Templi dell’ Orissa
Nel territorio centro orientale indiano dell’ Orissa, l’antica tradizione induista ha lasciato tra i più affascinati santuari e Templi consacrati alle varie divinità, sorti in epoca medioevale nel monumentale e decorato stile Kalinga distinto dal settentrionale indo ariano e dal meridionale dravidico. In parte concentrati nella città di Bhubaneshwar, poco distante a Puri ove tra gli altri si erge il grande tempio Jagannath e a Konarak il tempio del Sole, oltre altri nord verso il Bengala, un suggestivo patrimonio storico e culturale da riscoprire per un affascinate itinerario tra i più famosi templi dell’Orissa.
Bhubaneswar
Nel vasto sito dichiarato patrimonio culturale Unesco come città dei templi Ekamra Kshetra , sorgono i diversi e venerati templi di Bhubaneswar come gli altri nella monumentale e decorata architettura Kalinga dall’ inconfondibile stile con la tipica separazione tra l’ ingresso Mandapa dai pilastri decorati di raffinati intagli e la torre Sikhara dalle alte guglie che si innalza curvandosi a metà sino alla punta sul santuario Vimana finemente scolpito come le grandi torri Gopuram. Anche ispirata al Nagara nell’ architettura Kalinga gran parte dei templi sono edificati nei tre i stili locali Deula dalla torre elevata sulla sala che ospita il Garbhagriha del santuario più interno nel Vimana, davanti la sala Jagamohana per le riunioni e cerimonie, tra i tre Deula il Rekha si trova in alcuni templi con la torre decorata e scolpita all’ingresso, in altri il Pidha con il centrale mandapa del santuario anch’esso dalle pareti decorate e il Khakhara con le sale rettangolari dal tetto piramidale scolpito simile alle torri gupuram. I vari templi di Bhubaneswar oltre la monumentale architettura dal simile stile, sono in gran parte splendidamente cesellati da decorazioni e scolpite da una gran verietà di motivi dell’ universo induista, oltre le divinità e figure mitiche, personaggi nella vita quotidiana, scene erotiche, musici e danzatori, donne in abiti tradizionali , animali e intagli floreali ,
Parashurameshvara
Tra i più antichi consacrato a Shiva il Parashurameshvara risale al VII secolo nel tardo stile locale dravidico del Nagara precedente ma simile al Kalinga, dalla guglia del Shikhara e il tetto curvilineo in stile Pancharatha, diviso tra il Vimana del santuario dalle pareti separate, la sala Jagmohana rettangolare con le figure scolpite di Ganesh, la dea Chamunda e le sette Matrika che simboleggiano l’ energia divina femminile della Sakti. L’ ingresso principale decorato da incisioni di elefanti, le quattro finestre di musici e danzatori, le pareti esterne e il portico di animali, fiori e storie mitologiche assieme a varie divinità. Adiacente al X secolo risale il Markandesvara di ShIva in arenaria rossa circondato da un muro ottagonale dagli intricati intagli e il monumentale portale Toana ad arco decorato tra due pilastri con figure femminili, pavoni e scimmie. La torre del Vimana quadrata con Il shikara. Nel Markandesvara di Shiva al santuario interno si accede da una porta con un’immagine del mitologico Ketu, oltre la sacra vasca Marichi Kunda per i bagni rituali e la cura dell’infertilità, dal centrale diramano santuari con divinità e Shivalinga.
Templi sul Bindu Sagar
Nei pressi sulla sponda meridionale del lago Bindu Sagar il tempio di Mohini risale al IX secolo consacrato alla dea tantrica Chamunda raffigurata con dieci braccia in piedi su un defunto dalla ghirlanda di teschi, simile ma molto meno sontuoso del Parasurameswar, il santuario con la torre e l’ ingresso un Vimana di stile rekha, mentre la sala Jagamohana in stile pidha ristrutturato di recente, dall’ esterno decorato da nicchie Parsvadevta che ospitano immagini di Ganesha, Kartikeya, Parvati, Durga e un’altra divinità. Vicino Il tempio Akhadachandi consacrato nel X secolo a Mahisasuramardini manifestazione di Durga, con il distinto stile Rekha dalla torre del santuario Vimana, tre ingressi per le diverse parti del tempio dagli stipiti finemente intagliati, oltre i rituali quotidiani, si tengono le cerimonie annuali del Navratri, Diwali e la Durga Pooja, per dieci giorni nella grande festa di Dashami. Continuando lungo il lago Bindu Sarovar il tempio Baitala Deula edificato nell’ VIII secolo è tra i più antichi consacrato alla dea Chamunda manifestazione tantrica di Durga, noto anche come Vaital dal santuario con la torre rettangolare finemente intagliata all’ angolo della sala Jagamohana, sulla sommità tre guglie Sikhara decorate simboleggiano i poteri della dea Chamunda e venerato come santuario tini Mundia di Vaital . Nelle mura esterne tra nicchie e pannelli scolpiti, le figure di Durga che trafigge un bufalo demone, Parvati e Ardhanarishvara , la torre con fregi di figure in miniatura, ad est la divinità solare Surya con il suo carro e uno Shiva danzante Nataraja)sopra, archi decorati, makara e teste di mostri. Vicino nel simile stile dalle pareti il tempio Siresvara dal santuario rettangolare con la torre sormontata da un tetto a volta, tra gli altri più recenti nel centro il tempio Ram mandir consacrato nel 1979 in stile tradizionale a Rama, la consorte Sita e il fratello Lakshmana, dalle alte guglie shikhara e le pareti rosse decorate come gli interni assieme ai santuari di Hanuman, e altre divinità tra statue e immagini sacre del il Ram mandir , animato da fedeli e pellegrini nelle grandi feste del Ram Navami, Dussehra, Shivaratri e ed altre oltre la fiera annuale del Rakhi.
Lingaraja
il tempio di Lingaraja si erge come più grande consacrato a Shiva nel XI secolo in arenaria con tre portali, dalla maestosa architettura il Lingaraja ospita le tre sale decorate del Jagamohana di preghiera dall’alto tetto piramidale con finestre a nido d’ape e immagini di leoni seduti, delle cerimonie Natamandir dal tetto inclinato e due portali, scolpita e decorata da statue e la sala Bhogamandapa delle offerte con quattro porte , varie sculture di divinità e le pareti esterne scolpite da figure e simbologie induiste. Ogni sala con una torre più alta della precedente fino a quella più imponente del Vimana con il santuario interno Garbhgriha e lo Shivalingam , noto come Swayambhu venerato sia come Shiva che Vishnu con all’ ingresso principale il tridente simbolo di Shiva e il Chakra di Vishnu. Lo spettacolare Lingaraj è all’ apogeo stilistico tra i templi dell’ Orissa dall’ alta guglia sikhara sul santuario centrale da dove diramano altri sessentaquattro minori tutti splendidamente decorati e scolpiti con sculture di divinità, regnanti, musici, danzatori e cacciatori. L’ accesso è consentito solo ai fedeli e ad altri la vista è possibile solo da un piattaforma a destra dell’ingresso principale, mentre diversi rituali sono associati alla sacra vasca Bindusagar lungo la via che porta ai templi vicini.
Ananta Vasudeva
Simile al vicino Lingaraj nello stile e decorazioni , il meno esteso tempio dell’ Infinito o Ananta di Vasudeva, è associato a Vishnu diversamente dagli altri Shivaiti con il santuario centrale dalle alte guglie Shikhara scolpite, all’ ingresso dell’ Ananta la torre Gopuram con figure di diverse divinità e storie mitologiche, ne diramano il Jagamohana con la sala per il culto, il Natamandira delle le cerimonie e feste e la Bhogamandapa per le offerte anch’ esse decorate. Tipici del tempio di Vasudeva i pilastri e le pareti del santuario scolpiti ed intarsiati con motivi di scritture Vaisnavite, all’ interno gli idoli Murti delle divinità scolpiti nel granito nero, Krishna con un conchiglia, una mazza gada e un chakra, Balarama in piedi sotto un serpente a sette teste, la dea Shubhadra con in mano una brocca e un di loto.
Rajaran
Anch’esso simile al Lingaraj e di minori dimensioni, è noto anche per le raffinate decorazioni in arenaria dorata e tenue rosso Il tempio Rajarani è splendidamente decorato con figure scolpite nelle pose erotiche del Kāma Sūtra simili ai templi di Khajuraho nel Madhya Pradesh. Sorto nell’ ‘XI secolo su una piattaforma rialzata n stile panca ratha del Kalinga , l’ architettura del Rajaran ne è tra i più alti esempi con i suoi edifici che diramano dal santuario Vimana dall’ alta e decorata torre e guglia curvilinea bada circondata da altre minori scolpite e torrette che si innalzano ai lati tra le mura Pabhaga anch’ esse finemente decorate. Sulla sala delle preghiere Jagamohana si eleva l’ alta torre piramidale, recentemente restaurato dalla pianta quadrata e l’aspetto che ricorda il Kandariya Mahadeva di Khajuraho, sulla guglia principale amalaka ve ne sono altre minori scolpite e la torre sormontata un disco di pietra crestato assieme al pinnacolo kalasa. Con i raffinati intagli e sculture diramano gli edifici decorati con raffigurazioni Nataraj del matrimonio di Shiva e Parvati, nayika in pose di vita quotidiana e i Dikpàla che rappresentano i mitologici Guardiani delle Direzioni.
Parasurameshvara
Meno esteso e precedente agli altri il tempio Parasurameshvara risale al VII secolo, all’inizio del XX fu ristrutturato come lo si trova, ma conservando lo stile originale il Tempio rimane uno dei capolavori del primo periodo di Bhubaneswar. La guglia Shikhara del santuario in stile Pancharatha dai cinque Ratha , sopra la porta sono raffigurate otto divinità planetarie Navagraha e le mura esterne decorate da raffinati intagli come le pareti e le porte tra le raffigurazioni di Ganesh e Durga. L’ architettura appresenta il primo raffinato stile Kalinga con il Vimana dalle le pareti divise in diversi settori Pagas, la sala di preghiera Jagmohana rettangolare, oltre il santuario e le suggestive decorazioni del Parasurameswara, l’ ingresso principale pregevolmente scolpito con elefanti all’ interno tra le ampie finestre le pareti da immagini di musici e danzatori in uno stile che si ritrova in altri templi .
Mukteshvara e Rameshwar
Accanto si trova il tempio Mukteshvara sorto nel X secolo , in parte diverso dagli altri con il portale ad arco Torana di stile buddista come quello di alcune sculture di divinità che lo decorano in alto, assieme a l’ altro portale a cupola in stile Kalinga, il recinto ottagonale dalle finestre a forma di diamante finemente intagliato da dove si accede agli edifici del Tempio con il santuario Vimana ove sulla porta interna è raffigurata la mitologica divinità astrale Ketu e la sala per la preghiera Jagamohana dalle ricche decorazioni di divinità , figure mitologiche, storie popolari del Panchatantra , asceti in meditazione e monaci muni Jainisti. Noto anche come il Deula di Mausi Maa sorto nel IX secolo consacrato a Shiva, il tempio Rameshwar In stile Rekha dall’ alta torre decorata e gli edifici in arenaria, ha il mandapa separato dal santuario dagli ingressi che si fronteggiano con nicchie decorate, dal Jagamohana un Shikhara piramidale dall’alta guglia sovrasta il santuario con una sola sala su diversi livelli finemente scolpiti come le pareti e i sedici pilastri all’ esterno.
Bharateshwar
Adiacente al Rameshwar il sito di Bharateshwar del VI secolo ospita i tre templi di Shatrughneswar a sud, Bharateshwar al centro e Lakshmaneswar a nord, consacrati alle tre mitiche divinità del Ramayana e noti anche come i tre santuari del Shatrughneswara in stile Rekha del primo Kaliga in arenaria dalla base circolare, ognuno con il venerato Shivlingam dal basso ingresso su un piano tri-ratha. il Vimana è diviso tra la base Pabhaga, gli edifici, Jangha e Baranda scolpiti e decorati da statue mitologiche e divinità. Il più settentrionale Lakshmaneswara ricostruito conservando la sala inferiore e parte dell’ originale jagamohana con un pilastro , dal simile stile il centrale Bharateswar consacrato a Shiva fu il primo edificato nel VI secolo mantenendo l’ aspetto e le decorazioni originali. Il merdidionale e monumentale Shatrughneswara anch’esso restaurato dalla guglia gandi e il piano in stile pancharatha su cinque Ratha mentre il resto triratha su tre nella combinazione dei primi templi Orya. Il portale anteriore riccamente decorato da scene mitologiche oltre le pregevoli raffigurazioni delle divinità Ravana che solleva il monte Kailasa ove siedono Shiva e Parvati, ai lati Kartikeya e Ganesha, sotto un leone e un toro, con il mitico Ràvana dalle cinque teste e dieci braccia.
Brahmeswara
Più distante dagli altri ad est il tempio di Brahmeswara consacrato alla manifestazione di Shiva risale alla fine del IX secolo nella sintesi degli stili Lingaya e Kalinga dalla disposizione Panchayatana del tempio con Il santuario centrale assieme ad altri quattro agli angoli davanti una grande vasca, interamente in arenaria dalle pareti esterne ed interne riccamente decorate da intagli e scolpite. Il Brahmeswara si estende nei tradizionali quattro edifici del Vimana, la sala delle cerimonie Natamandira, la Jagamohana per la preghiera e la Bhogamandapa delle offerte, decorate e scolpite da immagini di diverse divinità assieme Shiva nella forma di danzatore cosmico Nataraja, storie mitologiche , uccelli, animali, donne adornate , danzatori e musici Il portico e la torre anch’ esse finemente scolpite, come la sala Jagamohana da motivi floreali e figure volanti, all’interno sulle pareti figure legate al culto tantrico, Shiva, divinità dall’ aspetto terrificante e la dea Chamunda in piedi su una carcassa con una testa e un tridente in mano.
Chintamanisvara e Bhaskareshwar
Al XIII secolo risale il tempio Chintamanisvara di Shiva nello stile Deul Rekha originariamente in arenaria poi recentemente ampliato con una candida cupola, stilisticamente tra i più rappresentativi dell’ epoca Il Chintamanisvara di Shiva ha il santuario Vimana quadrato sormontato da un decorato un mastaka, un gandi posteriore e un muro abada, ai lati tre nicchie parsavadevta con pregevoli figure di divinità, ad est Karttikeya dalle quattro braccia con la mano sinistra Nel mudra Varada e la destra che stringe una mazza, nella meridionale Ganesh anch’esso dalle quattro braccia che reca un rosario, l’ alimento divino amodaka, un pugnale anankusa e una zanna , la dea Parvati nella nicchia settentrionale. Alla fine del XIII secolo fu edificato Il tempio di Bhaskareshwar su un precedente sito buddista , come sembra dall’ unico edificio su un piano rialzato e disadorno di intagli, ma per il resto nello stile tradizionale dell’Orissa consacrato a Shiva venerato come Bhaskareswara, sui due piani del Pancharatha in basso con quattro porte in tutte le direzioni e il Panchanga superiore. In parte diverso dagli atri il tempio di Bhaskareswar non è scolpito all’ interno, il santuario centrale ospita l’ alto Shivalingam, negli stili Pidha e Khakhara all’esterno solo poche decorazioni con le nicchie Parsvadevta che ospitano le figure di Ganesha, Kartikeya e Parvati .
Kedar Gauri e Hirapur
Consacrati a Shiva e la consorte Parvati i due templi Kedargauri , sorti tra il X e il XII secolo, oltre che ai due sposi celesti leggenda vuole edificati a fianco in onore dei mitici amanti Kedar e Gauri, frequentato dagli sposi per la benedizione delle divinità, Il Kedar di Shiva orientato a sud dal piano inferiore di tipo è Pancha ratha e il superiore Panchangabada con il decorato santuario Vimana nello stile Rekha e la sala di preghiere Jagamohana nel pidha, attorno al muro esterno nicchie Parsvadevta con le figure di Parvati, Kartikeya e Ganesha. Il Gauri di Parvati ad est è più antico con il santuario Vimana in stile Khakhara e in pidha la sala Jagamohana, dalle pareti esterne finemente scolpite. Il sito del Kedargouri oltre i due templi ospita altri tre santuari minori nel simile stile decorato consacrati a Hanuman, Durga e Ganesha nei pressi i due sacri stagni Kund dall’ acqua santa con il Khira che cura le infermità e il Marichi l’infertilità delle donne. Come venerato santuario Yogin e diverso dagli altri associato al culto tantrico dal IX secolo sorge tempio Chausath Yogini di Hirapur dalla forma circolare privo di tetto, noto anche come il tempio delle 64Yogini per le loro diverse figure splendidamente scolpite sulle pareti interne. Il tempio di Hirapur è stato a lungo uno dei quattro santuari indiani del culto tantrico Yogini delle divinità femminili assieme dea Bhairavi che conferiva poteri esoterici praticandone i rituali e dal loro declino il tempio è consacrato alla dea Mahamaya manifestazione Durga venerata assieme alle Yogini e celebrate con suggestive cerimonie della Durga Puja.
Dhauli
Poco a sud della periferia ove scorre il fiume Daya a Dhauli tra i colli fu combattuta la storica battaglia che pose fine alla guerra di Kalinga a metà del III secolo a.C con l’ impero Maurya e la vittoria del sovrano Ashoka diffusore del buddismo, ricordata dalle iscrizioni sui pilastri tra stupa e chaitya dell’ epoca oltre un elefante scolpito nella roccia come la prima scultura buddista dell’Orissa. Dhauligiri divenne simbolo della pace spirituale ispirata dalla dottrina ove sull’ antico sito fu edificato lo stupa di Shanti nel 1972 dall’ eclettico stile come una grande cupola noto come la candida pagoda della Pace, dai pannelli di pietra che celebrano l’albero della Bodhi e l’ impronta del Buddha con sopra l’immagine di Ashoka nell’ abbandono della guerra, nei pressi il monastero Saddharma Vihar e il tempio Dhavaleshwar frequentato anche dai devoti induisti
Udayagiri e Khandagiri
Poco fuori da Bhubaneswar si trovano le suggestive le grotte Kattaka di Udayagiri e Khandagiri tra i due colli che dal I secolo a.C. divennero residenze di monaci Jain, poi decorate e scolpite da figure legate alle divinità, eventi storici e mitologici, del centinaio di grotte Kattaka tra Khandagiri e Udayagiri ne rimangono trentatrè nella loro suggestiva architettura rupestre, Delle quindici grotte di Khandagiri le prime due Tatowa Gumpha all’ ingresso sono decorate con due figure di guardiani Dvarapala assieme due coppie di leoni e tori, dalla terza alla sesta Gumpha sono meno decorate, la settima Navamuni è splendidamente scolpita con figure di nove dei Tirthankara jainisti nell’XI secolo, l’ottava grotta Bharabhuji ne reca scolpite altre venticinque sulle pareti delle celle, seguono le successive Gumpha variamente decorate fino alla quattordici Ekadashi con all’ ingresso sue serpenti scolpiti e all’ interno figure di atleti, bambini, donne, tori, leoni e altri animali. Oltre le decorazioni numerose iscrizioni in lingua Brahmiin stile poetico si trovano anche tra i resti di stupa e monasteri buddisti nelle diciotto grotte del più vasto sito di Udayagiri ,tra le più monumentali la prima detta della regina Rani Gumpha su due piani ognuno con tre sale che diramano dalla centrale decorata da figure , personaggi e donne che suonano, al piano inferiore tre ingressi con gallerie a pilastri altre figure intagliate di scene quotidiane ed animali oltre le porte ad arco torana decorate da simboli jain e le pareti scolpite con guardiani. La seconda Chhota Hathi con figure di elefanti e di un guardiano Dvara , nella quarta Alakapuri Gumpha la scultura di un leone che divora la preda, le due succesive Vijaya e Thakurani su due piani finemente scolpite ed afrescate con animali, seguono le altre due Gumpha dal simile stile Panasa e Pataliputra, la nona Swargapuri anch’ essa su due piani con due figure in adorazione di Jagannath. La decima di Ganesha ospita la figura della divinità oltre un Tirthankara in venerazione, elefanti e guardiani Dwara, oltre le altre tre Jambeshvara , Vyagraha e Sarpa dalle varie decorazioni, la Hathigumpha dell’ Elefante ospita la più estesa iscrizione del sito sulle gesta del sovrano Kharavela nel I secolo protettore del Jainismo assieme al sacro mantra Namokar , le ultime fino alla diciottesima sono note come Dhanagarha, Haridasa , Jagannath e Rasui dal simile stile rupestre decorato. Tra gli altri due colli non distanti assieme ad Udayagiri è detto Triangolo dei Diamanti il vasto sito con il colle dei gioielli Ratnagiri con resti di un grande monastero buddista Mahāvihārasorto del V secolo ed ampliato nei successivi con il grande stupa centrale circondato da un centinaia minori da dove diramano altri edifici in mattoni, dall’ imponente portale scolpito che accede ad un portico ove affacciano le celle monastiche e il santuario con la grande statua del colossale Buddha . Vicino l’altro sito buddista di Lalitgiri con i resti di quattro monasteri decorati con immagini del Buddha nelle varie posizioni attorno al grande stupa anch’ esso decorato ove sono stati rinvenuti due preziosi scrigni in pietra che contenevano altri tre di steatite, argento e oro con un osso reliquia del Buddha.
Konarak
Scendendo per il distretto di Puri poco a sud di Bhubaneswar verso la costa ove si allunga la frequentata spiaggia di Chandrabhaga, da un antico centro si è estesa la cittadina di Konark ove nel XIII secolo durante il regno di Narasimhadeva I della dinastia del Gange orientale sorse il maestoso tempio di Konark tra i più alti livelli della monumentale architettura Kalinga medioevale, dichiarato grande patrimonio storico e culturale Unesco. Progettato e per allinearsi il posizionamento del sole in date specifiche e noto anche Arka Kshetra come tempio del Sole nel rappresentare l’ immagine Arka con il suo carro attraverso il cielo consacrato al culto della divinità solare nel santuario di Surya dall’ ingresso centrale posto per essere illuminato dai raggi del mattino. il carro con dodici paia di ruote Konarka Chakra sui lati del piedistallo e di cavalli nella parte anteriore splendidamente scolpite che simboleggiano i cicli cosmici del tempo e i mesi dell’anno. Dei sontuosi edifici ove dietro era il santuario Vimana rimane la sala Jagamohan , le mura splendidamente decorate e scolpite da scene di vita, figure erotiche Maithuna, racconti mitologici, scenari epici del Mahabharata e Ramayana, impreziosendo magnificamene il suggestivo tempio di Konarak.
Templi di Puri
Continuando per il sacro territorio Chari Kshetra lungo la costa poco a sud ovest si trova la storica città di Puri , da secoli grande centro di pellegrinaggi per i suo vari templi, tra i cinque consacrati a Shiva Pancha Pandava e gli otto santuari Ashta Sambhu, il tempio Lokanatha del XIII secolo in arenaria nel classico e decorato stile Kalinga. Come gli altri simili il Lokanatha fu edificato con le tradizionali sale d’ingesso Jagamohana, delle offerte Bhogamandapa, la Natamandapa per le cerimonie e il il santuario Vimana rialzato. Oltre la varie feste e il Shivaratri , nel santuario si celebrano le cerimonie del Saranti Somavar che culmina nella suggestiva processione con l’ Utsava murti portata al tempio di Jagannath come divinità guardiana dei suoi tesori. Poco distante da Puri a Brahmagiri su un colle si trova il tempio di Alarnatha consacrato a Vishnu e lungo la costa la vicina città di Kakatpur ospita il tempio di Mangala sulla sponda del sacro fiume Prachi ,consacrato alla dea Maa Mangala venerata come una delle manifestazioni dell’ energia cosmica Shakti fondato nel XV secolo in tardo stile Kalinga, nella vicina cittadina Sakshigopal dal simile stile medioevale degli altri il tempio di Gopinath consacrato alla manifestazione di Krishna. Tra tutti in citta sul percorso dei pellegrinaggi con i bagni rituali nei Tank dei cinque sacri Pancha Tirtha , iniziando dallo stagno Markandeya ove dall’ XI secolo si trova il tempio di Markandeshwar , lo Swetaganga nel sacro sito della montagna sacra Nilachal con i santuari consacrati a Matsya avatar di Vishnu e al sovrano Sweta. Il sacro pozzo Rohini Kunda ove su un precedente santuario del VI secolo nel IX è stato completato tempio di Vimala nel decorato stile Deula in arenaria e laterite, la monumentale architettura del Vimala comprende le tradizionali sale Jagamohana, delle cerimonie Nata Mandira e la Bhoga Mandapa delle offerte, il santuario Vimana con la figura della divinità su un fiore di loto dalle quattro mani con un rosario Akshyamala, il serpente Nagaphasa , il vaso rituale Amrit Kalasa e nella posa di benedizione. Il santuario del Vimala consacrato alla dea consorte tantrica del Signora del Mondo venerato come Jagannath si erge all’ angolo sud occidentale nel recinto dell’ancor più maestoso tempio a lui consacrato.
Jagannath
Come uno dei quattro venerati Char Dham indiani dimora delle divinità e centro di pellegrinaggi, Il vasto e spettacolare tempio Jagannath è sorto nel X secolo su un precedente , tra i più alti e monumentali esempi Kalinga nello stile Deula con il portico frontale Mukhashal ove affaccia il santuario Vimana e il sacrario Garbagriha che ospita le figure le divinità della Trimurti sul trono di perle Ratnavedi , riccamente decorate e scolpite la sala delle preghiere Natamandapa, delle udienze e le feste Jagamohan e delle offerte Bhoga Mandapa Circodato dal muro esterno Meghananda Pacheri e la parte centrale dal Kurma Bheda che contiene oltre un centinaio di santuari dal principale curvilineo sormontato dall’ alto ed imponente Nila Chakra di Vishnu con otto raggi Navagunjara sulla sommità sventolano le sacre bandiere Patita Pavana .La porta dei leoni principale Singhadwara tra due statue di leoni a lato con la scalinata d’ accesso Baisi Pahacha, a destra dell’ ingreso l’affresco Patitapavana che raffigura Jagannath davanti il pilastro monolitico con sedici lati Arun Stambh e la figura della divinità Arun che guida il carro del dio del sole portato da Konark, gli altri tre ingressi del Tempio sono noti come la porta dell’ elefante Hathidwara, delle tigri Vyaghradwara e dei cavalli dalle rispettive decorazioni degli animali. Tra i vari altri Mandapa che ospitano le diverse sale sempre finemente decorate , nella più grande si trova la sala della congregazione Mukti per i sacerdoti bramini su una piattaforma in granito dalla pianta quadrata e il tetto sostenuto da dodici pilastri scolpiti e decorati con figure di varie divinità. Il Dola Mandapa dalla porta ad arco Torana scolpita utilizzato come altalena per l’idolo Dologobinda esposto nell’ annuale grande festa del Ratha yatra assieme ad altre venerate figure in processione. Simile ad un Mandapa l’ edificio che ospita la cucina del tempio Rosaghara ove i religiosi della dalla congregazione mahasuara preparano i cibi rituali per le tradizionali le offerte Mahaprasad di fedeli e pellegrini assieme ai riti e cerimonie nel tempio che si anima per varie feste religiose Jagannatha celebrate durante l’ anno. Tra tutte alla fine di giugno con le più suggestive cerimonie si celebra la grande festa Ratha Yatra che culmina nella processione con le immagini delle divinità sulla via Bada Danda per Il Vrindavana come sacro luogo di bellezza nella mitica infanzia di Krishna. Termina all’altro venerato tempio di Gundicha che si erge in giardino circondato da mura anch’ esso nel classico stile Kalinga con Il santuario Vimana da dove diramano tradizionali sale Jagamohana, Natamandapa e Bhogamandapa, dalle mura decorate e scolpite come le due porte, da quella ad ovest entrano le sacre immagini delle divinità e dalla laterale Nakachana ad est escono per il suggestivo Yatra.
Templi di Dhenkanal
Lasciata la costa il distretto di Dhenkanal a nord verso l’ interno prende nome dal suo capoluogo, su un colle per un migliaio di gradini o per il tortuoso percorso Barabanki dei pellegrini si sale al tempio Chandrashekha di Kapilash consacrato a Shiva nel XIII secolo dal sovrano Narasinghdeva della dinastia Ganga nello stile dell’ epoca tra due candide torri Kunda a destra il Marichi e a sinistra il il Payamrta Kunda in pietra mentre la sala Jagamohana di legno ospita le varie figure di divinità, animato da fedeli e pellegrini per le cerimonie del Bolbam Yatra con i devoti che tra gli altri riti recano le sacre acque del fiume Mahanadi in vasi sul colle da versare sullo Shivalinga.A Latadeipur il tempio Annakoteshvara di Shiva edificato nel XVI secolo nel locale tardo stile Kalinga Pancharatha del Rekha deula e il santuario Vimana Pidha decorato e scolpito, seguendo il corso del fiume Brahmani sulla sponda sinistra nel villaggio di Saranga, si trova il sacro sito Anantashayana di Vishnu del IX secolo dalla roccia scolpita con la grande immagine della divinità nella posizione distesa Anantashayana sul serpente Ananta. Dalle quattro braccia con un Chakra nella mano in alto a destra, uno Shankha nella sinistra, un Gada e un loto simbolico in quella in basso a sinistra, sulla testa i cappucci Shesha del serpente Ananta e la corona conica kiritamukuta un loto che sorge dal ventre rappresenta il dio creatore Brahma in meditazione. Venerata assieme ad un’ altra simile immagine nel vicino territorio di Khamkanaga assieme alla raffigurazione dell’ oceano cosmico Kshirasagara da dove Brahma creò il mondo.
Biraja e Varahanatha
Continuando poco a nord la città di Jajpur nel suo distretto dal XIII secolo è centro di pellegrinaggi consacrati Durga qui venerata come Viraja nel il tempio di Biraja dallo stile Kalinga dell’ epoca con quattro ingressi sui punti cardinali il principale con il portale Simhadwara tra statue di leoni che cavalcano elefanti sormontato da una torre in stile deula, la decorata sala Vimana quadrata da Amalakha e quattro leoni agli angoli, attraverso la sala Jagamohana anch’ essa decorata per il passaggio Antarala si accede al santuario interno Garbagriha. Le mura esterne ed interne scolpite e decorate da figure di divinità, su un piedistallo di pietra nera è raffigurato il mitico il monte del Leone della dea Biraja, sulle pareti della sala Simha Stambh affreschi sulle storie della dea, accanto il portico per cerimonie e rituali. La venerata figura di Durga coronata da Ganesha, una falce di luna e un lingam mentre le due mani dwibhuja trafiggono il demone Mahishasura raffigurato come un bufalo e dal santuario centrale diramano diversi minori sempre finemente decorati consacrati a Shiva e altre divinità. Su un’ isola del fiume fiume Vaitarani che attraversa Jaipur alla fine del XV secolo risale Il tempio Varahanatha tra i più venerati consacrati alla divinità emanazione di Vishnu come avatar in forma di cinghiale Varaha con le due raffigurazioni figura ospitata nel santuario interno Garbagriha, noto anche come il venerato tempio Yajna di Varaha fu edificato nel classico stile tardo kalinga con la consueta alta torre gopuram scolpita, il Vimana in stile rekha del deula conico e con il santuario collegato dal passaggio. Tra le pregevoli raffigurazioni oltre a Varaha. Lakshmi consorte di Vishnu e la sua forma venerata come Jagannath in legno, la parete talajangha dei Vimana scolpita con scene erotiche, sulla parete jangha la divinità fluviale Yamuna , figure di musici e fedeli , mentre nel pinnacolo Pancharatha su cinque pannelli figure di leoni udyotasimha e mentre cavalcano elefanti gajasimha , oltre altre immagini e con al centro Varaha.
Kendrapara
Per il limitrofo distretto di Kendrapara parte del territorio costiero è protetto dal parco nazionale di Bhitarkanika popolato da una ricca fauna endemica, lungo il corso meridionale del fiume Brahmani si trova la città di Pattamundai estesa da un antico porto fluviale che conserva siti storici e vari santuari , nella vicina Kendrapara al XV secolo si erge il tempio Lakhmi di Varaha anch’ esso consacrato alla manifestazione di Vishnu come sacro cinghiale, nel decorato stile simile al Varahanatha.Non distante il tempio Baladevjew edificato nel XVIII secolo ma nel tradizionale stile Orya in parte ispirato al Kalinga , consacrato al fratello maggiore di Krishna venerato come Balarama assieme alle divinità Jagannath e Subhadra nello stesso decorato stile dal centrale diramano gli altri quattro santuari Bada Deula , Majhi Mandir, Jagamohan e Mukhashala. Continuando lungo il fiume Baitarani ove affaccia il villaggio di Arad, come dimora di Shiva nel 1830 fu fondato il più recente tempio Akhandalamani nello stile tradizionale dalle candide cupole delle sale decorate come gli interni.