Rus’ di Kiev
La storia della Russia nel suo primo periodo medievale è nata dalle più orientali rotte dei Vikinghi che fin dal VII secolo con i loro commerci iniziarono a dominare il percorso della via Baltica e da quelle coste si inoltrarono nel vasto territorio popolato dalle tribù slave nella regione dell’ Ucraina, da dove aprirono la Put’ iz varjag v greki nota come la via Variaga di Grecia verso i domini bizantini, più ad est fino alla sponda meridionale del Mar Caspio la via del Volga lungo il fiume omonimo. Mentre i mercanti norreni seguivano il corso del fiume Dnepr, tra i vari principati ucraini iniziarono a lasciare i loro più validi guerrieri mercenari Variaghi come guardia nelle corti slave, su quelle rotte dell’ est i Vikinghi dai popoli che incontravano vennero definiti gli uomini che remano o Rus’ e ben presto la regione che si stende tra il Dnepr e il Volga divenne la norrena terra di Rus’.
I popoli slavi
Era parte del vasto territorio dominato dalle antiche popolazioni degli Slavi giunte da migrazioni riuniti in villaggi dalla società, tradizioni e religione simili nelle varie tribù orientali degli Slavyan che fondarono varie culture in gran parte dei territori percorsi da quella che si definisce Via slavica tra l’Ucraina, Moldavia, Romania e parte dell’Ungheria e della Polonia. Tra le altre dal III secolo a.C. fino al primo dopo Cristo fiorì la cultura di Zarubintsy lungo i fiumi Dniepr e il medio lungo il corso superiore e medio Pripyat nel territorio dell’ Ucraina, seguita dal II secolo per i tre successivi da quella di Santana de Mureş, meglio nota come la cultura di Chernyakhov, nello stesso periodo venne fondata la grande cultura di Penkovka che si estendeva dalla sponda occidentale del fiume Dniepr verso ovest lungo il corso del Prut ed oltre fino al Danubio e la Romania, tutte dalla simile società e tradizioni legate all’ antica mitologia e religione. I primi Rus’ inizialmente adattarono la loro mitologia norrena alle credenze religiose dei nuovi territori per poi acquisire le tradizioni di quella slava che mantennero nei secoli successivi fino alla conversione al Cristianesimo. Le varie divinità della religione Slava erano divise da posizioni cosmologiche e gerarchiche relative alla loro funzione nel mondo, discendevano dalla mitologia ove l’ entità dell’ Universo originario Rod era presieduta dalla prima divinità Prabog che generò le altre come il Dio bianco Bylun o Belogog del Sole e la Luce benefico, contrapposto al Dio Nero dell’ oscurità noto in slavo antico come čĭrnŭ Bogu o Chernobog rappresentanti le entità celesti maschili emanazioni del dio slavo del fuoco celeste Svarog e quelle terrene femminili emanazioni del dio della terra, le acque e le foreste Veles, contrapposto al Signore del Tuono che nella successiva tradizione mitologica slava divenne la divinità suprema Perun .
Le origini della Rus’
Le origini e i primi secoli nella storia della Rus’ si perdono nella leggenda e la fonte storica letteraria più attendibile è contenuta nelle Cronache degli anni passati Pověst’ vremęnnych lět noto anche come la Cronaca Primaria o Manoscritto di Nestor per essere redatte all’ inizio del XII secolo dal monaco cronista Nestor di Pečerska nel suo monastero Kievo-Pečerskaja lavra delle grotte di Kiev, tra le altre seguirono la Prima Cronaca di Novgorod delle tre redatte tra il XIII secolo e il successivo da monaci del grande monastero Svyatoy Georg di Yuriev. Nella seconda metà del XV secolo l’ origine del primo principato russo medioevale è in parte raccontato anche dal codice Russkaya, mentre molto più tardi in forma epica nel XVII secolo si trova nella narrazione della Slovenskaya di Ruse. La regione dal’ VIII secolo era dominata dal Khaganato di Rus’ e la fondazione di quello che divenne il cuore della futura Russia come Kievskaja Rus’ o Rus’di Kiev, risale al secolo successivo quando il condottiero dei Variaghi Rjurik di stirpe vikinga conquistò le terre che i norreni chiamavano Holmgarðr l fondando la città di Novgorod che ne divenne la prima capitale da dove, tra il XII e il XV secolo esteso dal Baltico agli Urali, fiorì il potente stato con la Repubblica di Novgorod nota come Zemlja novgorodskaja . Nella loro prima capitale i Rus’ di stirpe norrena presero il titolo di Knyaz novgorodskii o principi di Novgorod con la lunga dinastia dei Rjúrikoviči fondata dal norreno Rjurik, nota alla cronache anche come Rurikidi, che espansero il principato con l’ Halytsko-Volynskoye knyazstvo di Galizia-Volinia o regno di Rutenia ad ovest nel 1199 e poi alla fine del XII secolo i successivi principi di Kiev a nord est fondarono il Vladimiro-Suzdal’skoe knjažestvo di Vladimir-Suzdal’. Dopo la decadenza della Rus’e il periodo feudale seguito all’ invasione mongola, la dinastia è continuata con il suo ramo dei Šujskij, mentre dal XIII secolo sorse il il potente Velikoe Knjažestvo Moskovskoe noto come il principato di Moscovia fiorito fino al 1547 quando si estese negli altri principati divenendo il Russkoe carstvo con il potere assolutista degli Zar nel Regno_russo.
La dinastia di Rjurik
Nel suo primo periodo il nuovo principato con la spedizione in Paflagonia a metà del IX secolo attaccò l’ Impero Bizantino nei territori orientali dell’ Antica Turchia sulla costa Propontide del Mar di Marmara dominata fino al Mar Nero dai bizantini con il regno di Paflagonia e mentre l’ impero era impegnato in una delle lunghe guerre arabe durate tre secoli dal 780, riuscirono a conquistarne brevemente la capitale con l’ assedio di Constantinopoli nel’ 860 in quella che fu la prima guerra Rus’ bizantina. Dopo la morte di Rjurik nell’ 880 per oltre un ventennio il principato passò ad uno dei suoi condottieri e parente Helgi ribattezzato Oleg come reggente per conto dell’ancor giovane figlio di Rjurik e successore Ingvar che aprì la Put’ iz varjag v greki o la via Variaga per i commerci con l’ Impero Bizantino che dalla Scandinavia seguiva parte della Via baltica attraverso il principato di Novgorod che ben presto si espanse ad ovest nella regione dell’ Ucraina ove si stendevano i territori all’ epoca popolati dagli Slavi conquistandone le città di Černihiv e Smolensk e, continuando lungo il fiume Dnepr, conquistò anche il fiorente centro concesso ai condottieri Variaghi dell’ armata di Rjurik Askold e Dir, secondo la tradizione e il manoscritto nestoriano fondato come Danaprstadr due secoli prima dai tre leggendari fratelli Kij, Šček e Choriv e la sorella Lybid per i commerci bizantini, dopo la presa divenuto la città di Kiev proclamata la madre delle città Rus’ ove poi fu spostata la capitale e dall’ epoca il principato divenne Rus’ di Kiev. Dotato di un potente esercito nella guerra bizantina del 907 si scontrò con l’ Impero di Bisanzio minacciando invano l’ attacco di Costantinopoli verso la fine del suo regno, assicurandosi poi un’alleanza commerciale e militare con il principato russo.
Igor di Kiev
Defunto Oleg nel 911 l’ormai potente dinastia Rjúrikoviči dei Rurìkidi continuò con Ingvar figlio Rjurik che prese il nome russo di Igor tornando a minacciare l’ impero bizantino, secondo la corrispondenza Khazar , come è nota alle cronache lo scambio di missive con i dignitari arabi del Califfato di Cordoba nella Spagna Moresca, il popolo dei Cazari convertito all’ ebraismo e perseguitato nei territori bizantini, coinvolse il principato di Kiev che aprì il conflitto con la guerra bizantina nel 941 invadendone i territori assieme agli alleati Patzinak, noti anche i Peceneghi nomadi di stirpe turca, sulla costa settentrionale del mar di Marmara nell’antica regione della Bitinia. Avanzando su Costantinopoli ne vennero respinti, le armate di Igor tornarono a minacciare l’ impero tre anni dopo e i bizantini per evitare lo scontro offrirono accordi commerciali e tributi al principato di Kiev con il trattato Rus’-bizantino del 946. Nonostante il trattato Il conflitto continuò con le spedizioni della Rus’ di Kiev nella regione del Mar Caspio iniziate già dalla metà del IX secolo e altre quattro guerre contro l’ Impero Bizantino fino al 1054 e verso la fine del suo regno Igor’ di Kiev scatenò una guerra contro le tribù slave dei Drevljani in rivolta per gli alti tributi richiesti dal principato.
Olga la Santa
Dalle cronache dello storico bizantino Leone Diacono si sa che si sa che Igor venne catturato, torturato ed ucciso dai Drevijani e sempre dal manoscritto di Nestor, o la Cronaca degli anni passati che racconta la storia della Rus’ di Kiev, prese il potere come reggente per il figlio Svjatoslav ancora bambino la moglie norrena Helgari ribattezzata in russo Olga che divenne presto popolare ed acclamata per le sue riforme giuridiche oltre a cambiare il sistema dei tributi poliudie, con il sostegno dell’ esercito respinse poi la minaccia dei nomadi turchi Patzinak o Peceneghi nel 968, che attaccarono la capitale della Rus’ con l’assedio di Kiev. Nel frattempo dal loro territorio ucraino emissari degli slavi orientali Drevljani responsabili della morte del consorte Igor le proposero di sposare il loro principe Mal, finendo sepolti vivi e la sua vendetta continuò fingendo poi di accettare la proposta se i più potenti nobili Drevljan si fossero recati a Kiev e al loro arrivo li rinchiuse nei loro alloggi facendoli bruciare, mentre altri chiamati al funerale di Igor vennero uccisi dalle sue guardie, marciando poi con il suo esercito per distruggere ed incendiare la loro capitale sterminandone la popolazione, prendendo come schiavi i sopravvissuti. Celebrata come la grande protettrice del suo popolo e spietata vendicatrice Olga di Kiev, negli anni che seguirono si convertì al cristianesimo facendo battezzare dal patriarca Polieucte a Costantinopoli come Elena, mentre si alleò con i bizantini contro i Bulgari del Volga che avevano fondato il loro Khanato nell’ omonima regione russa e il popolo più orientale dei Cazari convertito all’ ebraismo che minacciavano la Rus’ di Kiev. Tornata in patria Olga si adoperò invano nella sua diffusione del cristianesimo di rito bizantino tra il suo popolo che continuò a praticare il paganesimo così come la nascente aristocrazia slava dei bojar poi noti anche come boiardi e la potente casta militare della guardia družina di origine norrena. Anche se una primo tentativo nella cristianizzazione del Khaganato di Rus’ era iniziata a metà del IX secolo ad opera del Patriarca di Costantinopoli Fozio, la popolazione era rimasta legata ai tradizionali culti del paganesimo Slavo, mentre la definitiva conversione al Cristianesimo della Rus’ con battesimi di massa avvenne nel 988 sotto il regno di Volodiměr Svętoslavič noto come Vladimir I il Santo nipote di Olga che, per l’ opera di evangelizzazione della zia, ne proclamò la beatificazione e il culto come Ol’ga svyataya o la Santa Olga di Kiev con il mausoleo nel santuario Desjatinnaja Cerkov’ noto come la chiesa delle Decime.
Svjatoslav I
Alla morte di Olga nel 945 prese il potere suo figlio Svjatoslav Igorovyč come Svjatoslav I che , al contrario della madre, rimase fedele alla tradizione del paganesimo slavo e le sue divinità, dalla consorte Predslava ebbe il figlio Oleg di Drelinia e l’altro maggiore Iaropolk Sviatoslavich divenuto poi Yaropolk I che ha regnato per otto anni dal 972, mentre dalla concubina Maluša nacque Volodiměrъ Svętoslavič destinato a regnare come il grande Vladimir I di Kiev. Svjatoslav I passo alla storia della Rus’ come il conquistatore che estese il principato oltre l’ intera Ucraina, ad est gran parte della valle attraversata dal fiume Volga e le pianure tra il mar Nero e il Caspio per le steppe del Ponto, dai confini occidentali della Rus’ verso Europa orientale lungo ed oltre il Danubio e ad ovest fino alle vie dei Balcani. Mentre a sud est travolgeva il gran Khanato di Khazaria, fondato dal popolo turco seminomade Kuzarim ribattezzato dai bizantini Cazari convertiti all’ ebraismo, per contenere l’ espansione del primo impero Bulgaro nel 967 i Bizantini lo convinsero a partecipare alla loro guerra per l’ Invasione della Bulgaria durata quattro anni fino alla conquista del cuore dell’ impero con il territorio Bulghar alla confluenza del Volga con il fiume Kama. Dopo la conquista della Bulgaria la Rus’ di Svjatoslav I minacciò lo stesso Impero Bizantino e mentre marciava su Costantinopoli trovò l’armata guidata da Barda Sclero che ne fermò l’ avanzata nel 970 con la vittoria sull’ esercito russo e i suoi mercenari nella battaglia di Arcadiopoli in Turchia, permettendo all’imperatore Basileus di Bisanzio Giovanni_I di riorganizzare una grande spedizione che respinse Svjatoslav con l’ assedio di Dorostolon nella Bulgaria nord orientale sconfiggendolo definitivamente con la successiva battaglia di Silistra. Mentre tornava a Kiev nel 972, dalle cronache sembra che i bizantini indussero il khan Kurya dei Peceneghi a tendergli un’imboscata uccidendolo e con la sua morte si scatenò il conflitto per la successione tra i figli, Oleg Svjatoslavič secondogenito venne ucciso nel 976 dal maggiore Iaropolk che prese in potere come Jaropolk I, mentre l’anno dopo fu costretto alla fuga in Scandinavia il terzo figlio a Vladimir avuto con la concubina Maluša che nella terra degli antenati organizzò un’ armata di guerrieri norreni Variaghi tornando a Kiev nel 980 ove sconfisse il fratellastro Jaropolk che rimase ucciso è salì al potere come Vladimir I .
Vladimir Il Grande
Nel 981 Vladimir conquistò la città di Cherven per espandersi nella Rutenia ad ovest chimata Chervonnaya Rus’ che dai confini occidentali dell’ Ucraina si stende nel territorio sud orientale Małopolska della Polonia, l’anno dopo represse la rivolta della tribù slava dei Vjatiči che popolavano il territorio del fiume Oka affluente del Volga e nel 983 più ad ovest si scontrò con la tribù baltica dei Sūduvia noti anche come Yatvingian continuando l’ espansione tra l’ Ucraina e la Bielorussia lungo il fiume Sozh e l’alto corso del Dnieper invadendo nel 984 il territorio dell’ altra potente tribù slava dei Radimici. Sempre le cronache Povesti vremęnĭnyxŭ Letu del monaco Nestor raccontano che nei primi anni del regno restò legato al paganesimo Slavo nelle sue antiche tradizioni religiose, poi dal Manoscritto Nestoriano nei racconti degli anni di Bygone si narra che nel 987 Vladimir inviò emissari a valutare le fedi i più diffuse dell’ epoca da quella islamica all’ ebraismo, dal cattolicesimo al cristianesimo bizantino trovando questo e la chiesa ortodossa orientale il più adatti al suo popolo. Valdimir iniziò la cristianizzazione della Rus’ facendo battezzare i suoi dodici figli e tutta la nobiltà di corte ponendo fine al paganesimo e l’ antica fede religiosa slava Rodoverie distruggendone tutte le raffigurazioni degli idoli per poi decretare conversione in massa dell’ intera popolazione con il grande battesimo di Kiev. Nel 989 fece edificare la Desjatinnaja Cerkov nota come la chiesa delle Decime consacrata alla Dormizione della Vergine di Kiev con il mausoleo della zia Olga di Kiev beatificata come madre della Rus’ cristiana e la tomba e della consorte bizantina defunta Anna come la prima chiesa della Rus’ cristiana. Dai successori nel 1051 venne edificato il grande Monastero delle Grotte di Kiev Pechersk_Lavra divenuto uno dei più frequentati santuari della chiesa ortodossa, poco dopo venne terminata la grande cattedrale consacrata a Santa Sofia di Kiev sul modello dell’ altra chiesa anch’ essa consacrata a Santa Sofia di Novgorod del 1050. Dalla prima moglie scandinava di stirpe norrena Rogneda ebbe vari figli e sono ricordati dalle cronache Mstislav Vladimirovich noto come il principe Mstislav di Chernigov che divenne governatore del Keric Bogaz con la poderosa fortezza di Tmutarakan sullo stretto di Kerch tra il Mar Nero e il Mar d’Azov, mentre nei territori tra la Bielorussia e il Baltico da poco conquistati fu inviato Izyaslav, fondatore della dinastia che governò nella regione di quello che divenne il Principato di Polotsk e oltre a due altre figlie dal matrimonio con Rogneda nacque Jaroslav Mudr, destinato a salire al trono come Jaroslav I di Kiev che fu detto il Saggio. Dalla seconda moglie Malfrida di Boemia ebbe Svyatoslav di Smolensk, mentre poco si sa della successiva consorte bulgara che gli diede gli altri due figli noti alle cronache come Boris e Gleb che, temendone le pretese al trono furono fatti uccidere da Sviatopolk Vladimirovich, detto Sviatopolk_I il Maledetto e dichiarati martiri Strastoterptsy o Portatori di Passione per essere beatificati e traslati nella cattedrale di Vyshhorod vicino a Kiev, ove poco distante nel 988 era sorto il primo grande monastero di Mezhyhirya o Mežyhir’ja. Dalla moglie della famiglia regale Porfirogenita bizantina Anna non ebbe figli e dalla successiva di nobile famiglia germanica si sa poco se non che ne ebbe la figlia Dobroniega poi divenuta duchessa di Polonia. Alla fine del suo regno Valdimir entrò in conflitto con il figlio Jaroslav Mudr ementre si apprestava a marciare contro di lui morì a Berestove, celebrato come Vladimir il Santo che pose fine al paganesimo della Rus’, venne smembrato per dividerne le reliquie tra chiese e santuari e a Kiev nel XIX secolo gli venne consacrata la Volodymyrsky come cattedrale di San Vladimiro.
Yaroslav il Saggio
Alla morte di Vladimir dal si scatenò un conflitto per la successione tra Jaroslav e il fratello Sviatopolk il Maledetto proclamatosi reggente come Sviatopolk I dopo aver ucciso i fratellastri Boris e Gleb e che lo sconfisse con l’ intervento a suo sostegno del sovrano di Polonia Boleslaw I , ma quando l’armata polacca si ritirò da Kiev Yeroslav riuscì a spodestare il fratello che fuggì in Polonia per poi tornare in forze e costringere Yeroslav a ritirarsi nella città di Novgorod da dove sconfisse definitivamente l’ usurpatore nel 1019 divenendo il sovrano di Rus’ come Yaroslav il Saggio. Iniziò l’ espansione della Rus’ dal 1030 quando conquistò Il territorio tra l’Ucraina e la Polonia sud orientale Chervonnaya Rus’ della Rutenia, alleandosi poi con il sovrano polacco Kazimierz Karol noto come Casimir I il Restauratore che ne sposò la sorella Maria, continuò l’ espansine verso l’ Estonia nel Baltico ribattezzando Yuryev la città conquistata di Tartu. Il decennio successivio attaccò Bisanzio inviando una flotta nell’invano tentativo di conquistare Costantinopoli nel 1043, assieme all’armata guidata dal figlio maggiore Vladimir Yaroslavich che più tardi fu il suo successore come Vladimir di Novgorod, proseguendo il conflitto nel decennio successivo in una nuova guerra bizantina della Rus’ he venne sconfitta dopo essere avanzata sul Mar Nero conquistando l’antica città di Chersoneso nella penisola di Crimea. Per difendere la Rus’ dalle tribù nomadi della steppa dei Cumani e Peceneghi che minacciavano da est, dal 1032 fece edificare le ciittà fortificate di Bohuslav sulla sponda del fiume Ros a sud di Kiev e Yuriev divenuta la città della Chiesa bianca Bila Tserkva , continuando lungo il fiume la città di Korsun-Shevchenkivskyi sorta attorno la poderosa fortezza di Korsun, nello steso territorio alla confluenza tra i fiumi Trubizh e Alata, dall’ altra grande fortezza di Pereiaslav la città di Pereiaslav Khmelnytskyi. Definitivamente sconfitti i Peceneghi e le minacce delle tribù nomadi nel 1049 fece leggere come metropolita il monaco Hilarion di origine slava contravvenendo alla tradizione che lo voleva bizantino, inaugurando di fatto l’autonoma chiesa ortodossa ucraina con il patriarcato di Kiev, nei pressi della città sulla sponda del fiume Dnepr nell’ omonima gola sorgeva l’ unico e più antico monastero di Mežyhir’ja o Mezhyhirya fondato da Vladimir Il Grande e nel 1051 venne fondato il Kievo-Pečerskaja lavra noto anche come il Monastero delle Grotte di Kiev, divenuto il grande santuario della nuova chiesa ucraina.. Tra i nuovi grandi edifici sacri dell’ epoca venne fondato il monastero di Vydubychi terminato nel 1070 dal figlio Vsevolod Yaroslavich suo successore al trono di Rus’ pochi anni dopo come Vsevolod I e mentra la città si espandeva con quartieri e fortificazioni venne aperta la Zoloti Vorota o la Porta d’Oro di Kiev ove nei pressi sorse poi il monumentale complesso del santuario Sofiya di Kiev con la Sobor Sviatoyi Sofiyi o cattedrale di Santa Sofia fondata nel 1011, nel secolo successivo il Kyrylivs’kyi monastyr con il monastero e la chiesa di San Cirillo del 1140 e a metà del XVIII secolo venne aggiunta la barocca Andriyivs’ka Tserkva con la chiesa di San Andrea . All’ inizio del suo regno Yaroslav prese in moglie Ingegerd Olofsdotter, figlia del sovrano svedese Olof Skötkonung di antica stirpe norrena come i suoi antenati, ribattezzata Irene di Kiev e ne ebbe vari figli. Il maggiore Iziaslav Yaroslavic nel 1054 divenne il suo successore come Izjaslav I per quasi due decenni, Il minore I Nicholas Yaroslavic , salì al trono come Svjatoslav II nel 1073 governando solo tre anni per poi divenire il principe Knyaz di quello che divenne il principato di Černigov, seguito al trono di Kiev dal fratello Vsevolod Yaroslavich che dal 1078 regnò come Vsevolod I fino alla morte nel 1093. Vladimir Yaroslavich dal 1036 fino al resto dei suoi giorni regnò come Vladimir di Novgorod nell’ omonimo principato vassallo di Kiev, mentre degli ultimi due figli avuti in età avanzata le cronache sono scarse e poco si sa di Vyacheslav se non che divenne Kniaz reggente del da poco fondato principato di Smolensk vassallo di Kiev morto precocemente e ancor meno dell’altro giovane fratello Igor che ne prese posto. Oltre ad essi ebbe tre figlie, nel 1038 la maggiore Anastasia fu concessa in moglie al duca ungherese Endre Katolikus in esilio a Kiev salito poi al trono del regno d’ Ungheria nel 1046 come Andràs I il Cattolico iniziando un alleanza con il potente regno magiaro fondato da István király passato alla storia come Stefano il Santo, mentre il legame con la Scandinavia si rafforzò quando l’altra figlia Elisiv sposò il sovrano di Norvegia Haraldr Sigurðarson noto alle cronache come Hardrada, infine la minore delle figlie Anna Agnes Jaroslavna , nota come Anna di Rus’ nel 1051 divenne la regina consorte del sovrano francese Enrico I.
La decadenza di Rus’
A Yaroslav il Saggio si deve la prima stesura del codice l Russkaja Pravda o Verità Rus’ che introdusse nuove leggi scritte superando le antiche consuetudini norrene e slave nella giustizia e l’ ordinamento dello stato, ma dopo la morte alle regole di successione stabilite fu preferita la più antica consuetudine slava che prevedeva la divisione del regno tra i figli maggiori così il il principato di Kiev , esteso in Tutta l’Ucraina la Zemlja novgorodskaja o Terra di Novgorod con i territori conquistati ad est, andarono al figlio più anziano Iziaslav I che mantenne il titolo di Principe di Kiev dopo aver governato il principato Turov di Rus’ che assieme al secondogenito incoronato come Svjatoslav II e l’ altro fratello Vsevolod Yaroslavich salito al trono come Vsevolod di Pereyaslav, formò un triumvirato governando assieme fino al a 1072 combattendo la coalizione che insidiava il potere nella Rus’ guidata da Vseslav di Polotsk chiamato Vseslav il Veggente e Rostyslav Volodymyrovych noto come il principe senza terra Rostislav di Tmutarakan, mentre ad est i tre fratelli respingevano le incursioni dei nomadi turchi Oghuz e nel 1068 vennero sconfitti dagli altri nomadi Cumani occidentali del potente popolo kipčaki. Il governo unitario si sciolse quando nel 1073 Sviatoslav, sostenuto da Vsevolod detronizzò Iziaslav proclamandosi come unico principe di Kiev e l’ ’altro fratello Mstislav andò a governare i territori estesi dalla sponda destra del fiume Dnepr che divennero il principato di Chernigov ove fu il primo regnante e fondatore della dinastia dei principi Knyaz di Chernigov e ben presto iniziarono conflitti di successione tra i principi che aspiravano a detenere il potere sull’ intera Rus’ in una guerra civile che permise una nuova minaccia dei popoli delle steppe che predavano i commerci con Bisanzio con l’ascesa dei nomadi turchi Kipçak noti ai bizantini come Cumani e Polovcy ai cronisti russi, dalle incursioni sempre più estese e frequenti, poi riuniti nella potente confederazione di Kipchak dalla metà dell’XI secolo, giungendo ad attaccare la stessa Kiev nel 1061. La campagna di Sviatoslav contro i Cumani come erano noti alle cronache bizantine i nomadi turchi kipçak occidentali culminata nel 1185 con la lattaglia di Kajaly sull’ omonimo fiume affluente del Don, dalle gesta raccontate nella trama del poema epico Slovo pŭlku Igorevě o Canto della Schiera di Igor, redatto da un anonimo autore a alla fine del XII secolo nell’antica lingua slava orientale rusisku.Dopo i conflitti dinastici alla morte di Svjatoslav II salì al trono il figlio di Iziaslav I come Sviatopolk II e dopo il suo regno nel periodo della sua decadenza la Rus’ si risollevò con l’ascesa nel 1113 del successore Vladimir II , detto Monomaco o combattente solitario dai bizantini, che riuscì ad arrestare l’ avanzata dei Cumani da est in numerose epiche battaglie ed altre scontrandosi con il Khanato Idel Bolğaristan dei Bulgari del Volga, mentre nella regione danubiana ungherese ad ovest fronteggiò i bellicosi Ungari o Magiari. L’ unità della Rus’ venne mantenuta dal figlio Mstislav Vladimirovich salito al trono come Mstislav I di Kiev il Grande che regnò sette anni dal 1125, alla sua morte seguito dal fratello Jaropolk Vladimirovich che divenne Yaropolk II, ma dalla seconda metà del XII si completò il declino della Rus’ di Kiev e Novgorod frammentata in vari principati sempre in conflitto tra loro in quello che fu detto il periodo Udel’nyj o degli appannaggi che ne vide la disgregazione. Il Principe Jurij Dolgorukij di Kiev, ultimo figlio di Valadimir II, fu inviato a governare il principato di Vladimir-Suzdal o granducato di Vladimir e alla sua morte nel 1157 prese il potere il figlio come suo successore Andrej_Bogoljubskij, protagonista di una delle ultime guerre civili tra i principati che devastò la città di Kiev, dall’ epoca divenuta marginale nella successiva storia russa. Nel frattempo il fratello di Mstislav I Yuri_Dolgorukiy alla sua morte ne divenne successore fondando un centro fortificato sul fiume Moscova al confine occidentale di Vladimir-Suzdal ove sorse la città di Mosca che dal XII secolo fino a metà del XVI fu la capitale del Velikoe Knjažestvo Moskovskoe come granducato di Moscovia ponendo fine alla’antica Rus’ di Kiev dopo l’apogeo della dinastia Rurikide e iniziando la storia medievale successiva di quella che divenne la grande Russia.