Unione Sovietica
La rivoluzione russa del 1917 aveva definitivamente abbattuto il secolare regime zarista con la dinastia dei Romanov e il nuovo governo bolscevico pose fine alla disastrosa partecipazione nella prima guerra mondiale voluta dall’ ultimo zar Nicola II sul fronte orientale, costretta alla cessione di territori, risorse agricole ed industriali con il trattato di Brest Litovsk che sprofondarono il paese in una profonda crisi, mentre le armate controrivoluzionarie iniziarono a dilagare nelle varie regioni seminando quello che venne chiamato Terrore Bianco. Per combatterle il Consiglio dei commissari del popolo Sovnarkom nel 1918 decretò la formazione della Krasnaja armija che riuniva l’esercito nell’ Armata Rossa degli operai e contadini, nel frattempo i controrivoluzionari assassinarono Moisej Urickij a capo della Čeka di Pietrogrado , iniziando varie azioni terroristiche e l’ attentato a Lenin, dovuto al tentativo di rovesciarne il governo dall’estremismo avventurista dei cosìdetti socialisti rivoluzionari che lo consideravano traditore della rivoluzione, per mano di Fanja Kaplan. Per reagire alla guerra civile scatenata dai controrivoluzionari e il terrorismo iniziò un periodo di arresti, deportazioni ed esecuzioni noto come il Terrore Rosso e dal 1918 per tre anni venne proclamato il Kommunizm di guerra, mentre per respingere il tentativo di invasione ad ovest l’ Armata Rossa era impegnata nel conflitto della guerra sovietico polacca Pol’skaja trascinata con varie battaglie fino all’ avanzata per liberare i territori occupati, terminata poi con la spartizione dell’ Ucraina e la Bielorussa tra i sovietici e i polacchi decisa dopo la pace con il trattato di Riga nel 1921. Respinto il tentativo di invasione della Russia dalle potenze imperialistiche dell’ epoca e difendendo strenuamente la rivoluzione nella guerra civile, il lungo conflitto provocò milioni di morti tra scontri, epidemie e la devastante grande carestia del 1920 provocando la reazione contadina con diverse rivolte in varie regioni. Tra le più vaste la rivolta di Tambov nell’ omonima città sud occidentale guidata da Aleksandr Stepanovič Antonov e che fu detta l’ insurrezione antonovscina, mentre il movimento dei rivoluzionari anarcolibertari ucraini si organizzò nell’l’esercito nero Chernya noto anche come l’ armata Machnovščina fondata e guidata dall’anarchico Nestor Makhno ed altre agitazioni seguirono fino al 1921 quando marinai, soldati e parte della popolazione insorsero con la rivolta di Kronštadt nell’omonima base vicino Pietrogrado contro il potere centralizzato bolscevico riprendendo alcune tesi anarcomuniste del populismo russo.
La Costituzione sovietica
Per attenuare il malcontento popolare e superando il comunismo di guerra, si rese necessario passare ad una liberalizzazione del mercato agricolo passando alla Novaja Ėkonomičeskaja Politika o la nuova politica Nep, mentre lo Stato continuava nella gestione della finanza, la produzione industriale e il commercio estero, lasciava al libero commercio il mercato interno in un equa politica fiscale risollevando in breve l’ economia russa e nel frattempo venne emanata la prima Costituzione della Russia bolscevica, approvata nel luglio del 1918 dall’assemblea nel dal V Congresso panrusso dei Soviet. Stabiliva che la classe operaia era sovrana nella dittatura del proletariato alleata con quella dei contadini nei pari diritti di tutti i lavoratori riuniti nelle assemblee dei soviet popolari, escludendo la classe borghese e tutti i sostenitori dei controrivoluzionari durante la devastante guerra civile dal partecipare alle elezioni dei rappresentanti e di ascendere al potere politico. La nuova Costituzione era fondata sull’elezione dei delegati ai Soviet locali che convergevano nel Congresso Panrusso che a sua volta, eleggeva il Consiglio dei Commissari del Popolo Sovnarkom, l’autorità del Consiglio dei Commissari del Popolo nell’ VIII congresso del partito comunista Bolscevico dal 1919 venne suddivisa con la costituzione del Politbjuro o l’ ufficio per la direzione politica dello stato, mentre l’amministrazione del partito era affidata al Comitato centrale dell’Orgbjuro. Con la guida del partito bolscevico, poi divenuto il partito comunista dell’ Unione Sovietica Pcus , venne preso il controllo su tutte le regioni e nel dicembre del 1922 il Primo Congresso dei Soviet russi approvò la delibera per il trattato che istituiva la formazione dell’ Ussr o l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche in tutto il territorio della Russia come Sovetskij Sojuz , preparando il testo che due anni dopo portò alla ratifica per la definitiva prima Costituzione dell’ Unione Sovietica. Con essa venne fondato il primo stato socialista sovietico della storia divisa nella federazione delle varie Repubbliche, con la più vasta Rsfs Russa estesa fino ai territori orientali della Siberia, la Repubblica socialista sovietica della Bielorussa o Bssr nota anche come Russia Bianca e poco a sud la limitrofa repubblica sovietica dell’Ucraina, mentre le regioni della Georgia Armenia e Azerbaigian furono riunite nella repubbliche Transcaucasiche. Sempre con il decreto del 1924 furono definite le regioni confinanti dell’ Asia centrale stabilite dal commissariato per le nazionalità, abolendo l’ autonoma repubblica sovietica del Turkestan per riunire i territori di Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan, e Turkmenistan nella repubblica socialista Rss Uzbeka.
La morte di Lenin
All’ inizio del 1924 veniva a mancare il grande protagonista della rivoluzione Vladimir Lenin che al Congresso del Partito Bolscevico dettò l’’ultima lettera poco prima di spegnersi lasciando quello che divenne il suo testamento di Lenin con le chiare indicazioni per conservare l’ eredità della rivoluzione, criticando le posizioni di Trotsky pur considerandolo grande protagonista della rivoluzione, intuendone le divergenze per il suo completamento che lo avrebbero portato alla sua concezione rivoluzionaria nel Trotskismo, ma soprattutto paventandone l’ ascesa al potere scrisse sulla pericolosità di quello che riteneva il rozzo Stalin proponendo di rimuoverlo dall’ incarico di segretario generale. Il 21 gennaio 1924 con la morte di Lenin gran parte di tutto ciò che riuscì a costruire con la Rivoluzione d’ Ottobre e la giusta via per il socialismo con i valori del leninismo, sembrò svanire quando prese il potere colui che riteneva il rozzo e ambizioso uomo d’acciaio Stalin che sconvolse molti di quei valori. Dopo la morte di Lenin venne a mancare la vera conduzione rivoluzionaria per il socialismo e, non tenendo in gran conto quella che fu l’ eredità di Lenin per proseguire su quella via, seguì uno scontro tra i vari dirigenti all’ interno del Pcus ove emerse la lotta per il potere tra Lev Davidovič Bronštejn meglio noto come Lev Trockij o Trotski all’ epoca ministro della difesa e il segretario del partito Iosif Vissarionovič Džugašvili ormai conosciuto come l’ uomo d’acciaio Stalin, con due opposte visioni per il futuro della Russia e della rivoluzione socialista. Trotski riteneva che la sola Unione Sovietica non poteva mantenere il socialismo circondata dall’ ostilità degli stati capitalisti e che occorreva una rivoluzione permanente da diffondere sostenendo attivamente i movimenti rivoluzionari in quei paesi, mentre per la concezione di Stalin era impossibile con le risorse sovietiche dell’ epoca e che impegnandosi in conflitti armati per esportarlo avrebbe segnato la fine del socialismo in Russia che, al contrario, doveva perseguire una coesistenza pacifica cercando anche gli investimenti dei paesi capitalisti nella prospettiva di sviluppare le industrie ed estendere l’ economia per costruire il socialismo in un paese. La contraddittoria evoluzione del socialismo in un solo paese imposta da Stalin portò alla collettivizzazione delle campagne e l’inizio della corsa all’ industrializzazione in Urss, sfidando il leninismo e coloro che cercavano di mantenerne l’ eredità, nacque il progetto dell’ operaismo stalinista che negava il grande contributo dell’ attività intellettuale iniziando una vasta pianificazione per l’ industrializzazione e la collettivizzazione agricola, assieme a quella per la politica estera e la difesa dell’ Urss.
L’ascesa di Stalin
Durante la Politica Nep voluta da Lenin, già nel 1921 era stato fondato il Comitato di Stato di pianificazione Gosplan per la ripresa e lo sviluppo economico nazionale, l’elettrificazione di tutte le regioni e i collegamenti tra città e campagne per superare arretratezza e povertà con il piano Goerlo. Con l’ ascesa di Stalin la giusta intuizione leninista nella Nep venne abbandonata seguendo il piano di un rapido processo forzato di industrializzazione in per trasformare lo stato in gran parte agricolo nella riorganizzazione moderna della società assieme alla centralizzazione e la Kollektivizatsiya o collettivizzazione di ogni produzione. Iniziata nel 1928 con il primo piano quinquennale pyatiletniy che prevedeva la radicale trasformazione delle precedenti politiche nella realizzazione dell’ agricoltura sovietica. Al processo di collettivizzazione e industrializzazione forzata staliniana si oppose Nikolaj Bucharin, costretto ad abbandonare le sue tesi ed estromesso prima dal Comintern nel 1928 e poi espulso dal Politburo, tra i primi epurati nella dirigenza sovietica di una lunga serie, mentre si impose il progetto staliniano per il completo reinvestimento dei proventi agricoli nell’ industria che doveva essere prioritaria. Dal 1927 iniziò la collettivizzazione forzata delle terre dei contadini kulaki come erano noti i piccoli proprietari, i terreni furono unificati nei Kolkhoz come cooperative agricole collettivizzate o nelle aziende che dovevano cedere tutta la produzione allo stato note come Sovkhoz e comunque tutte le terre coltivate con la loro produzione dovevano essere controllate con l’istituzione dei Soviet agricoli Zveno. Nelle regioni rurali russe tra le varie conseguenze sociali della collettivizzazione delle terre, per combattere l’ opposizione dei piccoli proprietari iniziò la campagna della raskulachivanie espropiandone forzatamente le terre, mentre i più tenaci che ricorsero anche a rivolte armate subirono una dura repressione con l’eliminazione e deportazioni nei campi di lavoro forzato poi tristemente noti come Gulag ove vennero confinati tutti gli oppositori al regime, proseguita in quello che fu definito lo sterminio dei contadini Kulaki che si opponevano all’espropiazione governativa. Più che altrove dall’ Ucraina ai territori meridionali sul Mar Nero erano diffuse le comunità indipendenti dei Kulak e con la loro opposizione alla collettivizzazione forzata in questa vasta regione l’aggressiva politica stalinista provocò una drammatica situazione, quando la grande Carestia del 1932 che flagellò le regioni del Volga e il Caucaso settentrionale fino alla più devastante del Kazakhistan e poi dagli Urali meridionali alla Siberia occidentale con di milioni vittime, si estese in Ucraina ove ne uccise altrettante in condizioni indicibili lasciate al loro destino che e divenne tristemente nota come Holodomor o la morte per fame. Con l’economia pianificata della Russia sovietica nei piani quinquennali, anche nei periodi più duri e repressivi vi fu un vasto consenso popolare al regime stalinista fondato sulle nuove generazioni che vi erano cresciute, il grande miglioramento delle condizioni di vita delle masse passate dalla dura vita rurale a quella più moderna ed agevole delle città e, anche se sottoposta a lavoro intenso e logorante, la classe operaia aveva acquisito una più avanzata coscienza politica partecipando alla mobilitazione ideologica e al super lavoro volontario noto come stacanovismo che garantiva più elevati ruoli sociali nell’ espansione industriale creando un vero e proprio movimento Stakhanovista . Assieme alle reale emancipazione femminile a tutti i livelli della società sollevandola dalla secolare emarginazione zarista, anche per la comunità ebraica, favorita dalla reale politica leninista contro l’antisemitismo, venne creata la regione autonoma dell’ Evrejskaja salvo poi dopo la seconda guerra mondiale e l’ inizio della guerra fredda scatenare una campagna antiebraica con l’accusa di fantasiosi complotti internazionali.
Le epurazioni staliniste
Nel dicembre del 1936 venne approvato il testo della nuova Costituzione per l’ Unione Sovietica che aggiunse nuovi diritti a quella precedente, oltre ad istituire il suffragio universale, nella sua articolazione la Costituzione del 1936 era sicuramente la più avanzata al mondo per i diritti civili, ma rimase in parte disattesa nel decennio successivo durante l’epurazione in quelle che furono dette le Grandi Purghe staliniane e poi sospesa con l’attacco della Germania nazista e l’entrata nel conflitto con l’ insostituibile ruolo dell’ Urss nella seconda guerra mondiale, con alcune sensibili modifiche nel dopoguerra rimase fino alla revisione e la nuova Costituzione promulgata nel 1977. Poco dopo venne istituito il Soviet Supremo Verchovnyj fondato nel 1938 e diviso nelle due assemblee legislative con il Soviet delle nazionalità Nacional’nostej e quella del soviet dell’ unione Sojuza, mentre organo amministrativo ed esecutivo era il consiglio dei commissari del popolo dell’ Urss Sovnarkom fino al 1946. Dopo la sua approvazione anche alcuni membri che l’ avevano elaborata come Nicolaj Bucharin, ne videro l’ uso istituzionale per esaltare la politica staliniana aprendo lo scontro con la sua linea ormai vincente che portò alle epurazioni del 1937 contro gli oppositori tra arresti e processi di membri del partito e rilevanti figure protagoniste nella costruzione dell’ Unione sovietica, compresa l’ epurazione di miltitari invisi al regime stalinista. Nel dicembre del 1934 Sergej Kirov, capo del partito a Leningrado e fedele di Stalin, fu assassinato per mano del giovane attivista antistalinista radicale Leonid Nikolaev e dalla ricerca degli ideatori di un presunto complotto iniziò la repressione che poco dopo contribuì al periodo delle epurazioni e i processi per l’ eliminazione di molti protagonisti dell’ Ottobre rivoluzionario ove gli imputati oltre alle altre furono accusati dell’ assassinio di Kirov che in molti attribuirono allo stesso Stalin. Nelle delazioni, denunce, abiure e pubblici processi, per quelli interpretati come i complotti degli anni trenta, tra le varie estorsioni per rinnegare le posizioni contro il regime, le confessioni di Bucharin svelarono un piano per arrestare Lenin, Stalin e Sverdlov nel 1918, dopo la pace di Brest-Litovsk e fondare un nuovo governo social rivoluzionario. Fu comunque con la nuova Costituzione che ricostruiva un’ unità nazionale della Russia sovietica a respingere vittoriosamente l’aggressione nazista e a risollevarsi dalle devastazioni della seconda guerra mondiale. Le cosìdette Grandi_purghe staliniste per epurare il regime da tutti gli oppositori iniziarono nel 1936 con i processi di Mosca durati due anni per il crimine di cospirazione sostenuta dal procuratore generale Andrej Vyšinskij contro vari protagonisti della rivoluzione e gli oppositori accusati delle più varie trame e tradimenti nelle epurazioni staliniste finiti con la fucilazione e la deportazione degli incriminati, mentre Lev Trotckij fu costretto all’ esilio continuando negli anni seguenti a teorizzare la sua Rivoluzione permanente, finendo assassinato in Messico nel 1940 dal sicario Ramon Mercader inviato da Stalin. Grigorij Zinov’ev che si oppose alla degenerazione stalinista del Comintern fu giustiziato dopo averlo costretto a rinnegare le sue tesi come Lev_Kamenev, accusato di cospirazione con Trockij per rovesciare il regime, stessa sorte ebbe Georgij_Pjatakov ed altri tredici imputati. L’anno dopo nel giugno del 1937 venne celebrato il processo agli ufficiali considerati traditori che fu detto l’affare di Tuchačevskij per avere tra i protagonisti il generale Michail Nikolaevič Tuchačevski, accusati con false prove fornite all’ ambasciatore sovietico di Praga dal servizio si sicurezza nazista Sicherheitsdienst per comprometterli e considerate attendibili dal tribunale, accusati di tradimento e spionaggio gli ufficiali vennero giustiziati assieme al generale Tuchačevskij. Nel processo del 1938 un’ altra ventina di funzionai subirono il processo con le più fantasiose accuse, dall’ assassinio di Kirov al sabotaggio nell’ agricoltura fino alle trame di complotti con Germania nazista, tra gli altri Christian Rakovskij fu tra i pochi a non essere giustiziato e condannato ad una lunga detenzione, Nikolaj Krestinskij vicecommissario alla giustizia fu accusato di vari reati e tradimento come il Commissario del popolo per gli affari interni Genrich Jagoda, il decaduto Presidente del Consiglio per il Lavoro e la Difesa Aleksej Rykov che assieme ad altri aveva proposto di tornare parzialmente dell’economia di mercato e, dopo essere stato costretto a confessare le colpe che gli erano state attribuite, lo stesso Nikolaj Bucharin fu giustiziato.
La guerra contro il nazismo
Dopo la conferenza con l’ accordo di Monaco del 1938 nell’ illusione di risolvere le controversie dovute all’ espansione tedesca, per prendere tempo e consentire una riorganizzazione del’ esercito, l’ Unione Sovietica stipulò un suo accordo con la Germania nel patto Molotov-Ribbentrop del 1939 che tra i suoi dieci articoli stabiliva il confine con la frontiera settentrionale della Lituania che entrava nell’ influenza tedesca, mentre in quella sovietica entrava la Lettonia e la regione baltica fino al limitrofo territorio dell’ Estonia ed esteso fino a quello che si era reso indipendente della Finlandia ove la popolazione si oppose nella cosìdetta guerra d’ inverno nota come la campagna di Finsakaja finita nel 1940 con la cessione di parte del territorio finlandese alla Russia dopo la pace stipulata nel trattato di Mosca. L’ unione Sovietica e la Germania stabilirono I rispettivi territori di influenza sulla Polonia con la regione orientale nel controllo russo e quella occidentale Tedesco, ma tutto destinato a fallire nella ricerca nazista del suo spazio vitale Lebensraum paventato dai sovietici che con quel patto cercarono di fermare temporaneamente prima dell’ invasione nazista della Russia nel 1941. Nella lunga e sanguinosa campagna di Russia che devastò il paese con milioni di vittime, si doveva realizzare Il criminale piano nazista della Generalplan Ost che prevedeva un radicale mutamento nei paesi occupati dell’ Europa Orientale tra la popolazione ebraica e slava fino all’ immenso territorio che si stendeva ad est in Russia ove oltre agli ebrei andavano sterminate le etnie slave in un genocidio con i sopravvissuti schiavizzati e deportati ad est creando lo spazio vitale da ripopolare con coloni tedeschi. L’ entrata dell’ Unione Sovietica nella seconda guerra mondiale iniziò con l’attacco tedesco che venne chiamato operazione Barbarossa nel giugno 1941, scatenenando una lunga e devastante guerra combattuta per oltre quattro anni sul Fronte orientale con la difesa da quella che doveva essere la distruzione del bolscevismo e lo sterminio di tutti i comunisti, slavi ed ebrei. La Russia sovietica fin dall’ inizio schierò la sua Armata Rossa contro l’ aggressione e l’ invasione della Germania nazista, per il Patto Tripartito tra le potenze dell’ Asse di Germania, Italia e Giappone fondato nel 1940, il governo fascista inviò l’ armata Armir, mentre parteciparono con i loro eserciti gli alleati della Magyar Királyság fondata come reggenza dell’ Ungheria, lo stato della România Mare costituito come unificazione di territori nella grande Romania filonazista e all’ inizio del 1941 con le sue truppe vi aderì anche il limitrofo Regno di Bulgaria. I nazisti con un vasto schieramento di forze stabilirono un preciso ordine di battaglie nell’ operazione Barbarossa e nel giugno 1941 la linea del fronte vide l’avanzata verso l’ interno delle armate del Mitte supportate dall’ aviazione Luftwaffe con le cinquantasette divisioni tra la fanteria Wehrmacht e quelle corazzate che come armate centrali attraverso la Bilorussia dovevano avanzare nelle regioni centro occidentali ove vennero poi fermate nel giugno del 1941 dalla tenace resistenza sovietica negli scontri della battaglie di Mosca. Nella regione meridionale avanzarono quarantotto divisioni delle armate Süd, entrare ed invadere il territorio dell’Ucraina , mentre i sovietici si ritiravano ad est lungo la linea Stalin parte di quelle armate Sud con altre sei divisioni tedesche, assieme a quelle rumene, ungheresi e slovacche, avanzavano oltre i Carpazi. Nella regione settentrionale con l’ offensiva nord , partendo dalla Prussia orientale con trentuno divisioni, il gruppo di armate del Nord avanzarono ad est per invadere i paesi sulla via del Baltico, cercando poi invano di conquistare il porto di Kronstadt e la città con il lungo assedio di Leningrado. Dall’ inizio dell’ invasione per quattro anni seguì una serie offensive, controffensive e battaglie nella lunga cronologia sul Fronte orientale con milioni di perdite nei combattimenti e tra la popolazione nell’ ordine di sterminio nazista compresi i crimini sui prigionieri di guerra sovietici, qui più che altrove dilagarono le atrocità sui soldati nemici e la popolazione inerme della Wehrmacht, oltre gli indicibili crimini dei reparti combattenti delle famigerate Waffen-SS con devastazione di villaggi, sanguinari rastrellamenti e massacri assieme ai reparti dei degni alleati inquadrati nelle SS straniere e mentre l’Armata Rossa combatteva tenacemente gli invasori su tutto il fronte nei territori occupati dalla brutale repressione nazista, venne organizzata la Resistenza sovietica tra la popolazione combattendo nelle retrovie. Dal settembre del 1941 per quasi tre anni I tedeschi furono impegnati nell’ assedio di Leningrado difesa strenuamente dall’ Armata Rossa e la popolazione in quella che passò alla storia come l’eroica resistenza di Leningrado che ne impedì la conquista organizzata e guidata dal maresciallo sovietico Žukov, accerchiata e senza rifornimenti riuscì a resistere mantenendo solo una stretta via verso il lago Ladoga ribattezzata Doroga zhizni o la Strada della Vita. L’ anno dopo durante le battaglie nell’ offensiva dell’ operazione Fall Blau nella regione meridionale, in estate venne scatenata la seconda massiccia offensiva nell’ operazione Fischreiher con l’avanzata delle armate corazzate tedesche, assieme alla famigerata 6 Armee della Wehrmacht, tristemente nota per gli eccidi di prigionieri sovietici e massacri tra la popolazione, al comando del Feldmaresciallo generale Friedrich Paulus per avanzare lungo il Volga e conquistare lo strategico territorio e la città di Caricyn ribattezzata Stalingrado. Dall’ estate del 1942 e terminata all’inizio del febbraio seguente venne ricordata dai russi come battaglia Stalingradskaja, nei primi mesi la poderosa armata di Paulus attaccò ripetutamente la città difesa dalla 62 Armiya sovietica assieme alla popolazione con il comando del generale Vasilij Čujkov tra le rovine degli edifici bombardati in violenti scontri ravvicinati con migliaia di vittime nei furibondi combattimenti di Stalingrado. La resistenza sovietica nelle due città permise l’inizio delle controffensive dopo il lungo assedio culminato nella vittoria dell’ ultima battaglia di Stalingrado, avanzando ad ovest dal 1944 I sovietici liberarono gran parte dei territori in Europa Orientale e in autunno, assieme Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia Nov i Poj guidato da Josip Broz meglio noto come il maresciallo Tito, continuarono con la grande con offensiva Belgradskaja che conquistò Belgrado liberando il resto della regione. Invasa la Germania, dopo la vittoria nella battaglia di Halbe, infuriava l’ ultima offensiva sovietica tra il 16 aprile e il 7 maggio del 1945 culminata nella battaglia di Berlino e la definitive sconfitta della Germania nazista, mentre nel suo bunker moriva suicida Adolf Hitler il 30 aprile ponendo fine alla sua disgustosa esistenza, la bandiera rossa della vittoria sventolava sulle rovine del Reichstag. Oltre a sconfiggere la barbarie nazista, le vittoriose battaglie dell’ Armata Rossa mutarono i destini della guerra, inducendo gli alleati allo sbarco in Normandia per partecipare alla liberazione dei territori occupati ad ovest e fu quella bandiera rossa sul Reichstag di Berlino a divenire simbolo universale della vittoria sul nazifascismo con il sacrificio del popolo sovietico.
La divisione Est ed Ovest
Tra le varie conferenze degli Alleati durante la guerra mondiale, mentre ancora infuriavano i combattimenti, i Tre Grandi Stalin, Roosevelt e Churchill si incontrarono per la prima volta nella conferenza di Teheran alla fine del novembre 1943, decidendo il massiccio intervento anglo americano sul Secondo fronte che avrebbe impegnato i tedeschi ad ovest con la grande operazione Overlord per liberare i territori occupati dai nazisti, iniziata nel maggio del 1944 con lo sbarco in Normandia. Allo stesso tempo le decisioni prese dai Tre Grandi in quella conferenza di Teheran iniziarono a delineare quello che sarebbero state le sfere di influenza occidentale e sovietica nei paesi europei. Due anni dopo nel febbraio del 1945i Tre Grandi si riunirono nuovamente dei paesi alleati in Crimea nella conferenza di Jalta confermando gli accordi presi, venne decisa la divisione della Germania nelle quattro zone controllate dall’ Unione Sovietica ad est e dagli alleati occidentali ad ovest, mentre a tutti i paesi liberati venivano assicurate elezioni democratiche, Stalin riconfermò l’intervento sovietico contro il Giappone e nel riassetto dell’ estremo oriente la Corea venne divisa in due zone di influenza, , annunciando la conferenza per l’aprile dello stesso anno a San Francisco ove si sarebbe discusso lo Statuto per la costituzione del nuovo organo internazionale delle Nazioni Unite . Nel luglio del 1945 si tenne l’ ultimo incontro tra gli alleati per definire ulteriormente la nuova geopolitica mondiale nella conferenza di Potsdam, ratificando le decisioni prese e confermate nel testo finale degli accordi di Potsdam con l’aggiunta di nuove risoluzioni che di fatto prepararono la divisione dell’ Europa e il resto del mondo nelle due sfere di influenza sovietica ed occidenale dominate dagli Stati Uniti che, con la con la presidenza di Harry Truman, iniziarono la loro politica contro ogni movimento ritenuto comunista inaugurando dal 1947 la cosìdetta dottrina Truman anche con la repressione interna di ogni dissidenza solo vagamente accusata di idee socialiste poi espressa nel Maccartismo che condizionò I decenni successivi. Con le conferenze di Jalta e Potsdam venne definite il nuovo ordine mondiale in un mondo diviso in due blocchi iniziando il lungo conflitto che fu noto come Guerra fredda, mentre nell’ ottobre del 1945 era stata inaugurata l’ organizzazione delle Nazioni Unite che quel mondo avrebbe dovuto invano pacificare. Poco dopo la fine della guerra il potente funzionario Andrej Zdanov, fedele di Stalin e divenuto suo genero nel 1949 avendone sposata la figlia Svetlana, fu l’artefice della nuova cultura sovietica per eliminare ogni influenza ocidentale o straniera considerate degenerate per costruire il Realismo socialista nella divisione del mondo tra l’imperialismo statunitense e il socialismo sovietico anche nella cultura in quella che fu detta la ždanovščinao la dottrina di Zdanov. Nel 1946 le due superpotenze divennero arbitri della nuova situazione mondiale trasformata ormai in ostilità fondata sulla statunitense teoria del Domino per la quale se in un paese nella sfera di influenza occidentale fosse stato eletto un governo socialista, i vicini sarebbero entrati anch’ essi nell’influenza sovietica. L’ Europa divenne centro della strategia statunitense e George Kennan, all’ epoca funzionario dell’ ambasciata a Mosca, elaborò un piano presentato nel suo documento noto come il Long Telegram affermando che l’ Unione Sovietica avrebbe seguito una politica espansionistica e che la sua influenza andava limitata con la dottrina del Containment esprimendo la posizione antisovietica del presidente Truman, iniziata con il piano di aiuti economici ai paesi europei occidentali per acquisirne il controllo dell’European Recovery Program, meglio noto come piano Marshall, dando di fatto inizio alla Guerra fredda anche seguendo le indicazioni elaborate nel piano di Kennan.
La Guerra Fredda
Dall’ epoca per decenni il lungo periodo della Guerra fredda vide la contrapposizione politica e militare del mondo diviso in due sfere di influenza con il blocco dell’ Occidente, dominato dagli Stati Uniti e i paesi alleati riuniti strategicamente nella North Atlantic Treaty Organization o Nato, mentre all’ Unione sovietica facevano capo i paesi del blocco d’ Oriente, con gli alleati europei dell’ est anch’ essi riuniti nell’ avverso Varšavskij dogovor o patto di Varsavia, più tardi all’ inizio degli anni sessanta dalla logica dei due blocchi se ne allontanarono i vari paesi nel così detto movimento dei paesi non allineati. Mentre venivano definiti i confini europei nella cosìdetta Cortina di Ferro che divise per decenni i paesi occidentali alleati degli Stati Uniti da quelli orientale entrati in quello che fu definito il blocco Eastern, la guerra civile in Cina portò alla vittoria della rivoluzione comunista con la proclamazione della Repubblica Popolare fondata dal suo protagonista Mao Zedong, poco dopo dal 1950 per tre anni venne combattuta la guerra di Corea con il massiccio impiego delle forze armate statunitensi da una parte e gli aiuti di Unione Sovietica e Cina dall’ altra finita con la divisione in due del paese e per la difesa del sud est asiatico dalla paventata estensione dell’influenza comunista nella regione, con il trattato di Manila del 1954 venne creata la Seato come Southeast Asia Treaty Organization. Dal 1953 con la morte di Stalin, iniziò una revisione del periodo che lo aveva visto protagonista e tre anni dopo durante il XX Congresso del Pcus febbraio del 1956 in un celebre discorso tenuto dal nuovo segretario del partito Nikita Chruščёv ne venne criticata aspramente la politica repressiva e il culto della personalità dando inizio al rapido processo di mutamento nella politica sovietica noto come Destalinizzazione. Nell’ epurazione che ne seguì tra gli altri funzionari esautorati ed alcuni processati dal nuovo corso sovietico, il dirigente degli Affari interni Nkvd che ne era stato commissario del popolo e capo della polizia segreta Lavrentij Berija fedelissimo di Stalin venne processato e giustiziato per i crimini del regime, mentre il presidente del consiglio dei ministri Georgij Malenkov venne deposto ed allontanato dalla politica sovietica assieme al celebre diplomatico che divenne altro fedele alla politica stalinista Vjačeslav Molotov. Dopo la morte di Stalin dal 1953 per quasi un decennio la guerra fredda ebbe la sua escalation rischiando di trasformarsi in un vero conflitto armato diretto con interventi militari in varie aree nelle zone di influenza dei due schieramenti entrambe dotati di arsenali nucleari in grado si scatenare una guerra atomica dagli incontrollabili effetti devastanti, ne nacque un’ equilibrio del terrore fondato sulla strategia della deterrenza nucleare e il concetto della Mutual assured destruction nota come dottrina Mad per la quale l’arsenale che sarebbe sopravvissuto al primo attacco era in grado di rispondere con i medesimi catastrofici effetti di distruzione e pertanto ogni attacco con armi atomiche sarebbe stato devastante. Dopo la guerra arabo-israeliana del 1948 che ridefinì le frontiere in quella regione mediorientale, nel 1956 il presidente egiziano Nasser nazionalizzò la compagnia anglo francese che controllava il canale di di Suez e venne occupato militarmente dall’ Inghilterra, Francia ed Israele, l’Unione Sovietica per la prima volta si accordò con gli Stati Uniti minacciando l’intervento a favore dell’ Egitto in quella che fu detta la crisi di Suez costringendo gli israeliani e gli alleati europei a ritirarsi. Fu l’ unico accordo tra le due superpotenze, ma nel timore di un’estensione dell’ influenza sovietica in medio oriente ed assicurarsi il controllo sui pozzi petroliferi con l’ operazione Ajax del 1953 in Iran gli Stati Uniti e Gran Bretagna sostennero il colpo di stato per destituire il governo democratico di Mossadeq che li aveva nazionalizzati. Mentre la Guerra fredda era ormai estesa nel resto del mondo, con la scusa di contenere influenze socialiste dal 1954 iniziarono gli intrighi della Cia in America Latina rovesciando il governo democraticamente eletto con il colpo di stato in Guatemala, tra i vari interventi statunitensi che dal 1948 fino a tempi più recenti hanno promosso, finanziato ed organizzato i vari colpi di stato in America Latina. Nel frattempo ’Unione Sovietica, dopo aver represso l’insurrezione in Ungheria nel 1956 intervenendo in base al Patto di Varsavia, fu più tardi protagonista nel 1961 della crisi di Berlino occupata dalle quattro potenze vincitrici della guerra, intimando a alle truppe occidentali il ritiro dal settore Ovest della città in un confronto che rischiava di scatenare un’altra guerra mondiale dopo la rapida costruzione del muro di Berlino per impedire la fuga della popolazione dal settore orientale parte della costituita Repubblica Ddr, la guerra fu evitata dalle trattative diplomatiche, i sovietici rinunciarono alla richiesta di ritiro da Berlino ovest e fu rafforzata l’organizzazione occidentale militare della Nato. Mentre le multinazionali degli alleati europei intervenivano nel crisi e la guerra civile in Congo che dal 1960 per cinque anni devastarono il paese per estendere l’ influenza occidentale anche in Africa, in estremo oriente iniziava la crisi sino sovietica che portò ad una profonda frattura ideologica e politica dell’ Unione sovietica con la Cina Popolare sfiorando più volte il conflitto armato. Continuando la strategia del nucleare con la corsa agli armamenti che ne espandevano i micidiali arsenali, nel 1957 venne sperimentato il primo missile balistico intercontinentale Icbm dai sovietici, seguito poco dopo da quelli statunitensi e quando l’Unione Sovietica lanciò il primo satellite artificiale nell’ orbita terrestre con lo Sputnik 1 lo stesso anno cominciò anche il confronto tra le due superpotenze per quella che fu chiamata la strategica Corsa allo spazio con l’iniziale predominio sovietico che nell’aprile del 1961 sul satellite Vostok 1 inviò il primo uomo nello spazio Yuri Gagarin, seguirono decine di satelliti inviati da entrambe gli schieramenti e le varie missioni statunitensi del programma Apollo per un predominio anch’esso parte della guerra fredda e culminato il decennio successivo nella missione dell’ Apollo 11 con gli astronauti che nel luglio del 1969 completarono il primo sbarco sulla luna.
Cuba, Vietnam e America Latina
Dopo anni di guerriglia guidata da Fidel Castro nell’isola assieme al rivoluzionario di origine argentina noto come il comandante Che Guevara, gli equilibri in America Latina nel 1959 vennero sconvolti dalla vittoriosa rivoluzione a Cuba, fino all’ epoca dominio statunitense con i suoi governi corrotti, ricettacolo mafioso di casinò e attività illecite. Mentre veniva eletto nuovo presidente statunitense il senatore democratico John Kennedy, la Central Intelligence Agency aprì subito il settore della Cia per Cuba adoperando l’ unità militare segreta di guerriglia anticomunista nella regione nota come Operation 40 che nel 1961 partecipò con manipoli di anticomunisti cubani al tentativo di rovesciare il governo rivoluzionario con l’ invasione della baia dei Porci, ben presto respinta e sconfitta dalla mobilitazione popolare, ne seguirono sabotaggi e migliaia di azioni terroristiche della Cia nell’ operazione Mongoose progettata ed attuata nel 1961 con l’ amministrazione del troppo celebrato come democratico presidente Kennedy. Il partito governativo cubano ispirato alla tradizione liberal socialista per le continue minacce statunitensi si spostò in un movimento più radicale divenendo poi il Pcc che poteva avere appoggio solo dall’Unione Sovietica. Per evitare un’ altra invasione il governo cubano chiese a Krushchev di realizzare una postazione di missili nucleari come deterrente nell’ isola e l’invio nel 1962 del materiale bellico provocò quella che è ricordata come la grande crisi dei missili a Cuba ove si sfiorò seriamente un conflitto che avrebbe portato al confronto nucleare tra le due superpotenze come i giorni più drammatici dell’ intera guerra fredda, scongiurato con negoziati e il ritiro dei missili sovietici in cambio dell’assicurazione statunitense nel non tentare più l’ invasione dell’isola. Tre anni dopo la crisi di Cuba e le successive vicende nel confronto tra le due superpotenze, a Krushchev come segretario al Comitato Centrale del Pcus in carica da oltre un decennio nel 1964 era succeduto Leonid Breznev che sospese l’ormai insanabile contrasto con la Cina solo per il congiunto aiuto al Vietnam del nord dopo l’aggressione statunitense iniziata nel 1964 per riprendere il controllo della regione, trascinata drammaticamente nella devastante guerra del Vietnam tra violenti scontri, bombardamenti terroristici, rastrellamenti e massacri fino al 1973 con disfatta degli invasori che hanno lasciato una lunga serie di crimini Usa in nome della lotta al comunismo perseguita nel mondo. Durante la presidenza di Nixon eletto nel 1969 iniziò il progressivo disimpegno nella guerra con la sua dottrina detta vietnamizzazione mentre con il vasto piano in America Latina denominato operazione Condor cominciava la destabilizzazione deii governi democratici considerati socialisti e favorire l’ascesa di quelli reazionari legati agli Stati Uniti, culminata nel colpo di stato in Cile del 1973.
L’era di Breznev
Nel novembre del 1968 in un discorso tenuto davanti al quinto congresso del Partito Operaio Unificato Polacco Pzpr Leonid Brežnev espose il principio della sovranità limitata che ne prese nome come la dottrina Breznev dettando la nuova linea della politica estera sovietica, per la quale a nessuno dei paesi che lo avevano stipulato era consentito lasciare il patto di Varsavia o mutare gli equilibri nel blocco orientale intervenendo nella sfera di influenza sovietica da parte dei paesi occidentali aderenti alla Nato. Con quella dottrina Brežnev si giustificò il diritto per l’invasione della Invasione della Cecoslovacchia delle truppe inviate dal patto di Varsavia nel piano ordinato da Breznev per reprimere il movimento della cosìdetta Primavera di Praga del 1968 e ogni intervento su tutti gli altri paesi del blocco orientale, la stessa dottrina che in parte ispirò il decennio successivo la controversa invasione sovietica dell’ Afghanistan.
La guerra in Afghanistan
Nello strategico territorio dell’ Afghanistan tribale dominato da etnie e clan in conflitti tra loro, il Partito Democratico Popolare Pdpa fondato il decennio precedente, nel 1978 fu protagonista di quella che fu chiamata la rivoluzione afghana di Saur dal secondo mese del calendario persiano, fondando la nuova Repubblica Democratica dell’ Afghanistan Rda subito impegnata in riforme sociali e laicismo democratico con la violenta opposizione delle forze islamiche che si scatenarono con i loro feroci mujaheddin a rovesciarlo, finanziati, sostenuti ed armati dagli Stati Uniti con il diretto intervento della Cia. Il nuovo governo democratico afghano chiese più volte l’ intervento militare sovietico che nel dicembre del 1979 invase il paese impegnandosi per un decennio nella lunga e controversa guerra afghana combattuta da bande di fanatici islamisti armati e sostenuti dall’ occidente e l’ onnipresente Cia statunitense che finanziava ed organizzava loschi e sanguinari figuri come Bin Laden. Sul finire di quel conflitto sono stato testimone delle nefandezze di quei mujaheddin che tutti glorificavano, annotando all’ epoca villaggi sottomessi alla violenza della shari’a e barbarie d’ ogni genere, molto presi in quello che sarebbe divenuto il più grande mercato mondiale dell’oppio dove, oltre a finanziarli ed armarli erano sostenuti dalla Cia nel traffico della droga. Terrorizzavano la popolazione più dei sovietici invasori e non era difficile intuirne le successive ulteriori degenerazioni nei talebani, per curare i suoi interessi nel confronto con l’ Unione Sovietica, la folle strategia Usa aveva armato e finanziato i combattenti islamici anche nella sconsiderata operazione della Cyclone. La guerra si trascinò fino al all’ inizio del 1988 con il ritiro dell’Armata Rossa sovietica dall’ Afghanistan e tra le fazioni che l’avevano combattuta seguirono anni di un sanguinoso conflitto nella guerra civile che continuò a devastare il paese per la presa del potere e terminata con la vittoria dei più fanatici islamisti Talebani instaurando il loro mostruoso regime ove gli stessi combattenti antisovietici finanziati, armati e sostenuti dagli Stati Uniti hanno ospitato Al Qaida che li ha colpiti con i suoi attentati , ispirando il dilagare del terrorismo islamista nel mondo. Convertiti alla lotta per il predominio sulla gigantesca produzione dell’ oppio e il derivato dell’ eroina che assicura affari miliardari con i suoi colossali e nefandi traffici , mentre il paese sempre avvolto nel suo oscuro islamismo anche dopo la caduta del regime ha continuato con la produzione e traffico di oppio ed eroina divenendo il più grande centro sulla via della droga in Asia Centrale.
L’ ordine reganiano
Nel periodo dell’ invasione sovietica in Afghanistan e gli eventi tra le due super potenze, per due mandati fu presidente degli Stati Uniti il repubblicano conservatore Ronald Reagan eletto nel 1981 che in un suo discorso definì Impero del Male Unione Sovietica, Cina ed ogni paese socialista al mondo inaugurando quella che prese il suo nome come dottrina di Reagan per la quale gli Stati Uniti avevano il dovere di contrastare il comunismo in ogni parte del mondo sostenendo anche militarmente tutti coloro che combattevano i sovietici come i sanguinari mujaheddin afghani, gli squadroni della morte anticomunisti in America Latina e laddove andava ristabilita l’influenza statunitense nel mondo. Tra i vari interventi in funzione anticomunista inizialmente la Cia sostenne anche l’ ascesa dei cartelli della droga come quello di Medellin in Colombia, permise il traffico di droga contro il legittimo governo sandinista in Nicaragua alimentando la guerriglia dei Contras, finanziata in gran parte con il traffico illegali di armi con l’ Iran in quello che fu detto Irangate, temendone un avvicinamento alla sfera di influenza sovietica l’isola caraibica di Grenada, venne invasa dai marines statunitensi con l’ operazione Urgent_Fury per ricondurla all’ordine reganiano. Con il cosìddetto impegno Constructive proseguì alternative opposte alle restrizioni dell’ Onu contro il regime di segregazione razziale dell’Apartheid in Sud Africa, mentre in Europa la politica estera reganiana fu in gran parte seguita dalla Gran Bretagna con il governo conservatore di Margaret Thatcher.
Gorbaciov e la Perestrojka
In Unione Sovietica nel 1985 divenne segretario generale del Pcus Mikhail Gorbaciov che iniziò una serie di riforme sociali ed economiche sempre più profonde fino ad inaugurare la grande ristrutturazione del sistema con la Perestrojka, permettendo la privatizzazione di varie imprese e aprendo agli investimenti esteri, mentre sottrasse ai costosi impegni militari della guerra fredda gran parte delle risorse nella realizzazione di un nuovo sviluppo produttivo ed associata ai grandi mutamenti fu la politica della trasparenza Glasnost’ che cambiò radicalmente la vecchia politica sociale ed internazionale nell’ultimo lembo nella lunga storia Sovietica fino al 1991. Con la nuova organizzazione dello stato nella Perestrojka e i vari successi nel mutamento della conseguente politica estera dell’ Urss di Gorbaciov, venne aperta la via nei paesi del blocco orientale ai movimenti del cosidetto Autunno delle Nazioni con le Rivoluzioni del 1989 mutando l’ intera geopolitica europea e mondiale, completate il nove novembre con la simbolica caduta del muro di Berlino. Mentre l’ influenza sovietica finiva con la dissoluzione del patto di Varsavia nei paesi dell’ Europa orientale, i movimenti si estesero anche in Unione Sovietica no iniziando dai territori del Baltico tra Lituania, Estonia e Lettonia che tornarono indipendenti, nella regione caucasica seguirono per la Repubblica Sovietica della Georgia sedata con la concessione di autonomia ed elezioni come in quella dell’ Azerbaijan, poi divenute indipendenti dopo il 1991 assieme alle più orientali dell’ Asia Centrale e ben presto estendendosi all’intero sistema di tutte le Repubbliche dell’ Urss. Era iniziata la disgregazione territoriale dell’ Unione Sovietica e per arrestarne l’inevitabile corso il vicepresidente Janaev guidò alcuni dirigenti conservatori assieme all’epoca capo del Kgb,come era noto il Comitato per la sicurezza dello Stato, Krjučkov, il maresciallo veterano della seconda guerra mondiale divenuto ministro della difesa Jazov, con la partecipazione del Primo ministro nominato dal presidente Pavlov a lungo fedele di Breznev, il ministro degli interni Pugo e lo stesso nominato da Gorbachov a capo della sua segreteria Boldin che nello stesso 1991 a Mosca tentarono il colpo di stato passato alla storia come il Putsch di agosto, respinto dalla popolazione e l’ esercito guidati dal nuovo presidente eletto a giugno Boris El’cin o Yeltsin. Detronizzando di fatto il potere e l’ opera di Gorbachov che con le sue riforme procedeva ad un’efficace transizione, la presidenza di Yeltsin portò il paese impreparato alla più aggressiva economia di mercato occidentale dal capitalismo selvaggio e con la completa dissoluzione dell’ Unione Sovietica finiva il primo e più grande paese comunista al mondo iniziando la più recente storia della nuova federazione Rossijskaja e, mentre appariva sempre più lontana l’ epopea con le conquiste della Rivoluzione di ottobre, ancora una volta mutava il suo corso la lunga storia della RussIa.