Storia dell’Alaska
L’immensa regione dell’Alaska si estende ad ovest del Grande Nord canadese lungo il territorio dello Yukon e a sud fino all’estensione settentrionale della British Columbia, con la sua annessione è divenuto il più vasto stato degli Usa, fu tra i primi territori popolati da cacciatori nomadi giunti dalla Siberia attraverso le terre all’epoca emerse della Beringia nello stretto di Bering ove poi le tribù paleolitiche nella preistoria dell’Alaska si unirono nelle popolazioni di quella che è nota come la cultura di Thule dal III millennio. Seguendo lunghi percorsi per la caccia ad est attraverso lo Yukon, più tardi si diffusero verso i vasti territori del Northwest canadese ad est fino alle gelide coste e le isole del Nunavut ove quei popoli fondarono la successiva cultura di Dorset. Dalle antiche culture artiche più orientali discende il popolo degli Inuit, mentre da quelle nord occidentali discendono i popoli Yupik e Aleut e il resto venne occupato da altri nativi dell’ Alaska, anch’ essi parte delle varie popolazioni settentrionali del Nord ovest. Tra le varie che hanno conservato parte dell’antica cultura e tradizioni i Tlingit estendevano il loro territorio tradizionale dall’arcipelago di Alexander al largo della costa sud orientale dell’Alaska e la British Columbia canadese verso il delta dell’Eeḵhéeni, come era chiamato dai nativi il lungo fiume Copper, che scende da nord popolato dalle tribù dei Gdəlahɢəyu noti anche come Eyak dai culti e cerimonie sciamaniche simili alle altre popolazioni della regione, più a sud alcune comunità del popolo dei Ts’msyan o Tsimshian, in gran parte diffusi nel territorio che si stende nella limitrofa regione settentrionale della British Columbia.
L’Alaska Russa
Dopo il suo millenario popolamento la più recente storia dell’ Alaska è iniziata con le prime esplorazioni europee alla ricerca del passaggio a Nord Ovest attraverso i gelidi mari settentrionali per il Pacifico, nel 1648 attraversando il Mare Artico il navigatore russo Semyon Dezhnev sembra che fu il primo ad incrociarne la costa. Partendo dalla siberiana Srednekolymsk Dežnëv aprì una nuova rotta oltre la penisola dei Ciukci navigando lungo la costa Čukotka e il Čukotskoe more anche noto come l’ omonimo mare di Ciukci sulla rotta dell’Artico scoprendo i promontorio che porta il suo nome come capo Dežnëv ma rimase controverso il suo collegamento con la Siberia fino a quando lo zar Pietro il Grande nel 1724 alla ricerca del passaggio a Nord Ovest tra la Siberia e l’estremità settentrionale americana inviò la prima grande spedizione della Kamchatka per esplorare l’ estremità settentrionale del Pacifico. Affidata al comando del navigatore danese al servizio della marina imperiale Vitus Bering su una nuova rotta che finalmente trovò tra il mare e lo stretto di Bering che presero il suo nome confermando il passaggio con l’Alaska. Dal 1733 seguì quella che fu detta la lunga spedizione del Grande Nord con le esplorazioni durate un decennio e la seconda spedizione della Kamčatka nel 1742 anch’ essa affidata all’ ormai esperto esploratore e cartografo Vitus_Bering,salpando dall’ avamposto di Kamchatsky fu che ribattezzò Petropavlovsk dai nomi delle sue due navi. Navigando al largo della siberiana penisola di Kamčatka oltre l’ omonimo stretto che la separa dalle isole Komandorskiye ostrova note come l’ arcipelago del Commodoro ritrovò lo stretto che porta il suo nome con il suo vascello Sv. Petr, mentre l’ altra nave Sv. Pavelera comandata dal suo secondo Aleksei_Chirikov che navigando ad ovest raggiunse l’ estremità sud orientale lungo costa nota poi come la Panhandle. La rotta di Bering attraversò le gelide acque più meridionali del mare dei Čukči in quello artico superando ad est l’ estensione più nord orientale siberiana oltre lo stretto di Bering che poi ne prese nome, da lì scese poi lungo la costa dell’Aleut , come è anche nota la penisola dell’Alaska che si allunga od ovest nell’ oceano con l’ arcipelago delle isole Aleutine. Durante la navigazione ne esplorò alcune dalle più orientali sette isole Fox con le frastagliate scogliere immerse tra le nebbie che proseguono ad ovest per le centrali Krenitzin ed oltre quelle note ai nativi come Uniiĝun o ove nascono i venti, ribattezzate Četyrëhsopočnye ostrova dai russi e Four_Mountains dai britannici più ad ovest. Seguite dalle Niiĝuĝin tanangis come erano chiamate dagli Aleut le isole Delarof e le più meridionali Niiĝuĝin tanangis ribattezzate Andreanof da dove a sud sud ovest l’ arcipelago continua con le disabitate nove isole Rat chiamate dai nativi Qax̂um tanangi e le più occidentali che vennero ribattezate Near per essere vicine alla costa come le non distanti cinque piccole Semichi. La spedizione di Bering non seguì questo intero arco delle Aleutine fermandosi nelle centrali isole Shumagin, durante la sua ultima navigazione nelle gelide acque che presero il suo nome come mare di Bering naufragò sulla costa dell’ Ostrov Beringa come venne anch’ essa ribattezzata isola di Bering. Con il vascello danneggiato, l’ equipaggio ammalato e decimato dallo scorbuto che uccise lo stesso Bering, i pochi sopravvissuti ricostruirono una scialuppa e in otto mesi riuscirono a raggiungere la costa della Kamčatka, oltre ai marinai che riuscirono a salvarsi si trovava il medico, naturalista e scienziato tedesco Wilhelm_Steller che redasse la relazione della spedizione con i rilievi geografici e scientifici utilizzati nelle spedizioni successive, mentre gli altri sopravvissuti portarono o alcune pregiate pelli di lontra marina inducendo i mercanti russi ad aprire rotte per quel territorio. La spedizione di Bering segnò un capitolo decisivo nella ricerca del passaggio per l’ esplorazione di quei mari e terre Artiche e sulla sua rotta ne seguirono ben preso altre lungo le varie isole Aleutine che si allungano nel Pacifico e poi lungo le coste settentrionali nei territori popolati dagli Aleut e Yupik dell’ Artico che chiamavano Alyáska quella che li primi navigatori russi tradussero come la penisola di Alaska. Il mercante e navigatore Grigorij Ivanovic Shelekhov dal 1775 esplorò le coste su quelle rotte fondandovi i primi centri russi e il decennio successivo Shelikhov assieme ad Ivan Larionovich Golikov nel 1783 fondò la prima compagnia per il commercio di pellicce con la società Shelikhov-Golikov. Giunti da invasori i russi si scontrarono con con i nativi della tribù Qik’rtarmiut Sugpiat del popolo Alutiiq nell’ isola di Kodiak in quello che è ricordato il massacro di Awa’uq, aprendo il centro di Bukhta Tryokh Svyatitelye che ha lasciato i suoi resti nella baia di Three Saints e poco dopo dal 1788 sulla vicina costa altri nel territorio del Tikahtnu come i nativi chiamavano l’ insenatura poi nota come baia di Cook nel golfo dell’ Alaska. Nel 1790 Shelikhov affidò la direzione della sua impresa con i vari centri al commerciante compatriota Alexandr Baranov che all’ inizio del secolo successivo fu tra i fondatori della nuova e potente compagnia Russo Americana estendendo il traffico nel commercio di pellicce sulle rotte costiere nord occidentali noto come Maritime e in breve l’ intero territorio dell’Alaska divenne possedimento russo nella vasta colonia nordamericana Russkaya Amerika. Nella Sheet’-ka x’áat’, come i nativi chiamavano l’ isola di Baranof al largo della costa meridionale, i russi fondarono il forte di Arkhangela Mikhaila ove nei pressi e venne combattuta la battaglia di Sitka nel 1804 come ultimo e definitivo conflitto con i nativi estendendo il centro di Novoarkhangelsk che divenne la capitale della colonia. Ribattezzata come la città di Sitka, che conserva parte della sua storia come la si trova, dopo il lungo dominio russo terminato nel 1867 quando l’ immenso territorio venne ceduto agli Stati Uniti con l’ acquisto dell’ Alaska .
Le esplorazioni spagnole
Sulla costa del Pacifico nord occidentale dalla seconda metà del XVIII secolo iniziarono anche le spedizioni spagnole dalla colonia del Messico o Virreinato de Nueva España all’epoca estesa in estesa nel territorio della California per arginare l’ espansione territoriale di russi e britannci nei commerci di pellicce sulle rotte settentrionali. Dalle basi californiane lungo la costa della British Columbia nel 1774 venne inviata la prima spedizione comandata da Juan Pérez con la fregata militare Santiago che raggiunse la baia di Nootka nell’ isola di Vancouver e poco a nord l’arcipelago Haida Gwaii poi ribattezzato Queen Charlotte Islands da dove tornò indietro senza giungere nella vicina costa dell’Alaska. L’anno dopo con la stessa nave dal porto messicano sul Pacifico di San Blas, Nayarit partì la spedizione comandata da Bruno de Heceta per stabilire il controllo spagnolo sulla costa nord occidentale, assieme alla goletta Sonora di Juan_de_Ayala che poi prese il comando del vascello San Carlos esplorando l’ omonima baia ove venne fondato il primo centro con il porto come base spagnola divenuto poi la città di San Fancisco , mentre per proseguire più a nord Bruno de Heceta affidò la Sonora al comando di Bodega y Quadra che raggiunse l’ insenatura del Sitka Sound e la baia di Bucareli nell’ arcipelago di Alexander al largo della costa sud orientale dell’ Alaska. Nel 1779 Bodega y Quadra ripartì per la terza spedizione spagnola comandata da Ignacio de Arteaga con l’ incarico di stabilire la penetrazione russa in Alaska per contenerla, cercare una via del passaggio a Nord Ovest tra gli oceani su quella rotta e se lo avesse trovato intercettare la spedizione di James Cook per catturarlo non sapendo che poco prima era rimasto ucciso nelle isole Hawaii. Dopo aver raggiunto l’ Aripelago di Alexander nella Bucareli Bay continuarono a nord per la baia di Port Etches nell’ isola di Hinchinbrook al largo dalla costa nel golfo dell’ Alaka per poi entrare nella Čugatski zaliv come i russi chiamavano l’ ampia insenatura poi ribattezzata come Prince William arrivando nel territorio più settentrionale delle spedizioni spagnole in Alaska da dove raggiunsero l’altra vicina insenatura del Cook Inlet esplorando parte della penisola di Kenai reclamandola alla corona spagnola, poi costretti a tornare indietro per un’epidemia. Dopo le tre spedizioni gli spagnoli in conflitto con l’ impero britannico e non ne inviarono altre fino al e Trattato di Parigi del 1783 che pose fine alla Anglo spagnola, ripresero le esplorazioni con la spedizione partita da San Blas nel 1788 al comando di Esteban José Martínez al comando della fregata militare Nuestra Señora del Rosario a tre alberi nota anche come la Princesa, assieme al vascello mercantile San Carlos affidato al capitano López de Haro e come pilota dalla nota abilità nella navigazione dell’ ufficiale José María Narváez divenuto poi uno dei protagonisti delle esplorazioni spagnole nella regione. Dopo aver raggiunta l’ insenatura del Prince William Sound, ove ebbero conferma dell’ intensa attività commerciale russa, proseguirono ad ovest arrivando a Qikertaq, come i nativi chiamavano l’ isola di Kodiak, da tempo frequentata dai mercanti russi come il resto delle isole nel Golfo dell’Alaska che emergono nell’ omonimo arcipelago di Kodiak. Sulla costa sud orientale dell’ isola il comandate Haro inviò Narváez all’ avamposto russo di Bukhta Tryokh Svyatitelyej nella baia di Three_Saints fondato quattro anni prima da Grigory Shelikhov con il poderoso contingente al comando del mercante di origini greche Evstrat Delarov che fornì la mappa delle coste dell’ Alaska ove erano stati fondati altri sette centri fortificati russi presidiati da milizie della compagnia da dove avrebbero preso possesso della baia di Nootka sulla costa occidentale della più meridionale isola di Vancouver. Con la mappa e le informazioni avute dai russi da Kodiak López de Haro riprese la navigazione ad est per la vicina isola di Sitkinak continuando fino alle Aleutine per la Ounalashka o vicino alla penisola come era nota ai nativi Aleut e Yupik dell’Artico incontrati per la prima volta dagli spagnoli l’ isola di Unalaska scoperta nel 1741 durante la spedizione russa di Vitus Bering, ove nel territorio di Iluulux dei nativi Aleut i russi avevano fondato un altro dei loro centri più remoti con il villaggio poi divenuto l’omonima cittadina di Unalaska. Anche qui gli spagnoli ottennero informazioni e tre mappe delle isole Aleutine dal comandante dell’ avamposto russo Kuzmich Zaikov che fu anch’ egli protagonista delle esplorazioni nella regione, confermando che si apprestavano alla presa della baia di Nootka, mentre si preparava la spedizione del 1789 comandata britannico al servizio della marina imperiale russa Joseph Billings che continuava le esplorazioni nelle Aleutine. Tornato in California dopo varie vicissitudini Esteban José Martínez fu inviato nel 1789 nella baia di Nootka per occuparla prima dell’ arrivo dei russi che abbandonarono l’ impresa progettata, mentre gli spagnoli contesero la baia con i britannici e i nuovi Stati Uniti indipendenti il possesso dell’ isola di Vancouver e il controllo delle rotte nel Pacifico settentrionale con vari conflitti nel periodo che fu chiamato la crisi di Nootka terminata nel 1790 quando iniziarono le trattative durate quattro anni note come le tre Convention di Nootka escludendo alla fine le rivendicazioni spagnole e il controllo delle rotte settentrionali da quella che divenne la colonia britannica e poi territorio canadese della British Columbia., mentre l’ immenso territorio dell’ Alaska rimase possesso coloniale dell’ Amerika russa per gran parte del secolo successivo fino al 1867 quando venne ceduta al governo statunitense con l’ acquisto dell’ Alaska.
Lo stato dell’Alaska
Dal suo acquisto fino al 1884 il nuovo possesso statunitense venne amministrato come Department dell’ Alaska, ove dalla sua prima fondazione nel 1868 la Northern Trading Company, all’ epoca nota come Alaska Company iniziò ad aprire centri che attrassero i primi immigrati nella scarsamente spopolata ed immensa regione che nel 1884 l’ venne dichiarata District dell’ Alaska, rimanendo poco frequentata fino al 1897 quando per tre anni dilagò la corsa all’ oro del Klondike nell’ omonimo territorio che si stende per la limitrofa regione canadese dello Yukon attirando fin dall’ inizio oltre centomila cercatori ed avventurieri. In gran parte giungevano dal porto di Seattle nel limitrofo territorio statunitense del Washington e più a sud dalla californiana San Francisco, risalendo la costa frastagliata sulla rotte del percorso dell’Inside passage, mentre altri sbarcavano costa sud orientale dell’ Alaska nel porto aperto nel villaggio ben presto divenuto la città di Skagway che conserva edifici ed atmosfera dell’ epoca così come nel villaggio di Dyea, aprendo percorsi in difficili itinerari sulle tortuose vie fluviali e, attraverso le montagne poco praticabili nei lunghi e gelidi inverni, per lo Yukon lungo l’ omonimo fiume. Terminata la travolgente corsa all’ oro del Klondike , dal 1899 continuò per un decennio nel limitrofo territorio dell’Alaska con l’altra Golden Rush di Nome e, con la scoperta di altri giacimenti nella Tanana Valley, in quella che fu detta di Fairbanks attirando altri cercatori e poi coloni dopo l’ esaurimento dei giacimenti, dai centri sorti nel corso del XIX secolo si estesero il villaggi, comunità e città dell’ Alaska come li si trovano. In questa immensa regione la storia è raccontata anche dalla geografia dell’ Alaska modellata da una gran varietà di suggestivi territori che vanno dalla tundra più settentrionale alle foreste boreali tra la costa e le maestose catene ove si elevano le varie montagne con un centinaio tra le più alte nordamericane, oltre i seimila metri del più elevato picco sul monte Denali, ventirè superano i quattromila metri e sessanta i tremila. Centinaia di laghi e lagune splendono tra le montagne, altopiani e magnifiche vallate attraversate migliaia di fiumi con i loro affluenti di ogni dimensione e torrenti che scorrono sfociando nell’ Oceano Artico, lo stretto e il mare di Bering, il golfo e la costa sud orientale. Una grandiosa natura unica al mondo nella sua suggestione popolata dalla ricca fauna dell’ Alaska, dagli anfibi e rettili adattati ai climi rigidi alle innumerevoli specie pesci che nuotano nei fiumi, laghi e nei mari, una gran varietà di specie tra gli uccelli endemici, stanziali e migratori diffusi in tutta la regione con alcune rare così come quelle d’ogni dimensione di mammiferi dell’ Alaska che popolano montagne, vallate, tundra e foreste fino alla costa, oltre alle varie riserve diffuse in tutta la regione il patrimonio naturale è in gran parte protetto dai più vasti e suggestivi National Parks. Quando i primi iniziarono ad essere aperti, dal 1912 la regione venne elevata di rango amministrativo da District a Territory e vi rimase fino alla definitiva ammissione all’ Unione nel 1959 come il più vasto State degli Usa che si stende nel grande nord del continente conservando il suo nome di Alaska, da riscoprire tra i suggestivi territori dominati da una natura grandiosa, i siti storici, villaggi e città che ne hanno percorsa la storia.