Turkmenistan
Dall’ antica Persia ad est si stende il vasto territorio del Turkmenistan che fu sempre crocevia di migrazioni, incontro di culture, invasioni e commerci verso le altre regioni dell’ Asia Centrale , tra altopiani, montagne, deserti, centri e città sorte nei secoli sulla leggendaria Via della seta.
La terra dei Turkmeni
Dopo il suo remoto popolamento di cacciatori nomadi preistorici, la storia del Turkmenistan iniziò fin dall’antichità quando cominciò ad essere abitato dalle prime tribù dei Turkmeni , discendenti da quelle turche occidentali originarie dalla Siberia meridionale dei nomadi Oghuz , che dai monti Altaj giunsero nelle steppe della regione attraverso il deserto del Gobi, dal VI secolo a.C. e come i territori limitrofi anche questo venne conquistata dal potente impero persiano della dinastia Achemenide rimanendo a lungo nei suoi domini fino a quando l’impero fu travolto dalla vittoriosa marcia in Asia del macedone Alessandro Magno e dai suoi vasti domini nelle province orientali sorsero i regni ellenistici greci Battriani fondati dai suoi condottieri lasciati nella regione più ad est , mentre in quella del Turkmenistan sorse il potente impero Arsadice dei Parti dal 247 a.C. Nel territorio centro meridionale VI fondarono la loro capitale Nisa con la cittadella fortificata che ha lasciato i suoi resti e dall’epoca la regione divenne centro dei grandi traffici sulla Via della seta. Dall’inizio del III secolo d.C. divenne dominio del vasto secondo impero persiano Ērānshahr dei Sasanidi esteso dal Medio Oriente a gran parte dell’ Asia Centrale e dal V secolo invaso dalla popolazione nomade, nota in occidente come Unni Bianchi, degli Eftaliti che fondarono il loro impero multietnico convertiti al buddismo orientale, lo zoroastrismo iraniano e in parte al cristianesimo che diffusero nella regione.
Persia e Islam
Nell’ VII secolo dopo la conquista araba della vicina Persia il territorio del Turkmenistan fu invaso dalle armate islamiche che avanzavano ad est In Asia centrale per completarne la conquista nella Transoxiana e venne islamizzata, con la disgregazione del vasto califfato arabo dal IX secolo venne governato da vai sultanati locali. Da ovest vi si estese l’impero persiano Samanide del Sāmāniyān seguito dal regno fondato dalla dinastia turca dei Ghaznavidi fino all’ XI secolo quando anch’ esso entrò nei vasti domini del sultanato turco islamico sunnita Selçuklular dei Selgiuchidi e nel secolo successivo dei loro vassalli che nelle regioni orientali fondarono l’ impero turco persiano Khwārezm-Shāh nell’antica Corasmia. Come gran parte delle regioni limitrofe, ben presto travolto incontenibile conquista dei Mongoli in Asia Centrale e dall’ inizio del XIII secolo fu dominio nell’ Ikh Mongol Uls dell’ immenso impero Mongolo e dopo la sua spartizione dal XIV secolo nel vasto impero Timuride fondato da Tīmūr Barlas noto in occidente come il grande conquistatore Tamerlano. Dopo la sua morte rimase nei domini degli eredi fino al XV secolo quando la tribù dei Qara Qoyunlu del clan Montone nero contese il territorio all’altro clan turcomanno Montone Bianco della tribù Aq Qoyunlu condividendo bellicosamente la regione persiana fino al nuovo impero fondato dalla potente dinastia Safavide.
Turkmenistan russo
Dal XVI secolo entrò nel territorio esteso ad ovest dominato dal Xiva Xonligi uzbeko del Khanato di Khiva e vi rimase per i due secoli successivi fino all’ espansione e la conquista russa dell’ Asia Centrale iniziata dall’ impero zarista durante il regno dello zar Nicola I e completata nella seconda metà del XIX dal suo successore Alessandro II divenendo dominio della vasta colonia centroasiatica del Turkestan fino al regno dell’ ultimo zar Romanov Nicola II, quando nel 1917 il secolare impero con la vittoria dei bolscevichi fu travolto dalla grande Rvoluzione di Ottobre. Come tutte le altre regioni orientali del dissolto impero zarista divenne parte della nuova Unione Sovietica e nel 1924 fu proclamata come l’autonoma Repubblica Socialista Sovietica Turkmena rimanendo tale dal periodo stalinista per la lunga storia sovietica fino alla sua dissoluzione nel 1991, nel frattempo divenuta la più florida della regione dal 1960 con la scoperta dei vasti giacimenti di gas naturali nel centro di Sovietabad poi dopo l’ indipendenza ribattezzato Dauletabad .
La repubblica Turkmena
Dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica nel 1991 divenne indipendente nella nuova repubblica del Turkmenistan e ne venne eletto primo presidente colui che aveva ricoperto la carica di capo del Partito comunista del Turkmeno Saparmurat Niyazov, inaugurando il suo governo autoritario assumendo il titolo di Türkmenbaşy o capo di tutti i turkmeni ed escludendo ogni partito di opposizione e per rimanere in carica a vita nel 1999 fece mondificare la costituzione Turkmena governando nel culto della personalità fino alla sua morte nel 2005. Perseguì il più rigido isolazionismo internazionale e la neutralità nella regione mantenendo rapporti commerciali solo con la Russia di Putin e la Cina, fondati sulla grande produzione di gas naturali, mentre nel paese ogni forma di opposizione è duramente repressa. Il governo dittatoriale di Niyazov è stato ereditato dal vice primo ministro e membro del suo potente clan Gurbanguly Berdimuhamedow che, sebbene le sue riforme per la modernizzazione del paese, ha continuato a governare con l’ autoritarismo del suo mentore nella rigida dittatura turkmena sembra anche favorendo l’oscuro regime talebano afghano con il suo terrorismo islamico e, nonostante la chiusura come nei paesi limitrofi, anche qui transitano le vie della droga in Asia Centrale come territorio per il traffico dall’Afghanistan e la capitale Ashgabat divenuta crocevia di criminalità.
Montagne, altopiani e deserti
Il territorio del Turkmenistan si stende come il più meridionale delle cinque repubbliche centroasiatiche un tempo parte dell’ Unione Sovietica e il più vasto dopo il Kazakistan che confina nella sua estremità nord occidentale affacciata sul Mar Caspio da dove a sud corre la lunga frontiera con l’ Iran che fin dall’antica Persia ne ha scandita gran parte della storia assieme alla regione meridionale dell’ Uzbekistan sulla frontiera settentrionale e più ad est con l’aspra regione montuosa settentrionale dell’ Afghanistan. A nord i rilievi si innalzano verso il Pamir Alay da dove si allunga la catena dei monti Kugitangtau, per il territorio nord orientale scorre lo storico Oxus come venne chiamato dai greci il fiume Amu Dary , mentre dalla regione settentrionale afghana giunge il Rudkhaneh-ye Hari Rud che qui scorre come fiume TeJen. All’ estremità meridionale dal Caspio verso est si eleva la catena turkmena-khorasana del Kopet Dag, ma gran parte del Turkmenistan è coperto da altipiani che si stendono dal bassopiano del Turan verso sud nella depressione del Caspio e lo sconfinato deserto dalla vasta distesa sabbiosa del Gara Gum o Karakum. Tra montagne che scendono per gli altopiani, le coste del grande mare interno del Caspio e il vasto deserto, si stendono le varie regioni e distretti del Turkmenistan in un territorio da sempre crocevia di migrazioni, conquiste e civiltà che ne hanno percorso la storia sulle vie carovaniere, lasciando antichi siti, villaggi e città popolate dai Turkmeni nelle zone più remote in parte ancora legati a costumi e tradizioni degli antenati. Era parte dell’ Uvârazmiya come gli antichi persiani chiamavano la storica regione del Khwarazm e nota in occidente come Corasmia che si stende come una grande oasi a sud del lago Aral dal delta dell’ Oxus verso il territorio più orientale fino a vasto deserto di Kyzylkum, mentre più a sud tra steppe ed altopiani giunge alla distesa della sabbie oscure con le dune che si inseguono nell’altro grande deserto del Karakum.
Kunya-Urgench
All’ estremità nord occidentale e lungo il confine con l’Uzbekistan , si stende la provincia del Daşoguz welaýaty e dall’ omonimo capoluogo di Daşoguz si raggiungono i vari siti della storica regione del Dashoguz, su un antico centro carovaniero achmenide sulla sponda sinistra del fiume Amu Dariya sorse la città medioevale città di Urgench chiamata dai persiani come Kuhna Gurgān, divenuta capitale del Khwārezm-Shāh, noto ad occidente come il vasto impero Corasmio fondato verso la fine dell’ XI dai vassalli dei Selgiuchidi mamelucchi della dinastia Khwarezm che dominò la regione fino al 1219 quando venne travolta dalla conquista mongola con l’invasione del Khwarazim. L’antica Urgench fu a lungo incontro di popoli e culture come crocevia dei grandi traffici in Asia Centrale sulla Via della seta e del suo passato ha lasciato mirabili resti con il centro della città medioevale dichiarato patrimonio culturale mondiale Unesco per i numerosi edifici sorti dal XI secolo per i cinque successivi. Prima della fondazione di Urgench, i resti della più antica cittadella fortificata di Kyrk Molla su un colle risalgono all’ epoca achmenide dai reperti di ceramiche rinvenuti del V secolo a.C., divenuti poi un cimitero islamico frequentato dai pellegrini, davanti si trova il mausoleo di Soltan Tekesh dall’ alto portale istoriato e la cupola conica nel locale stile Khorezm decorata, simile al vicino e più antico mausoleo è dedicato al sovrano Arslan II. Anche la fortezza di Yzmukshir venne edificata prima della fondazione della città medioevale all’ epoca dell’ impero Partico ed ha continuato nei secoli ad essere centro di bazaar e commerci, circondata da un fossato, tra torri e portali ne rimangono le spettacolari alte doppie mura che si allungano imponenti con vicino i resti del mausoleo dedicato al filosofo islamico medioevale Abu az-Zamakhshari. Dell’antico caravanserraglio che ospitava le carovane è rimasto il portale più recente del XIV secolo finemente decorato da maioliche blu e bianche con motivi geometrici e floreali e continuando per l’ antico centro a sud est di Kyrk Molla svetta l’ alto minareto di Kutlug dalla base decorata risalente alla fondazione della città all’inizio del X secolo poi arricchito e completato in epoca timuride nel XIV. Nei pressi lo splendido mausoleo di Turabek Khanym dedicato alla figlia del sovrano dell’ Orda d’Oro Uzbek Khan edificato nel 1370 dalla facciata e interno finemente decorati. Alla prima metà del XIV secolo risale il mausoleo di Najm al-Din Kubrà dal magnifico portale decorato che ospita il sepolcro del venerato sufista Najm al-Din Kubrà che nel XII secolo fondò l’ ordine Kubrà, davanti il mausoleo di Khorezmshah Sultan Ali del XV secolo dall’ architettura simile al più antico ed imponente mausoleo Turabek Khanym.
Ashgabat
A sud ovest verso il confine iraniano sorgeva il centro di Konjikala ove transitavano le carovaniere sulla Via della seta, fiorito nei secoli fino alla sua distruzione durante l’ invasione mongola nel XIII secolo, rimasto a lungo un piccolo villaggio con la conquista russa nel 1881 vi fu fondata la città di Aşgabat ribattezzata per qualche anno Poltorack ed estesa durante l’ epoca sovietica come la grande Ashgabat divenuta la capitale del paese. Centro della moderna città è la vasta Piazza dell’ Indipendenza ove affaccia il palazzo presidenziale Oguzhan assieme all’ altro altrettanto sontuoso palazzo Ruhyyet e il Türkmenistanyň Goranmak che ospita gli edifici del ministero della Difesa , varie statue che celebrano i personaggi protagonisti dell’ unità nazionale e a lato il monumento del Bitarapliyk con l’ Arco della Neutralità. Nell’ altra piazza centrale Ylham seýilgähi si trova l’omonimo vasto parco dell’ ispirazione Ylham, tra i vari musei quello Storico con la sua vasta collezione di reperti racconta la storia del paese, il museo delle Arti con opere dal XVII secolo e il museo dei Tappeti che espone l’ antica arte tessile tradizionale turkmena. Tra i quartieri sud occidentali si apre il grande moderno complesso con il memoriale di Hakydasy che ricorda i caduti nelle storia più recente, dal monumento della Gloria eterna sovietico Baky şöhrat per la seconda guerra mondiale, il Milletiň ogullary che commemora i caduti in altri conflitti e il monumento Ruhy Tagzym che ricorda le vittime quando la città e il suo territorio venne devastata terremoto di Ashgabat nel 1948. Poco oltre si trova la frequentata moschea Hazret Omar e tra gli altri edifici religiosi musulmani nel l 1998 in marmo bianco venne edificata la moschea Ertuğrul di Gazi dai quattro minareti, la sontuosa cupola e le fini decorazioni all’ interno con il suo centro culturale islamico, mentre lontana dal centro nel sobborgo di Gypjak l’altra moderna moschea Turkmenbashi di Ruhy tra le più grandi al mondo dominata dalla sontuosa cupola. Nei pressi del periferico quartiere di Bagyr sorgeva l’ antica città di Parthaunisa che ha lasciato i suoi resti nel sito di Nisa , fondata dall’ impero Arsadice dei Parti come Mithradatkirt con grandi edifici, santuari e mausolei, oltre reperti ellenistici, decorazioni persiane, e le poderose fortificazioni dichiarate Patrimonio dell’ Umanità Unesco .
Dal Caspio al deserto Karakum
Da Ashgabat attraverso l’ arido altopiano del Kopet Dag passando per Bakharden con l’ omonima grotta ove si apre il lago sotterraneo di Kow-Ata nel territorio sud occidentale dominato dalla catena turkmena-khorasan che si allunga maestosa lungo il confine iraniano innalzandosi sugli omonimi monti Kopetdag ove il percorso sale tra le montagne fino all’antico centro di Nokhur sorto in un’ oasi ove la popolazione si ritiene discendente dai macedoni di Alessandro Magno, il santuario di Qyz Bibie e il vicino villaggio di Kone-Gummez con al centro la grande moschea nel territorio dell’ Hohur-Garawul. Nel territorio popolato nell’ antichità dai Dahae di stirpe iranica sorge Kyzyl-Arvat o Gyzylarbat, come un tempo era nota la città di Serdar , da ove si procede verso sud tra gli aridi i colli dominati dal Kopet Dag lungo il fiume Sumbar fino all’antica città di Kara-Kala ribattezzata Magtymguly nell’ omonimo distretto verso l’ altopiano di Misrian ove si trovano i resti della città medioevale di Dekhistan a Mashhad-i Misrian a lungo centro sulla rotta persiana sulla Via della Seta fino al XIV secolo. Tra i resti della cittadella e le mura si erge il mausoleo di Shir-Kabir in stile persiano Serakh con la vecchia necropoli islamica, nei pressi il villaggio di Madau con la moschea Mashhat Ata. Continuando ad ovest sulle piste sabbiose si ritrova la via per Nebit-Dag con la città russa di Neftedag ribattezzata Balkanabat , da dove si scende per raggiunge la sponda del Mar Caspio ove da un centro russo fondato nel XVIII secolo si è estesa la città di Krasnovodsk ribattezzata Türkmenbaşy come unico porto della regione e base russa per la conquista dei Khanati Uzbeki, dalla fine del XIX secolo poi capolinea della ferrovia Transcaspica . Oltre che da turkmeni popolata da russi, armeni e azeri, dall’ azzurra a chiesa russa ortodossa sul porto diramano i quartieri ed edifici che affacciano sulle vie animate dai bazaar tradizionali. Lungo la costa del Caspio centro orientale poco ad ovest di Türkmenbaşy si trova la più moderna e frequentata città in espansione di Avaza , da dove si continua per una depressione nel deserto e frequentato dai pellegrini si trova il mausoleo di Gozli-Ata consacrato al gran maestro Sufi del XIV venerato martire ucciso dai Mongoli con nei pressi quello dedicato alla consorte e il vecchio cimitero islamico ove dagli incavi delle tombe si raccoglie l’acqua per nutrire le anime dei defunti. Continuando nella suggestiva regione di Balkan per Yangisuw, da dove si stende il panorama fino al golfo di Garabogaz sul Caspio ove sorgeva l’antichissimo mar di Teti estinto, per una pista si raggiunge il remoto e magnifico canyon di Yangykala eroso nei millenni da fiumi e venti lasciandolo nel deserto in una sinfonia cromatica tra le rocce come un magnifico arcobaleno di pietra dalle strisce bianche, gialle, rosa e rosse dalla spettacolare suggestione. Dal villaggio di Koymat popolato da pastori seminomadi con le loro yurte si giunge all’ altro villaggio tradizionale di Melegoch da dove continuare per il sito di Ygdykala con i resti di una fortezza nel deserto edificata dai Parti sulle rocce che dominano la sponda dello storico Uzboj che fu una delle antiche vie commerciali fluviali per le regioni orientali ed attraversando il deserto tra le ultime dune per l’ altro remoto villaggio di di Balishem, si torna sulla più agevole strada verso il Garagum ýalkymy o la Porta dell’ Inferno come è noto il vasto e suggestivo cratere di Darvaza con la grotta sotterranea che emana gas naturali alimentando alti fuochi. Da qui continua a stendersi verso est il vasto deserto di Karakum nel suggestivo territorio tra le dune con remoti villaggi di yurte e frequentato dai nomadi, passando per gli sperduti villaggi di Damla e Murzachirla per poi prendere la strada nell’ omonima provincia nord orientale ove si trova la città di Daşoguz e sul percorso si trova il sito che conserva i resti monumentali e gli edifici dell’ antica città fortificata di Gonur_Depe fondata su un centro carovaniero dalle popolazioni che dominavano la regione unificate nella così detta cultura dell’ Oxus o Battriana Margiana nel II millennio a.C. Continuando nel vasto deserto del Karakum verso i confini con l’Afghanistan, si scende a sud est nella regione meridionale welaýaty di Mary per la vallata attraversata dal corso settentrionale del fiume afhano Murghab ,ove si apre una grande oasi che, da un centro russo fondato nel 1884, si è estesa la città di Mary al centro dello storico territorio popolato fin dall’ antichità ove si incrociava il grande traffico carovaniero nell’ antica regione della Margiana.
Merv regina del deserto
L’ antica città di Merv sorse da un antico centro del III millennio fiorito nei secoli e poi decaduto fino a quando fu rifondata nel VI secolo a.C. dall’ impero persiano Achmenide come Regina delle Città durante il regno di Ciro il Grande, fin dall’ epoca centro della cultura persiana e tra i più importanti e frequentati sulla Via della Seta, come il resto della Persia conquistata dalla leggendaria spedizione asiatica di Alessandro Magno . Dalla spartizione del suo vasto impero tra gli eredi dopo la morte divenne centro ellenistico di quello Seleucide come capitale dell’ orientale provincia Margiana, passata poi nei domini dell’ impero Arsacide dei Parti e, dopo la sua caduta con la sconfitta dell’ ultimo sovrano Artabano V nella prima metà del III secolo d.C., venne conquistata da Ardashir I fondatore della dinastia dei Shahanshah, rimanendo fiorente città del potente Ērānshahr dell’impero iranico Sasanide che la governò per i successivi quattro secoli come grande centro culturale dello Zoroastrismo iranico del culto mazdayasna assieme alla nuova religione fondata all’epoca dal profeta persiano Mani che ne prese nome come Manicheismo, ma anche aprendo la regione alla diffusione dall’ oriente del Buddismo, mentre da occidente i missionari vi vennero accolti per diffondere il cristianesimo Nestoriano e dal V secolo dopo la scissione nel concilio di Efeso, Merv divenne uno dei grandi centri persiani della Ēdṯāʾ d-Maḏenḥā come era nota in siriaco la cristiana Chiesa orientale. Durante l’ avanzata in Asia centrale con la conquista araba islamica della Transoxiana completata nell’VIII secolo, anche Merv venne presa dal califfato Omayyade divenendo capitale della provincia persiana di Khorasan, mentre l’antica varietà culturale e libertà religiosa anche qui venne travolta dalla rapida diffusione dell’Islam in Asia Centrale . Gran parte delle culture che si sono susseguite nella lunga storia della regione è raccontata dal vasto sito di Merv, cominciando dal territorio settentrionale dell’ oasi ove si trovano i più antichi resti tra mura ed edifici di Adji Kul, Tai, Gonur Depe e Togoluk risalenti all’ età del bronzo dalla metà del III millennio, con il più vasto sorto molto a nord della città nel sito di Gonur Depe ed altri edifici fortificati più recentemente scoperti negli scavi di Togoluk. Sempre nella parte settentrionale alla successiva età del ferro risalgono i resti di Yaz Depe e Takhirbaj Depe assieme ai più recenti Achmenidi e della vicina fortezza sasanide di Gobekli che, come quelle di Uly Kishman e Garry Kishman, erano parte delle fortificazioni contro le incursioni dei nomadi delle steppe da nord. Al VI secolo d.C. secolo risalgono i resti di Erk Kala al centro della città ove si trovano quelli di Giaur Kala del X secolo, poco oltre le rovine della moschea Ben Makhan e di un precedente stupa buddista, più ad ovest al secolo successivo risale la fortezza di Sultan Kala quando Merv divenne capitale della provincia persiana nel vasto impero Selgiuchide islamico raggiungendo l’ apice della sua prosperità con quartieri, palazzi e moschee, circondata da fortificazioni fatte erigere dal sultano Melik Shah assieme alla la cittadella di Shahriyar Ark, nei pressi il mausoleo di Mohammed ibn Zayid edificato nel XII secolo finemente decorato. Al periodo della grande arte ed architettura Timuride risalgono i resti della cittadella Abdullah Khan Kala edificata dal figlio di Tamerlano Shahrukh nel XV sec., poco distante la splendida moschea selgiuchide Seljuk Talkhattan Baba del XII secolo e il mausoleo di Geok Tumbaz, oltre i mausolei degli imam Bakr e Shafi nella necropoli di Talkhattan rimangono le mura del il più tardo Bairamalikhan Kala del XVIII secolo. Proseguendo al centro della città medioevale il mausoleo ‘Dar-al-Akhyre dalla raffinata architettura e decorazioni, dedicato al gran sultano Selgiuchide del XII secolo Ajmad Sanjar difensore della civiltà persiana che abitava a Merv come governatore del Khurasan e la Trasoxiana. A Merv con la sua oasi nel deserto si incrociavano i percorsi tra occidente ed oriente sulla lunga Via della seta che giungevano da sud ovest attraverso il vasto territorio iranico dell’ antica Persia e proseguivano per deserti, altopiani, maestose catene montuose e vallate, tra villaggi e antiche città in Asia centrale dove continuare gli itinerari attraverso grandiosi scenari, cultura e storia in questa parte del mondo