Russia

San Pietroburgo

Dal XV secolo  il potente  granducato di  Moscovia  si estese con il regno di Ivan il Terribile  nei territori che furono il cuore della successiva storia della  RussIa e all’epoca risale la fondazione della sua splendida capitale nella città di Mosca che rimase tale per i successivi tre secoli fino a quando sali al trono Pietro il Grande. Durante il conflitto per il dominio delle coste del  Baltico   con quella che fu detta  la grande guerra del Nord , nel 1703  venne conquistata la vecchia fortezza svedese di  Nyenschantz sul golfo di Finlandia tra le paludi che si stendevano sul delta del fiume Neva ove Pietro il Grande decise di edificarvi la sua nuova capitale fondando la città di   Petersburg che doveva competere con le più grandi europee dell’ epoca .Primo centro ne fu la cittadella con la poderosa fortezza di Petropovlovskaya  ove all’ interno svetta l’alto campanile  dell’ omonima cattedrale di  Petropavlovskiy anch’essa  consacrata ai santi Pietro e Paolo, progettata dall’ architetto ticinese Domenico Trezzini nel nuovo stile  barocco per la città imperiale  che venne detto  Petrino. Allo stesso architetto di devono i progetti di vari edifici dell’epoca nella  nuova capita  come il  Palazzo d’Estate di Pietro il Grande  inaugurato  nel 1714, sulla sponda meridionale dell’ isola Vasil’evskij ove nel 1742 fu completato l’altro più grande palazzo dei Dodici Collegi  come  sede dell’ amministrazione statale  e che ha poi ospitato  l’ Università di San Petersburg. Oltre  a vari progetti per la nuova capitale sempre a Trezzini si devono quelli delle chiese neoclassiche dell’Annunciazione e San Teodoro, altri edifici del monastero di Nevskaja fondato all’estremità occidentale della prospettiva Nevskij sul fiume Neva. Nello steso periodo  la cattedrale della Trinità alcune chiese  e altri edifici  sorsero sui progetti del russo Ivan Starov assunto  come architetto imperiale come  l‘ altro italiano Fontana   autore di altri progetti per la nuova capitale, tra gli altri il palazzo Menshikov del 1710 edificato sempre sull’isola Vasil’evskij e nel villaggio di Lomonosov sul golfo di Finlandia la splendida reggia imperiale  di Oranienbaum. Per eguagliare la francese di Versailles lo zar fece edificare la sua splendida reggia di  Peterhof completata nel 1728 nella cittadina fuori dalla città, mentre nei  pressi dell’ altro grande palazzo  di  Kunstkamera , sorto nello stesso periodo  lungo la Neva, con lo stesso stile fece e costruire la sua sontuosa residenza nota come il  Palazzo d’Inverno aperto nel 1737 nel centro della città, dall’ epoca estesa con nuovi quartieri e palazzi e San Pietroburgo  per quasi due secoli fu la splendida capitale della Russia Zarista.

L’epoca di Caterina

Dopo Pietro il Grande e l’estensione dell’ impero con al centro la nuova capitale Pietroburgo, durante il suo lungo regno Caterina II  di Russia  influenzata dall’ illuminismo  introdusse una visione cosmopolita nella società introducendo nuove regole, così come ne venne ispirata la cultura e l’arte, oltre la grande architettura neoclassica. Vennero chiamati a corte alcuni tra i più celebri architetti dell’ epoca come l’ italiano Giacomo Quarenghi che progettò diversi edifici a Pietroburgo e  alcuni dei sontuosi palazzi imperiali edificati nella città di Pushkin  a sud della capitale  con il villaggio imperiale di Tsarskoye Selo ove, tra i vari nella vecchia tenuta svedese Sarskaya Manor, splende magnificamente il palazzo di Caterina terminato nel 1756 su progetto dell’ altro architetto italiano Rastrelli, divenuto la residenza estiva degli zar successivi. A Pietroburgo Quarenghi ebbe l’ incarico di realizzare il teatro dell’Ermitage ed oltre ad altre creazioni neoclassiche per estendere la magnifica reggia di Peterhof. Fu  tra gli architetti che progettarono la prima sede dell’ Accademia imperiale delle Arti  di Pietroburgo  fondata nel 1757 e ospitata poi  nel nuovo grande palazzo Shuvalov   sulla via Sadovaya nel lungo il canale  Fontanka anch’esso in stile neoclassico. La sontuosa reggia nel palazzo di Oranienbaum  nel 1762 venne arricchita di giardini e padiglioni progettatI dall’ altro grande architetto italiano Antonio Rinaldi, autore in stile neoclassico del grande e sontuoso palazzo di  Gatchina terminato nel 1781 e nello stesso periodo l’ altro splendido ed imponente palazzo Marmornyy che troneggia sul fiume come  Palazzo di Marmo  dalle sontuose e raffinate decorazioni. Oltre agli altri celebri architetti italiani nel 1779 chiamò lo scozzese Charles Cameron ideatore del padiglione che ne prese nome come Galleria Cameron nel palazzo di Caterina  e per il figlio Pavel Petrovich , poco  distante da Puskin sempre su progetto di Cameron fece edificare la sua residenza imperiale con il palazzo Pavlovsk e con gli altri edifici costruiti successivamente si estese l’ omonima cittadina di Pavlovsk. Il francese  Jean-Baptiste Vallin de la Mothe sulla lunga via della prospettiva Nevskij realizzò alcuni sontuosi palazzi  dal 1761 e allo stesso La Mothe si devono  gli edifici neoclassici del grande mercato coperto  Gostiny, dall’ omonima nobile famiglia gli venne commissionato il palazzo Yusupov sulla Moika e realizzò il grande arco che troneggia  sull’ isola artificiale di Nuova Olanda. Oltre ad altri edifici La Mothe progettò chiesa e basilica cattolica di Santa_Caterina completata poi da Rinaldi e il padiglione settentrionale sull’argine della Neva del grande complesso di edifici neoclassici che ospita il museo  dell’Ermitage.

La capitale dei Romanov

Dopo il regno di Caterina  iniziò  la cosìdetta battaglia dei  Palazzi  sullo stile da adottare  tra il precedente barocco Petrino, la grande estensione  del neoclassicismo  di Caterina e il successivo ritorno al vecchio stile russo bizantino iniziato con il figlio Pietro I con  quello definito neorusso diffuso nel XIX secolo,  impegnando i più celebri architetti dell’epoca come Vasily Bazhenov, sostenitore del neoclassicismo russo con le sue varie opere come quelle del compatriota Matvey Kazakov  e l’architetto che ha progettato i piani urbani di altre città Ivan Starov. Tra gli stranieri chiamati a corte, dal  britannico Cameron  a  Giacomo Quarenghi  vi fu  l’altro  Italiano  Vincenzo Brenna che tra i suoi vari progetti venne incaricato di ampliare il palazzo di Pavlovsk divenuto residenza dello zar Paolo I, l’altra reggia imperiale del palazzo  Michajlovskij nel centro della capitale e  la realizzazione della sontuosa cattedrale di San Isacco ortodossa. Sostenitore dei nuovi canoni dell’ emergente romanticismo , Pietro I fece ricostruire vari  edifici   dal 1785, fino alla completa demolizione di altri come il palazzo di Pella. All’alba del nuovo secolo la capitale imperiale di estese con l’ ascesa dei Romanov  e il regno di Alessandro I che fece edificare la sua sontuosa reggia nel palazzo di  Alexander anch’ esso su progetto del celebre architetto italiano tra i protagonisti del neoclassicismo russo Quarenghi, terminato nel 1796 poco a sud di Pietroburgo nella città imperiale di  Tsarskoye_Selo. Dopo la vittoria contro l’ invasione napoleonica, celebrato come il  difensore della Madre Russia,  lo zar Alessandro I  morì nel 1825 senza lasciare eredi diretti e nella  Piazza del Senato si riunirono nobili ed ufficiali rifiutando di giurare fedeltà a Nicola I, ma la sollevazione  fu duramente repressa e  i rivoltosi vennero chiamati  Dekabristy   per essersi ribellati in quel dicembre del 1825. Il regno di Nicola I fu tra i più assolutisti e repressivi, la capitale si estese con alcuni quartieri ed edifici in stile impero,  mentre  lo zar prese il controllo su ogni istituzione sprofondando nel timore della repressione la comunità culturale di San Pietroburgo che comunque  dall’ epoca produsse la ricca generazione di  pittori_russi  continuata per tutto il XIX secolo, oltre  tra i più grandi maestri della musica_classica  e, a cominciare dalle opere di Pushkin, Gogol, Turgenev, Dostoevsky, ed altri fino a  Tolstòj nell’ epoca d’ oro della grande  Letteratura  russa. Nicola I finì i suo giorni mentre ancora infuriava l’ ultimo capitolo della la disastrosa  guerra di Crimea e il regno, in crisi come la sua capitale, nel 1855 venne ereditato dal figlio salito al trono come  Alessandro II di Russia che promosse varie riforme oltre ad arricchire la capitale  di nuovi quartieri ed edifici nello stile dell’ epoca, mentre la città diveniva centro dei movimenti rivoluzionari in Russia tra populismo, anarchismo, nichilismo e primo socialismo con la pratica del terrorismo del movimento Narodnaja Volja che nel marzo del 1881 in un’ attentato nel centro di Pietroburgo, riuscì ad uccidere lo zar  lungo la sponda del canale Gribaedova ove il figlio fece edificare in suo onore la maestosa  cattedrale del Salvatore che fu detta del Sangue Versato. Con il regno dell’ erede Alessandro III iniziò la fine dei Romanov  e del secolare impero con l’ ultimo zar Nicola II,  nel 1905 a Pietroburgo venne duramente repressa la pacifica manifestazione popolare guidata dal pope Gapon  verso il Palazzo d’ Inverno per presentare una petizione allo zar , in quella che venne ricordata come la Domenica di_sangue.

Leningrado sovietica

Dopo la guerra russo giapponese  e la controversa rivoluzione del 1905 Nicola II riprese i potere trascinando poi nella prima guerra mondiale la Russia e Pietroburgo venne ribattezzata Pietrogrado sconvolta anch’ essa da oltre tre anni di guerra e ancora fu protagonista della storia russa nell’ insurrezione di Pietrogrado iniziata con l’ammutinamento dei marinai dell’ incrociatore Aurora  nel porto la notte del 24 ottobre, seguita  dall’ assalto e la presa dello Zimnij   noto  come il Palazzo d’Inverno , iniziando gli epici giorni  che portarono alla vittoria della grande  rivoluzione russa .La città venne ribattezzata Leningrad e tale rimase per tutto il lungo periodo dell’ Unione Sovietica , mentre si estendeva nelle sue periferie con quartieri operai e fabbriche,  venne ampliato il vecchi porto di  Kronštadt fondato nel XVIII secolo e istituita la grande  base navale di  Leningrad che dall’ epoca per tutta l’era sovietica ha ospitato parte della potente flotta militare Sssr Flot. Nel 1941 la Germania nazista invase il paese  e con l’ entrata dell’ Urss  nella seconda guerra mondiale si scatenò il lungo e devastante conflitto  combattuto sul Fronte orientale  per  la difesa  da quella che doveva essere  la distruzione del bolscevismo e lo sterminio di tutti i comunisti, slavi ed ebrei. Dal  settembre del 1941 per quasi tre anni I tedeschi furono impegnati nell’ assedio di Leningrado difesa strenuamente dall’ Armata Rossa e la popolazione in quella che passò alla storia come l’eroica resistenza di Leningrad che ne impedì la conquista organizzata e guidata dal maresciallo sovietico  Žukov, accerchiata e senza rifornimenti riuscì a resistere mantenendo solo una stretta via verso il lago Ladoga ribattezzata Doroga zhizni  o la Strada della Vita. Dopo le devastazioni della guerra  gran parte dei quartieri, palazzi e monumenti danneggiati sono stati ricostruiti ed edificati di nuovi, nel 1955 venne inaugurata la linea di quella che divenne la grande metropolitana  Petersburgskij estesa in tutta la città che rimase grande centro industriale e culturale, mentre la capitale tornava a Mosca. Nel 1991 con la dissoluzione dell’ Unione Sovietica  con un referendum Leningrado fu ribatezzata con l’ antico nome storico di Sankt Peterburg , mentre il suo vasto distretto e la regione che lo circonda  rimase come oblast’ di  Leningrad e la  città continua a splendere con i suoi  quartieri, palazzi, chiese, ponti, monumenti  e siti di  San Pietroburgo  come li si trovano  nel suo  vasto centro storico dichiarato patrimonio culturale Unesco.

La fortezza di Pietro e Paolo

Sulla Zayachiy  che emerge dalla Neva come l’ Isola delle Lepri, sorse il più antico centro  con l’ imponente fortezza Petropavlovskaya consacrata ai danti Pietro e Paolo, dopo lunghi lavori completata nel 1740 su progetto del grande architetto italiano ticinese  Domenico Trezzini, a lungo usata per la guarnigione della città e carcere per gli oppositori al regime zarista. Con le mura e bastioni che racchiudono i vari edifici la suggestiva fortezza di  Pietro e Paolo  affaccia maestosa sul  lungofiume Kronverskaja ove l’ alta guglia del campanile  si innalza dalla maestosa  cattedrale di Petropavloskiy  consacrata anch’ essa ai santi Pietro e Paolo nel 1733 sempre su progetto di  Domenico Trezzini durante la costruzione della fortezza nel nuovo barocco russo  dello stile Petrino diffuso negli gli edifici dell’ epoca in città. Alla suggestione delle mura esterne corrispondono i sontuosi interni dalle vetrate istoriate, decorati da altari, dipinti, affreschi e una grande iconostasi dalle preziose icone,  con la cripta che ospita i sepolcri  di quasi tutti gli zar della  dinastia Romanov. Dalla suggestione della cattedrale di Pietro e Paolo un passaggio la collega al successivo mausoleo del Granducato    per accogliere i sepolcri dei granduchi, inaugurato  nel 1908   in stile neobarocco su progetto dell’ architetto Grimm, dagli interni riccamente decorati di marmi, mosaici e dorature di bronzo. Da una parte si trova il palazzo  neoclassico costruito per ospitare la prima  Zecca di Pietroburgo progettato dall’ italiano  Antonio Porta e, continuando tra gli altri edifici della  fortezza Petropavlovsakya , nel 1938 vi venne edificato il più recente  palazzo che ospita il museo  storico di Petersburg.

Lungo il canale Mojka

Sul canale Mojka nel delta della Neva che attraversa il centro affacciano tra i più suggestivi e maestosi palazzi edificati tra il XVIII secolo e il successivo in città, ove inizia il canale si trova il grande castello di Michajlovskij  con il suo palazzo circondato da altri edifici completato nel 1800 su  progetti dall’ architetto russo Baženov nell’ eclettico stile dell’ epoca assieme all’ italiano ticinese  Brenna dal maestoso esterno somigliante ad una fortezza medioevale. Dei giardini estesi dal castello di Michajlovskij  prende nome primo ponte del Giardino come quello che segue poco dopo come secondo ponte del Giardino e da qui seguono alcuni degli storici ponti sul Mojka, continuando fino alla confluenza con il canale  Griboedov  nel 1829 venne completato  in ghisa l’ elegante ponte di  Konjušennyj per collegare l’ omonima via Konjušennyj   ove si trovavano le scuderie imperiali. Nei pressi sulla sponda del Griboedov si erge la maestosa chiesa del Salvatore che fu detta del Sangue Versato per essere consacrata nel 1907 quando su completata in stile tradizionale neorusso sul luogo ove in un’ attentato fu ucciso lo zar Alessandro II nel 1881. Completamente diversa da tutte le altre a Pietroburgo l’ imponente cattedrale  è ispirata all’antico stile medioevale dalle splendide cupole dorate e  rivestite di luminose ceramiche, la facciata in mattoni rossi decorata con mosaici e i sontuosi interni decorati da altari. iconostasi, dipinti, affreschi  e vasti suggestivi  mosaici. Oltre palazzo di Alekseevskij costruito nella seconda metà del XIX secolo per il Aleksej Aleksandrovič Romanov, sulla sponda del canale si staglia la neoclassica facciata del palazzo Yusupov  edificato nel 1776   per i conti Shuvalo su progetto dell’ architetto francese La Mothe,  poi acquistato dall’altra nobile famiglia dei Yusupov e ristrutturato varie volte dal 1830, per sontuosi e decorati interni del palazzo fu tra le dimore più lussuose della città e per tutto il secolo la sontuosa residenza di Yusupov fu frequentato centro della nobiltà  fino all’ ultimo periodo della dinastia Romanov con lo zar Nicola II e qui nel 1916  venne assassinato  l’ odiato e mistico consigliere della famiglia imperiale Rasputin. Le vie Konjušennyj e Moshkov sono collegate dall’altro ponte  Bol’šoj  aperto nel 1828 anch’ esso con lastre di ghisa decorate da dove si raggiunge la vicina  isola che ospita il monumentale palazzo dell’ Ammiragliato completato nel 1823 nel maestoso stile impero  diffuso all’ epoca su progetto dell’ architetto Zacharov. Continuando per gli storici  ponti del Mojka si trova  il decorato primo ponte degli ingegneri Inzhenerny, uno dei quattro che collegano i quartieri del canale al Campo di Marte, mentre  nel 1834 fu  inaugurato il ponte giallo o dei coristi come era chiamato l’ ampio  ponte  Pevčeskij progettato come altri celebri edifici della città dal celebre  architetto francese dell’ epoca  August Monferrand . Sulle sponde del  canale che si incrocia con la Neva splendono le decorate facciate della residenza Stroganovskij costruito per l’ omonima nobile e potente famiglia come palazzo Stroganov completato in stile barocco nel 1754 su progetto del  celebre architetto italiano Bartolomeo Rastrelli dai grandi saloni e scale tra marmi, specchi e sculture, nel lussuoso ambiente  dai preziosi arredi  e mobili, decorazioni in oro, sculture e dipinti dei maestri dell’ epoca. Tra le creazioni nel centro di San Pietroburgo a Rastrelli per la nobile famiglia dei conti  Vorontsov   venne commissionata la sfarzosa residenza sulla  centrale via Sadovaya, completata nel 1757  in stile barocco come il l’omonimo  palazzo Vorontsov, in stile neoclassico veneziano su uno precedente in legno per la sovrana Elisabetta di Russia  venne commissionato il palazzo dell’ imperiale residenza estiva Letniy  completato nel 1744.  Sempre su progetto del grande architetto  fiorentino Rastrelli  sorsero altri tra i più celebri palazzi dell’ epoca in città, come i vari edifici e le cappelle aggiunte alla sfarzosa reggia imperiale di Peterhof all’epoca,  nello splendente stile barocco rococo russo dalla sontuosa facciata la  cattedrale della Resurrezione oltre altri edifici che si ergono  dalla sponda della Neva  nel grande monastero di Smolny . Con i suoi progetti ha partecipato all’ ampliamento e la ristrutturazione  in stile barocco elisabettiano  della  grande reggia imperiale nel Palazzo d’Inverno con i suoi maestosi edifici e la ricostruzione del quarto palazzo di  Apraksin mentre nel villaggio imperiale di  Carskoe Selo per la sovrana Elisabetta di Russia nel 1752 completò il progetto per la ricostruzione della reggia estiva della madre nella maestosa e splendida architettura rococo del palazzo di  Caterina. Tornando al Mojka per  collegare i quartieri attraversati dal canale con la vasta Piazza del Palazzo  Dvorcavaja, ove si incrocia con il lungo viale della  prospettiva  Nevskij, nel 1806 venne inaugurato come il primo in ghisa il ponte verde Zyelyoniy  ribattezzato dopo la rivoluzione ponte del Popolo  su progetto dell’architetto scozzese William Heste come l’ altro  che attraversa il canale  per la via  via Gorokhovaya in ghisa rossa  e chiamato ponte  Krasniy  e sempre su progetto di  William Heste in ghisa blu venne aperto il più largo ponte  Sinij nel 1818  che collega i quartieri affacciati sul  canale alla vasta piazza Vorovsky  meglio nota come  Isaakiyevskaya per essere consacrata a San Isacco ove,  su progetto dell’ architetto  francese   Montferrand  in stile tardo neoclassico e neobizantino,  da quando fu completata  1858  troneggia l’ omonima grande ed alta cattedrale  Isaakievskiy dalla grandiosa facciata con  imponenti colonne in granito e la maestosa cupola, gli interni decorati da altari con icone, il vasto dipinto raffigurante  l’ Adorazione della Madre di Dio, il ricco mosaico e le decorazioni in marmo, malachite e  lapislazzuli. Oltre la suggestiva cattedrale di San Isacco  sulla  stessa piazza affaccia la sontuosa  residenza imperiale del palazzo Mariinsky completato nel 1844 in stile neoclassico  su progetto dell’ innovatore architetto Stackenschneider creatore del passaggio dal tradizionale neoclassico al romanticismo russo ottocentesco  nelle sue altre opere come gli edifici  altro sontuoso palazzo Nikolayevsk  con l’annessa chiesa in piazza del Lavoro e sulla Prospettiva Nevsky  la ricostruzione del palazzo  Beloselsky  completato nel 1848. Tra gli altri edifici poco distante la Cattedrale di San Isacco  si trova  il settecentesco palazzo neoclassico restaurato all’ inizio del XX secolo per ospitare l’Ambasciata Tedesca di  Petersburg, mentre nel 1912  venne inaugurato il vicino e storico grande albergo Astoria in stile Art Nouveau  su progetto dell’ eclettico architetto svedese Fyodor Lidval. Autore di altri edifici dell’ epoca in città come l’ altro albergo Europe nella centrale piazza delle Arti  e sulla via Rubinstein  la casa di Tolstoy, continuando sulla via Admiralteysky  che si allunga dalla piazza verso il vasto parco di Alexander nel 1820 per  l’ omonima nobile famiglia venne inaugurato il palazzo  Lobanov-Rostovsky in stile neoclassico anch’ essa progettata da August de Montferrand divenuto un lussuoso albergo.

Sulle sponde del Fontanka

Tra i vari canali nel delta della Neva anche il Fontanka   attraversa il centro con i suoi eleganti ponti  e ne prende nome la vicina residenza della Fontana come è noto il palazzo  Sheremetev edificato in stile barocco e neoclassico  nel 1730 su progetto  di Dmitryev  e poi ricostruito due decenni dopo progettato dall’ atro e più celebre architetto  Chevakinsky assieme a Fyodor Argunov, decorato nello stile degli altri grandi palazzi dell’ epoca ad opera del grande  Rastrelli. Nel 1788 il palazzo venne ampliato e restaurato come lo si trova su progetto dell’altro architetto imperiale russo Ivan Starov autore di altri grandi edifici sorti in città alla fine del XVIII secolo ed arricchito con altre decorazioni oltre alla galleria di dipinti dei grandi maestri europei rinascimentali italiani e fiamminghi da Raffaello a Rembrandt. Continuando sul Fontanka affaccia il neclassico palazzo di Shuvalov edificato alla fine del XVIII secolo per la famiglia dei conti  Vorontsov su progetto ispirato dal grande architetto italiano  Quarenghi , nel 1799 venne acquistato dalla principessa Maria di  Naryshkina arricchendolo di statue e sculture in marmo, dipinti, collezioni di arte antica e preziosi divenendo il centro della nobiltà pietroburghese con grandi ricevimenti nel salone  Alexandrovsky. Oltre alla raffinata architettura e le spettacolari decorazioni con le sue gallerie artistiche ospita il museo Fabergè  dalla grande  collezione di dipinti, porcellane, sculture in bronzo ed oro, ma celebre per le preziose uova di Fabergè incastonate da pietre preziose. Oltre il palazzo Shuvalov e la  neoclassica chiesa di San Panteleimon consacrata nel  1739, all’epoca risale l’ edificio che ospita l’ Istituto Catherine e dal ponte di Anichkov , ricostruito in pietra a metà del XIX secolo come lo si trova, prende nome  il vicino  palazzo di  Aničkov completato nel 1754 per l’amante della zarina Elisabetta Aleksej Grigor’evič conte di Razumovskij , tra  le più imponenti residenze del periodo nel ridondante stile barocco elisabettiano o Yelizavetinsloye su progetto ispirato da Bartolomeo Rastrelli. Anch’ esso tra i palazzi più frequentati dalla nobiltà nel 1776 l’ imperatrice Caterina II ne fece dono al principe Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, la dimora venne ristrutturata con aggiunte neoclassiche dall’ architetto Ivan Starov  estendendo il suo parco e  dopo altre ristrutturazioni all’ inizio del XX secolo  divenne una delle residenze  imperiali della famiglia Romanov con l’ ultimo zar Nicola II. Nei pressi del ponte Anichko  sul lungofiume della  Prospettiva Nevsky  si trova il  neobarocco palazzo Beloselsky completato nel 1747 per il principe Beloselskye ricostruito nel 1848  nel nuovo sontuoso stile dell’ epoca su  progetto dell’ architetto Stackenschneider dalle ricche decorazioni e i sontuosi interni, ristrutturato successivamente come lo si trova. Tra il Fontanka e gli altri canali nel delta della Neva  il vasto parco imperiale del Letniy Sad con il Giardino Estivo si estende verso il grande Campo di Marzo della piazza Masovo Polye aperta sulle paludi prosciugate nella prima metà del XVIII secolo e all’ inizio del successivo ampliata su progetto dell’ architetto italiano Carlo Rossi con i vari edifici che vi affacciano, autore di altri palazzi e gallerie dell’ epoca a San Pietroburgo.

La prospettiva Nevskij

Dalla via  Gorokhovaya , che si allunga dalla piazza ove affacciano i palazzi neoclassici,  per incrociarsi con l’ altra storica centrale  via  Voznesensky  anch’ essa con edifici dell’ epoca, inizia il celebre e lungo viale della prospettiva Nevskij  che attraversa il centro della città sulla sponda della Neva  ove  si erge il maestoso palazzo dell’Ammiragliato  sull’ omonimo molo, il primo edificio sorse  nel 1704  per ospitare il quartier generale della marina imperiale Rossijskij , ricostruito  all’ inizio del  secolo successivo  e completato nel 1823 in stile impero  su progetto dell’  architetto  Andreyan Zakharov dall’ alta guglia dorata e le  facciate decorate con bassorilievi che celebrano  la flotta russa, lungo il perimetro  statue raffigurano  antichi eroi  e i grandi saloni interni  anch’ essi finemente decorati  che completano la suggestione dell’ Ammiragliato divenuto uno dei simboli della città. Ad ovest ove inizia comincia prospettiva Nevskij dall’ inizio del XIX secolo si apre  la vasta Dvorcovaja nota come la grande piazza del Palazzo  progettata nello stile impero dell’ epoca dall’ architetto italiano  Carlo Rossi  autore di altri edifici e palazzi in città,  dalla via Bolšaja Morskaja si accede attraverso il doppio arco di trionfo decorato con l’ ellenistica raffigurazione della vittoria al centro del maestoso centro militare noto come il palazzo dello Stato Maggiore dalla sontuosa facciata che si riflette dorata con le candide decorazioni marmoree  completato nel  1829 in stile impero e gli ampi saloni decorati anch’ esso  su progetto  di Carlo Rossi. Al centro della piazza si erge l’ alta colonna granitica rossa di  Aleksandr con alla sommità l’angelo bonzeo completata nel 1834 per  celebrare la vittoria sulla campagna di Russia napoleonica dello zar Alessandro I, fu qui che nel 1905 una pacifica manifestazione popolare spontanea venne attaccata dall’ esercito imperiale in quella che fu ricordata come la Domenica di sangue, mentre si recavano per una petizione allo zar  nel suo palazzo imperiale che affaccia sulla piazza. Il maestoso edificio dello Zimnij  meglio noto come il Palazzo d’ Inverno esteso sulla sponda della Neva in stile barocco elisabettiano venne  completato nel 1762 su progetto del grande architetto italiano  Rastrelli  e nel 1787 il complesso venne esteso in stile neoclassico progettato dal tedesco Georg Friedrich Veldten qui noto come come Yury Felten. Si staglia magnificamente tra le colonne ioniche dalle facciate verdi splendidamente decorate in stile barocco e statue che accedono al vasto cortile anch’ esso riccamente decorato, i sontuosi saloni interni  tra l’ originario barocco e il successivo neoclassico si inseguono tra scalinate, preziosi arredi, dipinti e decorazioni   come la fastosa residenza degli zar fino al 1917, quando  con l’  assalto e la presa del Palazzo Zimnij   iniziarono  gli epici giorni che portarono al trionfo della vittoriosa rivoluzione d’ottobre e quell’ assalto al Palazzo d’ Inverno ne divenne il simbolo. Adiacenti nella parte settentrionale della vasta   piazza del Palazzo affacciano gli altri  cinque  maestosi  edifici lungo la sponda della  Neva  collegati tra loro dell’Ermitaz  che ospitano il celebre museo ove si staglia  l’imponente del grande Ermitage completato nel 1787 come prolungamento del Palazzo d’ Inverno lungo la  Neva  in stile neoclassico come gli altri e  anch’ esso  su progetto del tedesco   Veldten che fin dalla fondazione ospitava le ricche collezioni d’ arte, statue e e gallerie di dipinti imperiali  e nel 1792 Quarenghi ne progettò l’ estensione con l’ edificio dai sontuosi interni che riproducevano in parte quelli vaticani noto come la loggia di Raffaello. I sontuosi saloni del palazzo continuarono ad ospitare grandi opere d’arte acquistate dai sovrani e a metà del XIX secolo lo zar Nicola I  li fece ristrutturare  assieme ad altri come grandi gallerie espositive progettati  da  Stackenschneider , per tutto il secolo e il successivo fino all’ epoca sovietica le gallerie si arricchirono di vaste e preziose opere dall’arte antica alla rinascimentale, capolavori dal XVI secolo al XX dei più grandi artisti europei divenendo il grandioso Ermitage  come tra i musei più vasti e ricchi al mondo  diviso nei sontuosi padiglioni tra questo e gli edifici adiacenti nell’indimenticabile fascino del museo Ermitage. Oltre le grandi collezioni archeologiche di reperti mesopotamici, la più vasta Egizia , arte classica, statue greche e romane al primo piano, in quelli superiori si trova  una gran varietà  di altri splendidi dipinti dell’ Ermitage , tra le opere  più ammirate sono almeno venticinque i capolavori, dalle due più belle statue  greca e romana, ai grandi maestri italiani, fiamminghi, tedeschi, spagnoli  e francesi dal XVI al XVII secolo, gli impressionisti e i grandi maestri del novecento , che ne fanno uno dei più vasti e suggestivi santuari dell’ arte al mondo. Dalla facciata orientale  unito da un giardino pensile all’edificio principale il piccolo Ermitage venne completato nel 1775 su progetto dell’  architetto francese  La Mothe commissionato da Caterina la Grande per la sua collezione privata, sempre per ospitare altre opere d’ arte acquistate nel secolo successivo venne aperto il  nuovo Ermitage nel 1851 con la direzione di Nikolai Efimov  sull’ inziale progetto del tedesco  Von Klenze, a differenza degli altri non affaccia sulla Neva con la sua decorata facciata e il portale decorato da ellenistici Telamoni scolpiti. Dei cinque imponenti edifici che si collegano lungo la Neva, si staglia teatro Ermitazhniy tra neoclassico e rinascimentale palladiana che doveva evocare il cinquecentesco teatro Olimpico di Vicenza, inaugurato nel 1785 come nuovo teatro imperiale anch’ esso  su progetto  di Quarenghi. Oltre la facciata anche gli interni revocano l’arte palladiana vicentina con il palco marmoreo semicircolare decorato da nicchie e statue ellenistiche , mentre le magnifiche scenografie  dipinte da  Pietro Gonzaga sono andate perdute. Continuando lungo la sponda sinistra della Neva  ove si allunga  la storica via Millionnaya, aperta nel XVIII secolo, nel 1780 fu completato il palazzo Saltykov  anch’ esso dalla facciata  nei canoni dell’ architettura palladiana progettato da Quarenghi  con i sontuosi gli interni neoclassici, poco ad est lungo la Neva  sull’ argine dei palazzi  Dvortsovaya, in stile combinato  neorinascimentale nel 1862 fu inaugurato il  palazzo Mikhailovsky  che nei sontuosi saloni  ospita il prestigioso istituto e museo Orientale  dell’ Accademia delle Scienze Russe con la vasta collezione di antichi e preziosi manoscritti asiatici. Non distante si trova l’ altro maestoso edificio o noto come il palazzo di  Marmo  dalla lunga costruzione completata nel 1790  su progetto dell’altro architetto imperiale italiano Antonio Rinaldi in monumentale  stile neoclassico  dall’ ornata facciata e le sontuose decorazioni interne. Proseguendo sulla prospettiva Nevskij affaccia l’ imponente cattedrale di Kazanskiy consacrata alla venerata Nostra Signora di Kazan nel 1811 in stile neoclassico dall’ enorme cupola e il  vasto colonnato circolare che evoca la romana basilica di San Pietro  progettata da  Andrej Voronikhin con gli ampi spazi interni che, tra le  sontuose decorazioni tra gli altari, dipinti in stile neorinascimentale e iconostasi, custodisce una copia della venerata  icona che raffigura la Madonna di Kazan. Si dice che durante l’ invasione napoleonica del 1812  per respingerla ad essa chiese intercessione il generale  Kutuzov e dopo la vittoria vi furono portati i cimeli e le chiavi delle città sconfitte per celebrarla accogliendo poi il sepolcro di Kutzov, nel 1837 in suo onore e dell’ atro generale de Tolly davanti la cattedrale vennero erette  le due statue in bronzo dello scultore  Boris Orlovskij nei pressi della fontana di granito portata dalla residenza imperiale di Carskoe Selo. Lasciata la suggestiva cattedrale di Kazan con la sua imponente architettura e la storia che racchiude,  all’ estremità orientale della prospettiva si apre  la vasta piazza  Nevsky del XVIII secolo con i suoi vari edifici ove tra gli altri,  progettata dall’ architetto russo Starov  sempre in  stile neoclassico, affaccia la chiesa Nadvratnaya della Porta   completata nel 1796  da dove si accede al  grande monastero Nevskij consacrato nel 1710 al santificato principe Alexander Nevsky   ove si pensa che nel 1240 durante le guerre Novgorodiane contro la Svezia  sconfisse la coalizione scandinava nella battaglia Nevskaya . Imponente negli stili barocco e neoclassico lungo la Neva si erge splendidamente come monastero Nevskaija  con il suo parco circondato da mura che ne racchiudono gli edifici in parte progettati da Ivan Starov  tra i  fondatori del neoclassicismo russo,  come  la maestosa cattedrale della Troickij  consacrata alla Santissima Trinità dagli interni riccamente decorati da altari, iconostasi, affreschi e dipinti dei maestri dell’ epoca. Al celebre architetto italiano ticinese Domenico Trezzini si deve anche  il progetto dei due edifici  in stile tra barocco e neoclassico dell’  altrettanto suggestiva chiesa dell’Annunciazione completata nel 1725 anch’essa dagli interni splendidamente  decorati  tra i sontuosi  sepolcri  e i memoriali  imperiali. Dal simile stile e decorazioni interne nello stesso periodo venne edificata l’adiacente chiesa Feodorovskaya consacrata al Santo Principe Feodor di Novgorod, anch’ essa su progetto di Domenico Trezzini e del suo omonimo compatriota ticinese Pier Antonio Trezzini  ristrutturata nel 1840 come la si trova. Allo stesso  Pier Antonio Trezzini  si devono vari  celebri edifici in città come la cattedrale della Trasfigurazione progettata in neoclassico assieme all’altro o architetto russo dell’ epoca  Vasilij Stasov e, sempre con Stasov e all’ altro architetto italiano attivo all’ epoca Antonio Rinaldi,  consacrata al santificato principe Vladimir l’ Apostolo la cattedrale di  Vladimirkiy . Oltre ad altri edifici neoclassici e in tardo barocco nel monastero di Nevskij Lavra si trova il cimitero di Lazarevskoe fondato nel 1716 con la sua chiesa di San Lazzaro  che tra i memoriali e  le monumentali  sepolture del Lazarevsky   accoglie  i sepolcri di nobili, condottieri, artisti  e personaggi illustri del XVIII secolo, poco distante nel 1823 venne aperto  il  Nuovo Lazarevsky e poi chiamato il cimitero di Tikhvin per essere consacrato alla venerata ed antica  icona Theotokos della Madonna Tikhvinskaya che,  oltre a nobili e statisti, accoglie i sepolcri e memoriali di molti tra i più celebri scrittori ed artisti dal XIX al XX secolo  tra le sepolture di  Tikhvin  note come la  Necropoli degli Artisti. Sempre nei pressi del monastero nel 1863  fu inaugurato il terzo cimitero di  Nikolskoe con la chiesa di San Nicola aperta poco dopo che, oltre a quelle dei monaci e il clero accoglieva le tombe dell’ élite pietroburghese  con grandi memoriali  e decorati sepolcri nella lista di sepolture  del Nikol’skoye, infine durante la rivoluzione nel 1917 come parte del monastero venne aperto l’ ultimo e quarto  cimitero di Kazachye con le tombe di alcuni rivoluzionari e successivi  dirigenti sovietici.

Tsarskoye Selo

Tra i vari palazzi imperiali e regge nella periferia di San Pietroburgo, lasciato il centro poco a sud nell’ omonimo distretto si trova la cittadina di Pushkin , fondata nel 1710  come il centro delle  residenze imperiali  degli zar Tsarskoye Selo,  alla morte di Pietro il grande salì al trono la sua seconda moglie come Caterina I di Russia che qui  fece edificare una delle sue residenze in stile barocco, ricostruita dalla zarina Elisabetta nello splendido Yekateriniskiy  immerso nel suo vasto parco e  noto come  la reggia del sontuoso palazzo di Caterina Caterina tra  stile neoclassico e barocco rococo progettato dal celebre architetto di corte italiano Bartolomeo Rastrelli autore di alcune tra le più grandi opere dell’ epoca a San Pietroburgo.  Completato nel 1756 dalle magnifiche facciate blu e bianche decorate da stucchi dorati, statue e pilastri, alla suggestione dell’esterno corrispondono i magnifici interni del palazzo di Caterina, dalla monumentale scala in stile rococo si accede ai  saloni in parte progettati anch’ essi da Rastrelli  finemente decorati ove si apre  la vasta Sala della Luce  dalle grandi finestre arcuate decorata da stucchi dorati e il soffitto interamente affrescato dal dipinto che raffigura il  Trionfo della Russia e tra gli altri sontuosi saloni splende la più picola camera Yantarnaya interamente rivestita di preziosa ambra splendidamente scolpita e decorata nota come  la suggestiva stanza dell’ Ambra. Dal 1780 alcuni saloni vennero ristrutturati su progetti dello scozzese Charles Cameron e sempre ideati nel suo neoclassicismo furono aggiunti altri edifici  come gli esotici del villaggio  Cinese  nel vasto parco e quelli  vicini noti come la neoclassica galleria Cameron, poco a sud oltre al parco inglese  tra gli splendidi giardini nel 1768 era stata  affidata la sistemazione all’architetto russo Vasily Neyolov di altri edifici e monumenti nel parco come il padiglione della Piramide e il ponte di Marmo palladiano, la Grotta e l’Ammiragliato, progettati dall’ italiano Antonio Rinaldi si ergono vari monumenti, tra i più noti la colonna di Chesme per commemorare la vittoria sui turchi come il vicino obelisco di Kagul. Poco distante dalle suggestioni dell’ indimenticabile  palazzo di Caterina , ampliato e ricostruito  come  splendida residenza imperiale da   Caterina II, per il nipote Alessandro nel 1796 fece edificare l’altro maestoso  palazzo di Alexander  in stile neoclassico, come altri celebri edifici dell’ epoca in città progettato da Quarenghi con la magnifica facciata colonnata al centro di due ali sporgenti e i lussuosi interni dai saloni arredati e  riccamente decorati. Lasciate le residenze imperiali di Tsarskoye Selo, nel 1782 Caterina la Grande non distante dal suo palazzo  fece edificare  la cattedrale di Sofia consacrata all’Ascenzione che doveva vagamente ricordare la celebre Santa Sofia di Costantinopoli, anch’esso su progetto dello scozzese Cameron  dallo stile neoclassico palladiano ed evocazioni neobizantine. Il nipote di Caterina la Grande salito al trono come Alessandro I, durante il suo regno riformatore promosse la costruzione  di centri culturali ed educativi e qui nel 1811 venne inaugurato il  liceo imperiale Tsarskoselkiy in stile impero ove fin dalla fondazione  studiarono Aleksandr Puškin e Aleksandr Gorčakov e successivamente altri scrittori, artisti e intellettuali del XIX secolo. Tra i vari  edifici storici  di Puškin sulla linea ferroviaria che collegava le residenze degli zar nel 1895  fu inaugurata la stazione ferroviaria Imperatorsky nota come il Padiglione Imperiale,  ricostruita i decennio successivo come la si trova  nello stile dell’architettura neorussa che rievocava l’ antico bizantinismo diffuso dalla seconda metà del XIX secolo decorata all’ interno con affreschi e mosaici. Da qui si lascia San Pietroburgo ove si estese l’ antica Rus’  di Kiev poco a sud attraverso il territorio di Novgorod , continuando nello splendore della  prima grande capitale russa a Mosca e poco ad est, viaggiando ancora a ritroso nella storia, le splendide città medioevali dell’  Anello d’Oro.


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