Nunavut
Gli Inuit chiamano Nunavut o Nostra Terra la vasta regione più settentrionale del Grande Nord canadese, separata a nord est dalla vicina costa della Groenlandia , mentre ad ovest si stende l’altra grande regione del Northwest e scendendo lungo Baia di Hudson orientale il territorio più meridionale confina con quello settentrionale del Manitoba. L’ immensa regione fu popola dai primi cacciatori nomadi paleo americani artici che dal VIII millennio giunsero dalla Siberia attraverso le terre all’epoca emerse di Beringia e il mare rimasto per secoli ghiacciato nello stretto di Bering, vagando in un lungo nomadismo tra quelle terre dal III millennio le tribù dei paleo Eskimo si unirono in quella che è nota come la cultura di Thule e dall’ovest si diffusero verso i territori orientali canadesi fondando la successiva cultura di Dorset. Dal Mare di Bering e l’Oceano Artico le coste occidentali e settentrionali canadesi vennero popolate dai loro discendenti Eskimo, conservando tradizioni e le lingue nei diversi idiomi ne sopravvivono nel grande nord tra le varie comunità e villaggi mantenendo l’antica cultura Inuit fin nelle terre settentrionali più remote ove si definiscono Uomini negli idiomi Inuktitut e Inuinnaqtun delle lingue Inuit, mentre le popolazioni nord occidentali e dell’Alaska di simile origine sono noti come Yupik e Aleut dell’artico. Le tradizioni e la cultura degli Inuit raccontano la più antica storia del Nunavut dalla costa che venne anch’ essa incrociata da una delle rotte vikinghe per la regione atlantica canadese come racconta una delle Sagas degli Islandesi Íslendingasögur sull’ impresa del navigatore partito dalla colonia dall’Islanda Þorfinnr Þórðarson, noto alle cronache come Karlsefni che raggiunse la costa a nord della terra ove fondarono la loro colonia di Helluland nel X secolo poi ben presto abbandonata. Quel territorio rimase per secoli dimenticato ed isolato dalle rotte fino a quando alla ricerca del mitico passaggio a Nord Ovest tra l’Atlantico settentrionale e il Pacifico la corona britannica inviò il corsaro e celebre navigatore Martin Frobisher, che raggiunse nel 1576 un ampia insenatura poi ribattezzata con il suo nome baia di Frobisher nella costa sud orientale della Qikiqtaaluk, come gli Inuit chiamano la grande isola di Baffin e fu il primo ad incontrarli mentre vi cercava inesistenti giacimenti auriferi. L’ isola fu poi ribattezzata con il nome dell’ altro navigatore britannico William Baffin che la esplorò nel 1615 al comando di una flotta di baleniere anch’ esso inviato alla ricerca del pasaggio a Nord Ovest e sempre alla ricerca di quel passaggio nel 1610 fu incrociata dalle spedizioni di Henry Hudson esplorando le coste canadesi settentrionali ove, attraverso l’ omonimo stretto, per primo giunse nell’ immenso golfo che prese il suo nome come baia di Hudson. Cinque anni dopo la stessa compagnia russo britannica Moskovskaya kompaniya o Muscovy finanziatrice delle spedizioni di Hudson, inviò il capitano che vi aveva partecipato Robert Bylot per continuare le esplorazioni con il vascello Discovery nelle sue quattro spedizioni lungo le coste verso l’Artico. Dopo altre esplorazioni e le spedizioni della The Bay, come era anche nota la potente Hudson’s Bay Company, per aprire le più settentrionali Vie delle pellicce canadesi, conla costituzione della Canadian Confederation nel 1867 nel corso del secolo vennero stabiliti i vari territori e province del Canada e nel 1876 venne creato il casto distretto di Keewatin rimasto autonomo fino al 1905 quando venne integrato nella regione del Northwest, all’ epoca assieme al territorio del Manitoba settentrionale, fino alla fine del secolo scorso quando ne venne separato divenendo la nuova regione del Nunavut. Nella regione nord orientale si stendono le montagne dalla cordigliera Arctic con la catena che affaccia sulle gelide acque più settentrionali dell’Atlantico con il vasto arcipelago Artico canadese ove tra le altre emerge la grande isola di Baffin dagli spettacolari paesaggi artici e ove affaccia dallo stretto di Hudson sull’ ominima immensa baia, a sud è separata dall’altra grande baia di Ungava, anch’essa popolata dagli Inuit che la chiamano Ungava kangiqluk, ove si stende l’ estremo nord della regione di Quebec, mentre poco ad ovest la remota isola nord occidentale di Killiniq da uno stretto è separata dalla quasi adiacente costa ove si allunga estremità settentrionale del Labrador. Lungo costa sul mare artico ove emergono le sue varie isole, si stende la vasta regione con le più remote comunità, villaggi e cittadine del Nunavut in un territorio dalla suggestiva desolazione in gran parte coperto dalla tundra con licheni, muschi, erbe, arbusti e cespugli arbusti di salice che verso l’interno meridionale lascia spazio alla foresta boreale dai lunghi inverni che coprono di nevi e ghiacci le coste oltre i numerosi laghi tra i rilievi e vallate ove scorrono anch’ essi a lungo gelati i vari fiumi del Nunavut fino al litorale in un ambiente unico al mondo popolato della ricca fauna canadese artica e subartica oltre alle più diffuse specie settentrionali, con una gran verietà di uccelli in gran parte endemici della regione e molti migratori, così come buona parte dei mammiferi che popolano la tundra e le foreste oltre alle specie marine sulle coste.
Kivalliq
La regione meridionale del Kivalliq è in parte affacciata sulla sponda sulla sponda occidentale della Kangiqsualuk ilua come gli Inuit chiamano la baia di Hudson, dalle sorgenti del Kasba Lake nel Saskatchewan, scorre a nord est il Harvaqtuuq o forti rapide, come è chiamato dai nativi il fiume Kazan, dalla foresta boreale alla tundra del Kivalliq precipitando nelle suggestive cascata dei Kazan Falls prima di entrare nel lago Ennadai da dove si stende a sud un magnifico territorio con la foresta boreale popolata da una ricca fauna fino al più meridionale lago Nueltin noto come Nu-thel-tin-tu-ch-eh ai nativi Chipewyan sul confine con il Manitoba. Sulla sponda occidentale si apre l’ insenatura dell’ Inlet di Chesterfield nel delta del fiume Thelon nota agli Inuit Qaernermiut che la popolano come Igluligaarjuk con l’omonima comunità nel piccolo villaggio ribattezzato dal nome dell’ insenatura Chesterfield, poco distante si apre la Kangiqliniq o profonda baia, come è nota agli inuit chiamano la lunga insenatura di Rankin Inlet. Anch’ esso antico territorio della preistorica cultura di Thule che riuniva le popolazioni proto eskimo del nord est e poi popolata dagli Inuit della regione noti come Caribou che vi fondarono le loro comunità e il villaggio divenuto la cittadina di Rankin conservando la sua storia e tradizioni come la si trova, appena a nord ovest il Territorial Park di Iqalugaarjuup Nunanga o terra attorno al fiume conserva antichi siti degli antenati e delle loro tradizionali abitazioni Qamaviniqtalik. Scendendo poco a sud est il villaggio di Tikiraqjuaq o lungo punto da dove gli Inuit cacciavano le balene beluga che incrociano poco al largo e ribattezzato Whale Cove. E continuando sulla costa nord orientale si trova Repulse Bay dalla lunga storia , nota agli Inuit come Naujaat o ove nidificano i gabbiani, che conserva il suo passato da vecchio villaggio di pescatori e cacciatori come la si trova abitata dagli Inuit Aivilik che popolano la regione ed abili artigiani. Scendendo lungo la costa occidentale si trova l’ altro antico villaggio di Tikirajualaaq, chiamato Eskimo Point dagli europei e poi ribattezzato come Arviat o Posto della Balena per i frequenti passaggi poco al largo delle maestose balene boreali bowhead . All’ingresso settentrionale della baia emerge la grande isola agli Inuit nota come Shugliaq e ribattezzata Southampton Island, antico territorio degli antenati di stirpe Sadlermiut o Salliq che hanno lasciato i loro resti nella penisola da Native Bay nel sito di Tunirmit noto come Native Point, mentre i discendenti popolano il villaggio di Coral Harbour che chiamano Sallit o isola piatta. A sud est nell’ omonima baia la grande varietà di uccelli migratori che vi nidificano è protetta dal Migratory Bird Sanctuary di East Bay e continuando ad ovest lungo la costa popolata da foche artiche, vituline e dagli anelli, trichechi, orsi polari con poco al largo narvali e balene bianche fino alla foce del fiume Boas, in un sempre più suggestivo ambiente artico si trova l’ altro Migratory Bird Sanctuary di Harry Gibbons. Ad oltre trecento chilometri dalla baia di Hudson settentrionale seguendo il lungo corso del fiume Thelon, si trova l’unico insediamento artico canadese lontano dalla costa ove il Thelon entra nel lago Baker, chimato Qamani’tuaq, o ove termina il fiume dagli Inuit con l’omonimo villaggio che quando nel 1916 l’ Hudson’s Bay Company vi aprì un suo centro venne ribattezzato Baker Lake , ancora popolato da undici comunità di natici come le si trovano nel suggestivo ambiente che dal villaggio di Baker si stende lungo le sponde del lago con l’ endemica flora e fauna artica protetto dal Territorial Park di Inuujaarvik.
Kitikmeot
Nella regione centro occidentale del Kitikmeot tra la costa e le varie isole incrocia una delle storiche rotte alla ricerca del passaggio a Nord Ovest che partiva dal Tallurutiup imanga, come era chiamato dai nativi il canale di Lancaster, navigando ad occidente per entrare nell’altro canale di Parry nell’arcipelago artico canadese ove continuava attraverso lo stretto di Prince Wales lungo la costa nord occidentale della grande Kitlineq come è nota agli Inuit l’ Isola Victoria, popolata fin da epoche remote da comunità di Paleo Eskimo , uscendo a nord ovest nel mare Artico dallo stretto di M’Clure. L’isola di Victoria si stende con le sue frastagliate coste ove si aprono varie profonde insenature e si allungano penisole, dalla più settentrionale Storkerson, che affaccia sul canale di Goldsmith collegato al Parry che la separa dalla quasi adiacente e disabitata isola di Stefansson, mentre dall’ altra parte all’estremità sud occidentale nell’ insenatura del Prince Albert Sound si allunga la penisola di Wollaston. Dai primi navigatori che nel XVIII secolo si avventurarono nel mare artico gli Inuit dell’ isola vennero chiamati Blond dall’ insolito colore dei capelli e sulla costa meridionale dal loro villaggio di Iqaluktuuttiaq o posto della buona pesca sorse l’ approdo sulla rotta del nord ovest ribattezzato Cambridge Bay con la stazione canadese dell’ High Arctic Research e il porto per la linea navale più settentrionale della Northern Transportation Company o Ntcl che incrocia vecchia rotta e permette l’accesso marittimo all’isola con il suo magnifico territorio artico di Uvajuq dominato dal monte Pelly, poco ad est di Cambridge Bay protetto dal Territorial Park di Ovayok con antichi siti peleo eskimo e popolato dalla ricca fauna artica, mentre il Gulf Migratory Bird Sanctuary di Maud protegge ove nidificano varie specie di uccelli migratori tra le rocce del litorale all’estremità sud orientale dell’ isola golfo di Maud che separa l’ isola dalla costa settentrionale, meglio noto come Queen Maud Gulf. Ad est oltre lo stretto di Victoria emerge l’antica terra eskimo di Qikiqtaq ribattezzata dai primi esploratori britannici Isola di King William, incrociata anch’essa da varie spedizioni nel’ Artico canadese alla ricerca del passaggio a Nord Ovest e poi una delle basi nella regione per alcuni protagonisti nelle esplorazioni dell’ Artide verso il Polo Nord, Oltre alla ricca fauna artica è popolata da grandi mandrie della specie endemica di renne Rangifer nella regione nota come caribù di Barren ground che pascolano nella tundra in estate prima della migrazione autunnale verso sud sul mare ghiacciato . Antico territorio degli Inuit di stirpe Netsilik che tra le altre comunità vi fondarono il villaggio di Uqsuqtuuq o sacco di grasso per la gran quantità di foche e mammiferi marini, ribattezzato Gjoa Haven, derivato da Gjøahavn o porto del piccolo veliero Gjøa utilizzato all’inizio del secolo scorso dalla spedizione dell’ esploratore norvegese Roald Amundsen sulla rotta del nord ovest cercando una via tra i ghiacci al largo della penisola Boothia, rimanendo bloccato nell’ Isola. Nei dintorni la memoria storica e il sempre suggestivo ambiente artico con la sua fauna endemica è protetto dal Passage Territorial Park di Northwest e continuando poco fuori il golfo di Boothia ,ove si apre la baia di Pelly nota agli Inuit centrali come Arviligjuaq o posto della grande balena, si trova il villaggio di Kuugaarjuk o Kugaaruk popolato dalla loro comunità di stirpe Arviligjuarmiut che cerca di mantenere antiche tradizioni collegato al resto del territorio con voli periodici nel piccolo aeroporto. Sulla costa del Kitikmeot ove si allunga la penisola di Boothia , nota agli Inuit come Kingngailap Nunanga, si trova la comunità di Spence Bay, come è stata ribattezzata Taloyoak o caribù cieco in idioma Inuit, la più settentrionale nella terraferma canadese. Da qui il suggestivo territorio continua verso ovest nell’ altra penisola di Melville da dove si può raggiungere quella che gli Inuit locali chiamano posto degli igloo nella vicina isola di Igloolik anch’ essa immersa nel suggestivo ambiente artico canadese, antica terra degli antenati eskimo con i discendenti che popolano l’omonimo villaggio di Igloolik mantenendo cultura e tradizioni Aivilingmiut e Tununirmiut. Oltre il golfo di Coronation, che la separa a sud ovest dall’ Isola Victoria, sul litorale si apre la foce del fiume chiamato Coppermine per i giacimenti di rame sul suo corso si trova il vecchio villaggio di Kugluktuk o acqua che si muove ove poco a sud ovest Il fiume Coppermine precipita nelle suggestive cascate di Kogluktok note anche come Bloody Falls nel magnifico territorio protetto dal Territorial Park di Kogluk. Proseguendo sulla stessa costa ove si apre la profonda insenatura di Bathurst, ne ha preso nome come Bathurst Inlet l’ altro vecchio villaggio con la comunità di Qingaut ove negli anni trenta del secolo scorso la Hudson Bay Company fondò un centro poi abbandonato e in edifici dell’ epoca è stato aperto il Bathurst Inlet Lodge che accoglie i visitatori per vivere l’ atmosfera Inuit e cercare la fauna nei dintorni con colonie di foche, volpi ed altri animali artici oltre le mandrie di caribù e buoi muschiati. Lungo il fiume Hood che tra i ghiacciai e rapide attraversa la tundra per precipitare nelle suggestive cascate di Wilberforce, tra le più alte oltre il Circolo Polare Artico in un magnifico ambiente che continua nella vicina Chimo Bay con l’ altra comunità Inuit di Umingmaktok o come bue muschiato per la presenza di grandi mandrie.
Qikiqtaaluk
Della regione nord orientale del Qikiqtaaluk è parte anche il più meridionale Sanikiluaq, come è noto agli Inuit l’ arcipelago delle isole Belcher che si stende nel sud est della Baia di Hudson, tra le varie quella più a sud è l’ isola di Flaherty che come le altre emerge nel suo ambiente subartico con la flora e fauna endemica della regione ove si trova la comunità di nativi nel piccolo villaggio di Sanikiluaq. Risalendo la costa settentrionale della baia si trova la Pujjunaq degli Inuit ribattezzata isola di Mansel e oltre la Prince Charles Island nel bacino di Foxe si esce dalla baia di Hudson. Al largo della costa settentrionale tra i ghiacci emergono le Queen Elizabeth Islands come sono anche note le isole dell’arcipelago di Parry ribattezzate con il nome dell’ esploratore artico britannico William Parry che vi giunse per la prima volta nel 1819, tra esse gli Inuit chiamano Tatlurutit la vasta isola di Devon tra le più grandi disabitate al mondo assieme alla Kuganajuup Qikiqtanga ribattezzata isola di Somerset anticamente popolata da comunità della cultura di Thule e dall’ epoca anch’ essa rimasta disabitata. A sud est attraverso il canale di Wellington la lunga isola di Cornwallis con la comunità Inuit di Qausuittuq o luogo senza l’alba come chiamano il loro villaggio di Resolute al’ estremità settentrionale della costa meridionale dell’ isola ove si apre il passaggio sull’ omonima baia di Resolute, a nord ovest non distante emerge la minore isola Little di Cornwallis rimasta disabitata dopo l’ abbandono delle miniere di zinco Polaris. Sulla costa nord occidentale della Baia di Hudson si apre la profonda insenatura di Wager ad est sul canale dalle acque ghiacciate noto come il Welcome Sound di Roes, ove affaccia il territorio dalle formazioni rocciose di steatite chiamato dagli antenati degli Inuit che lo frequentano da secoli Ukkusiksalik o pentola di pietra ove rimangono siiti delle antiche culture di Thule e Dorset con altari di pietra Inuksuk diffusi nella regione artica dal magnifico ambiente che ospita la fauna del Grande Nord con le endemiche specie di uccelli,caribù, lupi artici e orsi grizzly, sulla costa gelata foche e orsi polari che continua ove si allunga il Qatiktalik noto come la penisola di capo Fullerton. Da qui in barca tra luglio ed agosto si accede al vasto National Park di Ukkusiksalik ove il suggestivo territorio continua tra la tundra e la costa anch’ esso popolato dalla ricca fauna artica, oltre a varie specie di uccelli , roditori lemming, ghiottoni gulo gulo, scoiattoli, lepri, volpi e lupi artici dai candidi manti che si confondono nella neve e i ghiacci, mandrie di carbù e buoi muschiati. Nell’ indimenticabile spettacolo delle aurore boreali della breve estate in barca dalla sponda meridionale della del Wager Bay si avvistano numerosi gli orsi polari fino alla costa del Denning, oltre a colonie di foche e trichechi, mentre poco al largo nuotano varie specie di cetacei che incrociano le gelide acque. Continuando a sud est nella baia di Hudson si ritrova e l’arcipelago delle isole Belcher dai suggestivi ambienti e ove si apre la Wînipekw, come i nativi di linngua Cree chiamavano magnifica baia di James, nell’ antico territorio tribale dei nativi Attawapiskat e ne rimangono comunità di discendenti ove poco al largo nella grande isola di Akimiski.
L’ isola di Baffin
La più vasta e settentrionale isola di Baffin dalla costa meridionale affaccia a sud sullo stretto di Hudson che la separa dalla regione più settentrionale del Quebec, mentre sul litorale nord orientale si apre la Saknirutiak imanga, come è nota agli Inuit la vasta ed omonima baia di Baffin sul mare artico fino all’estremità orientale con lo stretto di Davis, non distante da dove si allunga la costa occidentale della Groenlandia che la fronteggia. Dalla costa meridionale dell’ isola l’altro stretto di Furia e Hecla la separa dalla baia di Hudson ove si allunga penisola di Melville, a nord della baia le acque poco profonde del bacino di Foxe e ove si protende l’ omonima penisola nel golfo di Boothia, l’ isola di Baffin è separata dalle molte altre che emergono dal gelido mare spesso ghiacciato nell’ arcipelago artico canadese. Verso la costa meridionale ove era un vecchio centro della Hudson’s Bay Company venne fondato un villaggio nei pressi di quello Inuit di Niaqunngut ribattezzato Apex, mentre sulla penisola di Meta ove affiora una formazione rocciosa è stata ribattezzata Kimmirut o Tallone la comunità di Port Lake che fu a lungo un centro dell’ Hudson Bay Company, conservando la sua storia ed atmosfera dell’ avamposto nordico come lo si trova. Sulla costa settentrionale di Baffin ove si estende la cordigliera Artica, dal villaggio di Mittimatalik o posto di approdo nell’ insenatura ribattezzato inlet di Pond, poco a sud lungo l’ Oliver Sound per lo stretto fiordo tra alte scogliere e ghiacciai si stendono vallate precorse da fiumi, tra l’ isola di Bylot dal suggestivo ambiente e Baillargé Bay si allunga la penisola di Borden ove il territorio nord orientale noto come Sirmilik o Posto dei ghiacciai è protetto dall’omonimo National Park di Sirmilik. Disteso tra i rilievi ghiacciati e la costa coperti dalla tundra artica canadese con sua flora fauna endemica, dalle grandi colonie di uccelli marini nella baia di Baillargé e l’ isola Bylot Island, altre settanta altre specie di uccelli popolano il resto del parco assieme a lepri, volpi e lupi artici, mandrie di caribù, sulla costa gelata foche e trichechi prede degli orsi polari e poco al largo nuotano narvali e balene Beluga. Sulla costa sud orientale di Baffin ove si apre la baia di Frobisher come una lunga insenatura sul Mar di Labrador nel villaggio Inuit di Iqaluit o posto di pesca sorse la popolata comunità di Frobisher Bay quando durante la seconda guerra mondiale venne aperto un aeroporto su quella che venne chiamata la linea di Crimson per il trasporto di materiale bellico tra il Nordamerica e l’Europa, con l’ aeroporto di Iqaluit divenuta poi la base aerea di Frobisher Bay e nella seconda metà del secolo scorso la comunità si è estesa nella città di Iqaluit che ha ripreso l’antico nome divenendo capitale del Nunavut. Oltre ai vecchi edifici storici anche i più moderni rispettano la tradizionale architettura artica che protegge dai lunghi e gelidi inverni come il Legislative Building del Nunavut che ospita Assemblea Legislativa regionale con decorazioni ed interni ispirati all’arte Inuit la cattedrale anglicana di St.Jude dalla grande cupola ad igloo, mentre il museo Sunakkutaangit Nunatta ne racconta la storia artica ed ospita una una vasta collezione di manufatti Inuit. Sul corso del Soper noto agli Inuit come Kuujuaq o grande fiume si può prendere il percorso dell’ Heritage River di Soper e poco distante dalla città davanti la Frobisher Bay di trova il Territorial Park di Katannilik attraverso la valle del fiume Soper con un microclima più temperato dalla rigogliosa vegetazione estiva, proseguendo in un’ itinerario che torna nella tundra popolata dalla fauna endemica fino al vecchio centro di Port Lake che ha ripreso il suo nome Inuit con la comunità di Kimmirut .Appena fuori dal centro di Iqluit lungo l’ omonimo fiume si apre il Territorial Park di Sylvia_Grinnell e, continuando, ove si innalzano i colli nella tundra. su una piccola isola rocciosa il territorio è protetto dal Territorial Park di Qaummaarviit o luogo che brilla con la sua varietà di flora e fauna e antichi siti degli antenati Eskimo..Proseguendo sul litorale meridionale si allunga la penisola di Foxe affacciata sull’ estremità settentrionale della baia di Hudson e poco al largo emerge l’ Isola di Dorset , a sud si eleva il Kinngait o alto monte con l’ antico villaggio Inuit ove nel 1913 l’ Hudson Bay Company vi fondò un centro ribattezzandolo Cape Dorset in un magnifico ambiente artico che continua lungo la costa settentrionale da dove i è collegato da un istimo percorribile con la bassa marea all’ isola di Mallik che emerge con i suoi rilievi rocciosi somigliante ad una grande onda o Mallikjuaq , territorio di antiche popolazioni Paleo Eskimo unite nella cosìdetta cultura di Dorset che vi ha lasciato i suoi resti dando nome all’ isola e rimasti nelle leggende dei discendenti Inuit che l’ hanno frequentata per secoli nella sua suggestione artica protetta dall’omonimo Territorial Park di Mallikjuaq. Proseguendo nella pianura costiera più occidentale dall’ insenatura di Cumberland si apre il Pangnirtung Fjord con l’omonima comunità nel villaggio di Pangnirtung noto anche come Pang , mentre lasciando la costa l’ interno dell’ isola si solleva nella catena artica delle montagne di Baffin tra vallate e laghi dalla scarsa vegetazione e tundra popolate dall’ endemica fauna artica in un suggestivo territorio che torna sul litorale a Pang da dove si stende la terra che non si scioglie come gli Inuit chiamavano quello che è divenuto il Nationa Park di Auyuittuq . Tra magnifici fiordi, ghiacciai e vaste distese gelate, con la tundra anche qui popolata dall’ endemica fauna artica, tra le varie specie di uccelli l’ oca delle nevi dal candido piumaggio e la più diffusa migratoria oca canadese goose, oltre ad altre migratorie il gufo delle nevi bubo predatore come la poiana calzata del genere buteo , la specie più settentrionale di falco pellegrino, il girifalco o falco del genere rusticus noto anche come il falcone Gyr. Tra i mammiferi più diffusi il piccolo roditore lemming marroni, mentre si confondono tra la neve e i ghiacci le lepri artiche dal manto bianco come l’ ermellino della tundra qui genericamente chiamato stoat, diffuse le volpi rosse canadesi più comuni e quelle artiche alopex, endemiche le mandrie di caribù della specie Barren ground, mentre solo qui e nei territori limitrofi si trova il lupo di Baffin. Nelle insenature della gelida costa e tra i ghiacci colonie di foca dalla sella meglio nota come foca groenlandica, anch’ essa preda del più possente predatore artico noto come il temuto orso polare, mentre poco al largo nuotano varie specie di pesci e grandi mammiferi marini come il grande narvalo e in branchi si avvistano emergere le maestose balene bianche beluga .
L’isola Ellesmere
La più settentrionale Umingmak Nuna o Terra dei buoi muschiati,come è nota agli Inuit la grande isola di Ellesmere, è separata da un breve tratto di mare dalla costa centro occidentale della Groenlandia un tempo colonia Grònland o Terra Verde da dove partì una delle rotte dei Vikinghi che dall’ inospitale regione scesero poco a sud per le coste di Terranova fondando le loro colonie di Vinland ben presto abbandonate. L’ isola si stende in un un suggestivo territorio artico in parte protetto dall’ Ellesmere Island National Park Reserve che ha ripreso il nome Inuit come parco di Quttinirpaaq con sette magnifici fiordi che si aprono lungo le coste, all’interno ghiacciai e la catena montuosa battezzata Empire in onore dell’ impero britannico ove si eleva la maestosa montagna con il picco di Barbeau, continuando a nord est l’ altra catena più settentrionale al mondo dei monti Challenger, mentre il resto si stende come un vasto deserto polare dalla calotta ghiacciata verso la tundra e la costa popolate da diverse specie endemiche della fauna artica. Sulla costa settentrionale si stende la più vasta piattaforma di ghiaccio dell’ Artico con l’ Ice Shelf di Ellesmere, mentre il punto più settentrionale canadese si erge a nord dell’ isola su capo Columbia affacciato sull’ oceano Artico dal gelido mare di Lincoln, a poco più di settecento chilometri dal Polo Nord. raggiunto per la prima volta nel 1876 da Pelham Aldrich tenente della Royal Navy a seguito della lunga spedizione britannica Arctic, con il vicino Grant Land nel 1909 fu la base per la celebre spedizione polare di Peary e poco ad est si trova il luogo stabilente abitato più settentrionale al mondo con villaggio di Alert con lo stretto canale di Robeson che separa l’ isola dalla vicina Groenlandia, vi emerge la disabitata Tartupaluk come è nota in eskimo groenlandese l’ Isola di Hans dalla lunga storia a lungo contesa tra il Canada e il possesso danese della Groenlandia. All’estremità nord orientale termina i lungo itinerario nell’affascinante territorio artico dell’ immenso Grande Nord canadese, da dove continuare ad ovest per l’altra grande regione del Northwest o tornando a sud scendendo per la costa orientale della Baia di Hudson in quella più meridionale del Manitoba.