Tra le regioni del Caucaso il territorio dell’ Ossezia a nord è rimasto tra le repubbliche della Federazione Russa, come l’ Abkhazia più ad ovest, quello meridionale come è conteso tra l’ indipendenza filo russa e la sua storica collocazione in Georgia , generando conflitti che ne hanno segnato la più recente storia in quella martoriata regione, ma che affondano da quelli trascinati per secoli tra diverse culture, conquiste e domini.
Antica Alania
La più antica storia dell’ Alania nell’ Ossezia settentrionale risale all’ epoca della migrazione ad ovest dal IV secolo a.C. dei nomadi iraniani dei Sarmati uniti in confederazione dalla simile cultura e lingue e tra essi le tribù degli Alani popolarono la regione a nord del Mar Nero dominando il territorio e le popolazioni ove si stendono le steppe del Caspio per i secoli successivi. Dal primo secolo d.C. iniziarono le loro incursioni nelle province romane di Armenia estese nella regione caucasica meridionale, spingendosi poi ad occidente contro i domini dell’ impero Romano nel confine danubiano e a metà del III secolo il loro territorio venne conquistato dalle potenti tribù germaniche orientale riunite nella confederazione dei Goti durante la loro incontenibile avanzata ad ovest. Parte degli Alani si unirono alle invasioni germaniche dell’ impero romano d’ occidente, altri rimasero nella regione caucasica nel frattempo conquistata dagli Unni , ripresero poi il dominio dell’ Ossezia settentrionale con un principato inizialmente vassallo del vasto Khanato fondato dai Khazari delle steppe orientali convertiti all’ ebraismo che riuscì a contenere l’ invasione islamica con le due guerre Khazare prima della conquista araba nella regione meridionale della Transcaucasia nel 730. Rimasti indipendenti gli Alani dell’ Ossezia fondarono il regno di Alania alla fine del IX secolo esteso nelle regioni limitrofe con la capitale nell’ antica città di Maghas mentre si completava la cristianizzazione della popolazione nella chiesa ortodossa bizantina diffusa nella regione dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli con i suoi missionari, all’epoca risalgono le chiese che hanno lasciato i loro resti protetti dal parco archeologico di Zelenchuk nel territorio osseto del basso Arkhyz, nel limitrofo circasso la chiesa di Shoana sorta alla fine del X secolo e ben conservata come la non distante altra chiesa di Senty. Mentre il regno si espandeva e fioriva di commerci sul percorso caucasico per la Cina sulla leggendaria Via della seta , nella prima metà del XIII secolo dopo la conquista mongola della Georgia assieme alle regioni limitrofe fu travolto anch’esso dalle orde del Khan Batu , una volta alleati i guerrieri Alani parteciparono all’ invasione dei Mongoli in Europa orientale e nel secolo successivo come il resto della regione russa sud orientale entrò nel khanato turco mongolo poi islamizzato dell’ Orda d’Oro fondato da Batu Khan. Molti Alani si spostarono nei vasti territori dominati dai mongoli i Asia Centrale descritti dal monaco fiammingo Guglielmo Rubruck che li incontrò durante i suoi viaggi missionari in oriente, mentre le cronache dell’ altro missionario italiano Giovanni Montecorvino che aveva fondato la sua diocesi nella capitale Khanbaliq raccontano di avervi trovato molti Alani cristiani ortodossi convertiti al cattolicesimo assieme ai nestoriani, così come ne Il Milione redatto al suo ritorno dal grande Marco Polo, si sa che almeno trentamila guerrieri Alani formavano la guardia reale Asud della corte mongola cinese durante il regno di della dinastia Yuan fondata nel 1217 da Kubilai Khan. Entrati dei domini del khanato di Crimea come ultimo lembo dell’ Orda d’ Oro , nel XVII secolo tra gli Alani dell’ Ossezia venne diffuso l’ islamismo dalle vicine popolazioni della Kabardia e Circassia e , mentre iniziavano i conflitti con l’ impero ottomano, gli Alani osseti chiesero protezione all’ impero russo di Pietro I che iniziava la sua espansione nella regione poi continuata nello stesso XVIII secolo durante il regno di Caterina I che nel 1784 sulla sponda del fiume Terek fece edificare una fortezza divenuta poi la città di Vladikavkaz capitale dell’ Ossezia come primo territorio nei domini russi del Caucaso settentrionale da dove se ne completò la conquista con l’ascesa dei Romanov e il regno dello zar Alessandro I nel 1806.
Ossezia del Nord
Ne rimase provincia fino a quando il secolare regime imperiale della dinastia Romanov con l’ ultimo zar Nicola II, crollò dopo il trionfo della grande rivoluzione di Ottobre nel 1917 e il nuovo governo bolscevico riunì le regioni della Cecenia, il limitrofo territorio che si stende nell’ Inguscezia e quello settentrionale dell’ Ossezia assieme a quello del Daghestan, nella Repubblica delle Montagne del_Caucaso Settentrionale o Rmcs, nel 1924 se ne separò come Repubblica socialista sovietica autonoma dell’Ossezia settentrionale e tale rimase nel lungo periodo dell’Unione Sovietica. Dopo la sua dissoluzione mentre le varie repubbliche sovietiche caucasiche e dell’ Asia Centrale si proclamavano indipendenti, il Daghestan rimaneva nella nuova confederazione tra le repubbliche della Russia assieme a quella Ceceno-Inguscia che nel 1991 i separatisti ceceni proclamarono indipendente comerepubblica di Ichkeria in Cecenia scatenando le devastanti due guerre, lasciata dagli Ingusci che fondarono la loro repubblica nello storico territorio dell’ Inguscezia decidendo di entrare anch’ essa tra l’ unione delle repubbliche federate della nuova Russia, seguita dall’ autonoma dell’ Ossezia Settentrionale che divenne la Repubblica di Alaniya, provocando il conflitto etnico tra gli Osseti e gli Ingusci che si scontrarono con le loro formazioni paramilitari nella guerra del Prigorodny nell’ omonimo distretto. mentre tra le due etnie continuarono le violenze tra le opposte milizie nel conflitto osseto-inguscio culminato in una settimana di violenti scontri dall’ ottobre del 1993, il conflitto continuò durante le due guerre separatiste in Cecenia con migliaia di rifugiati e la Russia stipulò un accordo con l’ Ossezia settentrionale per la condivisione del potere garantendole una certa autonomia. Mentre i separatisti sempre più devoti all’ integralismo islamico dalla Cecenia scatenavano le loro milizie sanguinarie per esportare la guerra santa e dal 2000 iniziò il devastante periodo del terrorismo in Russia e gli attacchi suicidi nel Nord Caucaso estesi nell’ Ossezia del Nord ove culminarono nell’ attacco una scuola finita con il massacro di oltre trecento ostaggi con quasi la metà bambini tristemente nota come la strage di Beslan. Rimanendo nella federazione russa la regione ritrovò una sua labile pace come repubblica dell’ Ossezia Settentrionale di Alania , cercando di mantenere un suo fragile equilibrio nell’ instabile regione russa del Caucaso settentrionale. Nella regione sud orientale, ove i russi nel 1794 lungo il fiume Terek edificarono una fortezza divenuta il centro di Ordzhonikidze , si è estesa la città di Vladikavkaz proclamata capitale della repubblica di Alania dal centro attraversato dall’ animato Viale Mira ove affacciano edifici ottocenteschi che ne ricordano la storia come il museo d’arte Tuganov, all’ inizio del XX secolo per i musulmani osseti venne edificata la moschea di Mukhtarov sulla riva sinistra del fiume Terek, mentre la Chiesa della Natività della Santissima Theotokos è la più antica e, oltre le altre chiese russe, fuori dal centro nel 1996 venne inaugurata la nuova cattedrale ortodossa di Georgievskiy consacrata a San Giorgio con il suo santuario dalle venerate reliquie. Poco a nord ovest sulla sponda occidentale dell’ omonimo fiume la città di Ardon fondata nel 1824 ricorda anch’ essa il suo passato di centro russo tra i quartieri ed edifici dell’ epoca, così come la non distante città di Digora sul fiume Ursdon e nell’ omonimo distretto settentrionale la città di Mozdok si è estesa da un centro ove nel 1763 venne fondato un forte russo. Tra le montagne settentrionali del Caucaso centrale si stende il vasto e suggestivo territorio protetto dal parco nazionale di Alania dalla ricca flora per un migliaio si specie tra alberi e piante con duecento endemiche, la fauna dalla una gran varietà di uccelli oltre una trentina di mammiferi oltre camosci, linci , volpi, sciacalli e lupi con alcune in via di estinzione come la capra del Caucaso occidentale. Nel suo ambiente variegato dalle vette e i ghiacciai scendendo tra le valli e le praterie di steppe il parco di Alania preserva anche il grande patrimonio storico e culturale della regione con vari siti archeologici che vanno dalla più antica cultura di Koban risalente all’ età del bronzo caucasica ai siti con i resti di villaggi e fortificazioni medioevali degli Alani . Scendendo nel distretto centro meridionale dell’ Alagirskij Rajon si apre la suggestiva gola di Alagir con il santuario di Uastyrdzhi, dalle antiche mura e fortificazioni medioevali , poco distante ne prende nome la città Alagir fondata nel 1850 che conserva anch’ essa edifici dell’ epoca e continuando nello nello storico distretto meridionale di Prigorodny lungo il fiume Gizel’ don, tra gli altri tradizionali tra le montagne si trova l’antico villaggio di Dargavs con l’ omonimo sito medioevale ove dal XIV secolo sorge una vasta necropoli con un centinaio di sepolcri e cripte ove aleggiano le antiche leggende in quella che è nota come la città dei morti degli Osseti.
Ossezia del sud
La storia della regione di Tskhinval , come è noto il territorio della Sud_Ossezia, ha percorso i secoli come quello dell’ Ossezia settentrionale nell’ antica Alania fino alla caduta dell’ impero russo con la rivoluzione del 1917 e, mentre ancora si scontravano bolscevichi e menscevichi, l’ anno dopo venne fondata la repubblica federativa della Transcaucasia con un governo provvisorio menscevico che univa l’ Ossezia meridionale alla Georgia osteggiato da gran parte della popolazione osseta bolscevica scatenando e nel 1919 il conflitto Osseto Georgiano trascinato per due anni con la vittoria bolscevica e dall’ epoca, l’Ossezia del Sud entrò nella Repubblica Sovietica della Ssr Georgia , mentre la regione settentrionale divenne la Repubblica socialista sovietica autonoma Ossezia del Nord , rimanendovi per tutto il lungo periodo dell’ Unione Sovietica fino alla sua dissoluzione e l’indipendenza di gran parte delle repubbliche che la formavano. Dopo la dichiarazione dell’ indipendenza nel 1991, in Georgia venne eletto come primo presidente lo studioso e letterato nazionalista Gamsakhurdia che nello steso anno venne spodestato dal colpo di stato georgiano noto come il Putsh del 1991 durato un anno in violenti scontri, fomentato dal decaduto da presidente del Consiglio dei ministri Tengiz Sigua assieme al deposto ministro della difesa espulso per corruzione Tengiz Kitovani, mentre braccio armato ne erano milizie paramilitari come quelle del famigerato Jaba Ioseliani a capo delle bande dedite al crimine organizzato nella formazione Mkhedrioni convertite nel partito dell’ estrema destra Unione dei patrioti. Nel frattempo si scatenarono conflitti etnici e territoriali che portarono alla guerra civile in Georgia iniziati fin dal 1988 nella regione proclamatasi indipendente come Tskhinvali nell’ Ossezia del Sud. Il provvisorio governo georgiano inviò l’esercito contro i separatisti osseti nel 1991 scatenando la prima guerra del Sud Ossezia durata un anno fino all’ intervento russo e nel 1992 venne creata la Joint Control Commission Jcc per la risoluzione del conflitto in una pacificazione sorvegliata da contingenti russi, georgiani e osseti, mentre nell’altro indipendentista territorio dell’ Abkhazia ad ovest affacciata sul Mar Nero iniziava il conflitto con la guerra Abkhaza fino al 1993 e dopo una tregua armata ripresi cinque anni dopo nella seconda guerra dei sei giorni in Abkhazia con i miliziani che riuscirono a respingere e scacciare i resistenti georgiani. La Russia di Putin al suo secondo mandato presidenziale appoggiava il separatismo dell’Ossezia meridionale contro la sovranità della Georgia alimentandone i conflitti che il sette agosto del 2008 si completarono con la rapida seconda guerra nel Sud Ossezia iniziata con l’avanzata dell’ esercito georgiano nella regione attaccando la capitale osseta nel bombardamento e la battaglia di Tskhinvali con la presa della città e poco dopo in aiuto degli osseti le forze russe vi tornarono dal vicino villaggio di Roka utilizzando il tunnel di Roki scavato in epoca sovietica. Dopo diversi scontri i georgiani furono costretti a ritirarsi dalla città e dall’ Ossezia meridionale in quella ormai divenuta la diretta guerra Russo-Georgiana continuata fino alla fine di agosto dello stesso anno con l’ invasione del territorio georgiano orientale e l’ attacco russo e l’ occupazione di Gori , mentre i russi continuavano lungo la costa del Mar nero attaccando ed occupando il porto di Poti. Le regioni dell’ Ossezia meridionale e dell’ Abkhazia divennero quelli che furono chiamati i territori occupati della Georgia che, oltre quello ufficiale della Russia e qualche stato, da gran parte delle Nazioni Unite non ebbero riconoscimento internazionale come Abkhazia e Ossezia separate dalla loro legale collocazione nel territorio georgiano. La Russia continuò la sua pesante influenza nella regione anche per elezioni presidenziali nel Sud Ossezia tenute nel novembre 2011 con la vittoria della professoressa Alla Dzhioyeva sostenitrice dell’ opposizione all’ingerenza russa nella sua campagna contro la corruzione nel governo del presidente uscente Eduard Kokoity filo russo che riuscì a far annullare la vittoria accusandola di brogli, minacciata e costretta a rinunciare, mentre le nuove elezioni del 2012 una volta esclusa l’ opposizione portarono alla vittoria l’ex dirigente del Kgb e candidato filo russo Leonid Tibilov. Stringendo sempre più legami con la Russia ha governato per cinque fino alle controversa elezioni del 2017 portando alla presidenza Anatoliy_Bibilov che ha riconfermato l’alleanza come repubblica autonoma della Federazione russa nella prospettiva di riunificarla con l’ Ossezia del Nord e riproporre un referendum per divenire di fatto repubblica russa.