Pietro il Grande
L’ascesa dei Romanov
Dopo la morte di Ivan IV il Terribile che aveva esteso il Granducato di Moscovia , nel 1584 salì al trono Fyodor Ivanovic regnando per quindici anni come Feodor I di Russia, ultimo sovrano dei Rjúrikoviči come era nota la lunga dinastia Rurik dagli antenati di stirpe Vikinga che avevano fondato la Rus’ di Kiev regnando per generazioni nei secoli del medioevo russo. Per la successione iniziarono i conflitti nel cosiddetto periodo dei Torbidi o Smuta con la pretesa al trono dei tre impostori che si dichiaravano figli di Ivan il Terribile noti come Lžedmitri o i falsi Dmitrij dai brevi regni inizialmente appoggiati dalla potente aristocrazia russa dei Boyar o boiardi e poi rinnegati. Seguì quella che venne chiamata la guerra Dimitriads tra Moscovia e Polonia combattuta per tredici anni dal 1605 contro la potente Obojga Narodów della confederazione Polacco-lituana, poi l’aristocrazia dei boiardi assieme ai rappresentanti dei territori riuniti nell’ Assemblea della Terra o Zemsky Sobor nel 1613 decisero di scegliere Mikhail Fyodorovich Romanov che salì al trono come Mikhail di Russia regnando oltre trent’anni fino al 1645, primo Zar della nobile famiglia Romanov e fondatore dell’ omonima dinastia. Il Granducato di Mosca con la sua espansione fu a lungo noto come il vasto regno Tsardom divenuto in breve il Russkoe carstvo o il grande Zarato di tutte le Russie fondato da Mikhail che in una ventina di anni ebbe otto figlie e cinque figli dalla moglie Marija Il’inična e tra essi Fëdor Alekseevič Romanov divennne lo Zar Fëdor III nel 1676 regnando solo otto anni fino alla morte impegnato contro l’ espansione dell’ impero ottomano con la prima guerra Russo Turca iniziata nel 1676 e durata cinque anni fino alla pace sancita nel trattato di Bachčisaraj. Alla morte di Fèdor III i fratelli della seconda moglie di Mikhail Natal’ja Kirillovna della famiglia dei Naryškin, si proclamarono reggenti con l’appoggio della guardia reale degli Strel’cy che si sollevarono nel 1682 con quella che fu detta la rivolta di Mosca favorendo l’ascesa al trono di Ivan Alekseevič Romanov secondo figlio di Mikhail e di Marija Il’inicna Miloslavskaja come Ivan V accettando la reggenza della sorella Sof’ja Alekseevna Romanova divenuta la prima zarina Sof’ja di Russia e in cambio i Naryškin ottennero che Pëtr Alekséevič, figlio di Natal’ja Kirillovna Naryškina, divenisse poi sovrano assieme ad Ivan. All’ inizio dei conflitti di quella che fu detta la grande guerra Turca della Lega Santa contro l’ impero ottomano, dal 1687 per due anni l’esercito russo si impegnò nelle due campagne Krymskiye pokhody in Crimea che non venne conquistata e, oltre agli intrighi di corte, l’ insuccesso contribuì alla fine della reggenza di Sof’ja Alekseyevna nel 1689 quando i potere fu ripreso dai boiardi e la reggente costretta a ritirarsi nel monastero di Novodevichy.
Pietro il Grande
Nelle intricate trame dinastiche Pëtr Alekséevič Románov salì al trono come Pètr I di Russia meglio noto come Pietro il Grande che ha regnato per oltre mezzo secolo fino al 1725, Sof’ja Alekseyevna venne poi accusata di aver ispirato la seconda rivolta degli Strel’cy nel 1698 che marciarono su Mosca minacciando di sterminare l’ aristocrazia dei boiardi e contro l’ascesa di Pëtr Alekséevič, per farla tornare al trono come la zarina Sof’ia, ma vennero sconfitti con una dura repressione, mentre Sof’ja Alekseyevna tornò nell’ isolamento monastico fino alla morte sei anni dopo. La grande guerra Russo Turca riprese nel 1695 con l’ Azovskiye Pokhodo della campagna d’ Azov per il possesso dei teritori tra il Mare di Azov e il Mar Nero protetti dai turchi con la possente fortezza di Azov che venne infine presa dai russi nel 1696 e quattro anni dopo l’ impero ottomano fu costretto alla cessione della regione alla Russia di Pietro il Grande con il trattato di Constantinopoli . Dopo la vittoriosa campagna di Azov per colonizzare la regione e dominare quei mari nel 1696 fondò la prima marina militare con la flotta imperiale Rossijskij, mentre durante quel periodo della trasformazione nell’ impero Ottomano e l’ inizio della sua decadenza, ad ovest nella regione dei Balcani Il lungo dominio turco terminò nel 1697 con la vittoria nella battaglia di Zenta combattuta in Serbia dalla Lega Santa guidata dall’ ormai potente monarchia degli Asburgo , costringendo due anni dopo l’ impero ottomano a cedere gran parte dei teritori con il trattato di Karlowitz .
La Grande Ambasciata
Dal 1697 con la Velikoye posolstvo o la Grande Ambasciata di Pietro, per un anno lo zar viaggiò tra i paesi europei che si erano coalizzati nella Lega Santa contro l’ impero ottomano per stabilire nuove alleanze con il granducato di Curlandia incontrandone il reggente Friedrich Casimir Kettler, con la Germania nel regno di Federico I di Prussia e in incognito per apprenderne l’organizzazione nella piccola e potente repubblica d’ Olanda che all’epoca dominava gran parte delle rotte commerciali. Proseguì la sua missione nell’ Inghilterra di Guglielmo III e i Paesi Bassi ove si stava modernizzano l’Europa, per consolidare altre alleanze in un incontro ad Utrecht sostenne la guerra della Lega di Augusta o della Santa Alleanza contro la Francia, ma pur non riuscendo ad ampliare il fronte contro l’ impero ottomano la Grande Ambasciata di Pietro assunse architetti ed artisti per le nuove città, oltre a competenze per il rinnovo dell’amministrazione , esercito e la marina.
La guerra del Nord
Per il controllo dei territori sulla Via Baltica e i limitrofi nord orientali europei dominati dalla Stormaktstiden , come era nota all’epoca la potenza svedese, dall’ inizio del XVIII secolo fino al 1724 venne combattuta la lunga guerra del Nord dalla Russia di Pietro il Grande alleandosi con Federico IV sovrano di Danimarca e il principe elettore di Sassonia salito al trono di Polonia come Augusto II. Mentre l’ esercito danese attaccava il protettorato svedese dello Schleswig-Holstein di Gottorp tra la Danimarca e la Germania, quello russo avanzò verso l’Estonia, all’epoca anch’essa nei domini svedesi, nel territorio Ingermanland dell’ Ingria e mentre gli alleati pensavano di spartirsi la regione, poco dopo la poderosa armata svedese di Carlo XII sconfisse i danesi per poi travolgere l’ esercito russo nella battaglia di Narva, dilagando poi in Polonia contro Augusto II che venne sostituito con il nobile Stanislao Leszczyński nel 1704 come reggente e lo stesso Leszczyński stipulò un trattato di pace con gli svedesi. Nel frattempo Pietro I riorganizzò il suo esercito respingendo l’ invasione della Russia tentata dall’armata di Carlo XII nel 1709 con la vittoria nella battaglia di Poltava costringendo alla resa l’ esercito svedese, mentre il sovrano riusciva a fuggire in territorio ottomano.
San Pietroburgo
Sul delta della Neva nel golfo di Finlandia tra le paludi alla confluenza ad est coni fiume l’ Okhta , dal 1611 per stabilire il dominio nel territorio sorgeva la fortezza svedese di Nyen, conquistata dai russi nel 1703 durante la grande guerra del Nord e lo stesso anno Pietro il Grande decise di edificarvi la sua nuova capitale Petersburg che doveva competere con le più grandi europee dell’ epoca. Primo centro ne fu la cittadella Petropavlovskaya Krepost con la poderosa fortezza di Pietro e Paolo ove all’ interno troneggia dal 1733 quando venne aperta e l’ omonima Cattedrale consacrata ai santi Pietro e Paolo, progettata dall’ architetto svizzero ticinese Trezzini nel nuovo stile barocco voluto per la città imperiale che venne detto Petrino. Per eguagliare la francese di Versailles lo zar volle la sua Corte di Pietro con la reggia di Peterhof completata nel 1728 fuori dalla capitale imperiale nell’ omonima cittadina, mentre nei pressi dell’ altro grande palazzo di Kunstkamera nello stesso stile Pietro fece edificare la sua sontuosa residenza Zimnij dvorets nota come il Palazzo d’Inverno aperto nel 1737, a Trelizzi si deve anche l’edificio dei Dodici Collegi che dalla sua fondazione ospita l’ Università di San Petersburg come la più antica russa, per la residenza del governatore Aleksander Danilovic Menshikov venne edificato l’ omonimo palazzo Menshikov del 1710 e dall’ epoca estesa con nuovi quartieri e palazzi San Pietroburgo per quasi due secoli fu la splendida capitale della Russia Zarista.
Le riforme di Pietro il Grande
La visita dei più avanzati stati europei dell’ epoca ispirò le grandi riforme di Pietro I per l’ efficienza dello stato e dell’economia rurale con l nascita di manifatture e l’ incremento dei commerci, trasformando l’ arretrata Russia in un paese moderno simile agli altri dell’ epoca. La precedente divisione territoriale in Uyezds nel 1708 venne sostituita con le otto regioni amministrate dalle Gubernija, mentre il vecchio sistema gerarchico feudale nobiliare del Mestnichestvo fu riformato in base ala ruolo capacità dei funzionari nel loro servizio sluzhba indipendentemente dal rango e ricchezza con l’ introduzione della Rangakh o Tabella dei Ranghi nel 1722 come base della più moderna ed efficiente burocrazia meritocratica. Mutò completamente la relazione tra il potere statale e religioso con la riforma della Chiesa russa ortodossa sostituendo il potente governo ecclesistico dei Patriarchi e Metropolitani con i religiosi e burocrati uniti nel il Sinodo del Svyashchennyy Russkoye nominati dallo Zar, mentre per finanziare le nuove istituzioni, l’ esercito, la marina e la flotta commerciale, introdusse una serie di nuove imposte su proprietà e beni di consumo, compresa a curiosa tassa sulla barba nel 1698 per adeguare l’aspetto della popolazione russa a quella europea e che rappresentava anche il simbolo dell’aristocrazia e clero. Dal 1717 ogni attività statale, economica, commerciale, burocratica e miltare venne organizzata con l’ istituzione dei Collegium come più moderni dodici ministeri divisi poi in dipartimenti amministrativi Prikaz, ognuno con propria organizzazione che rispondevano al potere dello Zar ed ospitati nel nuovo palazzo dei Collegi edificato mentre sorgeva la nuova capitale Pietroburgo sulla Neva nell’ isola di Vasilieskij,.
Il colonialismo russo
L’espansione della Russia continuò sul Mar Caspio e nel Caucaso dove l’armata di Pietro il Grande avanzò combattendo la guerra di Persia contro l’ impero Safavide per un anno dal 1722 conquistando le regioni del Caucaso nei domini persiani e parte di quelle settentrionali dell’ Iran, rimasti all’ impero russo per oltre un decennio per essere restituiti con il trattato di Resht nel 1732 e il resto tre anni più tardi con l’ altro trattato di Ganja. Con la vasta espansione territoriale ad ovest e nella regione orientale il regno di Pietro il Grande, assieme all’ opera riformatrice e di modernizzazione, inauguro la grande storia russa dal 1721 fino alla fine del XVIII secolo ereditata nei successivi fino alla caduta il grande e potente impero della Rossijskaja. Oltre all’ apertura di nuovi commerci internazionali, durante il suo regno iniziò anche l’ epoca del colonialismo russo nei vasti territori settentrionali nordamericani con l’ apertura delle rotte commerciali che diedero inizio alla più recente storia dell’ Alaska nella prima metà del XVIII secolo. Nel 1724 lo zar alla ricerca dell’ ormai leggendario passaggio a Nord Ovest tra la Siberia e l’estremità settentrionale americana inviò la prima grande spedizione della Kamchatka affidata al comando del navigatore danese della marina imperiale Vitus Bering su una nuova rotta che finalmente trovò tra il mare e lo stretto di Bering che presero il suo nome confermando il passaggio. Dal 1733 seguì quella che fu detta la lunga spedizione del Grande Nord con le esplorazioni durate un decennio e la seconda spedizione della Kamčatka nel 1742 anch’ essa affidata all’ ormai esperto esploratore e cartografo Vitus_Bering che raggiunse l’ estremità sud orientale lungo costa si allunga od ovest nell’ oceano con l’ arcipelago delle isole Aleutine, esplorate poi da altre spedizioni russe nei territori popolati dagli Aleut e Yupik dell’ Artico. Il mercante e navigatore Grigorij Ivanovic Shelekhov assieme ad Ivan Larionovich Golikov nel 1783 fondò la prima compagnia per il commercio di pellicce con la società Shelikhov-Golikov aprendo i primi centri commerciali affidata poi al compatriota Alexandr Baranov che all’ inizio del secolo successivo fu tra i fondatori della nuova e potente compagnia Russo Americana estendendo il traffico nel commercio di pellicce sulle rotte costiere nord occidentali e in breve gran parte della regione costiera in Alaska fu dominio russo terminato nel 1867 quando l’ immenso territorio venne ceduto agli Stati Uniti con l’ acquisto dell’ Alaska .
L’ eredità di Pietro il Grande
Oltre alla grande espansione della Moscovia divenuta la potenza imperiale russa con le sue riforme sociali e culturali, Pietro il Grande cambiò le consuetudini per la successione dopo la morte del Aleksej che si era opposto alla sua grande opera riformatrice, stabilendo che il sovrano poteva scegliere il suo erede, ma non riuscì a promulgare le nuove regole prima della sua morte nel 1725, lasciando la successione dinastica a congiure ed intrighi in quelle che furono chiamate le rivoluzioni del Palazzo ordite per i decenni successivi sempre cercando il sostegno della potente Guardia Imperiale Leib nella reggia di Pietroburgo. Dopo la morte di Pietro il Grande la moglie Ekaterina Alekseevna salì al trono come Caterina I di Russia che per esercitare il potere istituì con sei fedeli consiglieri il suo privato e supremo Consiglio regnando brevemente fino alla morte nel 1727, il nipote Pëtr Alekseevič Romanov divenne il nuovo zar Pietro II anch’ egli di breve vita e nel 1730 Anna Ivanovna Romanova, figlia di Ivan V che era stato reggente assieme a Pietro il Grande per un breve periodo, fu incoronata imperatrice come Anna di Russia dal Supremo Consiglio regnando per un decennio. Senza eredi il nipote di Anna appena nato Ivan Antonovič Romanov nel 1740 venne proclamato successore come Ivan VI e approfittandone con varie congiure ben presto fu sostituito dalla figlia di Pietro il Grande e Caternia I Elizaveta Petrovna incoronata dome Elisabetta di Russia nel 1741 governando per oltre un ventennio fino alla morte nel 1762 continuando l’ opera di riforme e modernizzazione del padre Pietro il Grande che aveva inaugurato un nuovo capitolo nella lunga storia russa.