zakavkazye nella regione meridionale della Transcaucasia, il Chokhur-e Saad dominato dall’ islamico dal Kanato di Erivan nell’ Armenia centrale, il limitrofo Nakhchevān dell’ altro Kanato di Nakhchivan e quello del talis xanlığı di popolazione azera compreso nel Kanato di Talysh, stabilendo il confine dell’ impero russo con i domini persiani lungo il fiume Aras. Nel frattempo, mentre tutti quei territori e l’ intera Armenia venivano annessi all’ impero russo, per un anno dal 1828 contro l’ impero ottomano venne combattuta un’altra guerra russo-turca con la vittoriosa armata imperiale che giunse a minacciare Costantinopoli e conclusa dal trattato di Adrianopoli nel 1829 con la cessione di altri territori e l’ estensione dell’ influenza russa nella regione dei Balcani. Nel suo accentramento del potere abolì gran parte delle regioni autonome a cominciare dal governatorato della Bessarabia nel 1828 e due anni dopo della Polonia, lasciando autonomia al vassallo Granducato di Finlandia per la partecipazione del suo esercito alla repressione della rivolta di novembre in Polonia nel 1831, mentre più tardi tolse ogni autonomia in tutti i territori imperiali alle comunità ebraiche governate dal Qahal nel 1843. Mentre cercava di modernizzare i trasporti con la prima linea ferroviaria tra la capitale Pietroburgo e la vicina città imperiale di Carskoe Selo inaugurata nel 1838, poi estesa quattro anni dopo con quella tra Pietroburgo-Mosca della Rossijskie železnye dorogi, in gran parte delle sue manifestazioni il governo della Russia sotto Nicola I era sempre più legato al suo potere personale e all’ assolutismo che negava ogni tentativo di introdurre modelli occidentali vagamente liberali. Su progetto di Sergey Uvarov ministro dell’ istruzione istituì la Pravoslávie, samoderzhávie, narodnost’ o Nazionalità ufficiale dell’ ortodossia e autocrazia che doveva ispirare il governo fondata sul potere leale solo allo zar, la religione e le tradizioni della chiesa ortodossa Russkaya pravoslávnaya Tserkov, l’esclusivo uso per tutta la popolazione della lingua russa e la parità nei diritti dei sudditi escludendone gli ebrei dalle varie comunità che fino all’ epoca in parte in parte popolavano le Čertá osédlosti nelle zone di residenza. L’ introduzione della Nazionalità Ufficiale ortodossa e autocratica alimentò il nazionalismo e la rusifikatskiya o la russificazione culturale e linguistica di ogni popolazione e territorio dell’ impero sostenuto dal movimento degli slavofili che predicavano la fedeltà alle tradizioni e culltura slava russa in opposizione a quello degli occidentalisti Zàpadnik, come venivano chiamati gli intellettuali liberali che aspiravano in un rinnovamento della società russa come in altri paesi europei. Con i Moti del 1848 in quella che fu detta la Primavera dei Popoli che scuoteva l’ Europa, lo zar prese il controllo su ogni istituzione educativa e culturale sprofondando nel timore della repressione la comunità culturale, intellettuale ed artistica che comunque proprio a partire da quell’ epoca produsse la ricca generazione di pittori_russi continuata per tutto il XIX secolo, oltre tra i più grandi maestri della musica_classica e, a cominciare dalle opere di Aleksandr Pushkin, Nikolai Gogol, Ivan Turgenev ,Fyodor Dostoevsky, ed altri fino Lev Nikolàevič Tolstòj, l’ epoca d’ oro della grande Letteratura russa.
La Guerra di Crimea
Nel decennio successivo ai moti del 1848 che fecero tremare i regni europei, nel 1851 in Francia Luigi Napoleone abolì la costituzione per governare come imperatore, mentre Prussia ed Austria riunite nella confederazione germanica del Deutscher Bund mantennero il vecchio regime restaurato dopo il Congresso di Vienna, ristabilendo la Santa Alleanza con la Russia. Il nuovo imperatore francese per assicurarsi il favore della sua popolazione cattolica legata ai clericali sostenne la loro pretesa di controllare i luoghi degli antichi pellegrinaggi in Terrasanta fin dal 1852, entrando in contrasto con la chiesa ortodossa russa e con lo zar e minacciando l’Impero ottomano dominante quei territori ne ottenne la concessione. L’anno dopo Nicola I inviò una missione a Costantinopoli guidata dal diplomatico ed ammiraglio Menšikov per ottenere il protettorato russo sulle popolazioni cristiane di fede ortodossa nei territori ottomani, rivendicando il rispetto dell’ antico trattato di Küçük Kaynarca del 1774, mentre inviava truppe sul confine turco e la flotta sulla costa della Crimea a Sebastopoli. Luigi Filippo inviò la flotta francese nell’ isola greca di Salamina pronta a navigare verso il Mar Nero, mentre il ministro inglese George Hamilton Gordon conte di Aberdeen a capo del governo conservatore inviò quella britannica verso lo stretto dei Dardanelli ove si unì ai francesi. Sicuro dell’ appoggio di Austria e Prussia Nicola I nel 1853 inviò l’esercito ad occupare il principato di Moldavia Țara Moldovei vassallo dell’ impero ottomano come poco più a nord quello Ţara Românească della Valacchia , costringendo i turchi a rtirarsi sul Danubio, nel frattempo le flotte britannica e francese attraversarono lo stretto dei Dardanelli e gli ottomani sentendosi protetti dichiararono guerra alla Russia attaccandone l’esercito sul Danubio A novembre dello stesso anno la flotta russa guidata dall’ammiraglio Nachimov attaccò l’ omonima città turca sul Mar Nero con la vittoriosa battaglia di Sinope, e per timore dell’ espansione nella regione la Francia e Gran Bretagna si schierarono con l’ impero ottomano dando inizio alla guerra di Crimea. Nel maggio 1854 iniziò l’ offensiva russa della Dunayskaya o Campagna del Danubio ove l’ l’esercito imperiale avanzò in Romania al comando del generale ucraino veterano delle precedenti guerre ottomane Paskevič che si scontrò vittoriosamente con i turchi nelle battaglie di Oltenica e Chetati, marciando sul forte ottomano di Megidi-Tabiya che riuscì a resistere all’ assedio di Silistra e l’armata russa fu costretta a ritirarsi subendo di fatto una sconfitta nella sua offensiva della Dunayskaya . Nel frattempo il contingente francese guidato dal ministro della guerra francese Saint-Arnaud, nominato comandante in capo dell’esercito d’Oriente, si unì a quello britannico comandato da FitzRoy Somerset barone di Raglan sbarcando a Gallipoli per organizzare l’ offensiva assieme all’ esercito ottomano del generale serbo Michael Latas noto come Omar Pascià. In Crimea l’esercito russo comandato dal generale Menshikov affrontò l’armata anglo francese guidata da Saint-Arnaud e FitzRoy James Henry Somerset subendo una disastrosa sconfitta nella battaglia dell’ Alma nei pressi del fiume omonimo, mentre i russi erano impegnati dagli alleati nell’ assedio di Sebastopoli durato un anno dal 1854 , per rompere l’ assedio ad ottobre poco distante venne attaccato il campo britannico nella battaglia di Balaklava con la vittoria russa. Per ottenere l’ appoggio francese nella sua espansione con le guerre d’ indipendenza in Italia il regno di Sardegna fondato dalla dinastia dei Savoia, inviò un corpo di spedizione in Crimea alleato agli eserciti franco britannici partecipando all’ assedio di Sebastopoli e alla vittoriosa battaglia della Cernaia a metà agosto del 1855 costringendo i russi alla ritirata. All’ inizio di novembre i russi vennero nuovamente sconfitti nella battaglia di Inkerman dagli alleati franco britannici e nel settembre del 1855 con l’ attacco finale nella battaglia di Malachov vi fu la definiva sconfitta dell’ armata imperiale russa e la fine dell’ assedio di Sebastopoli e la guerra di Crimea, firmando la pace nel 1856 con il congresso di Parigi che restituì all’ impero ottomano i territori occupati dai russi. Nel frattempo mentre ancora si combatteva la guerra in Crimea lo zar si ammalò e finì i suoi giorni sul campo di battaglia e nel gennaio del 1856 il figlio Aleksandr Nikolaevič Romanov, salito al trono come Aleksandr II di Russia, mise fine al conflitto contro le potenze alleate restituendo i territori contesi all’ impero ottomano nel congresso di Parigi, continuando poi l’espansione dell’ impero ad est mentre emanava le sue grandi riforme che coronarono l’ ascesa dei Romanov iniziata con i suoi predecessori.